Pubblicazioni online – Pagina 2 – Fondazione Giorgio Cini

Religiographies vol.1 n.1

Rivista open-access e peer-reviewed, curata dal Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Giorgio Cini.

Con un approccio interdisciplinare, Religiographies promuove il dialogo tra storici, sociologi, antropologi, filosofi e psicologi su tre temi principali: misticismo, esoterismo e spiritualità.

Rivisitazioni e innovazioni

Verso la metà del XX secolo si registra un significativo cambiamento di prospettiva nei compositori italiani che rivolgono attenzione alla produzione di Claudio Monteverdi. La fase precedente, dominata dalla figura di Gian Francesco Malipiero, era stata caratterizzata da un graduale avvicinamento alla musica monteverdiana mediante trascrizioni e messe in scena delle opere che perseguivano a vari gradi l’ideale di ricostruzione dell’originale, con una spiccata inclinazione filologica, ma che tuttavia non trascuravano maneggiamenti a livello strumentale. Dagli anni Cinquanta in poi la ricezione diventa marcatamente ‘creativa’ e si concretizza in forme di reinterpretazione strutturale di alcuni capolavori del Cremonese e di attualizzazione della strumentazione originale. Monteverdi è fatto rivivere non più con il prevalente intento nazionalistico delle generazioni immediatamente precedenti, che vedevano in lui il padre dell’opera in musica italiana, ma per la modernità del suo pensiero e della sua tecnica compositiva.

 

I contributi del presente volume, incentrati su composizioni ad oggi non indagate dalla letteratura musicologica o su brani di repertorio ora affrontati da una prospettiva nuova, dimostrano come a partire dalla trascrizione del Ritorno di Ulisse in patria di Luigi Dallapiccola (1942) e fino agli albori del nuovo millennio si assista a un variegato processo sia di integrazione e trascrizione di lavori monteverdiani con strumenti tradizionali (Luciano Berio, Fausto Razzi), sia di riscrittura che non tralascia l’ausilio delle nuove tecnologie (Bruno Maderna, Giorgio Battistelli, Ivan Fedele). In tutti i casi il lavoro di ‘riadattamento’ sonoro è sorretto da una attenta analisi della produzione di Monteverdi, anche al fine di trasferire tratti del suo artigianato in lavori da essa del tutto indipendenti sul piano del contenuto e della poetica (Luigi Nono). Altrettanto variegati sono stati gli esiti dei compositori che hanno firmato le regie di opere monteverdiane (Sylvano Bussotti, Egisto Macchi) o hanno arricchito il modello originario con antefatti e sequel (Domenico Guaccero, Claudio Ambrosini).

 

I sette saggi sono firmati da Rodolfo Baroncini, Angela Carone, Michele Chiappini, Paolo Dal Molin, Mila De Santis, Alessandro Maras, Federica Marsico.

 

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Music of the Twenty-First Century Diasporas: Research and Methods

Il volume Music of the Twenty-First Century Diasporas: Research and Methods è il terzo di una serie di pubblicazioni on-line che l’IISMC promuove a partire dai propri seminari internazionali di etnomusicologia. Si tratta di una serie che affronta temi di ricerca attuali e originali contribuendo ad un dibattito internazionale sulla disciplina e allo stesso tempo costituendo un importante strumento didattico, soprattutto a livello universitario. Curato da Serena Facci e Giovanni Giuriati, il volume prende le mosse da un Seminario organizzato a San Giorgio nel 2020, appena prima dello scoppio della pandemia e, attraverso il contributo di diversi autori, in prevalenza italiani, intende fornire uno sguardo e una riflessione a più voci sulla vita musicale delle molte realtà migratorie che popolano l’Italia. Dai contributi emerge un quadro molto variegato sia per le particolarità delle culture musicali chiamate in gioco sia per le tematiche, che spaziano dall’interazione con gli italiani, alla trasmissione del sapere musicale tra le seconde generazioni, al ruolo dei musicisti e alla loro relazione dinamica con la “madrepatria”, al transnazionalismo delle musiche sacre, all’utilizzo delle tecnologie sempre più complice nella costruzione di sentimenti di appartenenza diluiti negli ampi confini diasporici. Una ampia introduzione di Serena Facci e due importanti saggi di Adelaida Reyes e Francesco Remotti contribuiscono lucidamente ad affrontare i nodi teorici che sottendono al volume. A questa parte teorica iniziale segue la presentazione di ricerche originali condotte da giovani studiosi riguardanti le pratiche musicali di diverse comunità diasporiche insediatesi in Italia in tempi recenti o da lungo tempo tra cui armeni, cinesi, ucraini, eritrei, sikh. Nell’ultima parte del volume vengono riprese, alla luce delle ricerche presentate, questioni di metodo riguardanti questo peculiare oggetto di ricerca intrinsecamente transnazionale. Come è naturale che sia, in una pubblicazione on-line sono presenti diversi link che rinviano ad esempi audio e video che illustrano attraverso la documentazione audiovisiva le ricerche rendendo questo volume pienamente multimediale.

