Voce e suono della preghiera 2

plus DIC, 02 2011

ore 9.30
Giornata di Studi (scarica tutto il programma)

ore 18.30
Concerto del Coro Aghiopolitis di Atene
(scarica il programma del concerto)
diretto da Ioannis Arvanitis

Ingresso libero

Per informazioni

Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati

tel. 39 041 5230555
e-mail musica.comparata@cini.itL’iniziativa Voce e suono della preghiera, promossa dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati e curata dall’etnomusicologo Girolamo Garofalo dell’Università di Palermo, nel 2010 intende  promuovere annualmente una “Giornata di Studi” concernente uno specifico tema connesso al rapporto fra “voce” e “preghiera”(in riferimento a una singola tradizione liturgica, alla cultura musicale di una determinata area geografica, a una particolare espressione rituale europea o extra-europea) in seno alla quale, oltre alle relazioni scientifiche degli studiosi, sarebbe stato proposto un concerto di alto profilo artistico connesso ai repertori di cui si sarebbe di volta in volta discusso.La prima edizione, svoltasi nel dicembre 2010, è stata dedicata al Canto liturgico armenoper testimoniare in maniera emblematica il rapporto che Venezia ha storicamente intrecciato con l’Oriente cristiano:La Giornata di Studi, cui parteciperanno illustri studiosi italiani e stranieri, si articolerà seguendo un duplice percorso: la scrittura e l’oralità. Da una parte, infatti, saranno prese in considerazione antiche fonti musicali scritte, con l’intento di offrire un panorama generale aggiornato alla luce dei più recenti studi e di approfondire specifiche questioni riguardanti alcuni codici di particolare interesse. Si tratterà di testimonianze scritte riconducibili sia ad area costantinopolitana (e/o ad aree limitrofe) sia all’Italia ellenofona (cioè ai cenobi dell’Italia meridionale improntati alla struttura e all’organizzazione del monachesimo orientale). Queste antiche fonti manoscritte sono custodite, oggi, presso biblioteche e archivi italiani, fra cui l’Apostolica Vaticana, l’Ambrosiana di Milano, la Marciana di Venezia, la Nazionale di Napoli, la Laurenziana di Firenze, la Capitolare di Verona, la Regionale Universitaria di Messina, la Biblioteca dell’Abbazia Greca di Grottaferrata.

Dall’altra parte, saranno messi a fuoco alcuni temi che pongono in relazione il canto liturgico bizantino con le modalità espressive e le dinamiche di trasmissione proprie delle tradizioni orali, incrociando così le prospettive musicologiche con quelle etnomusicologiche.
In questo senso una direzione d’indagine assai stimolante riguarderà gli elementi di “oralità” che affiorano nelle fonti scritte, come ad esempio gli aspetti “tachigrafici” nelle notazioni musicali o la ricorrenza di formule stereotipe nel corso degli sviluppi melodici di determinati canti.

Uno spazio particolare, inoltre, sarà riservato alla prassi musicale liturgica di due realtà assolutamente singolari e specificamente “italiane”. La prima è l’Abbazia Greca di Grottaferrata, fondata da S. Nilo di Rossano nel 1004, dove, a partire dagli inizi del Novecento, dopo secoli di progressiva latinizzazione, si assistette, soprattutto per opera dello ieromonaco Padre Lorenzo Tardo, a una straordinaria rifioritura del canto liturgico bizantino.
La seconda è la Diocesi greco-cattolica degli Arbëresh (Albanesi) di Sicilia: si tratta di cinque paesi, il più importante dei quali è Piana degli Albanesi, la cui tradizione musicale liturgica – ancora oggi esclusivamente affidata all’oralità – risale a più di cinquecento anni fa, quando, dopo la caduta di Costantinopoli nelle mani dei Turchi nel 1453, ebbe inizio un massiccio esodo di popolazioni albanesi e greche dall’Albania e dalla Morea verso la Sicilia e altre regioni dell’Italia meridionale.

La Giornata di Studi si concluderà con il concerto del Coro Aghiopolitis di Atene, diretto da Ioannis Arvanitis, autorevole studioso e interprete del canto liturgico bizantino di indiscussa fama internazionale. Il programma previsto per il concerto presenta caratteri di assoluta originalità artistica e scientifico-documentaria, in quanto – evento pressoché unico – sarà incentrato su repertori desunti da codici custoditi presso biblioteche italiane. Di eccezionale interesse l’esecuzione in prima mondiale di alcuni canti inediti di origine italo-greca desunti da alcuni codici custoditi presso la Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina, che finalmente il pubblico avrà la possibilità di ascoltare dopo quasi mille anni di silenzio.

Nell’immagine
Cristo risorto fra gli angeli, con San Giovanni Damasceno e i suoi monaci che indicano l’Inferno: miniatura dal codice Messanensis Graecus 51, f. 52v (Paracletica con notazione musicale paleobizantina, fine secolo XII, Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina).