Saggi – Pagina 7 – Fondazione Giorgio Cini

Giuseppe Borsato 1770-1849

Roberto De Feo

Giuseppe Borsato 1770-1849

“Saggi e profili di arte veneta”

Il volume costituisce la prima monografia con catalogo ragionato di Giuseppe Borsato. Pittore da cavalletto, frescante, scenografo, ideatore di arredi e ornatista, Borsato, oltre ad aver immortalato nelle sue tele in chiave canalettiana Venezia e i principali eventi pubblici che la stigmatizzarono negli anni francesi e austriaci– dei quali spesso fu pure regista – si rivelera uno dei principali responsabili della svolta neoclassica che l’ex Dominante assunse dai primissimi anni del XIX secolo, grazie anche agli svariati cicli ad affresco che diresse e realizzo in citta e nel territorio spesso a quattro mani: primo tra tutti quello del neo eretto Palazzo Reale. Unitamente alla decorazione di molti teatri, alle scenografie per il teatro La Fenice, agli oggetti e alla mobilia dei quali forni disegni e incisioni in qualita di direttore della cattedra d’Ornato presso l’Imperial Regia Accademia di Belle Arti, Borsato si rivela forse il piu poliedrico artista veneziano di primo Ottocento.

Piccio. Tutta la pittura e un’antologia grafica

Renzo Mangili

Piccio. Tutta la pittura e un’antologia grafica

Lubrina editore, Bergamo, 2014

L’impeccabile e documentatissima monografia di Renzo Mangili su Giovanni Carnovali detto il Picio, in linea con la tradizione dell’Istituto di Storia dell’Arte, orientato a preservare metodo e prassi di una solida ricerca scientifica, ha il pregio di ripercorrere la produzione dell’umbratile e geniale pittore lombardo, sottratto dalle brume dell’oleografia romantica di un “ribellismo” di maniera e ricondotto storicamente nella complessa trama della pittura italiana del XIX secolo, tra storicismi di stampo accademico, con la coda di un neoclassicismo d’oltranza, tendenze del realismo “impegnato” e vagiti aurorali dell’avanguardia scapigliata. Ne scaturisce un racconto aggiornato e avvincente di una delle personalità più affascinanti dell’Ottocento italiano: una tessitura che si muove sul doppio registro dell’articolazione calibrata tra produzione e contesto da un lato e della ricostruzione puntuale dell’opera pittorica dall’altro, con significative esplorazioni sul fronte della grafica.

A comprensione immediata della ricca metodologia d’indagine della monografia e della pluralità dei punti di vista e di osservazione, sul filo serrato del rapporto tra biografia e opera che riesamina complessivamente la cronologia, è sufficiente scorrere i titoli dei paragrafi del saggio introduttivo, che ci guida alla lettura delle fonti antiche e coeve e dei modelli sottesi alle creazioni del Carnovali, rinnovati e reinterpretati con spirito libero (da Correggio a Parmigianino, da Lotto a Moroni, fondamentale quest’ultimo per i ritratti); e si concentra poi sulla committenza, sul contesto sociale e umano, sui generi affrontati dal pittore – dalla ritrattistica, dove eccelle, al paesaggio, includendo la pittura sacra e il bozzetto da collezione – sulla grafica, di cui si presenta un’antologia in catalogo, sulla fortuna critica e sui collezionisti che hanno contribuito a determinarne la fama. La messa a fuoco, condotta entro una griglia storiografica sorvegliata, consegna ai posteri una figura di prim’ordine, la cui poetica è improntata, come sottolinea l’autore, a “indefettibile qualità e a stretta coerenza nello sviluppo” entro una “tensione individuale verso il Moderno”

Protecting Nature, Saving Creation

a cura di Pasquale Gagliardi, Anne Marie Reijnen, Philipp Valentini
Palgrave Macmillan, New York, 2013

