Saggi Archives - Pagina 71 di 76 - Fondazione Giorgio Cini

Le tre religioni di Abramo. Visioni di Dio e valori dell’uomo

“Patriarchae nostri Abrahae omnium credentium Patri”, le parole dell’antico martirologio romano aprono le pagine di Louis Massignon sulle tre preghiere di Abramo, scritte verso la metà del secolo appena concluso.
La consapevolezza della comune discendenza da Abramo e della fede nell’unico Dio, espressa sino ad allora soltanto nelle prospettive visionarie ed escatologiche ha conseguentemente ispirato, in anni recenti, ripetuti incontri tra i rappresentanti dell’Ebraismo, del Cristianesimo e dell’Islam. Questo libro si pone come sintesi e punto
di arrivo delle discussioni e dei lavori intrapresi nel campo del dialogo interreligioso con l’obiettivo di rendere concreti, effettivi e fecondi i risultati conseguiti superando la categoria di “contro-religione”, secondo la quale l’Islam si definisce per opposizione al Cristianesimo e all’Ebraismo, il Cristianesimo all’Ebraismo, l’Ebraismo all’idolatria egiziana. Da una rimeditazione del concetto di “religioni abramitiche” e dalla progressiva costruzione di due poli contrapposti – il primo “giudaico-cristiano” europeo e
occidentale, il secondo islamico e “orientale” – si giunge così a una elaborazione dialettica delle vicende interne della storia politica, religiosa e culturale in Europa durante l’età moderna e delle coniugazioni dell'”altro” islamico, presenti nella letteratura turchesca del Cinquecento e del Seicento fino a quelle dell’Orientalismo contemporaneo. Altro tema centrale del volume diventa pertanto quello dei rapporti delle tre religioni con i diritti umani, questione che accomuna in Occidente come altrove l’Ebraismo, il
Cristianesimo e l’Islam, con differenziazioni più interne che rispetto alle altre fedi. Ci si interroga perciò sui diversi approcci tra idee e credenze religiose e diritti dell’uomo nelle varie culture, giungendo a considerare il problema ancora più centrale di quanto non lo sia il suo valore simbolico.

INDICE

I Musulmani e il mondo moderno
di Carlo Maria Martini

Di fronte all’Islam
di Amos Luzzatto

LE TRE RELIGIONI DI ABRAMO

Premessa
di Antonio Rigo

Le religioni monoteiste all’orizzonte del 2010 alla ricerca di un senso del futuro
di Mohammed Arkoun

Le religioni e le altre fedi
di Andrea Riccardi

Tolleranza, pluralismo, dialogo nella prospettiva del futuro
di Pier Cesare Bori

Le religioni monoteiste e i diritti umani: una relazione contestata
di Ann Elizabeth Mayer

Il dialogo cristiano-musulmano: alcune questioni e priorità
di Ataullah Siddiqui

Islam e modernità: ricerche e sfide del xx secolo
di H’mida Ennaïfer

L’lslam, gli stati islamici e le libertà individuali
di Mohamed Charfi

La sfida islamica ai diritti dell’uomo nei paesi arabo-musulmani e all’estero
di Sami Aldeeb

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Ero e Leandro

“Bumbetta questa sera si annojerà. Pure a due o tre riprese sentirà
delle grandi ondate di suoni che le agiteranno il sangue, il suo cuore
batterà forte come in un applauso interno, poi s’annojerà da capo e se
ne andrà prima della fine. L’ideale di quell’opera [il Tristan und
Isolde] è alto ma la sua forma ha la sterilità dell’isterismo. Non è
più un Arte, è un vizio. Il suo fascino ammorba. La ammiro e la fuggo.
L’ho tanto odiata un tempo che per bile e per disprezzo ho voluto
insultarla condannandola ai più infami versi che siano stati sputati da
una penna. Un collaboratore mi ajutò assai bene in quella missione.
Oggi me ne pento”

INDICE

Prefazione
di Grazia Distaso

Il Tristan und Isolde di Boito

Cronologia di Arrigo Boito

Bibliografia essenziale

Ero e Leandro

Apparato critico

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L’umiltà  coronata in Ester (Pariati – Lotti) 1714

