Saggi – Pagina 6 – Fondazione Giorgio Cini

Arte Veneta

Fondata nel 1947 sotto la presidenza di Giuseppe Fiocco e la direzione scientifica di Rodolfo Pallucchini, Arte Veneta si caratterizza come una delle più rilevanti riviste specialistiche nel campo della Storia dell’Arte. Edita da Electa, Arte Veneta rappresenta un punto di riferimento fondamentale per gli studi storico-artistici, contribuendo alla ricerca e alla divulgazione scientifica in questo settore.

La rivista è diretta da Luca Massimo Barbero e coordinata dall’Istituto di Storia dell’Arte e riconosciuta dall’ANVUR come rivista scientifica di Classe A per Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche.

Studi in onore di Stefano Tumidei

Studi in onore di Stefano Tumidei

a cura di Andrea Bacchi e Luca Massimo Barbero

Fondazione Giorgio Cini / Fondazione Federico Zeri, 2016


Cinque anni dopo l’uscita degli Studi sulla pittura in Emilia e in Romagna. Da Melozzo a Federico Zuccari, raccolta di una parte rilevante degli scritti di Stefano Tumidei (Forli, 1962 – Bologna, 2008), la Fondazione Giorgio Cini di Venezia e la Fondazione Federico Zeri di Bologna hanno invitato colleghi e allievi dello studioso a riallacciare le fila di un dialogo mai interrotto con l’amico prematuramente scomparso.

Cinquantaquattro autori hanno così fornito saggi originali e ricerche inedite per la realizzazione di questo volume. Molti di loro hanno approfondito problematiche specifiche prendendo spunto o dagli studi di Tumidei o da scambi avuti con lui, sempre ricchi di aperture e suggestioni. Ne è risultata una rosa di temi che vanno da Giotto a Capogrossi, dalla pittura alla scultura, dalle incisioni al disegno alla fotografia. Argomenti molteplici e disparati, riflessi dell’ampia gamma di interessi e indagini che hanno caratterizzato il lavoro di Stefano Tumidei. Campi di ricerca diversificati, nei quali tutti egli è riuscito a distinguersi e a divenire figura di riferimento.

La vendita Tiepolo (Parigi 1845)

a cura di Giuseppe Pavanello

Collana “Fonti e Documenti per la Storia dell’Arte Veneta”


La raccolta d’arte personale di un artista, come la sua biblioteca, sono argomenti di studio privilegiati nella ricerca d’oggi, nella convinzione che far luce sulla cultura individuale e le possibili fonti visive possa essere una chiave d’accesso al laboratorio segreto che sta alla base della creazione artistica. Nel caso di Giambattista Tiepolo si è ormai avanti nell’indagine di quanto custodiva in casa e nello studio, a partire da sue opere – dipinti, disegni, incisioni – su cui mise gli occhi persino Antonio Canova. Proprio l’individuazione di impreviste fonti visive ha rivelato la curiosità del grande pittore, che sfrutta incisioni di Dürer, di Jacques Callot come di Stefano della Bella, di Pietro Testa e di Giulio Carpioni, che guarda con attenzione le stampe di Rembrandt e quelle tratte da Rubens, e così via. Un documento importante su quanto si custodiva presso Giambattista e presso il figlio Giandomenico è costituito da questo catalogo di vendita all’asta organizzata a Parigi all’Hotel des Ventes – “commissaire-priseur” M. Bonnefons de la Vialle – nei giorni 10-12 novembre 1845. Il titolo stesso basta ad attestare la varietà dell’assieme: “Collection d’estampes anciennes d’après et par des peintres et graveurs des écoles d’Italie, d’Allemagne, de Flandre, de Hollande, de France et d’Espagne. De dessins, d’anciens livres curieux sur les sciences et les arts, de nielles florentins, d’ornements pour l’orfévrerie par des artistes du XVe au XVIIe siècle”.

