Marsilio Editori, Venezia – Pagina 3 – Fondazione Giorgio Cini

Divina Eleonora

INDICE

Fernando Bandini, La presenza di Eleonora Duse alla Fondazione Cini
Carmelo Alberti, L’anima in luce di Eleonora: l’avventura teatrale
Paola Bertolone, Strade d’inchiostro. I copioni della Fondazione Cini
Maria Ida Biggi, «Réalité et rêve». La forza del teatro di Eleonora Duse
Pietro Gibellini, Il Vate e la Divina
Donatella Fedele, Schegge di estetica dusiana nelle lettere a D’Annunzio
Vittore Branca, Vocazione letteraria di Eleonora Duse
Doretta Davanzo Poli, Vestiti nella vita, costumi sulla scena
Italo Zannier, I fotografi della Duse
Giannantonio Paladini, Luoghi e tempi veneziani di Eleonora Duse
Rosella Mamoli Zorzi, Eleonora Duse e Katharine de Kay Bronson: un’amicizia a Venezia ed Asolo
Helen Sheehy, La Duse in America
Eleonora Duse: biografia artistica a cura di Paola Bertolone

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

«Per salute delle anime e delli corpi»

Nella società veneziana il sistema delle confraternite laiche, le
«scuole» di devozione, ricoprì un ruolo fondamentale per lunghi secoli.
Nella Venezia del tardo medioevo, crocevia di genti e di culture,
persone delle più diverse origini ed estrazioni sociali, accomunate
dalla fede così come dal timore per la povertà, la morte e la
solitudine, si riunivano nel nome di un santo protettore.
Con questo volume Francesca Ortalli accompagna il lettore alla scoperta
del mondo, tanto importante quanto poco noto nel suo complesso, delle
scuole picccole fra Trecento e Quattrocento. In esso le differenze – di
ceto, di genere, di cultura – andavano via via sfumando per lasciare in
larga misura spazio alla solidarietà e al mutuo soccorso.
Uomini e donne, veneziani e foresti, mercanti facoltosi o mendicanti
sciancati: tutti potevano cercare una collocazione loro propria in seno
a queste istituzioni, ritenute dalle stesse autorità governative una
componente preziosa per il mantenimento di un solido equilibrio
socio-politico. La vita delle scuole, regolata da un chiaro sistema di
norme, è ricostruibile anzitutto attraverso i loro statuti (o
mariegole): fonti ricche e utili per comprendere a fondo meccanismi,
pregi e limiti di istituti che, molto numerosi, vedevano coinvolta
tanta parte della popolazione veneziana.

INDICE

Reinhold C. Mueller, Prefazione

Elenco delle abbreviazioni

Introduzione

L’organizzazione interna

La «banca»
«In lo tempo che entrerà lo gastaldo nuovo»: la gerarchia al vertice
«Ché li figliuoli della Santa Gliesia non è da esser disprezzadi»: le modalità di ingresso
La «tolella»
«Et non debbia guardar a mestier, né a ricchi, né a denari»: la composizione sociale
«El chavo e confalonier nostro»: i santi protettori
«Con una candella impresa in man »: la devozione privata e pubblica

La Chiesa e lo Stato

I rapporti con l’istituzione ecclesiastica
«Delli patti con li prévedi»: i contratti con le strutture ospitanti
«De non far contra la Signoria»: le scuole piccole e lo Stato
Il 15 febbraio 1363
Le scuole piccole e il Consiglio dei Dieci
Altri interventi senza attriti
L’impegno nel sociale
Poveri, malati e defunti: filantropia e assistenza nelle scuole
«Per ben de li poveri»: la carità nelle scuole
Zotti e Orbi

Criminali e povere fanciulle
I «foresti»: le scuole nazionali

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

I Guardi

In occasione del bicentenario della morte di Francesco Guardi (il 1° di
gennaio del 1793) il nostro Istituto gli dedicava una mostra nelle due
sedi della Fondazione, a San Giorgio Maggiore e nella Galleria di
Palazzo Cini a San Vio. Nella prima erano esposti dipinti di Francesco,
vedute, capricci, feste e una scelta rigorosissima di disegni. La
seconda, quella appunto di San Vio, si era voluto riservare ai
cosiddettí “quadri turcheschi” dei Guardi, una scelta tematica ben
precisa.
Il bicentenario riguardava ovviamente Francesco, e a Francesco
esclusivamente si era pensato nella scelta delle opere, evitando – come
già si era sempre fatto – di affrontare tematiche di attribuzione che
avevano anche suscitato scontri polemici nella critica. In un passato
ormai superato era infatti successo che la critica aveva dato origine,
abbastanza rumorosamente, a discussioni in favore di uno o dell’altro
dei due fratelli Guardi, il maggiore, Antonio, e il più giovane
Francesco.