La partitura manoscritta de L’umiltà coronata in Ester che si conserva a Vienna, presso la Österreichische Nationalbibliotek, denota immediatamente la sua pertinenza ad un ambito aulico. Essa, però, non fornisce alcuna notizia esplicita in merito alla data di composizione ed al contesto esecutivo dell’oratorio: se ne ricavano solo il titolo (incompleto) ed i nomi del poeta “Dottor Pietro Pariati” e del Maestro Antonio Lotti, che figurano nell’elegante illustrazione iniziale. Che si tratti di uno dei numerosi oratori scritti dal Pariati stesso come poeta cesareo presso la corte di Carlo VI si apprende solo risalendo al libretto, stampato a Vienna nel 1714 in occasione della prima esecuzione nella cappella imperiale.

INDICE

L’umiltà coronata in Ester: un oratorio veneziano alla corte imperiale di Vienna
di Laura Zanella

“L’umiltà coronata in Ester”: a Venetian Oratorio at the Imperial Court of Vienna

Pietro Pariati
L’umiltà coronata in Ester. Libretto

Antonio Lotti
L’umiltà coronata in Ester. Partitura

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Suonare à  violino solo, e Basso per il Cembalo

Manoscritto
Manchester, Henry Watson Music Library
MS 624.1 Vw 81

RV 3, 6, 12, 17a, 22, 754-760

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Scena e messinscena. Scritti teatrali 1960 – 1998.

Il volume raccoglie gli scritti che Maria Teresa Muraro ha firmato singolarmente: materiali difficilmente reperibili, poiché pubblicati in miscellanee, atti di convegni o riviste che vanno dalla fine degli anni cinquanta agli ultimi anni novanta del Novecento. Alcuni anche molto rari come, ad esempio, quello riguardante i luoghi dello spettacolo a Venezia dal XV al XVI secolo, pubblicato in Le Lieu théâtral à la Renaissance, edito dal CNR a Parigi nel 1964.

Gli argomenti spaziano dalle feste rinascimentali veneziane alle momarie, dal lessico teatrale per gli addetti ai lavori alle scenografie settecentesche per Vivaldi o agli artisti scenografi del Novecento, dalla librettistica all’architettura teatrale. Tra i soggetti principali di questi scritti vi sono la scenografia neoclassica e ottocentesca, materia in cui la studiosa Ë stata, a volte, una pioniera, come nel caso dello studio relativo ai rapporti tra il compositore Giuseppe Verdi e la messa in scena delle sue opere, in particolare delle prime veneziane, Ernani, Attila, Rigoletto, La Traviata e Simon Boccanegra, a opera dello scenografo Giuseppe Bertoja.

 

INDICE

IX
Deda, l’opera, gli amici di Pierluigi Petrobelli

XIII
A Maria Teresa Muraro di Mercedes Viale Ferrero

SCENA E MESSINSCENA

Venezia

Momaria

La festa a Venezia e le sue manifestazioni rappresentative: le Compagnie della Calza e le “momarie”

Le lieu des spectacles (publics ou privés) a Venise au
XV et au XVI siècles

Leone De’ Sommi

Primi appunti sulla fortuna del Boccaccio nei libretti per musica

Il Teatro Grimani a San Giovanni Grisostomo

Teatro, scena, messinscena, il lessico degli addetti ai lavori

Il secolo di Vivaldi e il melodramma: i teatri, le scene

Scenografie di Pietro Gonzaga

Librettisti dell’Ottocento

Le scenografie delle “prime assolute” di Verdi alla
Fenice

Giuseppe Bertoja e le scene per la prima di Rigoletto alla Fenice

Nuovi significati delle scene dei Bertoja alla Fenice di Venezia

La famiglia Bertoja

Voci dall’Enciclopedia dello spettacolo

– Odoardo Antonio Rovescalli
– Henry De Tolouse-Lautrec
– Jean-Edouard Vuillard
– George Rouault
– Maurice Utrillo
– Mario Vellani-Marchi
– Marce! Vertes
– Ben Shahn
– Gregorio Sciltian
– Orlando di Collalto
– Hugh Stevenson
– Toti Scialoja
– Rolf Stegars
– Achille Ricciardi
– Robert Rauschenberg
– Bernard Buffet

 

Bibliografia di Maria Teresa Muraro

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Le scuole piccole nella Venezia dei Dogi

