Antica officina per la riparazione delle imbarcazioni, la struttura si può collocare grazie all’esame dei catasti storici in un periodo compreso tra il 1830 e il 1879, dato che risulta presente nel catasto austro-italiano (1879), mentre non compare in quello austriaco (1830) e in quello precedente napoleonico.
Quando lo Squero è stato realizzato era già ultimato il vicino magazzino doganale (Ex Convitto, attuale centro espositivo) posto perpendicolare alla darsena, la cui struttura è ispirata esplicitamente ai magazzini della Dogana della Salute. Anche lo Squero, più tardo di almeno trent’anni, si ispira alla grande architettura veneziana, riprendendo il modello dell’Arsenale di cui recupera disegno, materiali, schema funzionale.
La costruzione è stata trasformata nel 2016 in un moderno e suggestivo Auditorium, grazie all’intervento degli architetti Cattaruzza e Millosevich e con il contributo del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche del Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Virginio Bruni Tedeschi.
L’allestimento della sala è stato realizzato con il contributo di Fondazione di Venezia, Melissa Ulfane e un donatore anonimo.