Composing for the State. Music in Twentieth-Century Dictatorships

Composing for the State. Music in Twentieth-Century Dictatorships

Edited by Esteban Buch, Igor Contreras Zubillaga and Manuel Deniz Silva

Secondo volume della collana «Musical Cultures of the Twentieth Century»

Ashgate Publishing, Farnham (Surrey, UK) – Burlington (VT, USA), 2016

Questo libro presenta dieci studi incentrati sulla musica ispirata e promossa da regimi come la Germania nazista, l’Italia fascista, la Francia sotto Vichy, l’URSS, la Spagna di Franco, il Portogallo di Salazar, Cina maoista e le dittature latino-americane. Il volume svela la relazione tra i compositori e lo Stato che utilizzava la produzione musicale per fornire “musica per il popolo”, onorare personalmente il dittatore o partecipare a commemorazioni di Stato di importanti eventi storici. Vengono quindi affrontate questioni teoriche a lungo trascurate sia da musicologi sia da storici del tipo: qual è il rapporto tra la musica e l’arte di propaganda? Come hanno fatto compositori a partecipare alla vita musicale sotto il controllo di uno Stato autoritario? Cosa c’era di esplicitamente politico nelle opere prodotte in questi contesti? Come il pubblico ha reagito? Si può parlare con sicurezza di “musica di Stato”?

Composing for the State. Music in Twentieth-Century Dictatorships rappresenta un contributo essenziale per aiutarci a capire la cultura musicale del XX secolo, così come le politiche simboliche dei regimi dittatoriali.

La miniatura per le confraternite e le arti veneziane. Mariegole dal 1260 al 1460

Lyle Humphrey

La miniatura per le confraternite e le arti veneziane.

Mariegole dal 1260 al 1460

Fondazione Giorgio Cini – Cierre edizioni, Venezia, 2015

Le mariegole, ossia i libri che contengono gli statuti di scuole devozionali, delle arti e delle varie nazionalità presenti nei secoli a Venezia ci trasmettono, con i loro testi e con le loro immagini un quadro assai vivo delle convinzioni spirituali e morali, della condotta professionale, della condizioni sociali ed economiche e del gusto artistico di quella larga parte della popolazione veneziana che, non appartenente al patriziato, trovava sostegno in un associazionismo religioso o di carattere professionale. Già previsto quale titolo imprescindibile per la collana della “Cultura popolare veneta” quando il relativo comitato era presieduto da Vittore Branca, il lavoro della Humphrey risulta ora di indubbio interesse su almeno due versanti: quello d’illuminare una Venezia che, sottostante alla direzione politica di Palazzo Ducale, la sede del comando, è operosamente devota, devotamente operosa lungo la sua quotidianità produttiva; quello d’una fitta sequenza figurativa che, espressa dalla Venezia ancor medievale sino all’affacciarsi sull’albeggiare dell’età moderna, ne attesta il concorso della – figurazione all’autoregolamentazione del mondo del lavoro. Una ricerca, questa, che ha preso in esame la grande ricchezza di mariegole conservate nelle collezioni veneziane, ma anche il fenomeno della dispersione dopo le soppressioni napoleoniche e della loro entrata nel collezionismo avvenuta soprattutto per singoli fogli miniati asportati dal contesto. Ed è precipuo merito dell’autrice aver riconosciuto l’origine di importanti pagine miniate e di averle idealmente ricongiunte ai rispettivi manoscritti di appartenenza.

 

Venezia Settecento. Studi in memoria di Alessandro Bettagno

Venezia settecento. Studi in memoria di Alessandro Bettagno

a cura di Božena Anna Kowalczyk

Silvana Editoriale, Milano, 2015

Alessandro Bettagno (1919-2004), storico dell’arte veneziana, curatore di mostre, docente universitario, è stato l’ultimo esponente della gloriosa generazione dei grandi studiosi del dopoguerra. Il suo nome s’associa da sempre all’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, di cui è stato per quasi mezzo secolo segretario e poi direttore, realizzando indimenticabili mostre di artisti veneziani da lui ideate e curate con instancabile attività, estesa anche ad altre istituzioni veneziane e italiane. È in sua memoria, per onorare questa prestigiosa sequenza di esposizioni e di studi, sempre sviluppata con entusiasmo in un’ottica modernamente internazionale, che un gruppo di amici studiosi gli ha dedicato questo volume di saggi, incentrati sul secolo da lui più amato, il Settecento, e sui suoi protagonisti prediletti: da Antonio Pellegrini a Canaletto, Bellotto, Guardi, Piranesi, fino ad Anton Maria Zanetti, il suo ‘compagno’ di vita, del quale si pubblica qui l’inventario manoscritto della biblioteca.