Con il termine “scuola” si è soliti indicare qualsiasi associazione di
cittadini organizzata con finalità devozionali e assistenziali e
amministrata da laici sotto il vigile controllo delle magistrature
veneziane che ne consentivano l’istituzione, ne approvavano gli statuti
(mariegole), controllavano l’operato del gastaldo e degli altri
dirigenti (“banca”) e, in caso di abusi, ne decretavano la
soppressione. Delle cosiddette “scuole grandi”, da sempre note e
studiate perche disponevano di grandi capitali, sedi sontuose, sfarzosi
apparati per le manifestazioni cittadine – ma che nel Cinquecento si
contavano sulle dita di una mano – si sa molto; quasi nulla invece si
conosce delle centinaia di “scuole piccole” sulle quali fino ad oggi
mancava qualsiasi elemento concreto per avviare studi seri. Ci sono
voluti trent’anni di ricerche d’archivio all’autore di questo libro per
raccogliere i documenti relativi agli statuti di 925 confraternite
veneziane minori di varia natura – tante sono quelle censite nel volume
che coprono un arco temporale amplissimo: dal secolo XIV alla caduta
della Repubblica. I dati presentati dall’autore in ordine cronologico
scuola per scuola sono quelli relativi agli eventi che hanno
caratterizzato la vita di questi sodalizi – detti anche scuole d’arte,
suffragi, sovvegni, fraterne e confraternite – in cui, a seconda della
professione o mestiere svolto, tutti i cittadini veneziani, maschi e
femmine che avessero compiuti i 15 anni di età, si potevano associare
liberamente per godere di aiuti, garanzie, vantaggi spirituali e
materiali. Gli iscritti a una scuola potevano contare su pratiche di
assistenza, accompagnamento funebre e suffragio in caso di malattia
mortale; di medicine e di sussidio quotidiano in caso di momentanea
inabilità al lavoro (purche non causata da ferimenti dovuti a risse o
spericolatezze, o al “morbo gallico”). Nei periodi di pestilenza,
inoltre, i sovvegni assicuravano un’assistenza pecuniaria anche a chi
fosse stato obbligato a rimanere sequestrato in casa. E all’assistenza
a intere famiglie precipitate nella più grave indigenza per repentini
tracolli economici, dovuti per esempio a naufragi o a incendi, e
costrette all’elemosina, provvedeva la “Fraterna dei poveri
vergognosi”. Ma erano previsti anche aiuti per ragazze bisognose, a
favore delle quali erano sorteggiate regolarmente “grazie” da dieci
ducati perche potessero sposarsi o monacarsl. E infine, alle casse
delle scuole piccole, soprattutto nel loro momento migliore (in età
rinascimentale e nel Seicento) attingeva spesso anche la Serenissima
Repubblica per far fronte alle spese di armamento della flotta e alle
guerre contro i Turchi. La decadenza sopraggiunse nel Settecento, in
seguito alla proliferazione delle scuole abusive, e soprattutto delle
“compagnie dei morti”. Queste, associando un grande numero di iscritti
(fino a 45.000, veneziani e non, nel 1784), con il pretesto del
suffragio ai defunti e della estrazione annuale di un certo numero di
“grazie” da 100 lire l’una, organizzavano delle vere e proprie
lotterie, nel corso delle quali talvolta scoppiavano disordini e
tafferugli. Ne seguÌ dapprima la soppressione delle compagnie dei morti
da parte del Consiglio di Dieci, e poi, alla caduta della Repubblica,
la soppressione napoleonica di tutte le scuole. L’interessante rassegna
di documenti recuperati e presentati qui con intelligente chiarezza è
corredata da un utile glossario di termini, non tutti reperibili nei
dizionari del dialetto veneziano, e da un indice dei nomi che risulterà
necessario anche ai cultori di altre materie avendo l’autore prestato
particolare attenzione, nel corso dell’opera, all’attività di pittori,
scultori, architetti e musi ci a favore delle scuole.

