Notizie dalla Fondazione – Pagina 17 – Fondazione Giorgio Cini

Il Centro Studi Teatro organizza un corso di Spettacolo musicale per marionette: pratica e teoria

Il Centro Studi Teatro organizza un corso di Spettacolo musicale per marionette: pratica e teoria

Il corso è finalizzato alla conoscenza, al montaggio,alla messainscena e alla regia dello spettacolo musicale per marionette e sarà diretto da Margot Galante Garrone del ‘Gran Teatrino La Fede delle Femmine’.

Le dieci lezioni si terranno da ottobre a dicembre 2014 e avranno cadenza settimanale. La partecipazione al corso sarà gratuita ma con obbligo di frequenza.

La Fondazione Giorgio Cini si impegna a organizzare uno spettacolo nella primavera del 2015 a cui gli allievi potranno partecipare sotto la direzione di Margot Galante Garrone.

Saranno ammessi allievi che hanno compiuto i 18 anni di età, previa selezione del curriculum e colloquio da farsi nella sede del corso sull’Isola di San Giorgio a Venezia. I partecipanti potranno essere al massimo dieci.

 

Per partecipare alla selezione i candidati devono far pervenire alla segreteria del Centro Studi Teatro (via e-mail a: teatromelodramma@cini.it) il seguente materiale entro il 15 luglio 2014:

Curriculum Vitae dettagliato con indirizzo e-mail e recapito telefonico

Lettera motivazionale

L’esito della selezione verrà pubblicato sul sito www.cini.it entro il 15 luglio 2014.

Info: teatromelodramma@cini.it T. +39 0412710236

 

 

Le Ville Venete del vicentino al Salone del libro di Torino

Al Salone del libro di Torino “Le Ville Venete del vicentino”

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L’Istituto Regionale per le Ville Venete sarà presente al Salone del libro di  Torino 2014, la più grande manifestazione nazionale dedicata all’editoria, alla  lettura e alla cultura, e fra le più importanti in Europa, che si svolgerà presso la  sede espositiva di Lingotto Fiere dall’8 al 12 maggio.  Ospite della Regione Veneto,  l’Istituto presenterà venerdì 9 maggio, alle 11, il libro di Monica De Vincenti  “Scultura nei giardini delle ville venete. Il territorio vicentino, Marsilio Editori,  iniziativa realizzata in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini e con il  sostegno della Fondazione Giuseppe Roi.

Il volume sarà presentato da Giuliana Fontanella, presidente dell’ Istituto Regionale  per le Ville Venete. “La statuaria da giardino – ha commentato la presidente –  rappresenta nel Veneto un fenomeno artistico e culturale per molti aspetti ancora  sconosciuto, solo marginalmente trattato dalla letteratura, nonostante componga  un patrimonio tra i più diffusi, che accompagna lo sviluppo della civiltà delle ville  venete. Il volume si configura a pieno titolo come primo studio sistematico in  materia, fornendo un contributo indispensabile alla migliore conoscenza di questa  straordinaria “collezione” artistica, alla sua conservazione e valorizzazione”.

 

 

Un cielo nascosto, mostra di disegni realizzati da Giovanni Morelli

Un cielo nascosto, mostra di disegni realizzati da Giovanni Morelli
CFZ Cultural Flow Zone
1 al 14 maggio 2014
ingresso libero

Giovanni Morelli (Faenza, 14 maggio 1942 – Venezia, 12 luglio 2011), uno dei più influenti studiosi di musica, è stato professore di storia della musica all’Università Ca’ Foscari e direttore dell’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini.

I disegni in mostra a CFZ sono una scelta tra moltissimi altri e sono ora esposti all’attenzione di chi lo ha conosciuto come studioso di profonda cultura ed umanità, ma anche alla curiosità e all’ammirazione di chi non lo ha mai incontrato. Saranno, in ogni caso, una sorpresa per tutti. La moglie Margot li ha recentemente scoperti in soffitta, li ricordava vagamente dagli anni in cui erano stati eseguiti, dal 1964 al 1968, ma da allora inspiegabilmente spariti. Un cielo nascosto. Tutto programmato. Da più di 40 anni

L’archivio del compositore Egisto Macchi all’Istituto per la Musica

La Fondazione Giorgio Cini riceve dagli eredi i documenti appartenuti all’artista.