Questo libro è tratto da un Dialogo, tenutosi alla Fondazione Cini di Venezia nel settembre del 2010, volto ad approfondire la relazione tra ecologia e teologia. L’incontro coinvolgeva esperti di discipline diverse (teologi, antro- pologi, ecologi, economisti, filosofi e storici), accomunati dalla consapevolezza che la serie di sforzi messi finora in atto dall’ecologia non ha raggiunto il livello o l’intensità necessari all’immenso impegno che l’umanità ha oggi nei confronti del destino della Terra. Possono le religioni aiutarci a fronteggiare la crisi ecologica che stiamo affrontando? Riusciamo noi a ridefinire il nostro legame con la Terra dando una profondità spirituale alle questioni ecologiche? Come mobilitare le nozioni, le cosmologie e i rituali che caratterizzano alcune tradizioni religiose senza perdere di vista i conflitti sottesi al dibattito ecologico e il ruolo fondamentale della politica?

Giovanni Gabrieli

Giovanni Gabrieli
di Rodolfo Baroncini

Giovanni Gabrieli (1554/56-1612), al vertice della tradizione musicale veneziana avviata da Adriano Willaert, fu con Monteverdi tra i massimi compositori italiani ed europei di fine Cinquecento. Autore di musica sacra per grandi organici policorali, destinata in buona parte al cerimoniale civico-religioso della basilica di San Marco, Gabrieli fu anche l’iniziatore di un repertorio di musica strumentale d’assieme di complessità e dignità artistica pari a quello della migliore musica vocale sacra e profana dell’epoca. Avvalendosi di nuove fonti documentarie e di una accurata ricontestualizzazione delle fonti musicali, il presente volume offre una nuova immagine del compositore, più aderente alla variegata vita musicale veneziana dell’epoca, fornendo al contempo una più chiara comprensione del ruolo rilevante che egli, pur nel rispetto della tradizione policorale marciana, ebbe nell’affermazione del nuovo stile concertato e di tutti quegli stilemi tecnico-espressivi propri della nuova musica del Seicento.

Luigi Squarzina studioso, drammaturgo e regista teatrale

Atti del Convegno Internazionale di Studi, 4-6 ottobre 2012, Venezia, Fondazione Giorgio Cini
Accademia Nazionale dei Lincei, Roma, 2013

 

Il Centro Studi Teatro, in collaborazione con l’Accademia Nazionale dei Lincei di Roma, pubblica gli Atti del Convegno Luigi Squarzina studioso, drammaturgo e regista teatrale tenutosi alla Fondazione Giorgio Cini dal 4 al 6 ottobre 2012.  Il volume costituisce, a tre anni dalla scomparsa, un’occasione di ricordo, analisi e riflessione sulla figura artistica e sull’opera di Luigi Squarzina.

In questa pubblicazione trovano posto le comunicazioni di: Gerardo Guccini, Alessandro Tinterri, Mango, Elena Randi, Claudio Vicentini, Gregori, Maria Ida Biggi, Ginette Herry, Giacomo Pedini, Claudio Longhi, Anna Barsotti, Palazzo, Federica Mazzocchi, Isabella Innamorati, Katia Angioletti, Ilaria Gariboldi, Maurizio Giammusso, Franco Vazzoler, Paolo Bosisio, Roberto Alonge, Pier Mario Vescovo, Franco Perrelli, Paolo Puppa, Eugenio Buonaccorsi, Camilla Guaita, Roberto Cuppone, Leonardo Mello, Francesca Bisutti, Marianna Zannoni, Stefano Locatelli, Matteo Paoletti, Maricla Boggio, Masolino d’Amico, Giovani Agostinucci, Matteo d’Amico.

Al volume è allegato un dvd con l’intervista di Paolo Puppa a Luca Ronconi sulle sue esperienze con Squarzina e le registrazioni video degli incontri pomeridiani nella Sala del Cenacolo palladiano con Omero Antonutti,  Maricla Boggio, Matteo d’Amico, Ivo Garrani, Paola Gassman, Franco Graziosi, Gabriele Lavia, Paola Mannoni, Ugo Pagliai, Carlo Quartucci, Giuliano Scabia, Tullio Solenghi, Lamberto Trezzini, Giancarlo Zanetti.

