Saggi – Pagina 66 – Fondazione Giorgio Cini

Alfredo Casella 21+26

La formula un po’ misteriosa che intitola la prima raccolta di scritti
di Casella non è altro che l’addizione dell’«età ufficiale della
ragione più ventisei lunghi anni di esperienze», come viene spiegato
dallo stesso autore nel proemio. L’articolo proemiale, che, scritto per
ultimo, «dovrà compendiare e riassumere i precedenti», e dovrà anche
poter essere (fatti gli scongiuri del caso) il «testamento spirituale»
del musicista, è in effetti un manifesto che orienta, pilota la lettura
degli altri saggi verso una finalità precisa. Vale a dire: 1. la
creazione necessaria di un’arte moderna nazionale, che sia finalmente,
ad un tempo, 2. italiana e 3. europea. Che non sia però, 4. un’«arte
musicale internazionale» e tanto meno 5. una «musica universale».
L’itinerario del maturo Casella si pone infatti tutto su di una terza
via fra le opposte tendenze di un ‘melodrammismo conservatore,
passatista e strapaesano’ (impersonificato da quel Mascagni che non
perde occasione di dar contro ai «novecentisti») e di un ‘modernismo
internazionale avanguardistico’ la cui punta più avanzata è Schoenberg,
e di Schoenberg l’atonalità («musica assolutamente impossibile per noi
italiani»). Una terza via, quella di Casella, dunque, schiettamente
italiana, di impronta neoclassica, che coniuga tradizione (quella
antica o comunque preromantica) e modernismo (italico, e quindi
modernismo temperato). Su questa terza via domina il rifiuto d’ogni
tipo di posa romantica al fine di promuovere una concezione artigianale
dell’arte musicale e della composizione, che contrapponga ai «dolori»
del melodramma il sorriso, la chiarezza, la serenità di Rossini e la
«stupenda lezione del Falstaff».

INDICE

Prefazione di Gianfranco Vinay

Proemio

I. Teoria, Estetica, Dichiarazione, ecc.

Della nostra attuale «posizione» musicale e della funzione
essenziale dello spirito italiano nel prossimo avvenire della musica
europea

Impressionismo e anti-medesimo
Del come un futurista possa amare Rossini
Problemi sonori odierni
La reazione italiana
Tendenze e stile della nuova musica italiana
Della musica necessaria

II. Figura , ricordi personali,viaggi,ecc.

Une visite à Léon Tolstoi
Claude Debussy
Busoni pianista
Ritratto del musicista reazionario
Gabriel Fauré (1845-1924)
Giacomo Puccini
Una prova generale alla Scala
Il mio diario russo
Il jazz
Visita a Manuel de Falla
Omaggioa Bruno Barilli

III. Polemiche

Inferiorità della musica
Lettera aperta a S. E. Pietro Mascagni
Lettera aperta ad André Suarès

Indice dei nomi

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Secondo libro de madrigali a sei voci

INDICE

Prefazione
Preface

La trascrizione
Editorial Principles

Il secondo libro de madrigali a sei voci

1. Sonnno diletto e caro
2. Cinto m’avea tra belle e nude braccia
3. Come vuoi tu ch’io viva, se m’ uccidi
4. Clori a Damon dicea: “Dolce ben mio”
5. La bella pargoletta
6. Se tu m’ami, i t’adoro
7. Se vuoi ch’ io muoia, o nuovo basilisco
8. Dolcissimo ben mio
9. Donna cinta di ferro e didiamante
Vinca dunque il voler più saggio e piso
10. O soave al mio cor dolce catena
11. Quel dolce suono e quel soave canto
12. “Or ch’a noi torna la stagion novella”
13. Vieni , Flora gentil, vieni e discaccia
14. Com’ esser può che non sei stanco, Amore
15. Mentre la bella Dori e le compagne
16. Non ti sdegnar , o Filli, ch’ io ti segua
17. Che piangi, alma, e sospiri
18. Tu vuoi, lasso, ch’io pera
19. Per farmi Amor d’ogn’altro più contento
Così di quanto ebbi già l’alma trista
20. Voi non volete , donna

Note critiche
Critical Commentary

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I testi poetici: edizione critica delle fonti letterarie

