Edizioni Medusa, Milano – Fondazione Giorgio Cini

«Viridarium» 6

Come nei precedenti volumi di «Viridarium», il tema è affrontato da specialisti di diverse culture ed epoche storiche. Alle tradizioni orientali, in cui si conservano alcune delle concezioni più arcaiche sulla metamorfosi, guardano i primi due saggi, quelli di Riccardo Fracasso, che studia le tradizioni mitologiche e le credenze popolari cinesi fra il IV sec. a.C. e il V sec. d.C., e di Alessandro Grossato, sulle trasformazioni vegetali nell’induismo, mentre una prospettiva comparatistica più ampia, che abbraccia tutta l’area eurasiatica, è proposta da Carlo Donà nella sua analisi delle svariate forme ed espressioni assunte dalla figura universale della donna-serpente. Partendo dalla gnosi alchemica che concepisce la manipolazione dei metalli come metafora di una mutazione plastica dell’Anima, Ezio Albrile esamina, invece, alcune inquietanti riprese moderne del tema e, in particolare, la descrizione degli universi fantasmatici indotti dall’assunzione di droghe nei romanzi visionari di Philip Dick. Di seguito Cristina Noacco dedica un’ampia rassegna ai numerosi testi francesi medioevali che narrano storie di metamorfosi, attingendole dalla letteratura antica o dal folclore, e ne mette in luce la sistematica rilettura in chiave cortese. I due ultimi saggi si concentrano su alcune riapparizioni moderne e contemporanee del tema della metamorfosi: Gioia Paradisi ne analizza la valenza “esistenziale” nelle Farfalle di Guido Gozzano; Fiorenza Lipparini ne mostra le radicali implicazioni estetiche e logico-linguistiche nella letteratura contemporanea, da Hofmannsthal e Kafka alle avanguardie storiche, per soffermarsi infine su due sorprendenti racconti di Alberto Savinio.

«Viridarium» 5

Questo quinto volume di Viridarium raccoglie le relazioni che i principali specialisti a livello internazionale hanno presentato alla Fondazione Giorgio Cini nel corso del primo convegno svoltosi in Italia dedicato alla storia e alle dottrine dell’esoterismo occidentale.

INDICE

Alessandro Grossato, Il posto dell’esoterismo nella storia della cultura occidentale
Antoine Favre, La parola “esoterismo” e i suoi usi: presentazione di bouquets variopinti di significati
Mino Gabriele, Tracce di silenzio
Kocku Von Stuckrad, La sapienza oltre la dimostrazione: la conoscenza esperienziale dalla Tarda Antichità al XIII secolo in una prospettiva interreligiosa
Francesco Zambon, L’interpretazione esoterica della messa nei romanzi medioevali del Graal
Nicholas Goodrick-Clarke, Raimondo Lullo e il nuovo ordine mondiale: evangelismo esoterico e filosofia militante
Jean-Pierre Brach, Le correnti aritmologiche del Rinascimento, ovvero come l’esoterismo entra nella matematica
Moshe Idel, La Kabbalah in Italia nel XVI secolo: alcune nuove prospettive
Wouter J. Hanegraf, La nascita dell’esoterismo dallo spirito del Protestantesimo
Joscelyn Godwin, Keplero e Kirker sull’Armonia delle sfere
Agostino De Rosa, L’Apocalisse dell’Ottica: le anamorfosi gemelle di Emmanuel Maignan e di Jean Francois Nicéron a Trinità dei Monti, Roma
Jean-Pierre Laurant, L’esoterismo come vero cristianesimo, una teamatica per eccellenza del XIX secolo
Hans Thomas Hackl, Adonismo – L’adorazione di Adone e Didone. La storia intrigante di un culto magico-pagano del XX secolo in Austria, Germania e Cecoslovacchia
Marco Pasi, Il problema della definizione dell’esoterismo: analisi critica e proposte per la ricerca futura

