Robert Mapplethorpe. Le forme del classico

La grande retrospettiva di Robert Mapplethorpe,  Robert Mapplethorpe. Le forme del classico è organizzata e promossa da Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con la Fondazione Robert Mapplethorpe di New York.

Le Stanze della Fotografia di Venezia annunciano la prossima grande mostra dedicata a un protagonista assoluto, e tuttora per molti aspetti controverso, della fotografia internazionale: Robert Mapplethorpe (New York, 1946 – Boston, 1989). Curata da Denis Curti, direttore artistico de Le Stanze della Fotografia, la retrospettiva celebra l’arte atemporale di Mapplethorpe. Con oltre 200 opere, alcune esposte per la prima volta in Italia, l’esposizione pone un accento particolare sulla perfezione classica delle sue composizioni. Tra i temi esplorati vi sono la sensualità del corpo umano, la bellezza dei fiori e il dialogo visivo tra fotografia e scultura antica.

 

Una trilogia artistica

Robert Mapplethorpe. Le forme del classico è il primo capitolo di una trilogia che proseguirà nel 2026 con due mostre: Robert Mapplethorpe. Le forme del desiderio si terrà a Milano, a Palazzo Reale, e presenta una completa retrospettiva sull’intera opera del fotografo con le sue fotografie più iconiche, potenti e audaci, focalizzandosi sugli aspetti più intensi della sua produzione. Robert Mapplethorpe. Le forme della bellezza sarà esposta a Roma, al Museo dell’Ara Pacis, e sarà incentrata sugli studi sulla bellezza intesa come classicità, con immagini e confronti puntuali e una selezione dedicata ad alcune significative immagini scattate in Italia esposta ora per la prima volta. In occasione della trilogia viene pubblicato un importante catalogo da Marsilio Arte. Il volume, che accompagna le tre mostre, indaga l’intera produzione e l’evoluzione del linguaggio di Mapplethorpe attraverso 257 opere.

 

Elementi distintivi della mostra

La mostra si distingue per la celebrazione dei corpi e della classicità, con fotografie che evocano l’estetica della statuaria antica, ritraendo corpi maschili e femminili in una perfezione senza tempo. Un’intera sezione è dedicata ai collage e ai ready-made degli anni ’60, lavori sperimentali che incarnano l’esplorazione dell’identità artistica di Mapplethorpe. I fiori, protagonisti di immagini poetiche e ambigue, rappresentano l’approccio minimalista ed evocativo dell’autore, in cui delicatezza e profondità si intrecciano. Infine, i ritratti iconici, che spaziano dalla compagna e musa Patti Smith a Lisa Lyon, fino a personalità come Andy Warhol, Susan Sontag e Truman Capote, completano un percorso visivo che celebra la complessità e l’unicità dell’opera del fotografo.

 

Un approccio innovativo

Come osserva il curatore Denis Curti, l’artista americano ha saputo reinterpretare l’estetica classica, trasponendo la perfezione della scultura in immagini contemporanee. Il risultato è un ponte tra passato e presente, dove sensualità, luce e composizione si fondono per creare opere uniche.


L’open call

La mostra offre anche un’importante opportunità per i giovani talenti attraverso un’open call per fotografi under 30. Le opere selezionate saranno esposte sia a Venezia sia al MIA Photo Fair di Milano, promuovendo così una nuova generazione di artisti. Scopri di più sull’open call >