Le musiche degli anni cinquanta – Fondazione Giorgio Cini
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PUBBLICAZIONI Saggi gennaio 2004

Le musiche degli anni cinquanta

Da: “La Scuola Veneziana”
1. ‘Canones diversi’

Il 30 maggio del 1952 Maderna scrive a Nono:

“Bisogna andare molto più in là, ma prima ho bisogno di un lavoro che
solo noi due possiamo fare: con calma riesaminare tutti i risultati e
tutte le ricerche lasciate in sospeso dal ’48 in poi. A questo scopo,
Gi, devi prepararti come uomo e come musicista. Bisogna che il nostro
prossimo incontrarci sia una comunione di umanità e logica. […] Non
che non ci si sia sempre incontrati. Anzi noi due abbiamo fatto molto
di più: abbiamo per la prima volta, credo, creato una sensibilità
ambivalente [sic], una tecnica comune, una personalità comune. (La
prova l’abbiamo nella crudezza delle nostre reciproche reazioni in
quanto rapporti umani) Ma ora abbiamo bisogno di un BERICHT su noi
stessi e sul nostro dare agli altri come musicisti. 1°) lavoro
Handwerk, – 2°) Giudizio sul perché della nostra tecnica, 3°) Tecnica,
ispirazione e nostri bisogni in rapporto alla realtà, 4°) tutto questo
in rapporto alla realtà degli altri, 5°) Possibile raggiungimento di
una facile (cioè felice e generosa) attività futura musicale e privata.
Sono tutte parole confuse, ma tu capisci.”

INDICE

Veniero Rizzardi, La “Nuova Scuola Veneziana”

GianMario Borio, Tempo e ritmo nelle composizioni seriali. 1952-1956

Erika Schaller, Fra tradizione e innovazione. 1957-1959

Angela ida de Benedictis, Gruppo. linea e proiezioni armoniche.
Continuità e trasfomazione della tecnica all’inizio degli
anni sessanta

Indice dei nomi

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