La mostra Paolo Venini e la sua fornace, a cura di Marino Barovier per Le Stanze del Vetro, è dedicata a Paolo Venini (1895–1959), grande protagonista del vetro del Novecento, che con la sua appassionata attività ha contribuito in modo determinante alla vitalità di quest’arte. Milanese, già socio della Cappellin Venini, nel 1925 fondò la vetreria V.S.M. Venini & C. con l’apporto di Napoleone Martinuzzi e Francesco Zecchin, dal quale si separò nel 1932. Divenuto presidente della società, operò instancabilmente come grande regista e direttore della ditta fino alla sua scomparsa, nel 1959. Imprenditore colto e interessato sia ai fermenti artistici coevi sia alle esigenze del mercato internazionale, Paolo Venini intervenne anche come ideatore di nuove serie di vetri, avvalendosi del proprio ufficio tecnico e contribuendo all’articolato catalogo della vetreria, nel contempo arricchito dall’intervento di più autori. Grazie a un attento lavoro di ricerca, la mostra e il relativo catalogo documentano la produzione nata da sue specifiche scelte, che hanno portato, ad esempio, a serie come i vetri Diamante in cristallo, nella seconda metà degli anni Trenta. E soprattutto negli anni Cinquanta che egli si dedicò con assiduità alla creazione dei suoi vetri, ottenendo un grande successo, sia alla Triennale di Milano e alla Biennale di Venezia che in varie manifestazioni internazionali, in Europa e negli Stati Uniti, a sostegno e per la diffusione del design e dell’artigianato italiano. Diversi vetri nacquero anche, tra il 1950 e il 1954, da una raffinata rilettura in chiave innovativa di alcune tecniche tradizionali muranesi, come quella dello zanfirico. Pur mettendo al centro dell’esposizione la straordinaria personalità e il ruolo di Paolo Venini, la mostra vuole illustrare anche la produzione dovuta agli autori che collaborarono con lui in maniera episodica tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta, come Tyra Lundgren, Gio Ponti, Piero Fornasetti, Eugene Berman, Ken Scott, Charles Lin Tissot, Riccardo Licata,Massimo Vignelli, Tobia Scarpa e Grete Prytz.