INDICE

Abbreviazioni e sigle

Premessa
Guido Capovilla

Nota al testo
Criteri di edizione
Note sulla grafia
Note di pronuncia

The Edition
Editorial Criteria
Orthography
Pronunciation

Le fonti
Fonti musicali
– Manoscritti
– Stampe

Fonti Letterarie
– Manoscritti
– Stampe antiche
– Edizioni moderne

Studi e strumenti

I testi

1. Il primo libro di madrigali a cinque voci
2. Il secondo libro di madrigali a cinque voci, insieme doi a sei uno dialogo a otto
3. Grechesche et iustiniane […] a tre voci
4. Il primo libro de’madrigali a sei voci
5. Libro primo de’madrigali a tre voci
6. Il secondo libro de’madrigali a sei voci
7. Il secondo libro de’concerti
8. Chori in musica […] sopra li chori della tragedia di Edipo tiranno
9. Il terzo libro de’madrigali a cinque voci
10. Madrigali et ricercari […] a quattro voci
11. Mascherate di Andrea Gabrieli et altri autori
eccellentissimi
12. Testi in edizioni collettive

Appendice.Contrafacta di madrigali di Andrea Gabrieli

Tavola metrica

Incipitario

Indice degli autori dei testi
Indice dei nomi propi contenuti nei testi
Indice dei fatti d’insieme linguistico e metrico
Indice dei nomi

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Giacomo Casanova tra Venezia e l’Europa

Dedicato all’analisi dettagliata della specifica individualità di Giacomo Casanova, della sua cultura e dei suoi scritti, questo volume raccoglie le relazioni di un convegno che – tra le disparate iniziative promosse per ricordare il secondo centenario della morte del Veneziano – è stato forse il solo simposio scientifico a lui dedicato tenutosi in Italia.
Quello che ne è risultato è appunto un Casanova sottratto all’usurato e monolitico cliché del frenetico seduttore, al quale è stata così restituita, all’interno di contorni storici che una vera miriade di
appassionate ricerche ha ormai ridefinito in termini veritieri, la fisionomia che più gli compete: quella di un letterato, nel senso settecentesco della parola, inquieto e intelligente, un esploratore del
suo tempo curioso e spregiudicato nelle idee, che cerca di affermare, al di là di una nascita modesta, la propria personalità nell’élite.

INDICE

Gilberto Pizzamiglio, Premessa

Feliciano Benvenuti, Casanova ‘politico’
Franco Fido, Casanova lettore dei philosophes a dux
Gino Benzoni, In viaggio per l’Europa
Helmut Watzlawick, Les tristesses de dux: critique d’un mythe
Bruno Capaci, L’art royal di un libertino. esperienze massoniche di GiacomoCasanova
Massimo Ciavolella, Casanova e i giardini di Adone
Federico di Trocchio, La filosofia dell’avventuriero: Giacomo Casanova oltre libertinismo e illuminismo
Marga Cottino Jones, Strategia del discorso autobiografico nell’ Histoire de ma vie
Piero Pieri, Il racconto e la faccia dell’eroe
Giorgio Ficara, Mal di Venezia
Fabrizio Magni, Giacomo e i suoi fratelli. Franceso e Giovanni Casanova, una famiglia di artisti
Piero Del Negro, Gli anni padovani di Giacomo Casanova
Giampaolo Dossena,Casanova gioco e jeu
Luigi Pepe, Giacomo Casanova e le scienze matematiche
Andrea Fabiano, L’abbraccio del Casanova al mondo musicale del suo tempo
Piermario Vescovo, Ruffiano e messaggero di talìa: Giacomo Casanova teatrante
Paolo Cattelan, La casa di Don Giovanni a Venezia

Appendice

Giacomo Casanova (a cura di Gilberto Pizzamiglio), Pensieri sopra la bellezza, e sopra il gusto nella pittura
Bruno Capaci, Geometria, entusiasmo e pittura in Giacomo Casanova

Indice dei nomi

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«Quali parole vi aspettate che aggiunga?»