INDICE

Prefazione
Alessandro Bettagno

I Guardi

Elvio Mich
Ricerche documentarie e ipotesi in margine alla pala di Roncegno

Bernard Aikema
Francesco Guardi, il «picturesque» e il mito di Venezia

Timothy LI Ewellyn
Qualche veduta della laguna

Renato Barilli
Chi è più «moderno», il Canaletto o il Guardi?

Flavio Caroli
Francesco Guardi verso il moderno

Anna Maria Matteucci
Lo spazio in Francesco Guardi e alcune turcherie bolognesi

Federico Montecuccoli degli Erri
Nuovi dettagli sull’attività dei fratelli Guardi

Margherita azzi Visentini
Ville e giardini nell’opera di Francesco Guardi

Pietro Zampetti
Francesco Guardi tra verità e visione

George Knox
Francesco Guardi in the studio of Giambattista Tiepolo, and a note on the dating of the Solennità dogali

Mitcbell Merling
Problems in the Organization of the Guardi Firm: Evidence from the Tasso cycle

Timotky Clifford
Francesco Guardi: Scotland and the Sutherland pictures

Sergio Marinelli
Francesco Guardi: tracce veronesi

Ugo Ruggeri
Disegni di Antonio Guardi

Terisio Pignatti
Il repertorio grafico della bottega guardesca al Museo Correr

Filippo Pedrocco
Francesco Guardi e Pietro Longhi

Lionello Puppi
Appunti intorno alla committenza di Francesco Guardi

Erich Steingraber
Francesco Guardi nelle collezioni della Alte Pinakothek a Monaco di Baviera

Setb A. Gopin
The Influence of jean-Baptiste Vanmour

Catherine Boppe Vigne
L’ìnfluence de la miniature qe sur les oeuvres de jean-Baptiste Van Mour

Ileana Cbiappini di Sorio
Alcune osservazioni sulle «turcherie»

Marianne Broos
Paintings of Receptions of the Ambassadors at the Sublime Porte
byjean Baptiste Vanmour (1671-1737) and their Influence in
Constantinople and Venice

Paolo Spezzani
Le indagini ai raggi x realizzate in occasione delle mostre sui Guardi

Martina Fleischer e Franz Mairinger
Nuove luci su Venezia. Per la tecnica pittorica di Francesco Guardi

Mary Beal
Scenes of Embassy Receptìons at the Sublime Porte: The British Government Art Collection Paintings and Others

Marco Cesarini
Turcherie fiorentine del Settecento

Pierre Rosenberg
Watteau, Guardi et… Boucher

Giuseppe Maria Pilo
Il gioco delle parti nei quadri turcheschi dei fratelli Guardi

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

La maschera e il volto

Riconoscere il ventaglio delle esperienze teatrali in Italia è il primo
scopo di questo volume: dal teatro pio di cui può essere autrice anche
una donna, nella Firenze di Lorenzo dei Medici, al teatro come svago
per l’aristocrazia raccolta in una corte attorno al signore; dalle
sperimentazioni cinquecentesche ai trionfi, in Italia e in Europa,
dell’opera e della mescolanza di musica e parola (che è il motivo per
cui ancora oggi l’Italiano è giudicato una lingua musicale); dalle
serve goldoniane che parlano in dialetto (ma in versi) o, se si
preferisce, in versi (ma in dialetto), alle acerbe critiche
dell’antigoldoniano Gozzi, fino agli sviluppi ottocenteschi e del primo
Novecento. Sulla scena teatrale gli attori recitano testi che possono
essere e sono i più diversi, tale è la varietà delle forme drammatiche
e la diversità di funzioni di volta in volta assegnate al dramma:
scoprire se il proprio padre è stato ucciso dallo zio, subito sposato
dalla madre, è cio che Amleto si aspetta da una rappresentazione
teatrale, mentre l’antico Aristotele aveva visto nel teatro il modo per
assuefarsi alle passioni della pietà e del timore, senza lasciarsene
travolgere: la purificazione o catarsi, sul cui significato si è
discusso tanto a lungo. E’ impossibile seguire tutti gli svolgimenti di
un genere discontinuo e ricco di forme; ma almeno se ne restituiscono
molti aspetti vitali e non sempre noti, insieme con alcune battute del
dialogo, spesso assai fitto, della tradizione italiana con il
patrimonio classico da un lato, e dall’altro con la cultura drammatica
europea.