 

 

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Ebook Comics and the Invisible

Comics and the Invisible

 

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Quest’opera raccoglie alcuni contenuti delle tavole rotonde della conferenza “Comics and the Invisible: Intertwining Academic and Artistic Perspective” che ha avuto luogo a Venezia il 3-4 giugno 2022.

La conferenza è stata l’evento di chiusura di Invisible Lines, un progetto internazionale biennale cofinanziato dal Programma Europa Creativa, ideato e coordinato dal Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Giorgio Cini (Venezia, Italia) in collaborazione con le associazioni Central Vapeur (Strasburgo, Francia) e Hamelin (Bologna, Italia) e con l’editore Baobab Books (Tabor, Repubblica Ceca).

L’intero progetto è stato plasmato intorno a una domanda: come disegnare l’invisibile? Il quesito è stato posto prima a dodici giovani artisti selezionati tra più di 400 candidati provenienti da tutta Europa, che sono stati coinvolti in una esperienza formativa internazionale concepita come un viaggio illustrato attraverso l’invisibile.

Ad ogni tappa, i partner ospitanti hanno istituito un laboratorio in cui i giovani artisti hanno potuto lavorare e co-creare, interpretando la domanda iniziale secondo la propria sensibilità e il genus loci dei luoghi visitati: Broumov, Venezia e Strasburgo.

Ogni workshop si è concentrato su una diversa interpretazione dell’idea di invisibilità. Gli artisti hanno esplorato l’invisibile come una forma di ricerca spirituale e metafisica, interrogandosi su entrambe le relazioni con l’inconscio e con il trascendente. Hanno rappresentato ciò che è invisibile nei paesaggi quotidiani che attraversiamo disegnando luoghi ormai abbandonati a causa dei continui cambiamenti della società e delle mutazioni storiche. Infine, hanno considerato invisibilità nella sua dimensione sociale e politica, raccontando la vita di alcuni dei migranti e rifugiati che vivono al Centro Bernanos di Strasburgo – vite che sono troppo spesso al centro di rappresentazioni mediatiche ma raramente raccontate con le proprie storie e voci.

Per ogni workshop gli artisti hanno avuto delle guide speciali: Stefano Ricci, Juraj Horváth e Yvan Alagbé, acclamati artisti a livello internazionale, hanno aiutato i giovani artisti a disegnare le proprie storie che sono state in seguito raccolte in due libri visivi e un giornale.

Le loro opere originali sono state anche esposte in tre dei principali festival di fumetti e illustrazioni in Europa: BilBOlbul International Comics Festival (Italia), Central Vapeur (Francia), e Tabook Festival (Repubblica Ceca).

Il viaggio non è finito lì, perché nella fase finale del progetto la medesima domanda iniziale è stata posta ad un gruppo selezionato di ricercatori internazionali nell’ambito delle arti visive e del fumetto durante la conferenza già menzionata. Anche a loro è stata data la possibilità di condividere le loro idee con alcuni artisti visivi rivoluzionari nel campo del fumetto e nella narrativa visiva: Lorenzo Mattotti, Dominique Goblet, Stefano Ricci, David B. e Manuele Fior. Il risultato di questo incontro è la pubblicazione che state leggendo.

È sottinteso che la questione dell’invisibilità rimane irredimibile. Le discussioni degli artisti e le opere presentate in questa pubblicazione mostrano come gli artisti esplorano la loro visione così come la realtà esterna non solo disegnando ciò che vedono, ma desiderando ciò che non può essere visto: la difficoltà nel disegnare l’invisibile si trova dietro le scelte, le invenzioni e gli stratagemmi che mantengono l’arte del fumetto in continua evoluzione.

