Saggi – Pagina 61 – Fondazione Giorgio Cini

Mito e antimito di Venezia nel bacino adriatico (secoli XV-XIX)

Il Convegno è stato la prima iniziativa di rilievo realizzata in base
all’accordo del 1994 tra la Fondazione Giorgio Cini e l’Accademia
Croata di Scienze e Arti. Quell’accordo si inscriveva in una rete di
rapporti privilegiati che la Fondazione, seguendo un indirizzo
culturale iniziato dallo stesso Vittorio Cini, aveva per parecchi
decenni tenuto con molti Paesi dell’Europa Centro-Orientale.
In questo spirito il tema scelto per il convegno – Mito e antimito di
Venezia nel bacino adriatico – sembrava quello ideale per due Paesi tra
i quali Venezia era stata un punto fondamentale di riferimento e una
base altrettanto importante di interscambio civile.
Tutta l’area adriatica è stata segnata per parecchi secoli dalla
presenza politica, economica, letteraria e artistica di Venezia,
ammirata o avversata, come era comprensibile, dagli altri Stati e dalle
altre realtà etniche e politico-culturali rivierasche. Ecco il mito e
l’antimito che da quegli atteggiamenti sono stati prodotti. Abbiamo
voluto quindi porre quel tema quasi ad usarlo come una cartina di
tornasole per saggiare la capacità dei nostri studiosi di coltivare la
memoria per farne strumento di conoscenza e di saggezza, come un
oggetto di riflessione che avrebbe dovuto, nelle intenzioni, chiudere
in un certo senso una storia e aprirne un’altra: due storie di rapporti
intensi tra i due versanti adriatici meditate in funzione di un futuro
che dovrebbe dare vita ad una comunità economica e culturale
intitolabile all’Adriatico, da considerare come tappa intermedia nel
cammino verso una più piena integrazione europea.

INDICE

Renzo Zorzi
A modo di saluto

Ivo Franges
Saluto dell’Accademia Croata di Scienze e Arti

Giampiero Bellingeri
Il Golfo come appendice: una visione ottomana

Predrag Matvejevic
Il «Golfo di Venezia» e il suo mito

Ivan Pedrin
Il mito di Venezia nella storiografia e letteratura croata

Darinko Munic
I rapporti tra Fiume e Venezia nel XV secolo

Ljerka Schiffer
Venezia: mito e antimito nelle opere di
Francesco Patrizi da Cherso (Frane Petric), Nicolò Vito di Gozze
(Nikola V. Gucetic) e Matteo Ferchio (Matija Frkic)

Ljerka Simunkovic
La politica linguistica della Serenissima verso i possedimenti «di là dal mar»: il caso della Dalmazia

Lina Urban
Il Bucintoro: nascita e fine di un mito

Cesare Vasoli
Venezia, Bodin e il “Colloquium Heptaplomeres”

Alberto Tenenti
Mitizzazioni adriatiche di fine Cinquecento

Sante Graciotti
Venezia nell’utopia mitico-religiosa tra Cinque e Seicento (nei dintorni di Jacopo Brocardo)

Filippo Maria Paladini
Paterni tiranni: mito e antimito, autorità e conflitto nella Dalmazia veneta

Emanuela Sgambati
Mito e antimito di Venezia nella cronachistica del Quattrocento

Jania Jerkov
Venezia come «rettissimo dominio, esemplare di ogni più venerabile libertà» tra gli Slavi balcanici del XVII secolo

Sanja Roic
La poetessa e il grammatico: su Gaspara Stampa e Giovanfrancesco Fortunio

Natka Badurina
La rappresentazione del governo veneto e la critica dell’età dell’oro nella “Dubravka ” di Ivan Gundulic

Francesco Saverio Perillo
L’immagine di Venezia nell’opera di Andija Kacic Miosic

Angela Caracciolo Arico
Venezia al di là del mito negli scrittori tra il Quattro e Cinquecento

Piero Del Negro
Il leone in campo: Venezia e gli oltramarini nelle guerre di Candia e di Morea

Ivo Franges
L’immagine di Venezia nella letteratura dell’ottocento croato (Antun Nemcic, August Senoa, Silvije Strahimir Kranjcevic)

Luko Paljetak
Lord Byron, un ponte tra Venezia e Dubrovnik

Miroslav Cabajec
Venezia nella prosa di viaggio di Slavko Batusic

Kruno Prijateli
L’influenza della pittura veneziana in Dalmazia dal Trecento al manierismo

Piero Zampetti
Carlo Crivelli, Giorgio Culinovic, Nicola d’Ancona: aspetti del «Rinascimento adriatico»

Giuseppe Maria Pilo
La gloria di Venezia nelle testimonianze artistiche della Dalmazia

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Alfredo Casella: gli anni di Parigi. Dai documenti

INDICE

Alfredo Casella a Parigi. Un musicista italiano di adozione francese

I. L’Allievo e L’Insegnante

L’ammissione al Conservatorio
L’«Élève de Diémer»
Gli studi di armonia e di composizione
L’insegnante

II. L’Interprete e L’Organizzatore Musicale

Il pianista «malgré lui»
Il trio Casella-Enesco-Fournier
Pianista nei salotti della mondanità parigina
A fianco dei «petits anarchistes»
Clavicembalista per la Société des Instruments Anciens
Clavicembalista della Societé Bach di Gustave Bret
Il direttore d’orchestra

III. Il Compositore

La musica per pianoforte
Le liriche da camera
La musica da camera
La musica sinfonica
Le trascrizioni

IV. Il Critico Musicale

Armonia e contrappunto
Problemi di strumentazione
Gustav Mahler
La musica francese
La collaborazione con «L’Homme libre»

Indice dei nomi

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Gian Francesco Malipiero. Il carteggio con Guido M. Gatti (1914-1972)

Il carteggio del musicista Malipiero e del musicografo e promotore di
vita musicale Gatti si propone come documento storico di notevole
importanza, già che testimonia dalla viva voce di due vivaci
protagonisti, testimoni oculari sensibili, del complesso panorama
culturale italiano del Novecento. Particolarmente negli anni del primo
dopoguerra, il momento più attivo e più intenso per entrambi i
corrispondenti, nel pieno fiorire della loro produzione.
Lo studioso che si accingerà alla lettura di questo ponderoso
epistolario, potrà scoprire in esso molteplici percorsi di ricerca, più
interessanti magari per lo storico della musica che s’è specializzato
nella cosiddetta «generazione dell’ottanta», o della cultura italiana
del nostro secolo, ma forse anche per i più generici ma non meno
appassionati lettori di epistolari di intellettuali, sempre più
numerosi, in questi nostri anni, che troveranno motivo d’interesse nel
vedere qui confermati molti dei più tipici lavori della particolare
dimensione stilistica ed affettiva che connotano questo «genere
letterario».

INDICE

Premessa

Nota al testo

Il Carteggio Malipiero – G. M. Gatti

Indice dei Nomi

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Quaderni Bibliografici II

INDICE

Premessa

Bibliografia istriana

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Goffredo Parise

Occasione,
quasi in accezione montaliana, di incontro e di verifica di una serie
di analisi dedicate a Goffredo Parise, che solo a posteriori hanno
trovato una propria misura imprescindibile di accadimento, il Convegno
di studio ad esso dedicato, tra il 24 ed il 25 maggio 1995,
dall’Istituto per le Lettere, il Teatro e il Melodramma, nell’ambito
della ‘storica’ sezione “Linea veneta”, ben ha rappresentato il
sostrato etimologico di un’opportunità sedimentatasi nei discorsi via
via critici ed interpretativi. Questi Atti, allora vengono a
raccogliere una ricca messe di indicazioni e di sollecitazioni, quasi
riprendendo allegoricamente l’allusione che Parise stesso, in apertura
alla voce Bellezza, appartenente al primo Sillabario,
dava nel segno di una ideale mietitura, scandita da un modello
artistico dove il bello-semplice si coniuga con l’archetipico: «Ogni
giorno un vecchio di campagna usciva di casa con la falce e un
carrettino».
I quattro simbolici ‘raccolti’ che compongono questo volume sono la
prova di una stagione critica che ha saputo trarre frutti indubitabili
da un lavoro artistico così aperto, nella propria progressione
diacronica, alla categoria dell’attenzione.

