Notizie dalla Fondazione – Pagina 9 – Fondazione Giorgio Cini

Rodolfo Pallucchini (1908-1989). Storie, archivi, prospettive critiche

Martedì 12 e mercoledì 13 marzo

Udine, Polo di via Marghreth

 

A conclusione del progetto di ricerca biennale che ha portato alla schedatura, digitalizzazione e, a breve, messa online, attraverso il portale Teche.Uniud, dell’epistolario di Rodolfo Pallucchini, tra i maggiori storici dell’arte veneta del Novecento, il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine, assieme all’Area biblioteche di ateneo, in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, organizza martedì 12 (apertura dei lavori alle 14.15 in aula 12) e mercoledì 13 marzo, nel polo della formazione in via Margreth 3 a Udine, il convegno “Rodolfo Pallucchini (1908-1989). Storie, archivi, prospettive critiche”.

 

Il convegno intende far luce su un contesto particolarmente rilevante per l’intera cultura italiana qual è quello degli storici dell’arte del Novecento: 22 studiosi di 11 istituzioni illustreranno le ricerche condotte sull’epistolario e nell’archivio di Rodolfo Pallucchini, entrambi conservati nei Fondi speciali della Biblioteca umanistica dell’Università di Udine, insieme alla ponderosa biblioteca dello studioso.

 

Convegno Rodolfo Pallucchini Pieghevole

ALBERTO BURRI A Radical Legacy

Domani Luca Massimo Barbero, Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte sarà tra i relatori della conferenza dedicata da The Royal Academy of Arts di Londra all’opera di Alberto Burri.

Dal 10 maggio al 28 luglio l’artista italiano sarà protagonista della grande retrospettiva sull’isola di San Giorgio Maggiore BURRI la pittura, irriducibile presenza.

Londra, The Royal Academy of Arts | 7 marzo 2019 ore 17

CALL FOR PAPER Religious Dimensions of Conspiracy Theories

Religious Dimensions of Conspiracy Theories: Connecting Old and New Trends
Organised by Francesco Piraino, Marco Pasi, Egil Asprem

 

International Conference | 14–16 November 2019 | Fondazione Giorgio Cini, Venice

DEADLINE 1 JUNE 2019

 

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Su Radio3 Suite intervista ad Angela Carone sul compositore Renato De Grandis

Nella puntata di Radio3 Suite​ di sabato 16 febbraio, è andata in onda un’intervista ad Angela Carone (Fondazione Giorgio Cini) sul compositore Renato De Grandis (1927-2008), figura di spicco del panorama musicale europeo del secondo Novecento, il cui fondo è conservato presso il nostro Istituto per la Musica.

Ascolta qui l’intervista

Nuovi preziosi documenti arricchiscono i Fondi Domenico Guaccero e Camillo Togni

Alla fine del 2018, grazie alla generosa donazione dell’arpista Elena Zaniboni, il Fondo Domenico Guaccero della Fondazione Giorgio Cini si è arricchito di preziosi documenti relativi al brano Rota, per arpa e nastro ad libitum (1979), dedicato alla Zaniboni: la partitura autografa; appunti manoscritti del compositore; annotazioni dell’arpista relative all’esecuzione di specifici passaggi del brano; biglietti di auguri di Guaccero e Roman Vlad.

 

L’artista e scenografo Michele Canzoneri ha invece donato alcuni documenti altrettanto importanti da lui prodotti in vista dell’allestimento del 1977 dell’opera Blaubart di Camillo Togni, il cui Fondo è ugualmente conservato alla Fondazione Giorgio Cini: un quaderno con bozzetti di scena; due bozzetti di costumi; due serigrafie relative a specifiche scene dell’opera.

 

Tutti questi materiali si aggiungono al ricco patrimonio documentario conservato all’Istituto per la Musica, che conferma il suo ruolo come uno dei maggiori archivi musicali dei secoli ventesimo e ventunesimo.

Nuovi preziosi documenti arricchiscono i Fondi Domenico Guaccero e Camillo Togni

Alla fine del 2018, grazie alla generosa donazione dell’arpista Elena Zaniboni, il Fondo Domenico Guaccero della Fondazione Giorgio Cini si è arricchito di preziosi documenti relativi al brano Rota, per arpa e nastro ad libitum (1979), dedicato alla Zaniboni: la partitura autografa; appunti manoscritti del compositore; annotazioni dell’arpista relative all’esecuzione di specifici passaggi del brano; biglietti di auguri di Guaccero e Roman Vlad.