 

Per maggiori informazioni sul progetto Invisible Lines visita https://invisiblelines.eu/

Religiographies

Rivista open-access e peer-reviewed, curata dal Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Giorgio Cini.

Religiographies si dedica allo studio dei fenomeni religiosi, promuovendo un dialogo interdisciplinare tra storici, sociologi, antropologi, filosofi e psicologi. Misticismo, esoterismo e spiritualità sono i tre temi principali della rivista, che vengono esplorati nel loro contesto storico e culturale, mettendo in discussione le categorie tradizionali della religione. La sezione heterographie, dedicata a opere artistiche e visive, amplia la comprensione dei fenomeni trattati.

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[accordion_entry title=”Obiettivi e ambito”]
Religiographies è una rivista open-access e peer-reviewed dedicata allo studio dei fenomeni religiosi e pubblicata sotto il patrocinio del Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Giorgio Cini. Dal 2025 è stata riconosciuta dall’ANVUR (agenzia del ministero dell’istruzione) come rivista scientifica per l’Area 11 (scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche), Religiographies mira a promuovere un approccio interdisciplinare, promuovendo il dialogo tra storici, sociologi, antropologi, studiosi letterari, filosofi e psicologi.
Inoltre, puntiamo a discutere quei temi che sono spesso trascurati dalle scienze sociali e umane – come il misticismo, l’esoterismo, la spiritualità – che, secondo le parole di Michel de Certeau, “perseguitano l’epistemologia scientifica”. Il nostro obiettivo non è quello di creare un’altra rivista sulle spiritualità alternative, ma di riportare questi temi al centro del dibattito sui fenomeni religiosi e culturali.
Incoraggiamo a decostruire e contestare le categorie – inclusa la parola stessa “religione” – non come un esercizio di stile, ma come pratica, mostrando con i dati raccolti sul campo, la porosità, permeabilità e la fragilità delle nostre categorie. Inoltre, miriamo a promuovere una storia antropologica e allo stesso tempo una socio-antropologia con una forte enfasi storica, con l’intenzione di evitare sia il presentismo socio-antropologico che una storia focalizzata solo su idee e istituzioni, ignorando la materialità, le emozioni, la vita quotidiana.
Infine, con il concetto di “etero-grafie” – rappresentazioni diverse – intendiamo dare spazio ad altre forme di rappresentazioni, come la fotografia, l’illustrazione, i video e le opere d’arte. Questi altri linguaggi permetteranno ai nostri autori – studiosi e artisti – di esplorare dimensioni al di là del quadro dell’oggettività e della coerenza proprie delle scienze sociali. Questa sezione, chiamata heterographies, non è strettamente scientifica: non sarà peer-reviewed, ma riceverà dei suggerimenti dagli editori e da altri autori.

 

Invitiamo la presentazione di articoli su tutti i fenomeni religiosi, con particolare attenzione a:

  • Approcci comparativi;
  • trasferimenti culturali: acculturazione, appropriazione, immaginazione;
  • continuità e discontinuità tra discorsi religiosi e pratiche di vita quotidiana;
  • prospettiva trans-storica, sottolineando le connessioni tra vecchie e nuove tendenze;
  • fenomeni liminali tra il “secolare” e il “religioso”;
  • il rapporto con l’alterità, inteso non solo come religioso, ma anche in termini di genere,
    orientamento sessuale ed etnia;
  • fenomenologia del corpo religioso: percezioni, emozioni, sensazioni e costruzione del corpo;
  • dibattiti epistemologici e metodologici sulla trasferibilità e traducibilità delle categorie
    di studi religiosi.

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[accordion_entry title=”Comitato Editoriale”]
Editor-in-chief
Francesco Piraino, Fondazione Giorgio Cini / Harvard Divinity School

 

Editors
Mark Sedgwick , University of Aarhus
Dionigi Albera, CNRS-IDEMEC

 

Assistant editors
Elena Bernardinello, Fondazione Giorgio Cini
Eva Salviato, Fondazione Giorgio Cini

 

Copy editor and proofreader
Anna Fitzgerald

 

Book Reviews
Valentina Gaddi, Université de Montréal

 

Editorial board
Stefano Allievi, University of Padua
Egil Asprem, University of Stockholm
Katell Berthelot, CNRS–Aix-Marseille University
Francesco Cerchiaro, Radboud University
Andrea De Antoni, University of Kyoto
John Eade, University of Roehampton
Diana Espírito Santo, Universidad Catholica de Chile
Fabrizio Ferrari, University of Padua
Mattia Fumanti , University of St. Andrews
Giuseppe Giordan, University of Padua
Alberta Giorgi, University of Bergamo
Boaz Huss, Ben Gurion University
Salvatore La Mendola, University of Padua
Marco Pasi, University of Amsterdam
Enzo Pace, University of Padua
Stefania Palmisano, University of Turin
Vadim Putzu, Missouri State University
Khalid Razzhali, University of Padua
Antonio Rigopoulos, University of Ca’ Foscari
Armando Salvatore, University of McGill
Chiara Tommasi, University of Pisa
Fabio Vicini, University of Verona
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[accordion_entry title=”Religiographies vol.3″]
Religiographies vol.3 n.2 (2024)
Religiographies vol.3 n.1 (2024)
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[accordion_entry title=”Religiographies vol.2″]
Religiographies vol.2 n.2 (2023)
Religiographies vol.2 n.1 (2023)
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Religiographies vol.1 n.1 (2022)
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A Book of the Body Politic. Connecting Biology, Politics and Social Theory

A Book of the Body Politic.
Connecting Biology, Politics and Social Theory

Edited by Bruno Latour, Simon Schaffer, Pasquale Gagliardi
San Giorgio Dialogue 2017

Vi ricordate la favola di Esopo La pancia e le membra o la lettera di S. Paolo ai Corinzi sul Corpo e la Chiesa, o La Favola delle api di Mandeville, o l’associazione alquanto pericolosa tra le pesti e gli stranieri, o i più recenti tentativi di pensare alla terra come a un organismo gigante? Nessuna di queste storie smette di trasporre le metafore da una sfera – quella del corpo – a un’altra – quella della politica. Il risultato è la nascita di questo importantissimo concetto della filosofia occidentale, il corpus politicum, il Corpo Politico.

Un aspetto interessante di questo celeberrimo tema è che ogni sfera prende a prestito la certezza associata all’autorità di un’altra sfera, così che la scienza politica finisce con l’attingere dalla biologia ciò che i biologi attingono dalla teoria politica.

Questo incessante commercio di concetti e metafore purtroppo non ha mai garantito la qualità di ciò che è stato ininterrottamente trasposto da una sfera all’altra. Il risultato è la mancanza di una definizione condivisa dei ‘corpi collettivi’. Da qui l’idea di tentare di riaprire la questione attraverso questo Dialogo, mettendo insieme le diverse discipline ed esaminando ciò che ciascuna ha realmente da offrire alle altre che sia genuinamente appropriato al fenomeno studiato.

Questo libro è il frutto di tre giorni di intensi confronti tra esperti di diverse discipline (biologia, filosofia, ecologia, sociologia, antropologia, scienze politiche) rivolti a trovare una nuova definizione del Corpo Politico.

Scarica il volume BODY POLITICS

Preserving the Past for the Future

Preserving the Past for the Future. Visions, Strategies, Actions to Enhance the Preservation of the World’s Cultural Heritage
Edited by Jack Lohman and Shobita Punja

 

Questo volume raccoglie i contributi del sim- posio internazionale Preserving the Past for the Future, svoltosi il 23 ottobre 2018 alla Fondazi-one Giorgio Cini.
L’incontro affronta la tematica delle sfide politiche, culturali e tecniche con le quali le istituzioni pubbliche e private preposte alla tutela del patrimonio devono costantemente misurarsi, tenendo anche conto del ruolo che la cooperazione internazionale può svolgere nella risoluzione di questo tipo di problematiche.
Particolare attenzione è stata posta su come le tecnologie digitali possano preservare e valorizzare il grande patrimonio culturale europeo. La struttura del volume riproduce le sessioni tematiche che hanno coinvolto istituzioni e singoli individui di varie regioni del mondo con diverse tradizioni culturali (India, Cina, America ed Europa). L’obiettivo è stato quello di delineare una prospettiva globale sul tema, attraverso analisi comparative e la condivisione di conoscenze ed esperienze.