 

Bruno Visentini. Governo, Cultura, Venezia. Scritti scelti 1969-1994

Bruno Visentini

Governo, Cultura, Venezia

Scritti scelti 1969-1994

a cura di Martino Ferrari Bravo e Pasquale Gagliardi

Promosso dalla Fondazione Giorgio Cini per celebrare il ventennale della scomparsa di Bruno Visentini – che della Fondazione è stato presidente per diciotto anni, dal 1977 al 1995 – questo volume presenta un’antologia di suoi scritti apparsi in varie sedi tra il 1969 e il 1994, e si ricollega al precedente Per Bruno Visentini (a cura di Costantina Toria e Renzo Zorzi, Marsilio 2001), anch’esso voluto dalla Fondazione per raccogliervi gli interventi presentati all’omonimo convegno tenutosi a San Giorgio nell’aprile 1998, a tre anni dalla scomparsa di Visentini. A dierenza del precedente, che costituiva nel suo insieme un ritratto a più mani nel quale la sua personalità e le sue azioni venivano tratteggiati dai vari, illustri relatori, questo libro presenta invece una sorta di ‘autoritratto’ dello stesso Visentini, che ne illumina la competenze, ne illustra le prospettive culturali e politiche e soprattutto ci racconta delle sue passioni. I suoi scritti sono stati raggruppati infatti dai curatori, con attento lavoro di selezione, in cinque sezioni tematiche, riconducibili sostanzialmente ai tre filoni che costituirono le tra grandi ‘passioni’ di Bruno Visentini: la politica, la cultura e Venezia.

 

Musical Listening in the Age of Technological Reproduction

Musical Listening in the Age of Technological Reproduction

Edited by Gianmario Borio

Collana «Musical Cultures of the Twentieth Century»

Ashgate Publishing Company, Farnham (Surrey, UK) – Burlington (VT, USA), 2015

Con questo volume si inaugura la collana  «Musical Cultures of the Twentieth Century», intesa a documentare le attività di ricerca promosse dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini, comprese quelle di volta in volta sviluppate in collaborazione con altri istituti di ricerca. Dedicato alla memoria di Giovani Morelli – eminente musicologo e direttore dell’Istituto per la Musica dalla fondazione, nel 1985, -no al momento della prematura scomparsa, nel 2011 – il libro raccoglie i contributi derivati dal convegno in sua memoria tenutosi a San Giorgio due anni dopo, nel marzo del 2013, e vede significativamente la luce in coincidenza con il trentesimo anniversario di attività dell’Istituto stesso. Da un capitolo all’altro, attraverso gli interventi di un folto gruppo di studiosi, questo volume ore una precisa testimonianza del pluralismo metodologico delle ricerche qui svoltesi in costante dialogo tra esperti di differente formazione e provenienza culturale, nella molteplicità di direzioni tematiche che il titolo lascia intendere; rendendo nel contempo omaggio ad alcuni dei preminenti interessi di studio e di attività didattica di Morelli, quali le tematiche legate alla riproduzione della musica e alla ripercussione delle innovazioni tecnologiche sulla composizione e sulla sua successiva ricezione.

 

Stampe private. Le opere di Ortes nella corrispondenza della biblioteca Correr

Giammaria Ortes, Stampe private. Le opere di Ortes nella corrispondenza della biblioteca Correr

