Notizie dalla Fondazione – Pagina 18 – Fondazione Giorgio Cini

L’archivio personale di Giovanni Salviucci all’Istituto per la Musica

È stato firmato oggi dai figli Giovanna Marini e Stefano Salviucci l’atto di donazione. L’archivio comprende i materiali di Ida Parpagliolo, compositrice e tra le prime donne a dirigere un’orchestra in Italia

 È stato firmato oggi, 8 novembre 2013, l’atto con cui Stefano Salviucci e Giovanna Salviucci, la musicista, cantautrice e ricercatrice etnomusicale più nota al pubblico come Giovanna Marini, hanno donato all’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini l’archivio personale del padre, il compositore Giovanni Salviucci (1907-1937). Il fondo comprende anche i materiali della moglie, Ida Parpagliolo (1904-1994), a sua volta compositrice, che fu tra le prime donne a dirigere un’orchestra in Italia.

Il Fondo Salviucci si articola in due parti. La prima riguarda l’attività compositiva di Giovanni Salviucci, mancato all’età di soli trent’anni, quando era già considerato tra i più promettenti della sua generazione, e comprende circa 1.300 documenti autografi (schizzi, abbozzi, stesure, parti staccate), un centinaio di lettere e un considerevole numero di testi manoscritti e dattiloscritti, oltre a partiture a stampa, ritagli di giornale e fotografie. La seconda parte documenta l’attività di Ida Parpagliolo e comprende 1.200 autografi tra abbozzi, stesure e parti, oltre a lettere, partiture, testi e appunti. I documenti troveranno collocazione sull’Isola di San Giorgio Maggiore e saranno affidati all’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini, che dall’inizio del prossimo anno li metterà a disposizione di quanti vorranno approfondire lo studio dell’opera e del pensiero di una figura fondamentale del Novecento musicale.

«Per tutta la vita ho cercato di dare a mio padre una degna collocazione nel mondo musicale di oggi  – ha affermato Giovanna Marini dopo la firma dell’atto. – Nonostante le esecuzioni di sue opere sotto la direzione di interpreti di altissimo livello (da Mario Rossi a Gianandrea Gavazzeni, da Fernando Previtali a Carlo Maria Giulini) e alcune iniziative discografiche più recenti, Salviucci e più in generale i musicisti della scuola di Respighi e Casella sono rimasti per certi versi schiacciati dalla grande visibilità dell’Avanguardia musicale del secondo Novecento. Solo Petrassi, che ha vissuto molto a lungo, è riuscito a imporsi. Quando ho ricevuto l’invito, da parte di Gianmario Borio, direttore dell’Istituto per la Musica, a donare il fondo Salviucci, sono stata molto felice e per molti versi sollevata da una responsabilità. Il fatto che siano stati accolti anche i materiali di mia madre mi rende ancora più soddisfatta, perché ho sempre pensato che tra i due vi fosse una sorta di simbiosi musicale. Confido nel fatto che questa sia una collocazione ottimale dal punto di vista della loro conservazione e valorizzazione, consentendo agli studiosi un approfondimento della loro opera e della loro attività musicale.»

 

Quella del fondo Salviucci è la terza importante acquisizione del 2013 di fondi personali di compositori italiani del XX secolo, dopo quelle degli archivi di Roman Vlad, avvenuta lo scorso luglio, due mesi prima della scomparsa del compositore, e di Giacomo Manzoni, avvenuta lo scorso marzo in concomitanza con le manifestazioni in memoria di Giovanni Morelli. Il fondo Salviucci arricchisce il già considerevole patrimonio documentario di compositori italiani del primo Novecento e si inserisce in maniera organica tra i fondi dei maestri del compositore, Ottorino Respighi e Alfredo Casella, ospitati nello stesso archivio.