 Attivo sul fronte della composizione strumentale, vocale, teatrale, per il cinema e la televisione, Macchi è una delle figure più rappresentative dell’avanguardia musicale italiana del secondo Novecento.

L’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini annuncia una nuova importante acquisizione: quella dell’archivio personale del compositore Egisto Macchi (1928-1992), una delle figure più rappresentative dell’avanguardia musicale italiana del secondo Novecento. Grazie alle donazioni di Sylvaine Couquet Macchi, con le figlie Ombretta e Séverine Macchi, e di Lamberto Macchi un considerevole corpus di documenti verrà a costituire un nuovo fondo dell’Istituto per la Musica. I materiali, una volta catalogati, saranno messi a disposizione di quanti vorranno approfondire lo studio dell’opera e del pensiero dell’artista.

Le attività di Macchi e le fasi del suo processo creativo sono documentate dai numerosi materiali che costituiscono il suo archivio: oltre 13.000 fogli di musica manoscritti tra schizzi, abbozzi, stesure e parti staccate, circa 1.500 tra appunti e testi manoscritti e dattiloscritti, incluse le sceneggiature, 3.500 tra fotocopie, copie eliografiche, lucidi e veline. Il lascito comprende inoltre brochure e locandine di concerti e manifestazioni culturali, lettere, audiocassette, ritagli di giornale, cui si aggiungono le partiture e i volumi di argomento teorico studiati da Macchi. Le due parti dell’archivio personale del compositore, finora separate, confluiranno in un nuovo fondo dell’Archivio della Fondazione Cini intitolato a Egisto Macchi. I documenti troveranno collocazione sull’Isola di San Giorgio Maggiore in custodia all’Istituto per la Musica. Si tratta di una rilevante acquisizione, che arricchisce, insieme a quelle dei fondi di Giacomo Manzoni (marzo 2013), Roman Vlad (luglio 2013) e Giovanni Salviucci (novembre 2013), il corpus archivistico della Fondazione.

«Con l’acquisizione dell’archivio Macchi – sostiene il direttore dell’Istituto per la Musica, Gianmario Borio l’Istituto amplia il raggio dei propri interessi nella prospettiva di una ricostruzione articolata e plurale della vita musicale italiana del Novecento; Macchi è stato uno dei protagonisti dell’avanguardia romana, sperimentando in diversi ambiti della composizione e dell’improvvisazione; un ramo significativo della sua produzione, la musica per film e documentario, si inserisce nel filone inaugurato con gli studi legati all’archivio Nino Rota e offre ulteriori stimoli per la ricerca nel campo della creazione audiovisiva».

Sylvaine Couquet Macchi ha commentato la donazione con le seguenti parole: «Mi sarebbe piaciuto poter creare a Roma un Archivio Macchi, nel contesto dei compositori dell’Avanguardia romana. Questo non è stato possibile e ho quindi accolto con entusiasmo la proposta della Fondazione Cini, che conoscevo per il suo grande prestigio. D’altra parte, Egisto ha sempre avuto un rapporto speciale con Venezia, dove la sua musica è stata eseguita più volte. Devo ringraziare in modo particolare il direttore dell’Istituto per la Musica, Gianmario Borio, il cui slancio e il cui impegno nel progetto sono stati determinanti ai fini della nostra decisione.»

Il figlio del compositore Lamberto Macchi ha dichiarato: «Ho accolto con molto interesse la proposta dell’Istituto per la Musica della Fondazione Cini di acquisire l’intero corpus delle composizioni di mio padre. Credo che l’Istituto svolga una funzione importantissima e rara nel panorama musicale italiano e non solo. Sono certo che l’opera di mio padre sarà valorizzata e promossa nel miglior modo possibile. Ho avuto la possibilità di visitare i locali che ospitano i vari fondi donati ed ho notato la grande cura nell’organizzazione dei materiali. Sono certo che mio padre sarebbe felice di sapere la sua intera produzione ospitata in una sede così prestigiosa. