Saggi – Pagina 12 – Fondazione Giorgio Cini

60 dB. La Scuola veneziana di musica elettronica

Trentacinque anni di insegnamento al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e centotrentuno allievi: questi i principali numeri dell’attività di docente di Alvise Vidolin fino ad oggi. Nato il 13 luglio 1949, Vidolin ha contribuito e contribuisce in maniera decisiva allo sviluppo della musica elettronica in Italia – e non solo – e all’affermazione di una “scuola” che si può ritrovare nell’attività dei suoi numerosi allievi. Per essere un maestro non bastano, però, i numeri; bisogna coinvolgere gli studenti nelle produzioni, aiutarli a muovere i primi passi nel mondo del lavoro, lasciarli liberi di sviluppare una propria poetica senza interferire e credendo nelle capacità di ognuno, spronare e chiarire, fornire una tecnica e una disciplina. I ventitré contributi presenti in questo liber discipulorum testimoniano il coinvolgimento, l’aiuto, la libertà, la fiducia, lo sprone e la chiarezza, la tecnica e la disciplina che Alvise Vidolin ha trasmesso e insegnato ai suoi allievi, e formano il quadro di una “scuola” che può essere anche un collage, formato da materiali e pezzi diversi, tutti tenuti insieme dalla figura del Maestro.

Dagli Incurabili alla Pietà . Le chiese degli Ospedali Grandi di Venezia tra architettura e musica (1522-1790)

L’attività musicale che si sviluppò nei quattro Ospedali Grandi veneziani durante il Sei e Settecento fu, come è noto, uno dei fenomeni culturali più importanti di questo periodo e di rinomanza internazionale. Le orfane qui ospitate venivano educate al suono e al canto da celebri compositori e attiravano, grazie alla qualità delle loro esecuzioni, un gran numero di ascoltatori. I luoghi in cui quest’attività ebbe vita furono le chiese dei quattro istituti, «quattro venerandi templi di Euterpe», come ebbe a definirle Francesco Caffi a metà Ottocento.
Ma quale fu il segno che la musica lasciò sugli edifici? Quali le trasformazioni cui questi vennero sottoposti per adeguarli alle crescenti necessità dell’attività musicale? Anche l’architettura divenne, infatti, un mezzo per dare soluzione a problematiche ed esigenze strettamente connesse all’attività musicale, intessendo con essa un rapporto dialettico che nel corso del tempo si è sviluppato ed evoluto. In oltre due secoli di storia è stato possibile per l’architettura affinare teorie e soluzioni costruttive in grado di soddisfare le crescenti necessità espresse dalla musica? Con quali esiti? Il volume ripercorre la storia architettonica dei quattro edifici proponendosi l’obiettivo di individuare, in momenti particolarmente significativi delle loro vicende costruttive, i segni lasciati dalla musica sull’architettura.

Antologia della critica goldoniana e gozziana

Articolata in due parti ben distinte, riservate rispettivamente a Carlo Goldoni e a Carlo Gozzi, questa antologia della critica intende però rispondere a una medesima esigenza di affiancare, con precisa focalizzazione storiografica, due personalità che una plurisecolare tradizione critica aveva impoverito in giustapposizioni e semplificazioni tanto efficaci quanto poco veritiere.
Così la rassegna critica goldoniana allestita da Michele Bordin, dalle prime testimonianze contemporanee all’autore fino agli interventi più recenti, ci presenta un ritratto non convenzionale del commediografo che, pur partendo dalla centralità dell’idea e della prassi della riforma nella sua lunga e feconda avventura drammaturgica, evidenzia piuttosto le difficoltà, le incertezze e le disillusioni di un itinerario teatrale percorso da Venezia a Parigi.
Innovativa è anche l’angolazione dalla quale Anna Scannapieco ha ricostruito l’accidentata, bizzarra, e istruttiva storia della ricezione critica di Carlo Gozzi, da cui emerge il carattere squisitamente antagonista della sua personalità e insieme lo spessore della sua multiforme produzione artistica e saggistica, a lungo condizionata dal pregiudizio che la voleva determinata e alimentata solo dallo scontro con Carlo Goldoni.

Michele Bordin, dottore di ricerca in Italianistica, insegna italiano e storia presso l’IPSSAR “G. Maffioli” di Castelfranco Veneto. Nell’ambito della drammaturgia goldoniana ha approfondito in vari saggi il tema della villeggiatura e la fenomenologia del lieto fine, mentre per l’Edizione Nazionale delle Opere di Goldoni edita da Marsilio ha preparato la Nota sulla fortuna della Trilogia della villeggiatura.

Anna Scannapieco, docente presso l’Università di Venezia Ca’ Foscari, si occupa di letteratura italiana dal Sette al Novecento, e in particolare di problematiche legate alla tradizione dei testi teatrali. Alla produzione di Carlo Gozzi ha dedicato il volume Carlo Gozzi: la scena del libro (Marsilio, 2006); di Goldoni ha curato, nell’ambito dell’Edizione Nazionale delle Opere, le edizioni critiche de Il padre di famiglia, La buona madre, La dalmatina.