L’immaginario scenografico e la realizzazione musicale. Atti del Convegno in onore di Mercedes Viale Ferrero

Il volume raccoglie i contributi presentati agli incontri dedicati a Mercedes Viale Ferrero, tenutisi nel 2009, a Torino presso il Teatro Regio, e alla Fondazione Giorgio Cini, su iniziativa del Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo e del Centro Regionale Universitario per la Musica “Massimo Mila”. L’intento è stato quello di onorare la fi gura e l’opera di Mercedes Viale Ferrero, studiosa di riferimento nella storia dello spettacolo musicale nel suo sviluppo teatrale, fi gurativo e architettonico, presenza insostituibile nei numerosi convegni dedicati alla vita musicale italiana e internazionale organizzati dalla Fondazione Giorgio Cini negli anni settanta e ottanta del Novecento, promotrice, insieme al compianto Francesco Degrada, dello studio delle Disposizioni sceniche pubblicate nella collana da lei diretta presso l’editore Ricordi di Milano. I vari saggi contenuti nel volume trattano alcuni momenti della storia dell’opera sotto i due aspetti dell’immaginario scenografi co e della sua realizzazione musicale, da sempre considerati, negli studi di Viale Ferrero, come componenti di una “opera d’arte totale” connaturata all’idea stessa del melodramma. Il libro si apre con gli omaggi di Pierluigi Petrobelli, Alberto Basso, Franco Pulcini e Daniela Goldin Folena alla personalità e agli studi di Viale Ferrero; si succedono, quindi, i contributi sull’opera romana dei Barberini di Tamburini e sulla scenografi a barocca dei Bibiena di Pigozzi, sulla messinscena del teatro di Metastasio e di Goldoni di Sala di Felice, sui problemi della realizzazione teatrale delle partiture di Martin y Soler, Rossini, Verdi e Ravel di Culturato, Sala, Conati e Girardi. Completano il libro le rifl essioni teoriche sullo studio della scenografi a ottocentesca di Biggi e Jesurum, due saggi sul teatro musicale di Luigi Illica di Olivero e Bernardoni, uno sullo scenografo e costumista Caramba di Crespi. Il volume comprende la bibliografi a completa degli scritti di Mercedes Viale Ferrero.

Il gondoliere

Messo a fuoco, in quest’ultimo titolo della collana, il protagonista nella e della gondola costruita lungo i secoli dagli squeraroi, col concorso aggiuntivo dei remieri.

Tripartita, lungo il tempo, la relativa tipologia nel gondoliere da nòlo, da paràda, da casada, la figura di questo – sagomata con interviste sul campo – è colta nella sua attuale presenza, con attenzione all’organizzazione e regolamentazione del lavoro e, pure, al lessico.

Domenico Pellegrini 1759 – 1840. Un pittore veneto nelle capitali d’Europa

Venezia, Roma, Napoli, Londra, Parigi, quindi Lisbona: solo elencare le città dove ha lavorato ci dà la misura europea di Domenico Pellegrini.

E’ questa la prima monografia che gli viene dedicata. Nel confronto con quanto si sapeva in precedenza, risalta la quantità di nuove acquisizioni al catalogo, di notizie storiche, d’intrecci che coinvolgono artisti, mercanti, personaggi più o meno illustri, in circostanze storiche spesso avventurose – Pellegrini venne persino deportato nelle Azzorre – di un’epoca che ha visto sconvolgimenti che hanno trasformato l’assetto europeo come in poche altre circostanze.

L’Italia con i suoi stati dell’antico regime – la Repubblica di Venezia, lo Stato della Chiesa, il Regno di Napoli -, l’Inghilterra, il Portogallo, la Francia: Pellegrini attraversa l’Europa imponendosi da protagonista nel campo della ritrattistica.

E’ qui pubblicato pure un carteggio di imprevista importanza. A leggerlo, si rimane sorpresi di quante relazioni è intessuta la biografia del pittore, specie nell’età matura; quando, deposti i pennelli grazie al raggiunto benessere economico, si dà alla bella vita, fra Londra e Parigi, Marsiglia, Firenze, Venezia e Roma. Basti citare un nome, quello della cantante Giuditta Pasta, amica fra le più care.