INDICE

Ilaria Crotti, Introduzione

Primo tempo

Giorgio Barberi Squarotti, Parise: l’avventura, fa morte
Anco Marzio Mutterle, Epifania in nero
Emanuele Trevi, «Il ragazzo morto e le comete». Storicità del dolore
Paola Pepe, Novecento ‘fantastico’. Posizioni e funzioni della narrativa di Goffredo Parise

Lo sguardo e il reporter

Armando Balduino, I ‘miti’ antiamericani di Goffredo Parise
Rolando Damiani, Alla ricerca dello stile: Parise reporter in Asia
Franco Marcoaldi, Parise e il gioco degli occhi

Lettura del disordine

Luisa Accati, Da immacolata a Fedora: un itinerario sentimentale
Ilaria Crotti, Visioni di Comisso
Ernesto Guidorizzi, Le voci prime del «Sillabario»
Nico Naldini, Il nuovo padrone di Milano
Silvio Perrella, La semplificazione fulminante: Parise lettore
Giorgio Pullini, Il ‘bestiario’di Goffredo Parise. Dal «Padrone» all’«Assolato naturale» (e altrove)
Giovanni Raboni, Parise 1954: l’eresia picaresca
Ricciarda Ricorda, Gli oggetti nella narrativa di Goffredo Parise

L’archivio

Manuela Brunetta, L’ “Archivio Parise”: tra le memorie di un progetto

Indice dei nomi e delle opere di Goffredo Parise

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Stabat Mater

Inno per contralto, due violini, viola e basso. RV 621

INDICE

Prefazione generale

General Preface

Stabat Mater.Inno per contralto, due violini, viola e basso. RV 621

Note critiche

Apparato critico

Critical Notes

Critical Commentary

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Salve Regina

Antifona per contralto , flauto traverso , due flauti diritti e archi (due violini, viola e basso) divisi in due cori. RV 616

INDICE

Prefazione generale

General Preface

Salve Regina. Antifona per contralto , flauto traverso , due flauti
diritti e archi (due violini, viola e basso) divisi in due cori. RV 616

Note critiche

Apparato critico

Critical Notes

Critical Commentary

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Cento e dieci ricordi che formano il buon fattor di villa

INDICE

Ulderico Bernardi
Prefazione

Susanna Celi
Nota al testo

Cento e dieci ricordi che formano il buon fattor di villa
Giacomo Agostinetti

A’Lettori

Tavola delli Ricordi contenuti nell’opera

Cento e dieci Riccordi

Rimedii per varie infirmità

Rimedi per mal de’cani

Rimedi applicati alle infermità che i cavalli patiscono

Saggio e apparato critico
Enzo Demattè

Un fattore nel consseco georgico
Nota sulle edizioni
Ragguaglio sulle partizioni tematiche
Glossario generale
Indice dei nomi personali, titoli e casati
Indice dei nomi geografici
Autori espressamente nominati nel testo
Bibliografia di riscontro

 

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Processioni e feste dogali

La millenaria Repubblica di San Marco ebbe, più che qualsiasi altro stato europeo, il maggior numero di processioni, un intreccio inscindibile che abbinava il culto civico alle celebrazioni religiose.
Proprio per questa costante esse svanirono, più che altrove, insieme alla perdita della libertà politica, al glorioso passato sui mari, all’intraprendenza mercantile in quel fatale 1797.
Venezia appariva in tutto il suo splendore sia che i cittadini partecipassero coralmente col doge allo Sposalizio del mare, sia che lo seguissero nelle innumerevoli andate (visite) a chiese e monasteri. Molteplici celebrazioni traevano origine da fatti storici o erano in ringraziamento per cessazioni di calamità naturali, altre solennizzavano l’elezione dogale, il trionfo della dogaressa, l’ingresso in Palazzo Ducale di un procuratore di San Marco, del Cancellier Grande, di ambasciatori, l’entrata in San Pietro di Castello del patriarca, la consegna del vessillo e del bastone di comando a un capitano generale. Alcune erano singolari e uniche: se il Serenissimo, per ribadire il suo jus patronato sul convento delle vergini, sposava simbolicamente la badessa lo Stato indiceva in onore dell’arrivo da Roma del cappello cardinalizio, destinato ad un patrizio veneziano, un
solenne corteo. La maggior parte delle cerimonie trovava conclusione in piazza, in Palazzo Ducale e in basilica di San Marco, spazi teatrali, in cui si esaltavano la giustizia del Governo, la tutela dell’evangelista sulla sua città, la concordia delle classi sociali, la potenza e la ricchezza della Serenissima.
L’ufficialità era rappresentata dal corteo dogale. Il Serenissimo vi doveva partecipare in prima persona, preceduto dalle insegne del potere, sui cui simboli, secondo la tradizione, poggiava ab antiquo il mito di Venezia. Se i più antichi percorsi processionali furono indetti per i ludi mariani, nel Rinascimento e nell’età barocca Venezia si presentava in tutto il suo splendore con la festa del Corpus Domini, su cui si esemplavano tutte le altre processioni, in specie quelle di carattere laico nazionalistico, allestite dal Governo per informare i
cittadini su fatti ed episodi di estrema importanza per lo Stato veneziano. Una presenza imponente erano le Scuole Grandi, in specie per i soleri (palchi mobili) su cui erano collocate, accanto ad oggetti preziosi, anche allegorie, che Marin Sanudo chiama demonstrationi, in legno e stucco, rivestite con abiti preziosi. Non di rado si collocavano sui palchi anche persone vive che col supporto di simboli, cartigli con iscrizioni, elementari dialoghi – rappresentavano episodi dell’Antico e Nuovo Testamento, vite di santi, Virtù cardinali e teologali, ma anche allegorie profane complesse e articolate: potenti alleati e mortali nemici di Venezia, il doge, san Marco, la Giustizia, il papa, cardinali, re, ambasciatori.

