Henry Moore: sculture, disegni, incisioni, arazzi – Fondazione Giorgio Cini
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Mostre agosto 1995 Istituto di Storia dell'Arte

Henry Moore: sculture, disegni, incisioni, arazzi

A quarantatre anni di distanza torna Henry Moore a San Giorgio, alla Fondazione Giorgio Cini: e sempre come maestro

Nel primo Congresso internazionale accolto dalla Fondazione, quello
indetto dall’Unesco su “L’artiste dans la société contemporaine” (22-28
settembre 1952) la voce di Henry Moore (già premio della Biennale
nel’48) si levò alta e ferma, nella sua relazione, a proclamare, contro
qualsiasi pretesa di direzione ideologica da parte del potere politico,
la libertà e la dignità dell’arte e dell’artista. “Concepire e
realizzare un’opera d’arte è un’attività essenzialmente personale,
personalistica. Chi vuole organizzare, collettivizzare la produzione
artistica, come qualsiasi produzione industriale o agricola, ignora o
nega la natura stessa dell’arte. L’artista deve essere sì in contatto
con la società, ma questo contatto è di carattere tutto intimo,
spirituale”. Così affermava Henry Moore, impostando in senso tutto
umanistico la sua relazione, a Londra, un anno prima in un colloquio
con Berto Lardera e chi scrive (e poi ripeterà quasi alla lettera
questa presa di posizione nella sua relazione). E già allora affermava
anche: “Ho l’impressione che è per mezzo di materiali solidi – legno,
pietra, metallo che io riesco meglio a esprimere i miei sentimenti e le
mie aspirazioni”. Ecco, dunque, qui a San Giorgio, quarantatre anni
dopo le espressioni civili morali estetiche in parole, quelle veramente
più sue, più autentiche, più fedeli ed efficaci di Henry Moore
scultore, pittore, disegnatore, arazziere lungo i suoi sessant’anni di
attività esemplare. E sono presentate, queste sue espressioni, a
cinquant’anni dalla conclusione del cataclisma degli orrori fra ’39 e
’45 che sollecitarono Moore a lasciare una drammatica testimonianza nei
disegni dei rifugi antiaerei di Londra.
Questa significativa presentazione di uno dei massimi artisti del
nostro tempo – e di forte e attualizzata tradizione umanistica nella
stessa complementarità di forme e spazi – è stata resa possibile grazie
al fondamentale apporto e alla liberale generosità della Fondazione
Henry Moore, del British Council e dell’Art Council of Great Britain
che qui vivamente si ringraziano. Essa è stata preparata in coincidenza
– e come voluta partecipazione – allo storico centenario della Biennale
Veneziana, cui la Fondazione, fin dalle sue origini, è legata da
amichevole collaborazione, e che proclamò poco meno di cinquant’anni fa
Moore uno dei più alti artisti del pieno Novecento. Questa mostra è
dedicata alla memoria di Bruno Visentini, Presidente della Fondazione
dal 1977 e fino alla sua morte (13 febbraio 1995). Fu proprio Bruno
Visentini a sviluppare l’attività espositiva della Fondazione con
rassegne memorabili: a lui questa dedica è non tanto omaggio quanto
riconoscimento aperto e dovuto.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
26 agosto – 26 novembre 1995

Contatti:
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Isola di San Giorgio Maggiore – 30124 Venezia
tel. +39 041 2710230
fax +39 041 5205842
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