La
prima traduzione del commentario tradizionale al classico attribuito a
Laozi opera del maestro taoista, poeta, calligrafo Bai Yuchan. La
presentazione del commentario, considerato “troppo diretto” già da
altri esegeti contemporanei di Bai, e le annotazioni sui principali
temi dottrinali dello stesso, permettono di evidenziare la reale natura
di un’opera che per la sua portata metafisica non può essere ridotta ad
una interpretazione del Laozi in termini di “alchimia interiore”

INDICE

Summary

Ringraziamenti e nota sulla traslitterazione

Introduzione

Commentario alle preziose sezioni del Daodejing (Daode Baozhang Zhu)

Note alla traduzione del commentario

Indice delle illustrazioni

Bibliografia

Testo cinese del Commentario

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Europa: miti di identità 

L’Europa delle molte lingue, delle tante piccole patrie ha cercato nei
secoli di essere una e indivisa; per viaggi e per sogni, per reggimenti
o utopie, dalla cartografia mediterranea dell’Ulisse omerico alle vie
verso finis terrae di Alessandro o di Cesare, ai cammini verso i «campi
delle stelle» dei viatores cristiani, nei loro pellegrinaggi, nelle
ricorrenti crociate. Hanno viaggiato dal Catai a Parigi i paladini
dell’Ariosto, dalle rovine di Cartagine a Gerusalemme gli eroi del
Tasso.
Dai suoi confini ha sovente contemplato la propria fine, dalla Mosella
di Ausonio alla Port-Bou di Benjamin; e non meno l’Europa ha sognato di
raccogliersi in foyers, in centri di identità, in una incessante
traslatio imperii che mutava il sito – Atene, Roma, Parigi, Berlino,
San Pietroburgo – ma non ideali: far convergere in un sol luogo tutto
il memorabile, tutto il contemplabile.
E oggi, dagli anni – già lontani – del «disgelo», l’Europa dei blocchi
si è rimessa lentamente in moto; e mentre alla superficie crepacci e
derive sembrano incrinare il suo pack secolare, nel profondo l’acqua
del tempo scioglie, unisce, dissipa e rinnova miti in cerca di una
nuova identità, di un ritrovato destino.

INDICE

Carlo Ossola
Europa, Europa…

Ezio Raimondi
Curtius, l’Europa e l’utopia della memoria

Eugenio Turri
Lo spazio europeo: alla ricerca di una geografia mitica

Lellia Cracco Ruggini
Europa e universalità nel mondo antico: miti classici e miti cristiani

Carlo Carena
L’ideologia dell’impero romano in sant’Agostino

Karlheiniz Stierle
«Translatio» e «resurrectio». Due miti di identità europea

Micheal Jeanneret
L’Europe des humanistes: obscur objet du désir

Piero Del Negro
Venezia capitale dell’Europa dei patrizi (secoli XVI-XVII)

Marc Fumaroli
Un predecesseur du comte Keyserling au XVIIe siècle. John Barclay et son
«Examen des Esprits»

Andrea Battistini
«Un angoletto morto della storia»? Vico e la cultura europea tra Sei e Settecento

Furio Diaz
Le irradiazioni liberali dell’illuminismo

Maurice Olender
L’idea europea alla prova delle lingue adamitiche

Lea Ritter Santini
Il regno sulle nuvole. Miti della coscienza tedesca

Karlheinz Stierle
Un mito europeo: Parigi

Vittorio Strada
Asia, Eurasia, Europa: per la storia di un’ideologia russa, tra comunismo e fascismo

Ruggiero Romano
Dubbi e certezze supplementari sull’identità europea

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Storia del Candore

INDICE

Fabio Finotti
La vendetta dell’angelo le poetiche del candore e Nino Rota

Carlo De Pirro
Tropi del candore musicale da Mozart a Kurtág

Martina Treu
Aristofane o l’ottimismo?

Carlida Steffan
Putti, angeli e anime. Un’occhiata all’antisirena barocca

Michela Vanon Alliata
Il latteo candore della balena bianca. Herman Melville e la purezza dell’assoluto terrore

Angelo Zaniol
«Linda y hechicera / como el candor de una rosa». Bianco con variazioni nel canzoniere latino-americano

Cosimo Malorgio
«Evangélion» di Mario Castelnuovo-Tedesco, dedicato a Nino

Mario Valente
Pietro Metastasio e Giacomo Noventa: l’irresistibile fascino dei valori

Alessandro Pamini
La didattica dei processi cognitivi nel cinema artistico-scientifico
di Roberto Rossellini: il personaggio ingenuo e il rapporto
docente-discente-spettatore

Roberto Calabretto
« … Totò e Ninetto: uno stradivario e uno zufoletto … ». I candidi nel cinema di Pier Paolo Pasolini

