Istituto per il Teatro e il Melodramma
L’Istituto nasce come evoluzione dell’Istituto per le Lettere, il Teatro e la Musica, fondato nel 1957 da Vittore Branca e Pietro Nardi. L’interesse per il melodramma accresce con l’arrivo, nello stesso anno, della cospicua collezione del medico romano Ulderico Rolandi, costituita da circa trentamila libretti d’opera datati dalla seconda metà del Cinquecento alla prima del Novecento. La collezione include anche una ricca biblioteca tematica, spartiti e una raccolta di ritratti, locandine ed estratti di giornale. Nel 1970, la direzione dell’Istituto passa all’italianista Gianfranco Folena, il quale introduce lo studio delle discipline teatrali e musicali come fenomeno linguistico.
I convegni annuali hanno ospitato studiosi di tutto il mondo, contribuendo a rivalutare il libretto d’opera quando la sua importanza sembrava una novità assoluta. Grazie alla consultazione del fondo librettistico, una comunità internazionale di studiosi è emersa, facendo della Fondazione Giorgio Cini un centro di di ricerca di eccellenza. L’arrivo, tra gli anni Sessanta e Ottanta, delle principali donazioni che compongono l’Archivio Eleonora Duse (tra cui quelle di Sister Mary Mark e Olga Resnevič Signorelli) consente all’Istituto di intraprendere una delle sue principali linee di ricerca, dedicata alla figura dell’attore tra Otto e Novecento, nella tradizione teatrale italiana e internazionale.
Alla fine degli anni Ottanta, l’acquisizione dell’archivio personale del danzatore e coreografo Aurél M. Milloss permette all’Istituto di affermarsi anche come punto di riferimento per lo studio delle discipline coreutiche. Nel tempo, l’Istituto si arricchisce anche delle biblioteche personali di Gian Francesco Malipiero, Francesco Gallia, Aurél M. Milloss e Ulderico Rolandi.
Nel 2007 cambia denominazione, diventando, Centro Studi per il Teatro e il Melodramma Europeo. Nel corso degli anni, il avvia un’intensa attività di digitalizzazione permette di dar vita all’Archivio Iconografico Teatrale e Musicale che attualmente raccoglie oltre dodicimila schede dalla ritrattistica alla scenografia, dall’architettura teatrale alla costumistica, dalla pittura alla grafica. Nel tempo, il Centro Studi si arricchisce di nuove e preziose donazioni riguardanti il teatro del secondo Novecento. Tra queste, spiccano quelle di Luigi Squarzina, Titina Rota, Pierluigi Samaritani, Elena Povoledo, Maurizio Scaparro, Giovanni Poli, Mischa Scandella, Arnaldo Momo, Santuzza Calì.
Nel 2017, in occasione del decennale, il Centro Studi diventa Istituto per il Teatro e il Melodramma. In quell’anno inizia un lavoro di riscoperta della figura di Lyda Borelli, artista di grande carisma e una delle più celebri attrici italiane del primo Novecento.
Dal 2007 l’Istituto è diretto da Maria Ida Biggi.

Eleonora Duse in Antonio e Cleopatra, fotografia di Pau Audouard, 1890 ca. Archivio Duse © Fondazione Giorgio Cini
L’Istituto sostiene la ricerca e la divulgazione scientifica, cura e promuove i propri archivi documentali e iconografici, organizza seminari e convegni, pubblicazioni e iniziative culturali.
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Mostre
01.09.23 — 08.03.24
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Convegni e seminari
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Convegni e seminari
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Convegni e seminari
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Convegni e seminari
30.11 — 02.12.20
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Mostre
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Convegni e seminari
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Convegni e seminari
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Eventi
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Convegni e seminari
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Convegni e seminari
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Convegni e seminari
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Mostre
18.03.16 — 31.03.17
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Convegni e seminari
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Convegni e seminari
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Concerti e spettacoli
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Eventi
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Convegni e seminari
Archivi, progetti dedicati, comitati ed edizioni nazionali
STANZA DUSE
Inaugurata nel 2011, la Stanza Duse è uno spazio permanente dedicato alla memoria della grande attrice italiana. Nasce dal desiderio di rendere accessibile, grazie ad allestimenti tematici, il prezioso patrimonio custodito nell’Archivio Duse.
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Mostre
01.09.23 — 08.03.24
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Mostre
13.05.22 — 31.03.23
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2014 Pubblicazioni online
LYDA BORELLI
Dal 2017 l’Istituto per il Teatro e il Melodramma lavora alla riscoperta della figura di Lyda Borelli, artista di grande carisma e una delle più celebri attrici italiane del primo Novecento.
Lyda Borelli (La Spezia, 1887 – Roma, 1959) è stata una delle più celebri attrici italiane del primo Novecento. Artista di grande carisma e donna di straordinario fascino, Borelli si è imposta rapidamente all’attenzione del pubblico, prima in teatro e poi al cinema, dove debutta nel 1913. Prima donna di compagnia, capocomica e interprete di indiscusso talento, Lyda Borelli è stata anche un’icona liberty di stile e di eleganza e l’incarnazione della donna moderna: emancipata, amante della velocità e del volo. Musa di letterati e artisti, ha intrattenuto rapporti con gli intellettuale più noti del tempo e ha interpretato alcuni personaggi passati alla storia. Orio Vergani scrive di lei: “La sua vita teatrale fu breve, ma con lei si chiude un’epoca, un gusto, uno stile. Lyda Borelli aveva immortalato e bruciato al tempo stesso le immagini e gli accenti di tutta una generazione”.
L’Istituto, che dalla sua fondazione si occupa di storia dell’attore, esplora attraverso rassegne e mostre tematiche la vicenda artistica di Lyda Borelli, prima coniuge del conte Vittorio Cini, al quale la Fondazione deve la sua nascita. La sua figura di attrice teatrale che anticipa, con altrettanto successo, la sua più nota carriera cinematografica la rende una tra le più interessanti attrici della generazione successiva a quella di Eleonora Duse, di cui l’Istituto conserva un importante fondo d’archivio.

Lyda Borelli in Salomè, 1909-1910, Archivio Nunes Vais © ICCD-Gabinetto Fotografico Nazionale, Roma.