INDICE

Premessa
di Fracesco Bruni

Elissa Weacer
Antonia Pulci e la sacra rappresentazione al femminile

Stefano Carrai
Poliziano, Orfeo e il teatro profano

Giulio ferroni
La Calandria del Bibbiena: tra Plauto e Boccaccio

Daria Perocco
Alla ricerca del frutto proibito: la Mandragola di Machiavelli

Roberto Bigazzi
La via romanzesca degli Ingannati

Piermario Vescovo
Racconto, teatro e sogno. La Lettera di Ruzante a Marco Alvarotto

Massimo Ciavolella
Leone de’ Sommi e il teatro ebraico a Mantova nel Rinascimento

Andrea Battistini
Coturni in terra algente. Il Re Torrismondo di Torquato Tasso

Anna Laura Bellina
I passaggi di Orfeo: recitar cantando nell’opera italiana fra Peri e Gluck

Fabrizio Borin
Orfeo al cinema. Un’interpretazione

Bruno Brizi
Fingere per delinquere e fingere per ammaestrare
Un modello di teatro di poesia: L’Olimpiade di Metastasio

Carmelo Alberti
Il linguaggio delle Massere sulla scena di Carlo Goldoni

Gilberto Pizzamiglio
Scena e testo nelle «fiabe teatrali» gozziane

Arnaldo Di Benedetto
Quasi una fiaba dell’orco
Storia e leggenda nel Filippo di Vittorio Alfieri

Loretta Innocenti
Le tragedie veneziane di Byron

Francesco Bruni
Adelchi, eroe shakespeariano

Giovanni Morelli
La fase «classica» dell’Opera romantica italiana

Pietro Trifone
Le due vie del parlato teatrale: realismo e deformazione

Fabio Finotti
Come le foglie di Giuseppe Giacosa: maschera e verità

Laura Caretti
Mogli infedeli e mogli ideali: varianti ottocentesche

Adrianna Arnieri Corazzol
Drammaturgia musicale d’avanguardia: da Boito a D’Annunzio

Giuseppe Langella
Teatro illustrativo e teatro dialettico. Sui Sei personaggi di Pirandello

Giorgio Pullini
Ugo Betti, Corruzione al Palazzo di Giustizia, e il teatro dei «processi morali»

APPENDICE

Scrittori contemporanei. Intervista a Luigi Squarzina
a cura di SILVANA TAMIOZZO GOLDMANN

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Giordano Bruno: destino e verità 

Frutto di una collaborazione di studio tra l’Università di Venezia, la
Fondazione Giorgio Cini e l’Istituto Nazionale di Studi sul
Rinascimento, il volume raccoglie da una parte alcune riflessioni di
illustri studiosi sul pensiero di Giordano Bruno (gli aspetti
essenziali della sua filosofia, le sue idee sull’apocalisse e sull’
«amore infinito», la ripresa dei filosofi antichi, il rapporto con la
magia, l’aritmetica e la geometria ecc.), dall’altra ne ricostituisce
ampiamente il soggiorno a Venezia nel 1592, culminato nella denuncia al
tribunale dell’Inquisizione e nel successivo processo, preludio alla
finale condanna al rogo per eresia pronunciata ed eseguita a Roma nel
1600.