 

Giovanni Salviucci (1907-1937), iniziò gli studi di pianoforte, organo e composizione a Roma con Ernesto Boezi, perfezionandosi poi con Ottorino Respighi e Alfredo Casella. Con Respighi approfondì la conoscenza della tradizione strumentale, con particolare attenzione per il poema sinfonico, mentre Casella lo introdusse ai linguaggi della contemporaneità e soprattutto a quello neoclassico. A Roma fu attivo, oltre che come compositore, come insegnante di contrappunto e fuga presso l’Istituto Muzio Clementi e come redattore della «Rassegna Nazionale». Al tempo stesso frequentò i corsi universitari di giurisprudenza. Tra le sue composizioni più rilevanti citiamo laSinfonia italiana (1932), la Sinfonia da camera per diciassette strumenti (1933), l’Introduzione, passacaglia e finale (1934), Alcesti (1936) e la Serenata per nove strumenti (1937). Scrisse inoltre poemi sinfonici e preludi orchestrali. Di una progettata opera teatrale resta soltanto un’Introduzione per Coro ed Orchestra. Nell’anno della sua prematura scomparsa era considerato da importanti settori della critica musicale come uno dei tre compositori italiani di nuova generazione più promettenti e innovativi, insieme a Luigi Dallapiccola (1904-1975) e Goffredo Petrassi (1904-2003).

Ida Parpagliolo (1904-1994), moglie di Giovanni Salviucci, insegnò armonia al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Oltre a essere attiva come compositrice e come didatta, fu tra le prime donne a dirigere un’orchestra in Italia.

 

L’Istituto per la Musica promuove la ricerca scientifica e la diffusione del sapere su diversi ambiti della cultura musicale dell’Occidente. Le attività sono rivolte in modo particolare a tre aree: processi compositivi, teoria e pratica dell’interpretazione musicale ed esperienza audiovisiva. Esse si esplicano attraverso la conservazione e la valorizzazione di rilevanti  fondi di persona, la pubblicazione di letteratura musicologica, l’organizzazione di convegni, seminari e manifestazioni musicali, favorendo le necessarie sinergie fra enti pubblici e privati nazionali e internazionali.

L’Istituto per la musica opera per l’acquisizione, la conservazione, la tutela, e la valorizzazione di archivi del XX e del XXI secolo, con particolare attenzione a quelli prodotti da personalità di rilievo del mondo musicale, coreutico e audiovisivo (Alberto Bruni TedeschiAlfredo CasellaGian Francesco MalipieroGiacomo Manzoni, Aurél MillossOttorino RespighiNino RotaOlga RudgeEgida Sartori, Camillo Togni e Roman Vlad). Collabora a tal fine con altri istituti della Fondazione Giorgio Cini, con la Direzione Generale per gli Archivi, la Soprintendenza Archivistica per il Veneto, la Direzione Beni Culturali della Regione del Veneto e con enti privati italiani e stranieri, partecipando agli Archivi della musica del Sistema Archivistico Nazionale, al Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze e al progetto Novecento Veneto Musica.

 

Informazioni:
Istituto per la Musica
tel 0412710220
e-mail: musica@cini.it

 

Venezia Salva

La Fondazione di partecipazione Casa dell’Ospitalità, Giano produzione e Rai cinema in collaborazione con l’Istituto di Storia dello Stato e della Società Veneziana della Fondazione Giorgio Cini invitano al seminario su :

A proposito della congiura di Bedmar nel 1618,

VENEZIA SALVA

La tragedia di Simone Weil tra storia e mito

Venerdì 15 novembre 

Ore 16.30 INTRODUZIONE AI LAVORI
Giovanni Benzoni, presidente della fondazione di Partecipazione Casa dell’ospitalità

Ore 16.40 LA PRESUNTA CONGIURA DI BEDMAR
Gino Benzoni, direttore dell’Istituto di Storia dello Stato e della Società veneziana

Ore 17.00 L’IDEALE POLITICO DI UNA CITTA’ A MISURA D’UOMO
Giancarlo Gaeta, curatore dell’edizione italiana di Simone Weil

Ore 17.30  BELLEZZA E ATTO NELAL VENEZIA SALVA
Giovanni Trabucco, docente di Teologia fondamentale alla facoltà teologica dell’Italia Settentrionale

Ore 17.50  IL MIO FILM
Serena Nono, regista e sceneggiatrice di Venezia salva

Ore 18.10-18.30
CONVERSAZIONE CONCLUSIVA

Per informazioni:
Istituto di Storia dello Stato e della Società Veneziana
Fondazione Giorgio Cini
041.2710226
storia@cini.it

 

Luca Massimo Barbero è il nuovo direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini

Luca Massimo Barbero è il nuovo direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini

Venezia, 30 settembre 2013 – La Fondazione Giorgio Cini ha designato quale nuovo direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte Luca Massimo Barbero, laureato in storia e critica dell’arte all’Università Ca’Foscari con Giuseppe Mazzariol, studioso di storia dell’arte, curatore di mostre internazionali per prestigiose istituzioni museali. Vive e lavora a Venezia da oltre trent’anni.

