Leo S. Olschki Editore, Firenze – Pagina 21 – Fondazione Giorgio Cini

Carteggi e scritti di Camillo Togni sul Novecento internazionale

Già
nella presentazione del primo volume di lettere e scritti di Camillo
Togni principalmente attribuibili al Novecento musicale italiano, edito
in questa Collana, si era identificata nel Musicista quella «persona
estremamente ordinata su ogni piano dell’esistenza (intellettuale,
manuale, eccezionale, quotidiana)» consapevolmente dedita a preservare
dal degrado ogni documento di vita. La particolare cura dedicata dal
Maestro a conservare lettere, telegrammi, minute e copialettere,
testimonianze finanche minime di tutti i rapporti culturali e
intersoggettivi intrapresi nell’arco di un cinquantennio, aveva
permesso una ricognizione puntuale di un gran numero di scambi e di
contatti con i più disparati contesti musicali italiani del Novecento.
La
stessa indagine riprende qui assumendo ora i documenti più
significativi, ancora lettere, lettere ricevute, lettere spedite,
scritti, approfondimenti, semplici appunti, memorie riguardanti l’ampio
mondo, tedesco ovvero internazionale, della Musica del Novecento. A
partire dal contatto pervicacemente cercato, con commossa apprensione,
con il massimo modello della creatività di Togni, dalla giovinezza alla
maturità: Arnold Schoenberg.

INDICE

Parte Prima – Carteggi

Parte Seconda – Altri Scritti

Appendice

Giada Viviani – Camillo Togni studia le Variationen für orchester op. 31 di Schoenberg

Indice dei nomi

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Benno Geiger e la cultura italiana

Il volume presenta materiali conservati presso la Fondazione Giorgio Cini, e in gran parte inediti, utili a ricostruire il ruolo di Benno Geiger nella cultura italiana del Novecento. Un ampio e documentato saggio di Daniele Rubboli, giornalista e saggista, ricostruisce questi rapporti seguendo i fili delle diverse passioni e dei molteplici interessi di Geiger. Un breve ricordo di Elsa Geiger, la figlia del critico e traduttore, ne restituisce un’immagine più familiare e affettuosa. Una scelta delle lettere più significative presenti nella corrispondenza italiana, trascritte e curate da Tania Eccher, dà conto della ricchezza e intensità dei rapporti tra Geiger e importanti artisti, intellettuali, musicisti, giornalisti della prima metà del Novecento.
Tra di essi Pascoli, Comisso, Marinetti, Croce, Papini, Ojetti, Valgimigli, Traverso, Valeri, Benelli, Gino Rossi, Malipiero, Gui. Il catalogo completo di tutte le lettere possedute dalla Fondazione (circa
800), a cura di Linda Selmin, e un indice dei nomi completano il volume, che è corredato da una quarantina di foto, istantanee di vita o riproduzioni di quadri che ritraggono Geiger, opera in alcuni casi di grandi artisti come Kokoschka ed Emile Bernard.

 

INDICE

Premessa di Francesco Zambon

Io e papà Benno di Elsa Geiger Ariè

Benno Geiger e la cultura italiana di Daniele Rubbioli

Nota bio-bibliografica

Parte prima
Lettere dei corrispondenti italiani a Benno Geiger

Parte seconda
Articoli su Benno Geiger

Parte terza
Catalogo delle lettere dei corrispondenti italiani a Benno Geiger conservate presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia a cura di Linda Selmin

Indice dei nomi

 

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Andrea Zanzotto tra Soligo e laguna di Venezia

