L’eredità classica in Italia e Ungheria fra tardo Medioevo e primo Rinascimento
La collaborazione effettiva della Fondazione Giorgio Cini con
l’Accademia Ungherese delle Scienze è cominciata con il primo Convegno
tenuto a Venezia nel 1970. Ma il protocollo d’intesa era stato firmato
l’anno precedente, nel 1969. Tra i fatti che lo determinarono o
facilitarono vi era stato il VI Congresso dell’Associazione
Internazionale per gli Studi di Lingua e Letteratura Italiana, che si
era tenuto a Budapest e poi a Venezia nell’ottobre 1967. Presidente
dell’AISLLI ed insieme Segretario Generale della Fondazione Cini era
allora Vittore Branca, per cui non fu casuale la scelta di Venezia come
seconda sede del Congresso, così come non fu casuale per gli ungheresi
la scelta della Fondazione Cini come partner privilegiato dei rapporti
con l’Italia.
Nei primi due decenni, dal 1970 al 1990, la collaborazione
Cini-Accademia Ungherese svolse un ruolo che non si limitava al suo
stretto ambito di competenza, ma che investiva sensibilmente tutto il
mondo della cultura dentro il quale operava.
I Convegni hanno avuto, in linea di principio, carattere storico
comparato. Naturalmente l’alto livello del dialogo italo-ungherese dei
Convegni si dovette, prima ancora che ai contributi, pur pregevoli, dei
molti e solerti partecipanti, alla presenza illuminante di grandi
personalità della vita intellettuale italiana e ungherese.
Il dialogo italo-ungherese non termina qui. Per una non del tutto
fortuita coincidenza il tema dell’ultimo Convegno (la cultura classica
in Italia e in Ungheria tra Basso Medioevo e Rinascimento) coincide con
il primo della prossima serie, cambiando solo il periodo esaminato (dal
Rinascimento al Barocco).
INDICE
Sante Graciotti
Presentazione: oltre il trentennio
Gabor Klaniczay
La fortuna della leggenda di S. Alessio, ovvero L’antichità cristiana nell’Ungheria del Medioevo
Géza Erszegi
« Romana urna tegier… »
Péter Sarkozy
Pellegrini ungheresi a Roma, nella « patria comune », alla fine del Medioevo
Kornél Szovak
Le tracce della teoria della favola antica nell’Ungheria del XIII secolo
Janos Bollok
Ladislaus (Une étymologie et ses leçons)
Laszlo Havas
L’influence de l’historiographie latine classique sur le commencement de la littérature latine en Hongrie
Andras Vizkelety
Gli studi grammaticali in Ungheria nel Medioevo
Edit Madas
Les auteurs classiques mentionnés et cités dans les sermonnaires de la Hongrie du Moyen Age
Idiko Barczi
Les citations de l’antiquité classique dans les sermons d’Osvald Laskai
Donatella Coppini
Memoria di poeti classici fra Medioevo e Umanesimo
Claudio Leonardi
Giacomo della Marca tra Medioevo e Umanesimo
Francesco Santi
Bartolomeo Lapacci de’ Rimbertini. Un legato del Papa nell’Europa centrale tra antichità classiche e antichità cristiane
Cesare Vasoli
L’immagine dell’uomo e del mondo nel De doctrina promiscua di Galeotto Marzio
Gabriella Miggiano
Grammatica e scienza negli itinerari italo-ungheresi di Galeotto Marzio
Laszlo Szorényi
L’influenza della Farsaglia di Lucano sull’epopea tardoumanista latina in Ungheria: la Stauromachia di Stephanus Taurinus
Ferricio Bertini
La leggenda di Attila: fonti ungheresi e italiche a confronto
Agnes Ritook-Szalay
La leggenda corviniana e i monumenti archeologici
Alessandro Danieloni
Sui rapporti fra Bartolomeo della Fonte, János Vitéz e Péter Garázda
Laszlo Jankovits
La caccia « al pulce »: gli epigrammi lascivi di Giano Pannonio
Amedeo Di Francesco
Fra eredità classica e stile tradizionale: la Ruina Pannonica di Christianus Schesaeus
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