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

«Viridarium» 2

La
conoscenza e la definizione dell’esperienza mistica ci pongono di
fronte a un paradosso. Nella sua natura più profonda essa è
sprofondamento nell’abisso dell’interiorità, incontro o unione con Dio
fino al totale svuotamento di sé, fino a ciò che alcuni mistici
chiamano “notte oscura” e “nulla”. Eppure non c’è per noi altra via
d’accesso alla sua conoscenza che il linguaggio. Lo studio dei modi
espressivi attraverso i quali essa si rende conoscibile è dunque
obbligatorio. Non di rado, del resto, la scrittura mistica ha raggiunto
i più alti risultati poetici: basti pensare a un Al-Hallâj, a un san
Giovanni della Croce, a un Angelus Silesius. Ma se si vuole attingere
il nucleo più intimo di questa esperienza non ci si può arrestare alla
pura dimensione letteraria: qual’è dunque lo specifico del
linguaggio mistico? A questa domanda cercano di rispondere gli otto
saggi riuniti a cura di Francesco Zambon in questo volume, al quale
hanno collaborato scrittori o studiosi di diversa ispirazione e
specializzazione. I primi due sono dedicati ad alcune forme della
mistica orientale: l’esperienza del Dio personale nell’induismo
(Grossato) e la teologia della bellezza nell’opera del grande poeta
persiano Rumi (Saccone). Segue uno studio sul misticismo astrale nella
gnosi e nell’ermetismo tardoantichi (Albrile). Un gruppo di articoli
riguarda quindi la mistica europea, con particolare riferimento al
medioevo e all’età barocca; sono così affrontati la mistica
dell’incarnazione nel pensiero cristiano (Haas), la concezione della
“violenta carità” in Riccardo di San Vittore (Citati), le modalità
della rappresentazione dell’invisibile nell’opera di Ildegarda di
Bingen (Cirlot), il linguaggio dell’eccesso in Angelus Silesius
(Vega).Chiude il volume un saggio di Enzo Bianchi sulle peculiarità
dell’esperienza interiore e spirituale nel cristianesimo e sulla sua
importanza per la vita religiosa di oggi.

INDICE

Franceso Zambon
Introduzione

Alessandro Grossato
La via indù al Dio personale

Carlo Saccone
Mistica islamica e teologia della bellezza: il Bel Testimone (“shahed”) nel poeta persiano Rumi (XIII secolo)

Ezio Albrile
La Porta del Tempo. Misticismo astrale tra gnosi ed ermetismo

Alois M. Haas
Mistica dell’incarnazione

Pietro Citati
L’amore violento

Victoria Cirlot
La visibilità dell’invisibile nell’opera di Ildegarda di Bingen

Amador Vega
Il linguaggio dell’eccesso nella mistica tedesca: Angelus Silesius

Enzo Bianchi
Vita interiore, vita spirituale nell’occidente cristiano

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

«Viridarium» 3

L’archetipo
mitico, e la costellazione simbolica del “dio dei ladri”, risale
probabilmente agli albori dell’umanità, alla figura del trickster o “furfante divino”.
Il filo conduttore dei diversi saggi che compongono Le vie spirituali dei briganti, terzo volume della collana Viridarium curato da Alessandro Grossato, è costituito dall’analisi della
fenomenologia religiosa di una categoria certamente anomala di
individui e di organizzazioni sempre vissute ai margini delle
rispettive società; una fenomenologia spirituale piuttosto complessa,
che fino ad oggi era stata assai poco documentata, per via della sua
indubbia problematicità. Sei sono i contributi di cui si compone
l’opera. Il primo saggio, di Carlo Donà, prende in esame il tema della
redenzione del brigante nella tradizione narrativa medievale, partendo
dalla figura evangelica di San Disma, il “Buon Ladrone”. Ancora
nell’ambito del Medioevo occidentale, Franco Cardini espone il caso
opposto e paradossale del nobile crociato Rinaldo di Châtillon,
signore di Transgiordania, che per poco non fu ricordato come un
martire cristiano, pur avendo compiuto numerose rapine a danno di
inermi pellegrini musulmani. Angelo Iacovella descrive alcune
particolari e poco conosciute forme di brigantaggio organizzato
nell’Islam medievale. Alessandro Grossato, autore del quarto saggio,
prende invece in esame la via spirituale dei ladri nell’Induismo, a
partire dalle figure delle loro divinità patrone, fino alla forma
estrema dei thag, che
operarono lungo le vie commerciali dell’India fino alla seconda metà
del XIX secolo. Attilio Andreani analizza la figura emblematica del
bandito Zhi e, infine, Giorgio Arduini traccia un pregnante profilo
storico e antropologico dell’ambigua organizzazione criminale degli Yakuza,
dei suoi rituali e delle sua simbologie, in particolare di quelle
connesse alla pratica del tatuaggio. Quest’esempio giapponese, forse
più di altri, data la sua attualità, dimostra ancor oggi che cosa possa
realmente succedere quando la “via dell’eccesso” incrocia, alla sua
maniera, la via degli dèi

INDICE

Alessandro Grossato
Introduzione. Le vie spirituali dei briganti in Europa e in Asia

Carlo Donà
Pessimae vitae finis optimus: la santità dei briganti nei racconti religiosi del Medioevo

Franco Cardini
Martire o brigante? Una nota su Rinaldo di Châtillon

Angelo Iacovella
Ayyarùn e Futuwwa

Alessandro Grossato
La via dei ladri in India

Attilio Andreini
Il Bandito Zhi: empietà e virtù

Giorgio Arduini
Yakuza: quando la via dell’eccesso incrocia la via degli dèi

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it