INDICE

Prefazione
di Daniele Goldoni e Luigi Ruggiu

Emanuele Severino
Bruno e il pensiero ontologico

Michele Ciliberto
Bruno e l’Apocalisse. Per una storia interna degli Eroici Furori

Nicoletta Tirinnanzi
I Libri physicorum Aristotelis e la riflessione magica di Bruno

Fulvio Papi
Bruno: l’amore infinito

Gino Benzoni
Venezia come sfondo

Paolo Casini
Naturae numeri e naturales figurae: aritmetica e geometria tra Bruno e Keplero

Luigi Ruggiu
La ripresa dell’antico in Giordano Bruno

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Desiderio e trasgressione nella letteratura fantastica

Il volume raccoglie gli atti del convegno organizzato dalla Fondazione
Giorgio Cini nell’aprile 2001. L’infittirsi di studi sul fantastico ha
indotto a rinunciare a una trattazione sistematica e a privilegiare, in
una prospettiva comparatista, due figure centrali di questa modalità
letteraria – il “desiderio” e la “trasgressione”, appunto – che
continua ad affascinare lettori e studiosi per la sua forte carica
eversiva. Scorrendo l’indice, il lettore puo’ facilmente individuarne
l’articolazione tematica e cogliere, nell’ampiezza e varietà dei punti
di vista offerti dagli autori, un itinerario interdisciplinare ricco di
suggestione e proposte innovative.

INDICE

Introduzione
di Michela Vanon Alliata

Desiderio e Trasgressione nella Letteratura Fantastica

Adriana Guarnieri Corazzol
Fantasmi, allucinazioni e seduttrici soprannaturali nell’ opera italiana del secondo Ottocento

Anco Marzio Mutterle
Ombre, magie e fantasmi nel «realismo» di Pavese

Giorgio Ficara
Petrarca, Carlo Magno e la mummia

Vittorio Roda
Un tema tarchettiano: l’ irruzione del femminile nel maschile

Claudia Corti
L’ inferno artificiale del Vathek

Francesco Marroni
Il focolare maledetto: desideri e inganni nei racconti di Elizabeth Gaskell

Michela Vanon Alliata
Il diavolo nella bottiglia: la maledizione faustiana nel fantastico esotico di R.L. Stevenson

Franco Marucci
The Lifted Veil, il racconto mesmerico di George Eliot

Daniela Rizzi
Una città di spettri. Note sul tema: Pietroburgo nella letteratura russa

Laura Silvestri
Per una tipologia del neofantastico in Borges

Luca Pietromarchi
Lo specchio del diavolo: Bernanos fantastico

Paolo Tortonese
La follia tra miracolo e prova: la terza soluzione del fantastico

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

“Un caos che spaventa”

Questo libro ricostruisce aspetti socio-istituzionali dell’ effimera
esperienza d’ espansione della Repubblica di Venezia in Dalmazia e
Albania. Sullo sfondo, il tramonto della Serenissima. Tra gli anni
quaranta e novanta del Settecento “Riformatore”, il patriziato veneto e
le Elites della “Duplice provincia” tentarono diverse riforme agrarie,
amministrative, comunitarie e giurisdizionali al fine d’ integrare nel
Dominio le nuove periferie di uno stato a sua volta periferico nel
teatro europeo e nell’economia mondiale. Condizionati dalla pressione
politica-economica absburgica e dal modello dei territori militari
croati, e incalzati dalla competizione interazionale sul “Triplice
confine” austro-veneto-turco, i progetti veneti furono
contemporaneamente frustrati dalle frizioni cetuali nella provincia e
nella Dominante, da forti resistenze locali, da contrastanti esigenze
costituzionali, da acerbe conflittualita rurali e interconfessionali.
Nascevano intanto nuovi linguaggi politici. Lo studio delle dinamiche
istituzionali e della conflittualita incapsulata nella sfera del
diritto attraverso i meccanismi giudiziari marciani offre un’ occasione
per complicare le dicotomie nelle quali, per diverse ragioni, nel xix e
nel xx secolo, antagonistiche tradizioni storiografiche avrebbero poi
irrigidito tanto la ricostruzione delle politiche venete, quanto la
rappresentazione di una regione contesa e spesso studiata in funzione
delle rivendicazioni territoriali.

INDICE

Prefazione
di Vincenzo Ferrone

Per intrdurre verso una Duplice provincia e un Triplice confine

Un nuovo regno

Un nuovo regno per giustificare la propria esistenza
“Quel corpo o membro grande di polizia”
Da “messia” a “Lucifero” : il governante e il politico

Una “santissima magistratura” tra mito e antimito: i sindici inquisittori foscariniani

Esigenze concrete e ideali del ricorso a uno “strumento del mito”
La “sindrome almissana”, sindrome da assedio
Alla ricerca della nuova provincia (fallimenti ed eredita)

“Troppo scomposta era la machina”