INDICE

Antonio Niero
Presentazione

Introduzione

Processioni per festività annuali

I ludi mariani ossia la festa delle Marie
San Marco: processioni, feste e leggende
Riti contro il carnevale: perdoni, oratori, quaresimali
I riti della Settimana Santa
L’andata a San Geminiano la domenica degli Apostoli
La festa della Sensa e lo sposalizio del mare
La processione del Corpus Domini
L’andata dogale a San Giorgio Maggiore

Processioni annuali in ringraziamento per vittorie,
sventate congiure, votive

L’andata a San Marco per la sventata congiura di Marin Faliero
L’andata alla Salute nella festività di sant’Antonio
L’andata a San Vio per la congiura di Baiamonte Tiepolo
L’andata a Santa Marina per il recupero di Padova
L’andata a Santa Giustina per la vittoria di Lepanto
L’andata al Redentore per la cessazione della pestilenza del 1575-1577
L’andata a San Rocco nel dies natalis del santo
L’andata alla Salute per la pestilenza del 1630-1631

Processioni laico-nazionalistiche

Processione per la lega contro Carlo VIII
Processione per la promulgazione della lega Santissima
Processione per la promulgazione della lega anti imperiale
La processione dell’8 settembre 1515
Processione per la promulgazione della lega di Cognac
Processione per la promulgazione della pace di Bologna
Processione per la venuta dei Signori giapponesi
Processione per la pace tra Enrico IV di Francia e Filippo II di Spagna

Feste Dogali

Il corteo e i simboli del potere dogale
Feste e processioni per le elezioni dogali
L’andata alle Vergini e lo sposalizio della badessa
Trionfi delle dogaresse

Solenni Ingressi e cerimonie di Investiture

Ingresso di un patriarca in San Pietro di Castello
Solenne ingresso di un procuratore di San Marco
Ingresso in Palazzo Ducale di un cancellier grande
Solenni ingressi in Palazzo Ducale di ambasciatori
Consegna del cappello cardinalizio a un patrizio
veneziano
Investiture di capitani generali

Bibliografia

Indice dei nomi

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Dalle origini alla caduta della Serenissima

INDICE

Piero Del Negro
Introduzione

I. La politica

Paolo Preto
Le riforme

Michele Simonetto
La politica e la giustizia

Piero Del Negro
La fine della Repubblica aristocratica

Giovanni Scarabello
La municipalità democratica

II. Economia e società

Volker Hunecke
Il corpo aristocratico

Andrea Zannini
La finanza pubblica: bilanci, fisco, moneta e debito pubblico

Walter Panciera
L’economia: imprenditoria, corporazioni, lavoro

Massimo Costantini
Commercio e marina

Salvatore Ciriacono
Il governo del territorio: l’ambiente urbano e la laguna

Giuseppe Gullino
Venezia e le campagne

III. Cultura e civiltà

Feliciano Benvenuti
La città dei «piaseri»

Giuseppe Gullino
Educazione, formazione, istruzione

Marino Zorzi
La stampa, la circolazione del libro

Gino Benzoni
La cultura

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