Saggi – Pagina 67 – Fondazione Giorgio Cini

Ruskin e Venezia

Si
pubblicano qui di seguito le relazioni svolte al Convegno
internazionale “Ruskin e Venezia: la bellezza in declino”, che si è
tenuto alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia nei giorni 15-16
dicembre 2000, in occasione del centenario della sua morte, e quasi a
conclusione del ciclo di quattro incontri su scrittori inglesi e
americani particolarmente legati a Venezia, che alla Fondazione si sono
esplorati nell’ambito della “Linea veneta”.
L’esperienza di Venezia è centrale per John Ruskin e la sua opera, così
come la sua visione della città, sulla scia di quella di Byron, risulta
centrale per la creazione del mito di Venezia nell’800 e oltre. Ruskin
ci venne undici volte, la prima volta a sedici anni nel 1835, l’ultima
, a sessantasette anni, nel 1888; ci venne coi genitori da giovane, poi
da solo e con la moglie Effie, per il soggiorno preparatorio a “The
Stones of Venice”, nel 1851-2, in seguito per gli ulteriori volumi di
“Modern Painters”, e più tardi con amici e discepoli.
La visione giovanile (fra il 1835 e il 1841) è romantica; quella più
matura è di esaltazione per l’arte e il passato di Venezia, e insieme
di revulsione per le rovine e il decadimento del presente, quella
finale è di una progressiva obliterazione , culminante nella sua quasi
totale cancellazione nella tarda autobiografia, “Praeterita”.

INDICE

Sergio Perosa, Presentazione

Dianne Abse, Snapshots of Ruskin in Venice (a poem)
Denis Donoghue, Ruskin, Venice, and the fate of beauty
Francisco Jarauta, Ruskin: el aura de Venezia
Joan Abse, The lessons of stone: Ruskin’s mission in Venice
Gregory Dowling, “Trust Byron “: Ruskin and the “byronic ideal of Venice”
Giovanni Cianci, Ruskin, il sogno di Venezia e l’utopia urbana modernista (Ezra Pound e Wyndham Lewis)
Rosella Mamoli Zorzi, “Felicities” and “aberrations”: Ruskin and W. D. Howells
Johm Dixon Hunt, Ruskin and the “picturesque side” of his venetian work
Angelo Righetti, Ruskin e le pietre di Verona
Sergio Perosa, La grande assente. Venezia e “praeterita”

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Puskin europeo

Sono qui raccolti gli Atti di un Convegno che nell’ottobre del 1998 si
è proposto come introduzione e atto iniziale delle manifestazioni
promosse in ogni parte del mondo e soprattutto in Russia per celebrare
il bicentenario della nascita del grande poeta (1799-1837). Voluto
dalla Fondazione Giorgio Cini e dall’accademia Nazionale dei Lincei,
questo incontro di studio, svoltosi parte a Roma e parte a Venezai, ha
visto la partecipazione di alcuni fra i maggiori slavisti e studiosi
internazionali di Puskin, concordi nel sottolineare i forti legami
della sua vita e delle sue opere con la cultura europea occidentale e
insieme con lo spirito russo. Così appunto Vittorio Strada nella
proluione, e così per più specifici aspetti gli altri interventi,
intesi a illustrare i suoi rapporti con la Bibbia e il cristianesimo,
con la musica e con il genere «romanzo», con l’Italia e la lingua
italiana, o con la Francia e Lamartine. Si aggiungono corpose indagini
sul contesto storico-culturale del primo Ottocento russo – tra eredità
illuministica, decabristi e tramonto del «razionalismo retorico» – e
infine alcune esplorazioni della sterminata bibliografia puskiniana,
sia per quanto riguarda gli studi critici o le traduzioni di sue opere
in prosa e in versi apparse in Italia, sia per il riflesso che esse
hanno avuto in vari momenti importanti della storia del cinema.

INDICE

Vittorio Strada
Puskin, la Russia, l’Europa

Sergej Averincev
La collocazione storica di Puskin al tramonto del razionalismo retorico

Larisa Volpert
Puskin e il pensiero europeo

Shmuel Schwarzband
«Troppo bene conosco io la Bibbia … »
(Puskin e la Sacra Scrittura)

Georges Nevat
Pouchkine entre les lumières et le christianisme

Efim Etkind
Puskin e Lamartine

Sergej Bocarov
Per una storia dell’interpretazione di Puskin

Vladimir V. Pugacev
Puskin e i decabristi

Jurij Mann
«Dell’Onegin l’aerea mole». Considerazioni sul genere e sulla struttura narrativa del romanzo

Cesare G. De Michelis
Le interdizioni puskiniane

Serena Vitale
Apolli, plebi, pignatte, poeti
Puskin e la querelle sull’«arte per l’arte»