 “Due qualità in particolare di Luca Massimo Barbero mi preme segnalare, dichiara il Segretario generale della Fondazione Cini, Pasquale Gagliardi:

 1)      la capacità organizzativa, che si fonda ovviamente sulla competenza ma anche sulla facilità di relazione con colleghi, collaboratori e interlocutori di altre istituzioni;

2)      il background culturale: un elemento necessario per operare nei molti ambiti della storia dell’arte (catalogazione, gestione degli archivi, pubblicazioni storiche, conservazione e tutela dei materiali) che sono fondanti per un’istituzione nobile e caratterizzata quale la Fondazione Cini”.

 

“Sono onorato ed entusiasta dell’incarico che ricevo e che accolgo con responsabilità, comprendendo la ricchezza della grande tradizione di studi della Cini per la quale vedo continuità e sviluppo – afferma il nuovo direttore Luca Massimo Barberola Cini è un’isola di conoscenza pulsante, grazie alla ricchezza e alla meraviglia dei suoi archivi, un punto di riferimento per la nostra città e un faro per gli studiosi di tutto il mondo, che ogni anno rispondono ai suoi segnali internazionali”.

 

 

Luca Massimo Barbero

Nasce a Torino nel 1963, per poi trasferirsi a Venezia, dove si laurea nel 1988 all’Università Ca’ Foscari in Storia a e Critica delle Arti Visive, relatore Prof. Giuseppe Mazzariol.

Caratterizza da subito il suo percorso lavorativo impegnandosi sia sul fronte curatoriale che sul versante accademico con incarichi istituzionali e di insegnamento: collabora alla cattedra di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti di Venezia, all’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia, presso il Dipartimento di Storia dell’Architettura dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e per il corso di Laurea in Economia e Gestione delle Arti, Ca’ Foscari.

Grazie agli studi sull’arte veneta condotti a Venezia con i Professori Pignatti e Polacco ha potuto studiare e approfondire il rapporto tra arte antica e territorio. E’ stato così più volte chiamato, in occasione di collaborazioni con vari musei e istituzioni internazionali, ad affrontare il rapporto tra tradizione e contemporaneità e in questa sua veste rientrano le numerose collaborazioni nell’ambito di progetti legati all’arte antica e al rapporto con la contemporaneità.

Dal 2002 è il primo italiano a lavorare come curatore associato della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, sviluppando un contesto di relazioni ed eventi, in Italia e all’estero, che lo portano a continue e sempre più significative aperture verso il panorama museale internazionale.

Da Marzo 2009 a giugno 2011 è stato direttore del MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma dove ha traghettato gli spazi di Via Reggio Emilia al completamento della nuova Ala di Via Nizza, aperta ufficialmente al pubblico nel dicembre 2010.

 

Scomparso il maestro Roman Vlad

La Fondazione Giorgio Cini ricorda e commemora  Roman Vlad, il maestro e grande musicologo, scomparso ieri a Roma.
Il 23 luglio di quest’anno ha donato il suo archivio personale alla Fondazione Cini.

«Alla Fondazione Cini mi sento quasi a casa  perché per circa dieci anni sono stato membro della giuria del Premio del Disco che richiedeva una duplice presenza sia durante le giurie sia durante la cerimonia di premiazione; ho inoltre collaborato con l’Istituto Vivaldi. Sono molto felice che la mia opera trovi qui la sua sede definitiva. In primo luogo perché si tratta di una delle più importanti istituzioni italiane, che ho sempre reputato essere l’unica in grado di gestire e valorizzare adeguatamente la documentazione. In secondo luogo perché si tratta di Venezia. A questa città mi lega un amore e una consuetudine di antica data, per le tante partecipazioni, sia come compositore che come interprete, alla Biennale. La richiesta della donazione corrispondeva a un mio desiderio e a un pensiero lungamente meditato. Sono inoltre molto contento che sia le carte del mio Maestro, Alfredo Casella, sia quelle di Aurel Milloss, con cui ho collaborato fin dagli anni Quaranta, siano conservati nello stesso luogo».» Roman Vlad