Il volume raccoglie le riflessioni critiche di una quindicina di specialisti italiani e stranieri dell’opera di Andrea Zanzotto, rivolte in particolare all’esame del ruolo che svolge in essa il paesaggio – dalle Dolomiti alla laguna di Venezia – e dei durevoli e intimi rapporti dello scrittore con la città di Venezia, che appare nella sua poesia come una sorta di grande archetipo, in connessione-contrapposizione con i luoghi più familiari del natio Soligo o con altre parti del Veneto. Alcuni interventi si soffermano poi ad analizzare, altresì, i rapporti tra Zanzotto e Fellini, quali traspaiono evidenti nel poemetto Filò (1976), dove la scena dell’emersione di una gigantesca testa di donna dal Canal Grande con cui si apre il film Il Casanova di Federico Fellini (per il quale Zanzotto scrisse alcuni testi in veneziano), diventa una vera e propria allegoria del riemergere, quasi dall’inconscio del poeta, della sua parlata dialettale, nei suoi misteriosi legami con le radici più profonde del linguaggio e con la stessa terra madre/matrigna. Senza naturalmente perdere di vista il forte legame di questi temi con l’insieme dell’opera letteraria e teorica di Andrea Zanzotto.

Il volume è stato presentato per la rassegna Libri a San Giorgio alla Biblioteca Longhena della Fondazione Giorgio Cini il 27 giugno 2008. Guarda il video

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Oltre San Marco

Il presente lavoro sulla vita musicale nelle chiese veneziane è il primo risultato di uno studio tuttora in corso sulle modalità della produzione, della circolazione e del consumo della musica sacra da chiesa a Venezia e nel Veneto fino al primo Seicento. Muovendo dall’indagine sulle istituzioni potenzialmente promotrici di esecuzioni musicali e sui sistemi di finanziamento da esse adottati, si intende giungere ad affrontare alcune delle problematiche inerenti il repertorio musicale: i suoi canali di diffusione, le sue destinazioni e i suoi utilizzi nonché la stessa realizzazione sonora del testo musicale negli ambienti considerati. Per l’attuazione di un simile progetto è stato necessario sperimentare un metodo di ricerca che si discosta per molti aspetti da quello comunemente adottato negli ‘studi documentari’ sulla storia della musica: si è scelto infatti di non porre limitazioni precise riguardo all’ambito cronologico né circoscrivere l’indagine ad un numero predefinito di istituzioni, ma di avviare invece una ricerca ‘trasversale’ e comparativa per determinare quale fosse il contributo fornito dal complesso delle istituzioni alla vita musicale cittadina.

INDICE

Elenco delle abbreviazioni

Prefazione

I. Le Istituzioni Ecclesiastiche a Venezia nel Cinquecento

Una mappa
Venezia, la Chiesa e le chiese veneziane

II. Le Decime Ecclesiastiche

La storia di una tassa
I fascicoli cinquecenteschi di «condizioni»

III. La musica nelle chiese veneziane secondo i fascicoli di “condizioni”:un quadro di riferimento

Gli organisti
Altri salariati
Interventi occasionali di musicisti
Un quadro di riferimento

IV. Il Finanziamento della musica nelle chiese veneziane

Chiese parrochiali
Monasteri
La cappella musicale del convento dei Santi
Giovanni e Paolo: un caso esemplare?
La cappella musicale del convento di Santo Stefano
Le feste principali dell’anno liturgico e il periodo quaresimale
Le «compiete musicali»
Le messe novelle e la «sagra» delle novizie

V.Le scuole piccole

Una presenza significativa
Struttura e organizzazione
Il finanziamento delle cerimonie solenni e la gestione dei fondi comuni
Istituzioni a confronto: le scuole grandi

VI. Feste, musica e musicisti : continuità nella tradizione

Il ruolo della musica nello svolgimento della festa
L’utilizzo degli strumenti nelle musiche delle celebrazioni solenni: una tradizione antica
Il ruolo dei cantori
Il ruolo degli strumenti: alcuni indizi
La musica nella legislazione ecclesiastica locale
Compagnie di cantori e compagnie di strumentisti

Conclusioni

Appendice

Bibliografia citata

Indice dei nomi e delle cose notevoli

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La musica degli occhi

Il volume comprende tutti i testi scritti in lingua francese da Pietro Gonzaga, importante scenografo veneto del Settecento, qui pubblicati in traduzione italiana. Pietro Gonzaga nacque a Longarone nel 1751 e, dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia, si trasferì a Milano. Lavorò al Teatro alla Scala, dapprima come assistente dei fratelli Galliari, poi come scenografo principale. Nel 1792, dopo aver partecipato allo spettacolo di apertura del Teatro La Fenice di Venezia, si trasferì in Russia, a San Pietroburgo, con l’incarico di scenografo capo dei teatri imperiali. Qui, nei primi anni dell’Ottocento produsse i suoi scritti: alcuni autobiografici, altri relativi al teatro, alla scenografia e all’architettura teatrale. Morì in Russia nel 1831, dopo essere stato nominato anche architetto di corte.