Michele Porzio
Il candore che ho conosciuto: tre incontri con Satie, Cage, Pärt

Luca Mosca
Sul candore eretico di Niccolò Castiglioni

Roberto Cuppone
«La bouche en zéro»: la maschera di Pierrot o l’innocenza perduta

Carlo Presotto
La necessità del tempo inutile: «candore» e «stupore» nel «Teatro Ragazzi» italiano

Paolo Puppa
La scena dei candori ovvero la pluralità degli sguardi

Roberto Ellero
Il «candore in sala»: cinema

Carmelo Alberti
Il «candore in sala»: tipologie dello spettatore di teatro

Fabrizio Borin
Il circo degli angeli. I candidi in sonno, i candidi felliniani, gli altri

Giorgio Mangini
Nino Rota e la compagnia di Sergio Tofano en passant nell’«Isola disabitata» del Metastasio

Bruno Cerchio
«Aladino e la lampada magica»: un caso di incomprensione critica

Nicola Scardicchio
Il mistero della natività ne «Il Natale degli Innocenti» di Nino Rota. Simboli e rivelazione

Giovanni Morelli
Mackie? Messer? Nino Rota e la quarta persona singolare del soggetto lirico

Gianfranco Vinay
Sacri bagliori abbuianti nella favola della prova

Andrea Zanzotto
Motivi di un candore

Indice dei nomi

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The Iron Statue Monastery.

The
present work is an English adaptation of Ester Bianchi’s graduation
thesis Il Tiexiangsi. Un monastero buddhista femminile nella Cina
contemporanea
written at the Department of East Asian Studies of the
Ca’ Foscari University of Venice, Italy. The material for this study
was collected during a stay in China from October 1995 to August 1996,
and updated after a second visit in Summer 1999.

CONTENTS

Preface by Anne Chayet

Foreword

Historical introduction

CHAPTER ONE. VENERABLE LONGLIAN AND VENERABLE NENGHAI

I. Longlian fashi
I.1. Longlian’s life
I.2. Longlian’s works and teachings

II. Nenghai schangshi
II.1. Nenghai’s life
II.2. Nenghai’s works and teachings

CHAPTER TWO. LIFE IN THE TIEXIANGSI

I. The nunnery buildings

II. Everyday life
II.1. Organisation of the community
II.2. Daily activities

III. The religious calendar
III.1. Rituals from the vinaya
III.2. Rituals of Chinese and Tibetan tradition

IV. The Institute of Studies
IV.1. Features and structure
IV.2. Courses of study

CHAPTER THREE. CHANTING AND MEDITATION

I. Texts of the daily chanting services
I.1. The Shangshi gong
I.2. The Wuzi zhenyan

II. The Sanguiyi guan meditation
II.1. Introduction
II.2. Translation

Appendix One. Longlian’s works

Appendix Two. Nenghai’s works

Chinese characters

Bibliography

List of illustrations

Index One. Buddhist sites and personalities

Index Two. Technical terms

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A ce lha mo

Senza
la pretesa di surrogare l’intervento dei tibetologi degli antropologi,
dei musicologi e degli altri specialisti, e nemmeno di dire l’ultima
parola sulle arti perfomative del Tibet, questo studio prende le mosse
dalla constatazione che quella del teatro tibetano è una tradizione
poco studiata e che si debba cominciare a integrarla nella storia e nel
panorama del teatro mondiale. Si tratta di una tradizione non più
importante di altre, ma certo tra le meno conosciute. È bene aggiungere
subito che il teatro tibetano versa attualmente in uno stato di
profonda crisi, mentere scarsissimi sono i documenti utilizzabili per
gli studi sulla totalità del fenomeno e sui suoi aspetti letterali,
musicali, performativi, ecc. Rinunciando al compito impari di compilare
la storia di un’oggetto quasi del tutto svanito è sembrato più utile
tentare di definire alcuni dei suoi caratteri, tenendo sullo sfondo la
scansione cronologica e facendo costante riferimento alle forme
esperibili nel presente risultato di una catena plurisecolare di
trasformazioni.