Bando BÎRÛN. SEMINARI DI MUSICA OTTOMANA Direttore Kudsi Erguner, assistente Giovanni De Zorzi

Bando di concorso per sei borse di studio – scadenza 15 gennaio 2014

Bîrûn. Seminari di musica ottomana

Direttore Kudsi Erguner, assistente Giovanni De Zorzi

Le composizioni in lingua persiana alla corte ottomana

7-12 aprile 2014 Fondazione Giorgio Cini, Venezia

 

Dal 7 al 12 aprile 2014, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini, Venezia, organizza la terza edizione di Bîrûn, un ciclo di seminari di alta formazione in musica classica ottomana, diretti da Kudsi Erguner, rivolti a musicisti professionisti e semi professionisti.

La musica classica ottomana è basata sul sistema modale del maqâm ed è arricchita dagli apporti di compositori turchi, arabi, persiani, greci, ebrei e armeni i quali, tutti, operavano sui territori dell’impero. In questo senso, la prossima edizione di Bîrûn prevede lo studio delle opere in lingua persiana composte da poeti persiani, ottomani e da diversi sultani della corte ottomana. La lingua persiana era infatti la lingua letteraria dell’area ed era abitualmente usata dai compositori della tradizione musicale colta.

Per la partecipazione al seminario la Fondazione Giorgio Cini offre sei borse di studio per cantanti e strumentisti che andranno a formare un ensemble. In particolare, saranno preferiti gli strumenti tradizionali come flauto ney, liuto a manico corto ‘ûd, liuto a manico lungo tanbûr, cetra su tavola kanûn, vielle kemençe o yaili tanbûr e percussioni (tamburi a cornice def o bendir; tamburo a calice zarb, timpani kudûm).

È richiesta ai candidati la capacità di leggere la musica secondo la notazione eurocolta. Il seminario si concluderà con un concerto dei borsisti diretti da Kudsi Erguner dal quale potrà essere tratto un CD pubblicato da Nota Edizioni.

 

Borse di studio 

Le sei borse di studio copriranno: la quota d’iscrizione, l’alloggio (presso la residenza del Centro Vittore Branca), i pranzi (cene escluse) e le spese di viaggio (in classe economy fino ad un massimo di Euro 400).

Per partecipare alla selezione i candidati devono far recapitare alla segreteria dei seminari (via e-mail a: birun@cini.it) il seguente materiale entro il 15 gennaio 2014:

CV dettagliato con chiaro riferimento alla candidatura in oggetto (es: voce; ney; etc.);

1 registrazione musicale in formato mp3

Nota Bene: ogni file dovrà riportare nome e cognome del candidato.

I vincitori delle sei borse di studio e gli uditori* saranno selezionati da una commissione composta da: Kudsi Erguner, Giovanni De Zorzi e Giovanni Giuriati, direttore dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati (IISMC) della Fondazione Giorgio Cini.

L’esito della selezione verrà pubblicato sul sito www.cini.it entro il 1 febbraio 2014.

*I candidati che supereranno la selezione, ma che non risulteranno aggiudicatari di una borsa di studio, potranno assistere al seminario come uditori e avranno la possibilità di alloggiare a loro spese presso la Residenza del Centro Branca (previa verifica di disponibilità delle stanze da parte della Segreteria organizzativa).

Info: musica.comparata@cini.it T. +39 0412710357

Roman Vlad dona il suo archivio personale all’Istituto per la Musica

 Roman Vlad dona il suo archivio personale all’Istituto per la Musica

 È stato firmato oggi l’atto con cui il Maestro dona il suo archivio alla Fondazione Giorgio Cini

L’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini annuncia una nuova importante acquisizione, quella dell’archivio personale di Roman Vlad, formalizzata oggi martedì 23 luglio 2013 a San Giorgio, alla presenza del noto compositore, pianista, critico musicale, musicologo, direttore artistico, autore radiofonico e televisivo, insignito nel 1995 della Medaglia d’oro ai Benemeriti della cultura e dell’arte da parte della Presidenza della Repubblica Italiana.