INDICE

Maria Ida Biggi
Introduzione

La musica degli occhi e l’ottica teatrale (1800-1807)

Informazioni al mio capo o Chiarimenti dello scenografo Pietro Gottardo sull’esercizio della sua professione (1807)

Del sentimento, del gusto e della bellezza (1811)

Opinioni dello scenografo Gonzaga sull’economia dello spettacolo (1815)

Osservazioni sulla costruzione dei teatri da parte di uno scenografo (1817)

Bibliografia

Indice dei nomi

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Esumazione di un requiem

Il monumentale Requiem che Bruno Maderna compose nel 1946, a lungo considerato perduto, è l’oggetto di un’ “esumazione” musicologica che propone la riproduzione facsimilare del manoscritto della partitura ritrovata nel settembre 2006 presso una biblioteca degli Stati Uniti. Il facsimile è introdotto da un testo di Veniero Rizzardi, che racconta come il manoscritto sia stato perduto e ritrovato; il testo ripropone, inoltre, una ricostruzione della genesi della composizione, condotta prevalentemente su fonti epistolari. Bruno Maderna (1920-1973) scrisse il Requiem nell’immediato dopoguerra, quando era già considerato un esponente di punta di quella ‘giovane scuola italiana’ che aveva trovato in Gian Francesco Malipiero un importante punto di riferimento. Fu proprio Malipiero a introdurre il giovane Maderna al compositore e critico Virgil Thomson in visita a Venezia. Thomson, assai colpito dalla partitura del giovane veneziano, gli dedicò un lusinghiero articolo sull’International Herald Tribune e iniziò ad adoperarsi per fare eseguire l’opera negli Stati Uniti. Maderna preparò una copia del manoscritto per Thompson ma, resosi conto che i tentativi di fare eseguire il Requiem oltreoceano non andavano a buon fine, non si curò di recuperarlo. Scritto per un imponente organico, comprendente quattro solisti, doppio coro e una grande orchestra, il Requiem di Maderna può considerarsi non soltanto un importante contributo alla biografia artistica del suo autore, ma soprattutto un’addizione postuma di grande significato al repertorio sinfonico-corale del Novecento.

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Luigi Nono e i carteggi con il partito comunista

Il volume raccoglie oltre 270 lettere, cartoline e telegrammi (quasi tutti inediti) in cui Nono e i suoi corrispondenti (non soltanto dirigenti del Partito Comunista Italiano come Enrico Berlinguer, Pietro Ingrao, Giorgio Napolitano, Rossana Rossanda, ma anche musicisti, musicologi, uomini di cultura, operai, importanti esponenti della politica internazionale come Fidel Castro, Salvador Allende, Václav Havel) discutono dei più svariati temi concernenti la politica (italiana e internazionale) e i suoi intrecci con la cultura, l’arte, la musica, la società. Il volume presenta una selezione di un ben più ampio corpus costituito dai carteggi politici di Luigi Nono ed è interamente basato su materiali conservati presso l’Archivio Luigi Nono di Venezia. Curato da Antonio Trudu, il carteggio è preceduto da un’ampia introduzione e seguito, oltre che dagli indici dei nomi, delle sigle e delle opere di Nono citate, da un elenco dei corrispondenti, per ciascuno dei quali è stata redatta una breve nota biografica. Il volume, dal quale emerge un inedito ritratto del Nono ‘politico’, si rivolge non soltanto a musicisti e appassionati di musica, ma a tutti coloro che siano interessati ai rapporti della musica con le altre arti e più in generale con la politica, la cultura, la società.

 

 

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