 

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Bibliotechnica. Humanist Practice in Digital Times

This book is the revised transcription of the 2014 “Dialogo di San Giorgio” entitled, Bibliotechnica: Digital Arts, Philology, Art History, and Knowledge Worlds. Held at the Fondazione Cini on the Island of San Giorgio Maggiore, the “Dialogue” was planned and conducted by Simon Schaffer, Pasquale Gagliardi and John Tresch.
How do changing library technologies alter the ways we relate to knowledge, nature, and each other? What do we learn about the present and future of data storage, analysis, and retrieval by studying the machines that have made these practices possible, from ancient Greece and China, all the way up to contemporary global networks? To answer these questions, historians of science, experts in digitalisation, art historians, philologists, book historians and a poet gathered at the Fondazione Giorgio Cini in Venice. For three days, they sounded each other out about how different types of buildings, institutions, systems and objects have collected and classified books, manuscripts and works of art, and what use has been made of them. Linking and comparing the past and the present, science and humanities, the West and the East, and the analogical and the digital, each chapter is followed by a lively, wide-ranging debate, foreshadowing unexpected connections and new issues. Set in one of Europe’s most remarkable libraries and cultural centres, Bibliotechnica explores how the growing digital order depends on earlier information handling techniques and suggests how the ideals of humanistic knowledge can continue to guide us in new, unfamiliar worlds.


Download the PDF e-book 

 

 

«Studi Vivaldiani» 17

INDICE

Jóhannes Ágústsson, Joseph Johann Adam of Liechtenstein, Patron of Vivaldi
Joseph Johann Adam del Liechtenstein, patrono di Vivaldi (sommario)
Javier LupiañezFabrIzIo Ammetto, Una nuova cadenza vivaldiana in un concerto per violino anonimo
A New Vivaldi Cadenza in an Anonymous Violin Concerto (summary)
Michael Talbot, Another Vivaldi Work Falsely Attributed to Galuppi by Iseppo Baldan: A New laetatus sum for Choir and Strings in Dresden
Un’altra composizione di Vivaldi falsamente attribuita a Galuppi da Iseppo Baldan: un nuovo laetatus sum per coro e archi conservato a Dresda (Sommario)

Francesca MenchllI-ButtIni, Aspetti delle opere di Geminiano Giacomelli nel contesto teatrale veneziano fra il 1728 e il 1740
Aspects of the Operas of Geminiano Giacomelli in the Venetian Context between 1728 and 1740 (summary)

Gabriele Uggias, Catalogo delle edizioni vivaldiane (1800-1946)
Catalogue of the Editions of Vivaldi’s Music (1800-1946) (summary)

Miscellany (M. talbot)

Miscellanea (M. talbot)

Discographie Vivaldi 2016-2017 (r.-C. travers)

Scarica il volume completo Studi Vivaldiani 17 – 2017


Per richiedere copia cartacea del volume contattare:
D’Este Grafica e Stampa di D’Este Marco snc
Cannaregio, 5104/b – 30121 Venezia

Tel. 041 528.56.67 – Fax 041 244.77.38
edizioni@grafichedeste.it

Archival Notes No. 2

Rivista open-access e peer-reviewed, curata dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini. Con un approccio interdisciplinare, Archival Notes. Source Studies in Twentieth and Twenty-First-Century Music si dedica alla ricerca sulle fonti musicali dei secoli XX e XXI.

 

Articoli

  • Elia Andrea Corazza, Opera or ballet? Ottorino Respighi vs. Sergei Diaghilev: a Study of the Sources for «La Boutique fantasque», «Le Astuzie femminili» and «La Serva padrona»
  • Tobias Reichard, “Malipiero Germanised“ Traces of Cultural Usurpation in Nazi Germany
  • Angela Carone, Alfredo Casella and Giovanni Salviucci. The Story of a Friendship Told Through Archival Documents
  • Susanna Pasticci, Hermeneutics and Creative Process: Roman Vlad’s Reception of Stravinsky
  • Marco Cosci, Vancini, Macchi and the Voices for the (Hi)story of Bronte
  • Simone Caputo, An Attempt at Creating Total Theatre: «Scene del potere» by Domenico Guaccero
  • Giacomo Albert, Some Remarks about Serialism in «Atomtod» by Giacomo Manzoni

Documents and Reports

  • Paolo Valenti, Aurél Milloss’s and Nino Rota’s «Rappresentazione d’Adamo ed Eva»: Archival Documents
  • Angela Carone, Publications and Activities

Il secondo numero di Archival Notes è disponibile per il download e la consultazione sulla piattaforma Open Journal System della Fondazione Giorgio Cini.