»… Play-rew-forward-stop …« Rassegna audio ”“ video musicale 3.2
Fra ottobre e dicembre continua e si conclude la rassegna
video-musicale a Palazzo Cini a San Vio. I due brevi cicli prendono il
nome dai tasti forward e stop delle
macchine di riproduzione e cercheranno di rendere una forte impressione
della pluralità delle passioni, dell’avanzamento e della fermata, nella
ricerca artistica contemporanea, ben rappresentata dalla ï¬gura del
faggio virgiliano (sub tegmine fagi): una incontrollabile manifestazione d’ipertroï¬a degli organi di senso della bellezza.
Venezia, Palazzo Cini a San Vio
10 Ottobre 2009, ore 17.00
Seconda sessione: Glenn Gould Videogame – Hereafter
Un video di Bruno Monsaingeon alla ricerca di un autoritratto di Glenn Gould dal totale dei documenti audio-video
Dopo la morte del grande pianista canadese, avvenuta nel 1982, diversi sono stati i tentativi di restituire un effetto di resurrezione del genio (peraltro molto impegnato nella reclamizzazione del potere creativo dei mezzi di riproduzione) e di ripresentificazione della sua biografia, essenzialmente artistica, mediata dai media.
Non ultima si è data anche la creazione di un videogame d’ardua conduzione ordinato a rendere possibile progressivi discoprimenti della personalità del Pianista.
Molti moltissimi i documentari gouldiani, sempre incompleti o freddi o avari di effettive fenomenologie o epifanie documentarie, essendo già tutto quel che riguardava Gould, di fatto consegnato da Gould stesso alla documentazione, archiviazione, traduzione audio visuale, verso una mole tale di prove da documentare, quantitativamente, temporalmente, non una, non due, non tre, ma enne vite riprodotte quasi per intero della sua vita eccentrica.
Bruno Monsaingeon, violinista, cineasta francese, amico fraterno di Gould, ha seguito per più di trent’anni ogni passo della vita del Maestro, seguito e documentato, ripreso, fotografato, registrato, elaborato ecc.
Al momento di realizzare un gioco ricostruttivo totale il regista-violinista si è quasi sentito sopraffare dalle simultaneizzazioni di quadri e forme momentanee biografiche tutte equivalentemente significativa.
Lasciamo la parola introduttiva alla visione del risultato ottenuto allo stesso Monsaingeon:
«Occorreva ad ogni costo estirpare l’idea del lavoro dal quadro documentaristico, nel quale tradizionalmente è e prospera. Ho immaginato pertanto una struttura polifonica contenente fiction e documento-reperto, basata su due o tre idee di base.
Primo: elaborare una strategia narrativa fintamente auto ritrattistica, cercando di dar forma non tanto a fatti documentati ma a pensieri immateriali.
Secondo: la pressione della gigantesca corrispondenza intercorsa fra me e Gould, in 30 anni, e fra me e gouldiani del pianeta. In questo secondo enorme scartafaccio si presentano personaggi di generazioni diversissime, lingue diverse, sensibilità diverse e anche opposte. Poi fra queste migliaia di interventi possibili ho scelto 5 interlocutori che ho ritenuto capaci di stabilire un dialogo con l’oltretomba di Glenn. Ho usato come filtro il sogno di Gould di avere degli interlocutori (pubblico) astratti, lontani, separati da tempo e spazio, non ascoltatori servi convocati come nei concerti ad assistere passivamente a un banchetto artistico.
Da qui l’assetto polifonico, garantito dai 25 anni che separano questi pubblici filmati oggi dalla scomparsa di Glenn.
Poi ho filtrato i chilometri di filmato su Gould al lavoro.
Del pari ho setacciato le migliaia di ore di documenti sonori (senza video).
Poi ho cercato di introdurre il personaggio dell’auto di Gould, la celebre Lincoln Continental nera da lui soprannominata Long Fellow. L’ho interpretata come l’unico tramite di Gould col mondo reale esterno, enfatizzata dai celebri vetri fumés.
Poi ho imbevuto il film di musica a dimostrazione mimetica del tottale stato di impregnazione musicale della vita di Glenn… Ho in questo insistito su esecuzioni inedite o ignote».