Disegni veronesi del Cinquecento
La Mostra Disegni veronesi del Cinquecento, curata da Terence Mullaly, con la grande competenza che gli è riconosciuta in tale campo, è iniziativa della Fondazione Giorgio Cini e del Museo Civico di Verona.
È la prima, a mia conoscenza, rivolta alla ricerca – a me tanto cara – oltre che meritoria, dotta e convincente, che ci offre un panorama acuto e preciso del disegno veronese di questo secolo; ed è la prima di una serie di Mostre dedicate allo studio e al recupero del disegno degli artisti veneti di Terraferma, in un programma, abbastanza vasto, svolto in collaborazione e con il contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Dal Veronese, che sovrasta naturalmente con il suo genio e con la sua solare raffinatezza, a Jacopo Ligozzi – che tanto mi ha interessato nel tempo dell’insegnamento fiorentino, data la grande attività svolta alle dipendenze dei Medici, per la bizzarria grafica, che rivaleggia con i Fiamminghi, per la minuzia e per la tecnica varia e squisita – vediamo richiamate e indirizzate, e qui talune per la prima volta bene individuate, tutte le voci valevoli di quel secolo fecondo, legate alla Città dell’Adige. Risalgono con Niccolò Giolfino all’indimenticabile grafia di Liberale, in cui echeggia ancora la grande voce del Pisanello. La disamina si chiude con Francesco Montemezzano, che si muove abilmente tra Paolo e Tintoretto, come basterebbe a provare la pala, risultata sottoscritta e datata, del Santuario della Madonna a Lendinara che ho avuto la fortuna di trovare.
Un panorama dotto e inconsueto, a cui non potrà mancare il compiacimento degli studiosi e dei conoscitori e il plauso di tutte le persone di gusto e a cui ha voluto partecipare il fior fiore del collezionismo europeo e un’ampia rappresentanza di quello statunitense. Plauso che non dovrà dimenticare le grandi cure dedicate a questo lavoro da Alessandro Bettagno a Licisco Magagnato, da Angelo Aldrighetti a Silvano De Tuoni (che ha sopportato le maggiori fatiche), da Angela Aricò Caracciolo, che ha tradotto il testo dall’inglese, a Neri Pozza che si è prodigato nella rapida realizzazione del catalogo, permettendo di recuperare i tempi fortemente compromessi dalle difficoltà della passata primavera.