INDICE

Premessa

Ringraziamenti

Nota sui criteri di edizione

I. SGUARDI D’OCCIDENTE
1. Chi c’era e chi non c’era
2. L’Altro secondo i padri missionari
3. L’Ottocento e la rappresentazione
4. Il Novecento spregiudicato
5. Sensibilità e differenza
6. Il missionario attento al teatro
7. Il primo tibétisant e il tibetologo suo maestro
8. Ultimi visitatori prima della tempesta

II. PRIMORDI DELLA TEATRALITÀ TIBETANA
1. Prima che la storia cominci
2. La prospettiva gilanica
3. La questione dello sciamanismo
4. Teorie indiane sull’arte scenica

III. TESTO, IMMAGINI E CORPO SECONDO IL BUDDHISMO
1. Arrivo del Grande Guru Padmasambhava
2. Origini misteriose e archivi segreti
3. Un attore nelle sacre scritture
4. Jataka e altri teatri
5. Vuoto e forma

IV. LEGGENDE E STORIE
1. Come Atene duemilacinquecento anni fa
2. Thangtong Gyalpo e la fondazione del lhamo
3. Teatro come religio e come follia
4. Trecento anni di festival

V. PARENTELE TEATRALI
1. La danza delle energie
2. Gli ultimi bardi
3. Storie da strada
4. I bambini danzatori
5. Trance e profezia
6. Morte e rinascita tra festa e rituale

VI. UNA DRAMMATURGIA FIABESCA
1. I testi del repertorio
2. Dilettarsi
3. Tra oralità e scrittura
4. Una poetica della metamorfosi

VII. IL LHAMO COME ARTE SCENICA E SPETTACOLO
1. Ascolto del lhamo
2. La parte dell’occhio
3. Il teatro muto del tempio
4. Congedo dai simboli

Appendici

A) L’ATTORE PRESUNTUOSO

B) GARCHAM, LA DANZA SECONDO BUDDHA

Glossario

Indice dei nomi e degli autori citati

Riferimenti bibliografici

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Le metamorfosi di Venezia

Gli
atti del convegno ciniano vogliono liberarsi dal vincolo della
celebrazione “funebre” della fine della Venezia capitale per guardare a
questa data come ad un punto di raccordo tra quello che fu (la
Dominante, la città stato) e quello che, immediatamente, è iniziato: il
processo di trasformazione in città del mondo.
L’analisi parte dalle sue origini, guarda alla città del buon governo
del ‘500, ma anche ad un ‘700 in cui a fare da contraltare alle luci di
Canaletto o di Guardi vi erano le ombre della sua politica o ad un
‘800, immerso nella poesia romantica e decadente, che segna il mutare
della scena urbana, la rottura dell’insularità col ponte ferroviario.

INDICE

Premessa di Gino Benzoni

Feliciano Benvenuti, Classi e società alla caduta della Repubblica veneta

Paolo Preto, I «lumi» e i «filosofi» francesi nella Venezia del’ 700

Giuseppe Ricuperati, Rileggendo Paul Hazard e Franco Venturi: gli spazi italiani e la Rivoluzione francese

Giovanni Scarabello, Verso la fine della Repubblica veneta. Napoleone e l’Austria nello stato veneto

Piero Del Negro, La fine della repubblica aristocratica (aprile maggio 1797)

Giovanni Scarabello, La Municipalità democratica veneziana del 1797

Giuseppe Gullino, Economia e finanza dallo scorcio della Repubblica all’età napoleonica

Daniele Menozzi, Chiesa e società nell’Italia giacobina

Donatella Calabi, Gli ‘ebrei veneziani’ dopo l’apertura delle porte del ghetto: le dinamicbe insediative

Giuseppe Pavanello, L’immagine di Venezia da Canova a Byron

Lea Ritter Santini, Oltre il confine tracciato col gesso

Catherine Whistler, L’occhio critico: osservazione, emulazione e trasformazione nell’arte di Domenico Tiepolo (1727-1804)

Gustavo Costa, Lorenzo
Da Ponte da Cèneda a New York: «Un’anima poetica ed italiana»? (con The
Hermit di James Beattie nella traduzione dapontiana)

Fernando Bandini, Venezia, la patria e l’esilio in Foscolo e Nievo

Gino Benzoni, Prima e dopo: Goethe e Wagner

Indice dei nomi

Le
metamorfosi di Venezia raccoglie gli interventi al XXXVIII Corso
Internazionale di Alta Cultura tenutosi dal 2 al 14 settembre 1996 in
occasione della imminente scadenza del bicentenrio della caduta della
Serenissima (1797).

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