Roman Vlad ha donato alla Fondazione Cini il suo archivio personale, composto da un ampio e variegato corpus di documenti autografi e a stampa in cui si riflettono tutti gli aspetti della sua intensa attività: circa 6.000 materiali preparatori (tra schizzi abbozzi e belle copie manoscritte), 4.000 i fogli di appunti manoscritti5.000 le lettere, a cui si aggiungono testi dattiloscritti, partiture a stampa e circa 10.000 ritagli di giornale. Tra i molti documenti si segnalano quelli relativi alle innumerevoli collaborazioni con il regista Luciano Emmer, gli studi preparatori per la musica dei film Romeo e Giulietta di Renato Castellani (1954) e La bellezza del diavolo di René Clair (1950).

Tutti questi documenti troveranno collocazione sull’Isola di San Giorgio Maggiore e saranno affidati all’Istituto per la Musica della Fondazione Cini, che dal prossimo autunno li metterà a disposizione di quanti vorranno approfondire lo studio dell’opera e del pensiero di una figura fondamentale del Novecento musicale. Quella dell’archivio Vlad è la seconda importante acquisizione del 2013 di fondi personali di compositori attivi in Italia nel secondo Novecento, dopo quella di Giacomo Manzoni, avvenuta lo scorso marzo in concomitanza con le manifestazioni in memoria di Giovanni Morelli.

«Per la sua consistenza quantitativa, la molteplicità delle fonti conservate e il loro interesse per la ricerca storica, il fondo del Maestro Vlad rappresenta uno straordinario arricchimento del patrimonio documentale dell’Istituto per la Musica. – afferma il direttoreGianmario Borio – Questi materiali si trovano in relazione con gli altri fondi: per esempio Alfredo Casella, presso il quale Vlad ha compiuto i propri studi di composizione, Aurel Milloss, con cui ha collaborato, e Camillo Togni, con il quale condivideva il precoce interesse per la dodecafonia. La predisposizione dei documenti in vista della loro fruibilità e di una adeguata valorizzazione scientifica sono tra gli obiettivi primari dell’Istituto per la Musica nei prossimi anni»

«Alla Fondazione Cini mi sento quasi a casa – ha affermato il Maestro Roman Vlad – perché per circa dieci anni sono stato membro della giuria del Premio del Disco che richiedeva una duplice presenza sia durante le giurie sia durante la cerimonia di premiazione; ho inoltre collaborato con l’Istituto Vivaldi. Sono molto felice che la mia opera trovi qui la sua sede definitiva. In primo luogo perché si tratta di una delle più importanti istituzioni italiane, che ho sempre reputato essere l’unica in grado di gestire e valorizzare adeguatamente la documentazione. In secondo luogo perché si tratta di Venezia. A questa città mi lega un amore e una consuetudine di antica data, per le tante partecipazioni, sia come compositore che come interprete, alla Biennale. La richiesta della donazione corrispondeva a un mio desiderio e a un pensiero lungamente meditato. Sono inoltre molto contento che sia le carte del mio Maestro, Alfredo Casella, sia quelle di Aurel Milloss, con cui ho collaborato fin dagli anni Quaranta, siano conservati nello stesso luogo».

Le attività di Vlad hanno coperto un’area estremamente vasta di competenze e interessi e sono state costantemente finalizzate alla valorizzazione della vita musicale italiana ed europea in tutte le sue sfaccettature. Allievo di Alfredo Casella, come compositore Vlad si è cimentato, oltre che con la musica sinfonica e da camera, con la musica per il teatro, per il balletto e per il cinema. In ambito cinematografico ha spaziato dai documentari d’arte al cinema d’autore. Nel corso della sua lunga carriera Roman Vlad ha ricoperto prestigiosi incarichi di direttore artistico, presidente e sovrintendente delle principali istituzioni teatrali, orchestrali e per la salvaguardia della musica e degli autori. Instancabile la sua attività di commentatore musicale, di musicologo, e più in generale la sua riflessione sulla musica, che si affianca al valore di protagonista e testimone della vita musicale non solo italiana del secondo dopoguerra. Le sue doti affabulatorie spiccano nella sua attività di divulgatore, particolarmente in quanto autore e protagonista di trasmissioni radiofoniche e televisive.

