Vista dell’allestimento, 2014-2015. MAK Permanent Collection Contemporary Art. MAK – Austrian Museum of Applied Arts / Contemporary Art © gli artisti. Foto © Alessandro Diaz de Santillana
Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana hanno scelto il vetro come mezzo espressivo delle loro poetiche, e il loro lavoro si inserisce nel più ampio panorama delle arti contemporanee. I loro lavori saranno in mostra al MAK, Museo delle Arti Applicate/ Arte Contemporanea di Vienna, dal 19 novembre 2014 all’8 febbraio 2015. La mostra I Santillana, presentata da Le Stanze del Vetro e Fondazione Giorgio Cini, Venezia, è un riadattamento della mostra I Santillana – Works by Laura de Santillana and Alessandro Diaz de Santillana, concepitada Martin Bethenod e allestita a “Le Stanze del Vetro” dallo scorso 6 aprile al 3 agosto 2014.
Grazie alla collaborazione del MAK, i lavori dei fratelli Santillana vengono presentati per la prima volta in Austria e al pubblico internazionale che ogni anno visita il Museo.
Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana impersonano la sintesi ideale tra una perfetta conoscenza dell’arte, un uso sapiente della materia e una libera ricerca della forma. Nipoti di Paolo Venini, fondatore nel 1921 della vetreria Venini sull’isola di Murano, i due fratelli crescono in una delle più importanti famiglie vetraie veneziane. Entrambi lavorano come designer nell’azienda di famiglia gestita dal 1959 dal padre Ludovico Diaz de Santillana. In seguito alla vendita della Venini, assieme al padre fondano la compagnia EOS nel 1986.
Nel 1993 decidono di abbandonare la creazione di oggetti d’uso per dedicarsi esclusivamente alla pratica artistica. I fratelli Santillana, infatti, guardano al vetro come a un materiale che, come altri, è funzionale alla ricerca di una forma artistica autonoma.
Entrambi hanno in maniera diversa sviluppato il loro lavoro e il loro linguaggio, frutto di una sperimentazione continua anche durante lunghi periodi di soggiorno in importanti centri di arte vetraria, a Venezia e negli Stati Uniti e più di recente anche nella Repubblica Ceca e in Francia. I fratelli Santillana sono rappresentati da diverse gallerie e i loro lavori sono stati presentati in mostre collettive e individuali come ad esempio alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e si trovano nelle collezioni dei più importanti musei nel mondo.
Sculture autonome e forme antropomorfe dominano il lavoro presentato da Laura de Santillana al MAK. Un grande tavolo in ferro ospita la serie astratta delle teste di Buddha; una libreria bianca contiene 40 “libri” di vetro, una sinopsi di lavori che l’artista ha creato negli ultimi 15 anni seguendo lo stesso procedimento ma impiegando colori e tecniche diversi. In mostra sono esposti anche i grandi volumi appiattiti di Laura che si contraddistinguono per la loro forte fisicità formale che nasce dalla compressione dello spazio interno delle stele.
I quadri di Alessandro Diaz de Santillana in mostra al MAK richiamano la storia delle finestre in vetro soffiato e l’effetto di antichi specchi “ciechi”. Quadri di vetro nero specchiato restituiscono il soggetto in diverse sfumature di nero e grigio, comunicando l’impressione di partecipare a un dialogo di più ampio respiro. Sperimentando con il materiale e le sue tecniche di lavorazione, l’artista ha la possibilità di testarne i limiti: forme indefinite emergono dal vetro specchiato richiamando le zone chiare e scure della pellicola fotografica e l’effetto magico delle immagini che appaiono sulla carta nel momento in cui essa viene immersa nel liquido di sviluppo all’interno della camera oscura.
I quadri di Alessandro appesi alle pareti dialogano con le sculture di Laura. Inoltre, un video in mostra offre ai visitatori la possibilità di vedere e capire come il maestro vetraio e i suoi assistenti operano all’interno di una fornace, facilitando la conoscenza del processo creativo e spiegando come i due artisti tentino costantemente di estendere i confini del materiale e del proprio mestiere nel nome dell’espressione artistica.
Non è un caso che la mostra I Santillana venga esposta nella Collezione Permanente di Arte Contemporanea del MAK nelle immediate vicinanze della Collezione Permanente Vienna 1900.
In dialogo con gli oggetti presenti nella sezione Vienna 1900 i lavori di Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana acquistano un significato inedito. Non si riesce a non pensare, involontariamente, alla grande importanza dei modelli del modernismo viennese e in particolare all’influenza che Josef Hoffmann ebbe sul lavoro di Carlo Scarpa. Tra il 1932 e il 1947 Scarpa disegnò opere in vetro per Paolo Venini. L’evoluzione creativa dei Santillana ha molto in comune con il processo che portò al “design artistico” degli oggetti d’uso progettati nella Vienna degli inizi del 1900. In quegli anni artisti e architetti trasformavano oggetti di design in forme radicalmente moderne. Nel caso delle opere in vetro prodotte da Koloman Moser e Josef Hoffmann, solo per citare alcuni esempi, l’aspetto artistico prevaleva sull’utilità dell’oggetto. Come spiega Rainald Franz, curatore sia della Collezione di Vetro e Ceramica che della mostra I Santillana al MAK, “da questo punto di vista il lavoro dei fratelli Santillana richiama le posizioni del modernismo Viennese”.
Il lavoro di Fondazione Cini e Pentagram Stiftung per la conservazione e digitalizzazione degli archivi del vetro veneziano congiuntamente alle mostre organizzate da Le Stanze del Vetro a Venezia, trova la loro controparte nell’esplorazione dell’eredità di Wiener Werkstätte al MAK.
Le fotografie della mostra e le biografie di Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana possono essere scaricate all’indirizzo: MAK.at/presse.
L’apertura della mostra avverrà in concomitanza con VIENNA ART WEEK 2014.
Per maggiori informazioni consultare il sito del MAK, Museo delle Arti Applicate/ Arte Contemporanea di Vienna.