INDICE

Presentazione, di Antonio Niero
Note d’archivio per la storia delle confraternite veneziane,

di Gastone Vio
Sigle e abbreviazioni delle fonti

SESTIERE DI CASTELLO
– Parrocchia di san Pietro di Castello [1]
– Parrocchia di san Biagio [2]
– Parrocchia di san Martino [3]
– Parrocchia di san Giovanni Battista in Bràgora [4]
– Parrocchia di sant’Antonin [5]
– Parrocchia di santa Ternita [6]
– Parrocchia di san Severo [7]
– Parrocchia di santa Maria Formosa [8]
– Parrocchia di santa Marina [9]
– Parrocchia di san Lio [10]
– Parrocchia di santa Giustina [11]
– Parrocchia di San Giovanni in Oleo, detto san Giovanni Novo
[12]
– Parrocchia di san Provolo [13]

SESTIERE DI SAN MARCO
– Parrocchia di san Marco [14]
– Parrocchia di san Geminiano [15]
– Parrocchia di san Moisè [16]
– Parrocchia di santa Maria Zobenigo [17]
– Parrocchia di san Maurizio [18]
– Parrocchia di san Vìdal [19]
– Parrocchia di san Samuele [20]
– Parrocchia di sant’Angelo [21]
– Parrocchia di san Benetto [22]
– Parrocchia di san Paternian [23]
– Parrocchia di san Luca [24]
– Parrocchia di san F antin [25]
– Parrocchia di san Salvador [26]
– Parrocchia di san Bartolomeo [27]
– Parrocchia di san Giuliano [28]
– Parrocchia di san Basso [29]

SESTIERE DI CANNAREGIO
– Parrocchia di santa Lucia [30]
– Parrocchia di san Geremia [31]
– Parrocchia di san Marcuola [32]
– Parrocchia di san Leonardo [33]
– Parrocchia di santa Maria Maddalena [34]
– Parrocchia di santa Fosca [35]
– Parrocchia di san Marziale [36]
– Parrocchia di san Felice [37]
– Parrocchia di santa Sofia [38]
– Parrocchia dei santi Apostoli [39]
– Parrocchia di san Canciano [40]
– Parrocchia di santa Maria Nova [41]
– Parrocchia di san Giovanni Crisostomo [42]

SESTIERE DI SAN POLO
– Parrocchia di san Polo [43]
– Parrocchia di san Tomà [44]
– Parrocchia di san Stin (santo Stefano prete) [45]
– Parrocchia di sant’Agostin [46]
– Parrocchia di san Boldo (sant’Ubaldo) [47]
– Parrocchia di sant’Aponal (sant’Apollinare) [48]
– Parrocchia di san Silvestro [49]
– Parrocchia di san Mattio [50]
– Parrocchia di san Giovanni Elemosinario [51]

SESTIERE DI SANTA CROCE
– Parrocchia di Santa Croce [52]
– Parrocchia di san Simeone Profeta (san Simon Grande) [53]
– Parrocchia dei santi apostoli Simone e Giuda (san Simon Piccolo)
[54]
– Parrocchia di san Giovanni Decollato [55]
– Parrocchia di san Giacomo dall’Orio [56]
– Parrocchia di san Stae (sant’Eustachio) [57]
– Parrocchia di santa Maria Mater Domini [58]
– Parrocchia di san Cassiano [59]

SESTIERE DI DORSODURO
– Parrocchia di san Nicolò dei Mendicoli [60]
– Parrocchia dell’angelo Raffaele [61]
– Parrocchia di san Basilio [62]
– Parrocchia di santa Margherita [63]
– Parrocchia di san Pantalon [64]
– Parrocchia di san Barnaba [65]
– Parrocchia di san Trovaso (santi Gervasio e Protasio) [66]
– Parrocchia di sant’Agnese [67]
– Parrocchia di san Vìo (santi Vìto e Modesto) [68]

– Parrocchia di san Gregorio [69]
– Parrocchia di santa Eufemia della Giudecca [70]

Glossario
Indice dei nomi

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Domani l’aurora

Dopo un intero lustro di segrete elaborazioni poste in essere attorno
ad un entusiastico progetto riguardante la composizione di un grande Concerto per pianoforte e orchestra,Camillo
Togni affrontò, nelle ultime settimane del novembre 1993, allorquando
“forti dosi di cortisone gli avevano procurato una stupefacente ma
purtroppo effimera ripresa di energie”, una fase di completamento,
molto impegnativo, dei materiali destinati alla ‘chiusura’ della grande
forma di questa audace composizione.
Per quanto determinato fosse, nella volontà, il compositore, il troppo breve ed effimero episodio di ripresa fisica non ha
permesso però che l’impresa creativa terminasse, ed il Concerto è rimasto incompiuto alla morte di Togni, avvenuta nel novembre 1993. […]