Sergej A. Fomicev’
L’opera di Puskin e «l’idea russa»

Tat’jana Kransnoborod’ko
Edizioni fotostatiche di Puskin: passato, presente e futuro

Aleksandr E. Parnis
«Siamo ad angolo retto rispetto a Puskin».
I futuristi e Puskin

Valerij Voskobojnikov
Puskin e la musica

Fabrizio Borin
Il cinema verso Puskin «Con l’immagine brucia il cuore degli uomini»

Ruf Cholodovskij
Puskin e l’Italia: umanesimo e umanità di Puskin

Aleksej M. Bukalov
«La lingua dell’Italia aurea». L’italiano di Puskin

Michele Colucci
Le traduzioni italiane poetiche dell’Evgenij Onegin

Stefano Garzonio
Breve rassegna degli studi puskiniani in Italia

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«Le donne, i cavalier, l’arme, gli amori»

Il volume raccoglie gli atti del XXXIV Corso di Aggiornamento e
Perfezionamento per Italianisti tenutosi nel luglio 2000 alla
Fondazione Giorgio Cini, riproponendone il titolo.
Uomini e dèi sono i protagonisti del poema epico, nelle letterature
classiche ma anche nelle origini medievali di molte letterature europee
(con l’eccezione della letteratura italiana): uomini e dèi o, come dice
Dante, cielo e terra hanno posto mano alla composizione di opere che, a
partire dall’Iliade, nel rappresentare una gesta del passato si
proiettano verso i destini futuri di un popolo e, con ciò, ne
identificano l’identità. Successivamente al declino del poema fa
seguito la nascita del romanzo in prosa, l’equivalente borghese –
secondo una celebre definizione dell’Estetica di Hegel – del poema
epico: anche il romanzo, infatti, almeno nella sua età dell’oro, fino
all’Ottocento e ai primi del Novecento, è segnato da una forte
ambizione conoscitiva e rappresenta l’uomo nella sua totalità.
In Italia, i generi della narrativa lunga includono il poema
epico-cavalleresco, compreso quel poema epico non ortodosso che è la
Divina Commedia dantesca, fino ad Ariosto e Tasso (e oltre); più tardi,
il romanzo in prosa si afferma vigorosamente. I saggi del volume
ripercorrono i momenti più significativi della narrativa lunga in
Italia, con numerose indicazioni sul rapporto dinamico con le
letterature classiche e sul ricco scambio della tradizione italiana con
le altre letterature europee, in una prospettiva, dunque, anche
comparata.

INDICE

Premessa
di Francesco Bruni

Piero Boitani
Ulisse dal poema al romanzo

Eugenio Burgio
Una questione retorica. Fisiologia dell’innamoramento
nel romanzo francese del XII secolo

Saverio Bellomo
«Una selva oscura»: il prologo della Commedia

Lino Pertile
Quale amore va in Paradiso?

Piero Boitani
Il Teseida da Boccaccio a Chaucer

Stefano Carrai
Linee e problemi di una lettura critica del Morgante

Tiziano Zanto
L’inamoramento de Orlando: problematiche vecchie e nuove

Roberto Fedi
Coppie possibili e coppie impossibili nell’Orlando Furioso

Mario Chiesa
Le streghe, il cavaliere, il folle, il poeta: il Baldus di Teofilo Folengo
Loretta Inncocenti
L’antiromanzo sterniano tra umorismo e sensibilità

Manlio Pastore Stocchi
L’ultimo eroe: Jacopo Ortis

Francesco Bruni
Manzoni, l’anonimo, la storia

Salvatore Silvano Nigro
Due schede per la lettura del «terzo» romanzo di Manzoni

Fabrizio Borin
Il romanzo al cinema: l’incipit de I promessi sposi
e alcuni paradossi pirandelliani

Franco Marucci
Don Giovanni in Europa

Roberto Bigazzi
Le risorse europee del verismo

Giovanni Pirodda
I «pensieri» di Mena Malavoglia

Alfredo Stussi
La storia come monotona ripetizione nei Vicerè

Alfredo Stussi
L’amalgama imperfetto del Marchese di Roccaverdina

Matteo Palumbo
L’anima assediata: L’esclusa di Luigi Pirandello

Enrico Testa
Personaggio e discorso ne Il fu Mattia Pascal di Pirandello

Giuseppe Langella
Zeno, o della simulazione disonesta

Sandro Maxia
Il segreto dei Vinverra. Paesi tuoi di Cesare Pavese, tra sogno e racconto

Elvio Guagnini
Primo Levi: le forme narrative della testimonianza

Silvana Tamiozzo Goldmann
Che cosa è ancora narrabile?