I Trovatori nel Veneto e a Venezia

È uscito presso la casa editrice Antenore I Trovatori nel Veneto e a Venezia, a cura di Giosuè Lachin, con una prefazione di Francesco Zambon. Il volume contiene gli atti del convegno internazionale svoltosi a Venezia dal 28 al 31 ottobre 2004, dedicato alla diffusione della poesia trobadorica in Italia nell’ultimo quarto del XII secolo, e nel Veneto a partire dai primi decenni del Duecento. Un fenomeno cruciale per due motivi fondamentali: da una parte, il seme della poesia dei trovatori attecchì presto nel Nord della Penisola, dando origine alla tradizione lirica italiana. Dall’altra, la lingua d’oc favorì la compilazione della maggior parte dei canzonieri provenzali, i manoscritti antologici che conservano i testi poetici dei trovatori.

«Viridarium» 5

Questo quinto volume di Viridarium raccoglie le relazioni che i principali specialisti a livello internazionale hanno presentato alla Fondazione Giorgio Cini nel corso del primo convegno svoltosi in Italia dedicato alla storia e alle dottrine dell’esoterismo occidentale.

INDICE

Alessandro Grossato, Il posto dell’esoterismo nella storia della cultura occidentale
Antoine Favre, La parola “esoterismo” e i suoi usi: presentazione di bouquets variopinti di significati
Mino Gabriele, Tracce di silenzio
Kocku Von Stuckrad, La sapienza oltre la dimostrazione: la conoscenza esperienziale dalla Tarda Antichità al XIII secolo in una prospettiva interreligiosa
Francesco Zambon, L’interpretazione esoterica della messa nei romanzi medioevali del Graal
Nicholas Goodrick-Clarke, Raimondo Lullo e il nuovo ordine mondiale: evangelismo esoterico e filosofia militante
Jean-Pierre Brach, Le correnti aritmologiche del Rinascimento, ovvero come l’esoterismo entra nella matematica
Moshe Idel, La Kabbalah in Italia nel XVI secolo: alcune nuove prospettive
Wouter J. Hanegraf, La nascita dell’esoterismo dallo spirito del Protestantesimo
Joscelyn Godwin, Keplero e Kirker sull’Armonia delle sfere
Agostino De Rosa, L’Apocalisse dell’Ottica: le anamorfosi gemelle di Emmanuel Maignan e di Jean Francois Nicéron a Trinità dei Monti, Roma
Jean-Pierre Laurant, L’esoterismo come vero cristianesimo, una teamatica per eccellenza del XIX secolo
Hans Thomas Hackl, Adonismo – L’adorazione di Adone e Didone. La storia intrigante di un culto magico-pagano del XX secolo in Austria, Germania e Cecoslovacchia
Marco Pasi, Il problema della definizione dell’esoterismo: analisi critica e proposte per la ricerca futura

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I diporti della villa in ogni stagione

(Ristampa 1969)

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Arte

INDICE

Segio Donadoni
Arte dell’Egitto Antico

Lanfranco Ricci
Arte dell’Etiopia

Mario Bussagli
Culture Protostoriche e Arte delle steppe

Leonard Woolley
Arte della Mesopotamia e dell’Asia minore

Luciano Laurenzi
Arte Ellenistica nell’Asia anteriore e in Egitto

Roman Ghirshman
Arte dell’Iran Pre-Sasanide

Umberto Scerrato
Arte dell’Iran Sasanide

David Talbot Rice
Arte cristiana in Asia

Ugo Monneret De Villard
Arte cristiana e musulmana del vicino Oriente

Madeline Hallade
Arte dell’India e di Ceylon

Madeline Hallade
Arte del Gandhara, Arte Antica dell’Afghanistan e dell’Asia Centrale

Hermann Goetz
Arte dell’India musulmana e correnti moderne

Hermann Goetz
Arte del Nepal

Giuseppe Tucci
Arte del Tibet

George Cdedès
Arte dell’Indocina (Birmania, Thailandia, Cambogia, Laos e Viet-nam)

Joan E. Van Lohuizen-De Leeuw e Maurizio Taddei
Arte dell’Indonesia

Jan Fontein
Arte della Cina (Architettura, Scultura e Arti Minori)

Alberto Giuganino e Michael Sullivan
La pittura cinese

Godfrey Sr. G. M. Gompertz
Arte della Corea

Jean Buhot
Arte del Giappone

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Per la posizione lessicale dei dialetti veneti

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Toponomastica veneta

(ristampa Leo S. Olschki 1977)

INDICE

Prefazione all’edizione precedente

Prefazione alla nuova edizione

Bibliografia delle opere qui più frequentemente citate

Nota di topografia storica

Cap. I. Nomi locali da nomi personali

Cap. II. Nomi locali da nomi di piante o relativi ad esse

Cap. III. Nomi locali da nomi d’animali

Cap. IV. Nomi locali formati da aggettivi

Cap. V. Nomi locali attinenti alle condizioni del suolo

Cap. VI. Nomi locali di varia originazione

Cap. VII. Problemi etimologici

Indice dei Nomi compresi in questo volume

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Le civiltà  mesopotamiche

I cicli di conferenze, pubblicati in appositi Quaderni, con un breve
cenno biografico sul conferenziere e un’esauriente bibliografia
sull’argomento, costituiscono la collana che abbiamo voluto intitolare
“Le Civiltà Asiatiche”, della quale è questo il quarto numero.

INDICE

Presentazione

L’alba della civiltà : i Sumeri

Ascesa , espansione contrastata e tramonto dei Semiti: Assur e Babel

Sguardo retrospettivo , significato e valore della civiltà mesopotamica

Bibliografia

Tavola cronologica

Indice delle illustrazioni

Indice del testo

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