 

Roman Vlad è nato a Cernăuţi nel 1919, dove conseguì il diploma in pianoforte prima di trasferirsi in Italia nel 1938. Per la composizione è stato allievo di Alfredo Casella presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dove si è diplomato nel 1942. Nel secondo dopoguerra la sua attività ha spaziato notevolmente e fruttato riconoscimenti a livello internazionale. Ha composto musiche sinfoniche e cameristiche riservando particolare attenzione alla musica per il teatro, per il balletto e per il cinema. In quest’ultimo ambito ha collaborato assiduamente con Luciano Emmer e con altri importanti registi quali René Clair (La bellezza del diavolo), Renato Castellani (Romeo e GiuliettaVerdi), Francesco Rosi (La sfida), Franco Zeffirelli (Il giovane Toscanini). Oltre che come pianista e compositore, Vlad si è fatto apprezzare a livello internazionale come conferenziere e studioso tenendo corsi convegni e seminari in Europa, America e Giappone. È autore di monografie di carattere musicologico, tra le quali vanno citate almeno quelle su Stravinskij, su Dallapiccola e sulla storia della dodecafonia. Dotato di rare doti affabulatorie, si è speso con altrettanto impegno e successo nella divulgazione musicale come autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi, in collaborazione con la Rai. Nel corso della sua lunga carriera, Vlad ha ricoperto numerosi e prestigiosi incarichi di direttore artistico (Teatro Comunale di Firenze, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, Teatro alla Scala di Milano), presidente (Accademia Filarmonica Romana, SIAE) e sovrintendente (Teatro dell’Opera di Roma). È membro effettivo dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma.

L’Istituto per la Musica promuove la ricerca scientifica e la diffusione del sapere su diversi ambiti della cultura musicale dell’Occidente. Le attività sono rivolte in modo particolare a tre aree: processi compositivi, teoria e pratica dell’interpretazione musicale ed esperienza audiovisiva. Esse si esplicano attraverso la conservazione e la valorizzazione di rilevanti  fondi di persona, la pubblicazione di letteratura musicologica, l’organizzazione di convegni, seminari e manifestazioni musicali, favorendo le necessarie sinergie fra enti pubblici e privati nazionali e internazionali. L’Istituto per la musica opera per l’acquisizione, la conservazione, la tutela, e la valorizzazione di archivi del XX e del XXI secolo, con particolare attenzione a quelli prodotti da personalità di rilievo del mondo musicale, coreutico e audiovisivo (Alberto Bruni TedeschiAlfredo CasellaGian Francesco MalipieroGiacomo Manzoni, Aurel MillossOttorino RespighiNino RotaOlga RudgeEgida Sartori Camillo Togni). Collabora a tal fine con altri istituti della Fondazione Giorgio Cini, con la Direzione Generale per gli Archivi, la Soprintendenza Archivistica per il Veneto, la Direzione Beni Culturali della Regione del Veneto e con enti privati italiani e stranieri, partecipando agli Archivi della musica del Sistema Archivistico Nazionale, al Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze e al progetto Novecento Veneto Musica.

 

L.i.Ve

L.i.Ve seconda edizione dal 18 al 27 luglio

rassegna di concerti ambientati nella cornice unica del Teatro Verde sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, organizzata da Ponderosa Music & Arts in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini, con il patrocinio dell’Assessorato al Turismo del Comune di Venezia.

Per questa seconda edizione la rassegna propone una serie ben miscelata di concerti-esperienze in un teatro “unico” al mondo. Scopo ambizioso è quello di offrire al pubblico un contatto sensibile e ravvicinato con la musica di qualità, che si attivi già con l’arrivo in traghetto dalla città, perché inteso come approdo, allo stesso tempo simbolico e reale, all’Isola dell’Arte e della Cultura. Quest’anno nei pressi del Teatro Verde sarà allestita anche una zona ristorante, per rendere ancora più piacevoli le serate sull’isola.

Orario di apertura del giardino del teatro e del temporary restaurant La Darsena Verde h 19.30

Orario di inizio concerti h 21.15

Biglietteria sul luogo nei giorni di concerto : h 17.00 – 19.00 e h 19.30 – 21.30

Circuiti di prevendita: ponderosa.it – mailticket.it – ticketone.it – vivaticket.it

Per maggiori informazioni infoline: +39 366 9099241 dal lunedì al venerdì h 10.00 – 19.00

Alla fine del concerto il ritorno alla terraferma è garantito tramite il collegamento della linea 2 Tronchetto-Ferrovia e dai collegamenti speciali con partenze ogni 10 minuti per San Marco.