Giulio Ferroni
Romanzi italiani dell’anno 2000

Appendice

Scrittori contemporanei. Intervista a Daniele DEL GIUDICE
a cura di Silvana Tamiozzo Goldmann

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e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

«Per salute delle anime e delli corpi»

Nella società veneziana il sistema delle confraternite laiche, le
«scuole» di devozione, ricoprì un ruolo fondamentale per lunghi secoli.
Nella Venezia del tardo medioevo, crocevia di genti e di culture,
persone delle più diverse origini ed estrazioni sociali, accomunate
dalla fede così come dal timore per la povertà, la morte e la
solitudine, si riunivano nel nome di un santo protettore.
Con questo volume Francesca Ortalli accompagna il lettore alla scoperta
del mondo, tanto importante quanto poco noto nel suo complesso, delle
scuole picccole fra Trecento e Quattrocento. In esso le differenze – di
ceto, di genere, di cultura – andavano via via sfumando per lasciare in
larga misura spazio alla solidarietà e al mutuo soccorso.
Uomini e donne, veneziani e foresti, mercanti facoltosi o mendicanti
sciancati: tutti potevano cercare una collocazione loro propria in seno
a queste istituzioni, ritenute dalle stesse autorità governative una
componente preziosa per il mantenimento di un solido equilibrio
socio-politico. La vita delle scuole, regolata da un chiaro sistema di
norme, è ricostruibile anzitutto attraverso i loro statuti (o
mariegole): fonti ricche e utili per comprendere a fondo meccanismi,
pregi e limiti di istituti che, molto numerosi, vedevano coinvolta
tanta parte della popolazione veneziana.

INDICE

Reinhold C. Mueller, Prefazione

Elenco delle abbreviazioni

Introduzione

L’organizzazione interna

La «banca»
«In lo tempo che entrerà lo gastaldo nuovo»: la gerarchia al vertice
«Ché li figliuoli della Santa Gliesia non è da esser disprezzadi»: le modalità di ingresso
La «tolella»
«Et non debbia guardar a mestier, né a ricchi, né a denari»: la composizione sociale
«El chavo e confalonier nostro»: i santi protettori
«Con una candella impresa in man »: la devozione privata e pubblica

La Chiesa e lo Stato

I rapporti con l’istituzione ecclesiastica
«Delli patti con li prévedi»: i contratti con le strutture ospitanti
«De non far contra la Signoria»: le scuole piccole e lo Stato
Il 15 febbraio 1363
Le scuole piccole e il Consiglio dei Dieci
Altri interventi senza attriti
L’impegno nel sociale
Poveri, malati e defunti: filantropia e assistenza nelle scuole
«Per ben de li poveri»: la carità nelle scuole
Zotti e Orbi

Criminali e povere fanciulle
I «foresti»: le scuole nazionali

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Sonata per flauto traverso (Oboe, violino), Oboe (violino), violoncello (Fagotto) e basso continuo

INDICE

Prefazione generale

General Preface

Sonata per flauto traverso (Oboe, violino), Oboe (violino), violoncello (Fagotto) e basso continuo. RV 801

Note critiche

Apparato critico

Critical Notes

Critical Commentary

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e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Trio per due flauti traversi e basso continuo

INDICE

Prefazione generale

General Preface

Trio per due flauti traversi e basso continuo. RV 800

Note critiche

Apparato critico

Critical Notes

Critical Commentary

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e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Tremori al braccio e lagrime sul ciglio

Cantata per soprano e basso continuo. RV 799

INDICE

Prefazione generale

General Preface

Tremori al braccio e lagrime sul ciglio.RV 799

Note critiche

Apparato critico

Critical Notes

Critical Commentary

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e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Laudate pueri Dominum

(Salmo 112 per soprano , flauto traverso, due oboi ad libitum, due violini , viola e basso) RV 601

INDICE

Prefazione generale

General Preface

Laudate pueri Dominum.Salmo 112 per soprano , flauto traverso, due oboi ad libitum, due violini , viola e basso. RV 601

Note critiche

Apparato critico

Critical Notes

Critical Commentary

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e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Kyrie

Per due soprani e due contralti solisti, due cori a quattro voci miste e archi (due violini,viola e basso) divisi in due cori.

INDICE

Prefazione generale

General Preface

Kyrie.Per due soprani e due contralti solisti, due cori a quattro
voci miste e archi (due violini,viola e basso) divisi in due cori.RV
587

Note critiche

Apparato critico

Critical Notes

Critical Commentary

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e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Gloria

(Gloria, per due soprani e contralto solisti, coro a quattro voci miste, tromba , oboe,due violini, viola e basso) RV 589

INDICE

Prefazione generale

General Preface

Gloria.Per due soprani e contralto solisti, coro a quattro voci miste, tromba , oboe,due violini, viola e basso. RV 589

Note critiche

Apparato critico

Critical Notes

Critical Commentary

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