INDICE

Parte prima: Ripristino ricostruttivo del Concerto per pianoforte e orchestra incompiuto (1993), Camillo Togni

I. Prime investigazioni
II. Alcune date
III. Forma, serie, regole e principî compositivi
IV. Alcune tecniche compositive messe in opera
V. Estrinsecazione
VI. Materiali utilizzati, provenienti dall’Archivio Camillo Togni
VII. Lessico tecnico ‘privato’ di Camillo Togni compositore

Parte seconda, Camillo Togni Concerto per pianoforte e orchestra incompiuto (1993) partitura

Appendice 1. Domani l’Aurora: ultima opera compiuta di Camillo Togni

Appendice 2. Catalogo delle opere – Primo tentativo –

Indice dei nomi

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Le musiche degli anni cinquanta

Da: “La Scuola Veneziana”
1. ‘Canones diversi’

Il 30 maggio del 1952 Maderna scrive a Nono:

“Bisogna andare molto più in là, ma prima ho bisogno di un lavoro che
solo noi due possiamo fare: con calma riesaminare tutti i risultati e
tutte le ricerche lasciate in sospeso dal ’48 in poi. A questo scopo,
Gi, devi prepararti come uomo e come musicista. Bisogna che il nostro
prossimo incontrarci sia una comunione di umanità e logica. […] Non
che non ci si sia sempre incontrati. Anzi noi due abbiamo fatto molto
di più: abbiamo per la prima volta, credo, creato una sensibilità
ambivalente [sic], una tecnica comune, una personalità comune. (La
prova l’abbiamo nella crudezza delle nostre reciproche reazioni in
quanto rapporti umani) Ma ora abbiamo bisogno di un BERICHT su noi
stessi e sul nostro dare agli altri come musicisti. 1°) lavoro
Handwerk, – 2°) Giudizio sul perché della nostra tecnica, 3°) Tecnica,
ispirazione e nostri bisogni in rapporto alla realtà, 4°) tutto questo
in rapporto alla realtà degli altri, 5°) Possibile raggiungimento di
una facile (cioè felice e generosa) attività futura musicale e privata.
Sono tutte parole confuse, ma tu capisci.”

INDICE

Veniero Rizzardi, La “Nuova Scuola Veneziana”

GianMario Borio, Tempo e ritmo nelle composizioni seriali. 1952-1956

Erika Schaller, Fra tradizione e innovazione. 1957-1959

Angela ida de Benedictis, Gruppo. linea e proiezioni armoniche.
Continuità e trasfomazione della tecnica all’inizio degli
anni sessanta

Indice dei nomi

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A Bibliographical Repertory of Italian Private Collections

Elizabeth E. Gardner, curator nel “Dipartimento di pittura
europea” del Metropolitan Museum di New York, aveva iniziato sin dal
1946 a raccogliere notizie biografiche e bibliografiche sui
collezionisti italiani, ponendo particolare attenzione alla storia e
alla provenienza dei dipinti di proprietà del Metropolitan. L’archivio
che si andava formando – tuttora unico nel suo genere e costituito nel
1973 da circa 10.000 voci relative alle collezioni italiane – si rivelò
di fondamentale importanza per le ricerche confluite nella serie dei
cataloghi a stampa del museo, editi, insieme a Federico Zeri, da Neri
Pozza Editore.
L’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione
Cini, cui l’autrice ha affidato le schede originali manoscritte con
l’intento di creare un nuovo strumento di ricerca per gli studiosi del
collezionismo italiano, dopo la scomparsa della studiosa si è fatto
promotore di un progetto editoriale in cinque volumi. Le voci sono
state aggiornate ed organizzate in forma di dizionario
bio-bibliografico, formando così un repertorio dei collezionisti di
opere d’arte presenti in Italia dal Quattrocento ai giorni nostri come
venivano registrati dalle fonti letterarie principali, nei documenti
d’archivio, nei cataloghi di mostre, di musei e di vendite. Ogni volume
è corredato dalla Bibliografia e dagli Indici degli artisti e dei
personaggi citati.

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Nisi Dominus

Salmo 126 per contralto, due violini, viola e basso RV 608

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