Intenso anche il rapporto con Antonio Canova, al quale scrive nel 1813, da Londra, con l’abituale humour: “Ho desiderato le ricchezze, queste mi hanno reso malinconico, ora sono più allegro, e uno di questi giorni dò fuoco a tutto e tornerò felice del tutto. Vedo che non vi è altro che i colori e la tavolozza che mi fa la mia felicità. O quanto sarò felice di rincontrarmi con tanti amici li quali saranno alquanto grinzosi e mi pare di vedere che si rideranno della mia bellezza mezza portoghese, mezza inglese e un poco di francese”.

Gli incisori veneti del Settecento, Venezia 1941 (ristampa anastatica con il catalogo illustrato di tutte le opere)

Il volume ripresenta, in edizione anastatica, il catalogo della mostra Gli incisori veneti del Settecento, organizzata da Rodolfo Pallucchini a Venezia, al teatro del “Ridotto” nel 1941. Solo 94 erano tuttavia le illustrazioni, a fronte di 613 opere esposte. Al fine di poter offrire uno strumento di lavoro adeguato sia per gli studiosi sia per i collezionisti dell’incisione veneta del Settecento, si è deciso di riprodurre qui integralmente tutte le incisioni presentate a quella mostra memorabile, incentrata su un aspetto eccezionale di creatività in ambito europeo, indagato da Pallucchini con l’abituale intelligenza critica in questo studio pionieristico.

La basilica dei Santi Giovanni e Paolo. Pantheon della Serenissima

Con La basilica dei Santi Giovanni e Paolo. Pantheon della Serenissima, si inaugura la collana «Chiese veneziane» edita da Marcianum Press in collaborazione con l’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini. La collana nasce con lo scopo di documentare, secondo i più attuali e rigorosi criteri di studio, i grandi edifici religiosi di Venezia, luoghi cardine della storia artistica, culturale e civile della Serenissima e custodi di un immenso patrimonio artistico, solo parzialmente conosciuto e studiato. Scopo ulteriore è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla tutela e la fruizione di simili spazi del tutto unici al mondo e fulcro del nostro patrimonio nazionale.

Questo primo volume è dedicato all’importantissima basilica domenicana dei Santi Giovanni e Paolo, seconda solo a San Marco per imponenza e ruolo nella vita di Venezia. Custode delle spoglie di venticinque dei centoventicinque dogi della Repubblica, conservate e celebrate in monumenti e mausolei la cui magnificenza artistica rende la basilica uno dei luoghi fondamentali per lo studio della storia dell’arte veneziana ed europea lungo un arco di sette secoli. Nell’ambito della scultura vi troviamo infatti opere importantissime, fra gli altri di Nino Pisano, Pietro e Tullio Lombardo, Alessandro Vittoria, Giuseppe Maria Mazza, Gianmaria Morlaiter, Giovanni Bonazza; nell’ambito della pittura figurano capolavori di Giovanni Bellini, Lorenzo Lotto, Cima da Conegliano, Paolo Veronese, Giambattista Piazzetta. Un tesoro immenso, dal significato cruciale per Venezia.
Il libro nasce a distanza di cinquant’anni dall’unica monografia esistente, ed è curato da Giuseppe Pavanello, che ha coordinato un gruppo di specialisti italiani e stranieri, per realizzare una schedatura completa e aggiornata di tutte le opere d’arte presenti nella basilica. Il lavoro è corredato da una nuova campagna fotografica integrale condotta da Matteo De Fina, che ha richiesto oltre un anno di lavoro e l’impiego di sofisticati strumenti fotografici.
In questo senso, una peculiarità del libro è la sua duplice e complementare funzione di libro scientifico di studio e, al tempo stesso, di grande volume fotografico d’arte. Una doppia anima per un solo scopo: coinvolgere il più ampio pubblico possibile, non solo quello specialistico.