 

L’artista e scenografo Michele Canzoneri ha invece donato alcuni documenti altrettanto importanti da lui prodotti in vista dell’allestimento del 1977 dell’opera Blaubart di Camillo Togni, il cui Fondo è ugualmente conservato alla Fondazione Giorgio Cini: un quaderno con bozzetti di scena; due bozzetti di costumi; due serigrafie relative a specifiche scene dell’opera.

 

Tutti questi materiali si aggiungono al ricco patrimonio documentario conservato all’Istituto per la Musica, che conferma il suo ruolo come uno dei maggiori archivi musicali dei secoli ventesimo e ventunesimo.

“Sotto la lente: Nino Rota” 

Su Radio3 Suite è possibile ascoltare l’intervista a Gianmario Borio e Giada Viviani  sul volume “Nino Rota: La dolce vita. Sources of the Creative Process”.

Vai al volume https://goo.gl/NaeUFK
Acolta l”intervista:https://goo.gl/KaXRvu

Corso L’arte dell’incisione fra XV e XVI secolo

Il corso rivolto a bibliotecari, conservatori, restauratori di fondi antichi, educatori museali  si terrà presso la Fondazione  Giorgio Cini nell’intera giornata del 15 gennaio e nella mattina del 16, per poi spostarsi nel pomeriggio del 16 presso il Gabinetto di Disegni e Stampe del Museo Correr.

E’ organizzato dall’AIB e sarà tenuto dal professor Giovanni Maria Fara dell’Università Ca’ Foscari.

 

Il corso approfondirà la storia e l’arte dell’incisione dalla nascita allo sviluppo fra XV e XVI secolo, questi i temi:

 

La distinzione dei ruoli fra inventor e sculptor
I libri di incisioni
La circolazione dei modelli
Le fonti scritte
Case studies

 

Obiettivo del corso: imparare a riconoscere e analizzare le manifatture librarie, anche per una corretta impostazione delle modalità di conservazione dei volumi antichi

 

Le iscrizioni sono chiuse.

Call for papers

Contesting in the Name of Religion in “Secularised” Societies: Between Doctrine and Militancy

Contester au nom de la religion dans des sociétés “sécularisées”: entre doctrine et militance

4th – 5th – 6th April 2019 Venice, Giorgio Cini Foundation

 

Organisers / Organisaturs : Francesco Piraino (Fondazione Giorgio Cini /KU Leuven) Claude Proeschel (GSRL EPHE-CNRS) David Koussens (Université de Sherbrooke) Valérie Amiraux (Université de Montréal) Frédéric Volpi (Edinburgh University)

 

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L’archivio di Ettore Sottsass alla Fondazione Cini

La moglie Barbara Radice ha firmato l’atto con cui dona alla Fondazione Cini parte dell’archivio personale del grande architetto e designer italiano.

Oltre 100.000 pezzi saranno digitalizzati nell’arco di due anni dal nuovo centro di digitalizzazione ARCHiVe.

 

E’ stato firmato lunedì 3 dicembre l’atto che ufficializza la donazione alla Fondazione Giorgio Cini da parte di Barbara Radice – moglie del grande architetto e designer italiano di cui si è celebrato il centenario nel 2017 – di parte dell’archivio di Ettore Sottsass. La raccolta comprende oltre 100.000 pezzi: appunti di lavoro del maestro, progetti di architettura, di allestimenti, di interni e di design, progetti editoriali, lucidi, disegni, fotografie e materiale a stampa, riviste disegnate da lui, manifesti, documenti del gruppo Memphis, corrispondenza. La donazione Sottsass, sarà il primo archivio a venire interamente acquisito digitalmente da ARCHiVe. La Fondazione Cini, che da sempre si distingue per un eccellente lavoro nell’ambito della conservazione e della valorizzazione di suoi archivi, ha da poco inaugurato il nuovo centro ARCHiVeAnalysis and Recording of Cultural Heritage in Venice  che, con strumentazioni e tecnologie all’avanguardia, ha lo scopo di digitalizzare il patrimonio conservato sull’Isola di San Giorgio Maggiore per renderlo poi accessibile a tutti attraverso la rete.

 

“La serietà con cui la Fondazione Giorgio Cini mantiene, studia e promuove i suoi archivi attraverso pubblicazioni, convegni e mostre è nota a tutti – spiega la moglie di Ettore Sottsass Barbara Radice – Ma ciò che mi ha convinta davvero a donare i tanti materiali di Ettore ancora in mio possesso, è stato il progetto ARCHiVe. Trovo ammirevole che un’istituzione storica come la Cini si ponga all’avanguardia nella sperimentazione sulla digitalizzazione del patrimonio culturale. Condivido il fine: rendere accessibili agli studiosi i documenti digitalizzati.”