Carlo Scarpa. Venini 1932-1947 al MET

Al Metropolitan Museum of Art, New York 

Venetian Glass by Carlo Scarpa:

The Venini Company, 1932-1947

5 novembre 2013 – 2 marzo 2014
Metropolitan Museum of Art di New York

 

Le Stanze del Vetro

Annunciano l’apertura della mostra Carlo Scarpa. Venini 1932-1947

 

Dopo il grande successo di pubblico e critica, la mostra Carlo Scarpa. Venini 1932 – 1947 a cura di Marino Barovier si trasferisce al Metropolitan Museum of Art di New York, e con il nuovo titolo di Venetian Glass by Carlo Scarpa: The Venini Company, 1932 – 1947 rimarrà aperta al pubblico dal 5 novembre 2013 al 2 marzo 2014. La mostra a New York è organizzata da Nicholas Cullinan, Curator del dipartimento di Modern and Contemporary Art al Metropolitan Museum of Art, con l’assistenza di Mary Clare McKinley, Research Assistant, ed è la prima mostra mai organizzata al Metropolitan Museum of Art dedicata esclusivamente al vetro.

 La mostra ha inaugurato lo scorso agosto 2012 le attività espositive de Le Stanze del Vetro nell’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, un progetto culturale pluriennale avviato da Pentagram Stiftung e Fondazione Giorgio Cini per lo studio e la valorizzazione dell’arte vetraria veneziana del Novecento.

Mantenendo la logica espositiva dell’originale, la mostra Venetian Glass by Carlo Scarpa: The Venini Company, 1932 – 1947 al Metropolitan Museum of Art, è allestita cronologicamente rispettando la suddivisione in tipologie differenziate per tecnica di esecuzione e per tessuto vitreo (dai vetri sommersi alle murrine romane, dai corrosi ai vetri a pennellate).

 

 

Leone d’oro per la migliore Partecipazione nazionale all’Angola

Leone d’oro per la migliore Partecipazione nazionale all’Angola
Luanda, Encyclopedic City
Edson Chagas
Commissario: Ministero della Cultura. Curatori: Beyond Entropy (Paula Nascimento, Stefano Rabolli Pansera), Jorge Gumbe.
Sede: Palazzo Cini, nella prestigiosa Galleria della Fondazione Giorgio Cini

Luanda, Encyclopedic city
Pavilion of the Repubblic of Angola55. International Art Exhibition- La Biennale di Venezia

 Palazzo Cini in San Vio,
Dorsoduro (San Vio) 864, Venezia

1 June – 24 November 2013

Opening time: every day, 14:00 -19:00, closed on Mondays

Press Preview: 29-30-31 May, 10:00-19:00,

Free entrance.

 

 

«Venetian Heritage Award» premia Pasquale Gagliardi

Premio a Pasquale Gagliardi dalla Fondazione Venetian Heritage:

Sabato 1 giugno, la Fondazione Venetian Heritage ha organizzato una serata di gala per una raccolta fondi a Venezia a Palazzo Grimani, messo disposizione per l’occasione dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Venezia.

Venetian Heritage è un’organizzazione internazionale no profit con sedi a Venezia e a New York, fa parte del programma UNESCO per la Salvaguardia di Venezia, e sostiene iniziative culturali tramite restauri, mostre, pubblicazioni conferenze, studi e ricerche, al fine far conoscere l’immenso patrimonio di arte Veneta in Italia e nel mondo.

Nella prima edizione del “Venetian Heritage Award”, è stato consegnato un riconoscimento a chi si è impegnato per raccogliere fondi per Venezia e ha promosso la cultura veneziana nel mondo. Sono stati premiati l’attrice Premio Oscar Tilda Swinton, per aver recitato per Venetian Heritage la piece teatrale “Caro Luchino” al Pershing Square Theatre di New York nell’aprile 2012, il baritono Thomas Hampson, per essersi esibito più volte a New York per Venetian Heritage, e Pasquale Gagliardi, segretario generale della Fondazione Giorgio Cini per i dieci anni di attività.

Oltre ai premiati, tra i 250 sostenitori: Goga Ashkenazi, proprietaria e direttrice creativa di Vionnet e sponsor della serata, l’architetto Peter Marino, Lady Monika del Campo Bacardi, i Reali Principi di Kent, l’Archi-Star Emilio Ambasz, il Principe Hubertus von Hohenloe, Fiona Swarovski, la Contessa Marina Cicogna, l’Arciduchessa Francesca d’Asburgo Thyssen Bornemisza, la Contessa Marta Marzotto e altri.