Progetti di riforma agraria e territoriale negli anni ’50

Redistribuzione fondiaria e fissazione dei coloni sulla terra
L’ “affare dei riparti” tra colonizzazione e spartizione del territorio
“Legge agraria” e “ragione politica”

Popolare la provincia e governarne le genti

Difficili “accomodamenti” tra migrazioni organizzate e spontanee
Attraverso l’Adriatico
Una Repubblica “italo-slavo-greca” e i problemi della convivenza religiosa

Il “male ancora piu dilatato”

Prospettive e tensioni di riforma negli anni settanta
L'(in)interrotta continuita delle distanze riformatrici
Le traversie degli Orti Esperidi
Poteri, giustizia e riforme

Poteri, terre e religione tra craine venete e Triplice confine

Il “morbo” di Lucich (tra Macarsca e Imoschi)
Lo skeptron e il “bastone slavo” (contado di Zara)
Gli “universi locali” dello spettro polacco

Le istituzioni marciane tra difesa dei privilegi e competizione sui territori

Sindrome almissiana a Spalato : i borghi in piazza
Gli eterei privilegi di Spalato
Le mani sui terrirtori

Poteri, banditismi, solidarieta locali

Hajduci e banditismi tra grande politica e antagonismi locali
Dispotici capricci ed afficaci protezioni

I registri di una riforma

Errori storici e illusioni costituzionali
La possibile riforma delle craine
Esigenze, eccezioni, contaddizioni di una riforma impossibile

Il lungo trapasso dell’ antico regime, come un epilogo

Indice dei nomi

Indice dei luoghi

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Totalitarismo e totalitarismi

Concetto chiave per comprendere la storia del Novecento, il
Totalitarismo è stato al centro di un forte dibattito ideologico e
storiografico. Nell’ ultimo decennio, dopo la crisi finale del
comunismo, la riflessione sul totalitarismo, lungi dall’esaurirsi, si è
rinnovata grazie anche al contributo di studiosi dell’ Europa centrale
e orientale. Di un incontro e confronto tra storici italiani e russi,
svoltosi presso la Fondazione Giorgio Cini (5-7 aprile 2001), sono
frutto i saggi pubblicati nel presente volume, stimolo a nuove ricerche
su un aspetto cruciale del nostro tempo.

INDICE

Prefazione
di Vittorio Strada

Giorgio Petracchi
Roma e/o Mosca? Il fascismo di fronte allo specchio

Pier Giorigo Zunino
Intellettuali e cultura nella storia del fascismo

Nicola Tranfaglia
Scrivere la storia senza distanza dai fatti. Il fascismo e i contemporanei

Vittorio Strada
Totalitarismo/totalitarismi

Mario A. Cattaneo
Illuminismo e totalitarissmo : due opposte concezioni del diritto penale

Victor Zaslavsky
I sistemi totalitari nella prospettiva comparata

Aleksandr Subin
Problemi controversi della storiografia del totalitarismo russo

Irina Pavlova
Il concetto di totalitarismo e gli studi contemporanei sulla storia della Russia staliniana degli anni trenta

Sergej Kulesov
La tipologia dei regimi totalitari : l’ aspetto Storiografico

Vadim Damie
Il totalitarismo come fenomeno sociale : metodologia di analisi

Nelly Komolova
L’ uomo nella “societa totalitaria” (lo storico e la sua opera)

Viktor Panejach
I progetti politici gemelli del 1930-31
nell’ URSS (“L’ affare accademico”, “Il partito industriale”,
“Ilpartito contadino del lavoro “, “L’ unione dei menscevichi”)

Natalja Egorova
L apolitica estera dell’ URSS nel dopoguerra all’ interno del sistema totalitario (fine anni ’40 primi anni ’60): nuovi approcci

Gli autori

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Venezia nella sua storia: morti e rinascite