 

Si stimano due anni di lavoro per completare il processo di digitalizzazione, appena iniziato. Sottsass stesso in vita ha mantenuto l’archivio coerentemente ordinato secondo una personale logica archivistica suddividendo i materiali per anni e tipologie. I documenti saranno digitalizzati utilizzando Replica360, un particolare tipo di scanner circolare che permette la digitalizzazione in contemporanea di entrambi i versi del documento, per i formati più piccoli; mentre per acquisire i grandi formati sarà utilizzata una macchina fotografica su stativo e il piano aspirato che consente di aprire con un getto d’aria i fogli – come i disegni tecnici su carta da lucido – che sono stati piegati per molti anni. L’Archivio raccoglie sia documenti privati sia dossier inerenti la sua attività professionale.

 

Una volta digitalizzati i documenti saranno resi accessibili su richiesta e messi a disposizione della comunità di studiosi attraverso il sito web della Fondazione Giorgio Cini.

Altre parti dell’archivio Sottssass sono state precedentemente donate dallo stesso artista allo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma (14.000 tra schizzi, bozzetti e disegni e 24 sculture) e alla Biblioteca Kandinsky del Centre Pompidou di Parigi (in particolare libri, fotografie e quaderni di appunti).

 

Ettore Sottsass jr (1917-2007)
Nasce ad Innsbruck, trascorre l’infanzia in Trentino e si forma nella Torino degli anni trenta sulle orme del padre architetto, Ettore Sottsass senior (1892-1954). Nel 1939 si diploma al Politecnico coltivando però anche il sogno della pittura, appresa nello studio di Luigi Spazzapan. Nel 1946 si trasferisce a Milano dove esercita come architetto e contemporaneamente collabora con la Triennale, occupandosi degli allestimenti della sezione dell’artigianato. Tre anni più tardi sposa Fernanda Pivano che lo introdurrà agli autori di lingua inglese, in particolare ai protagonisti della Beat generation: è con Allen Ginzberg che nel 1967 daranno vita alla rivista underground “Pianeta Fresco”. Sottsass porta avanti la carriera di architetto parallelamente a quella di designer, quest’ultima gratificata da prestigiosi riconoscimenti, come il Compasso d’oro per il calcolatore elettronico Elea 9003 (1959) bissato, nel 1970, per Valentine, la prima macchina da scrivere portatile, entrambi prodotti dalla Olivetti. Nel 1961, a causa di una grave infezione renale, è costretto a un ricovero ospedaliero a Palo Alto, in California dove si salva in extremis grazie all’impego di medicinali a base cortisonica che marcheranno i ricordi di quelle settimane. Infaticabile viaggiatore, non smette di visitare l’Europa, l’America e l’Oriente: i suoi viaggi sono sia fonte d’ispirazione che i soggetti di numerose fotografie d’impronta concettuale. Nel 1976 la Biennale di Venezia dedica a Sottsass un’ampia mostra retrospettiva ordinata da Vittorio Gregotti; è in quest’occasione che conosce Barbara Radice, sua futura compagna presente attivamente sia nella fondazione del gruppo Memphis (1981) che della rivista “Terrazzo”, edita dal 1988 al 1996. Gli ultimi anni di vita sono caratterizzati da un’intensa attività espositiva e dalla collaborazione sia con nomi del design industriale che con gallerie di fama. Ettore Sottsass scompare a Milano, il giorno di capodanno del 2007.

 

ARCHiVeAnalisi e Archiviazione del Patrimonio Culturale di Venezia
In linea con la convinzione che la mediazione digitale sia una un’innovazione epocale con importanti conseguenze per la ricerca, l’istruzione e la conservazione dei beni culturali, la Fondazione Giorgio Cini, Factum Foundation for Digital Technology in Preservation e Digital Humanities Laboratory dell’École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL-DHLAB) hanno lanciato un nuovo centro dedicato alla tecnologia e alla conservazione digitale del patrimonio culturale sull’isola di San Giorgio Maggiore: ARCHiVe. I partner condividono la convinzione che la mediazione digitale sia una un’innovazione epocale con importanti conseguenze per la ricerca e l’istruzione in ambito umanistico. ARCHiVe mira a sensibilizzare il mondo intero sull’importanza della tecnologia digitale per la conservazione del patrimonio culturale nel ventunesimo secolo. Il centro fungerà da polo per le istituzioni accademiche e culturali che intendono applicare e sviluppare tecnologie emergenti e software di computer vision intelligente. L’obiettivo è quello di raccogliere un ampio archivio di dati digitali, conservati in sicurezza sull’isola di San Giorgio Maggiore (e altrove), per le generazioni future. Helen Hamlyn Trust è supporting founder di ARCHiVe