a cura di Laura Carnelos

Fondazione Giorgio Cini, Venezia, 2015

Il III centenario della nascita di Giammaria Ortes (Venezia, 1713-1790) è stato ricordato un anno fa con le varie iniziative attuate da un apposito Comitato, promosso dalla Regione del Veneto e insediato presso la Fondazione Giorgio Cini per riprendere e ampliare gli studi su questa notevolissima gura di monaco camaldolese e poi prete secolare, che fu al contempo filosofo, matematico, economista e musicista. Ne è derivata la realizzazione di un Convegno, e il primo dei tre volumi qui presentati raccoglie appunto gli Atti delle due giornate di studio svoltesi nell’Isola di San Giorgio Maggiore con la partecipazione di studiosi e specialisti di varie discipline storiche, letterarie e teatrali, che hanno analizzato le scelte metodologiche di Ortes in tema di economia nazionale e l’attualità del suo pensiero, per poi prenderne in esame i testi teatrali per musica, quelli sulla loso a del linguaggio e quelli a carattere religioso. Proprio sui suoi lavori in campo musicale s’incentra il secondo di questi tre volumi, proponendo in edizione critica approntata e annotata da Giovanni Polin il dramma per musica Attilio Regolo e di seguito Calisso spergiura, Polissena e Manlio Capitolino, le tre azioni drammatiche per musica che Ortes viene elaborando nel quinquennio 1755-1760 tra Vienna, Berlino e Venezia mediante un’attenta, prolungata serie di stesure, correzioni e rifacimenti, tutti ben testimoniati dai relativi manoscritti superstiti. Dunque una nuova ri- essione sulla vita e l’opera di questo intellettuale, la cui biogra a è povera di avvenimenti esteriori ma viceversa ricchissima di entusiasmi e scoperte, come testimonia la ventina di scritti che egli riuscì a far stampare in vita tra Venezia, Firenze, Bologna, Roma, e le cui vicende editoriali costituiscono l’argomento principale del suo carteggio, ora trascritto e riproposto da Laura Carnelos per buona parte dell’ampia porzione conservata alla Biblioteca del Museo Correr di Venezia. Opportunamente presentata con l’etichetta di Stampe private, dettata dall’autore stesso e allusiva non solo alle modalità di stampa, a proprie spese, dei suoi libri, ma pure e soprattutto ai loro canali di diffusione. Infatti, anche per certi contenuti che indussero la censura a vietarli, Ortes volle sempre che giungessero solo a un pubblico scelto, rinunciando perciò ai consueti tramiti dei librai e ricorrendo a una distribuzione in varie città d’Italia tramite gli amici e parenti più cari, in modo da intrecciare poi per via epistolare un e cace dialogo intellettuale, funzionale allo sviluppo del suo pensiero, con un ristretto gruppo di interlocutori.

 

Bibliografia degli iscritti di Giovanni Morelli

Bibliografia degli scritti di Giovanni Morelli

a cura di Paolo Pinamonti. Con un ricordo di Mario Messinis

Collana «Studi di Musica Veneta» 31

Leo S. Olschki editore, Firenze, 2015

Dalla lettura di questo ampio catalogo, ricco di oltre 400 schede bibliogra- che relative a volumi, saggi, recensioni, edizioni musicali e voci di enciclopedia dai titoli sempre suggestivi, si può ripercorrere cronologicamente la progressiva evoluzione degli interessi di ricerca di Giovanni Morelli, una delle figure più inquiete e originali della musicologia del secondo dopoguerra, e non solo italiana. A riprova di un approccio alle discipline musicologiche quanto mai ampio sia in prospettiva cronologica che metodologica, testimoniato dai suoi molteplici lavori sul teatro musicale barocco veneziano, sulla storia e sulla ricezione dell’Opera, e, più di recente, sul neoclassicismo in musica. Insieme le edizioni di testi musicali (da Cavalli a Cimarosa a Verdi), gli studi e i saggi monogra- ci su Jean-Philippe Rameau, Jean-Jacques Rousseau, Metastasio, e sulla musica e i musicisti del Novecento europeo (Nono, Casella, Kurtág, Virgil Thomson e Gertrude Stein, Malipiero e Nino Rota), – no alle ricerche sulla musica popolare veneta. Un’attività quanto mai intensa, appassionata e ininterrotta, alla quale si è aggiunta fin dalla sua istituzione, nel 1985, la direzione dell’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini, con la relativa opera di valorizzazione dei cospicui Fondi musicali novecenteschi ivi conservati, tuttora oggetto di indagine da parte di nuove generazioni di musicologi ben attenti a recepire la preziosa lezione di Morelli.