Come Fenice, Venezia, nella sua storia e nel suo mito, “eseguendo di
sua spontanea volontà il suo funerale, si rinnova, con una morte che è
la sua nascita, […] di nuovo se stessa quando non è già piu'”.
Il volume presenta la storia singolare di una città che da due secoli
non fa che morire e rinascere, celebrata da Wordsworth a Ruskin, da
Thomas Mann a Proust, da Pound a Brodskij, come figlia di Libertà e
Ombra.
Eppure, come ha scritto Browning, i muri e le pietre che in lei “si
sgretolano, si dissolvono e mescolano insieme”, mai sono in rovina,
bensì sempre towering evidence, “torreggiante evidenza”.
Ma il mito che concresce, Venezia sa sottrarre il nucleo della propria
verità, che spesso si nasconde nel gesto essenziale e furtivo, anonimo
e presente, tanto piu’ segreto quanto piu’ gli interpreti si adoperano
a svelarla, e fissarla, nei registri della storia: sì che il vivente,
in lei, come ha intuito Pound, continuamente dissipa l’irrigidirsi
della maschera che la descrive: “D’Annuzio vive quì?” / chiese la
signora americana K.H. / “Non so” rispose la vecchia veneziana, /
“questa lampada è per la Vergine” (Cantos, LXXVI).
Per questo dura il suo fascino.

INDICE

VII – “Invece del fossato, la cinta del tempo”
di Carlo Ossola

Venezia nella sua storia: Morti e Rinascite

Vico, la decadenza e il ricorso
di Fulvio Tessitore

Un mondo che muore, un mondo che nasce: il Tardoantico
di Lellia Cracco Ruggini

Apocalissi religiose e apocalissi politiche nel mondo tardoantico
di Giovanni Filoramo

Il mito della fenice nella poesia romanza del Medioevo
di Francesco Zambon

Storia e miti per una Venezia dalle molti origini
di Gherardo Ortalli

Foscolo, Venezia e il mito troiano
di Lorenzo Braccesi

Dalla caduta di Venezia alle morti a Venezia: versioni anglo-americane
di Sergio Perosa

Dalla fine alla fine: Vienna primo novecento, Venezia Settecento
di Gino Benzoni

Miti di rigenerazione e culto letterario della giovinezza al tempo della Rivoluzione francese
di Andrea Battistini

Il Risorgimento delle Arti: l’idea dell’antico, l’utile pubblico e l’unificazione italiana
di Andrea Emiliani

La rivoluzione scientifica moderna e oltre
di Vincenzo Cappelletti

L’origine dell’Europa
di Roberto Esposito

Le metamorfosi di Ulisse
di Francisco Jarauta

Toccare il fondo per risalire
di Mario Rigoni Stern

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Segni del Novecento

Con
la mostra Segni del Novecento, l’Istituto di Storia dell’arte della
Fondazione Giorgio Cini intende sia rendere omaggio a Neri Pozza, cui
si deve la munifica donazione comprendente disegni, incisioni e libri
di pregio del Novecento, sia avviare l’opera di catalogazione
sistematica delle raccolte d’arte della Fondazione, di cui questo
catalogo è il primo risultato a stampa. L’iniziativa della mostra era
stata avviata qualche anno fa dal professor Alessandro Bettagno, che
intendeva allestire un’esposizione dei disegni della donazione,
affidandone la curatela scientifica a Giuseppina Dal Canton. Abbiamo
creduto opportuno allargare il campo anche alle incisioni e ai libri
illustrati, così da presentare una più vasta rassegna e, al contempo,
procedere alla catalogazione completa delle opere, interamente
riversata nel catalogo. Alla coordinatrice del lavoro di schedatura dei
disegni, si sono affiancati due altri specialisti di valore come Sileno
Salvagnini e Flavio Fergonzi. Il catalogo che ne è sorto si può
considerare fondamentale, anche perché comprende e illustra tutte le
opere d’arte della donazione, solo in parte, anche per motivi di
spazio, presentate in mostra. Si tratta per gran parte di materiali
inediti o poco noti, o che comunque è utile far conoscere, oltre che
agli studiosi, al grande pubblico. I risultati scientifici conseguiti
si possono definire senz’altro di ottimo livello per l’impegno profuso,
anche da parte dei collaboratori alla schedatura dei disegni: Giovanni
Bianchi, Francesca Castellani, Daniela De Angelis, Pierpaolo Luderin,
Marina Magrini, Dino Marangon, Nico Stringa, Alessandra Tiddia.
(tratto da Giuseppe Pavanello, Un artista mecenate)

INDICE

Giuseppe Pavanello, Un artista mecenate

Fernando Bandini, Ricordo di Neri Pozza

Disegni

Giuseppina Dal Canton, Disegni

Catalogo

Libri illustrati

Flavio Fergonzi, Libri illustrati

Catalogo

Incisioni

Sileno Salvagnini, Incisioni

Catalogo

Bibliografia

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it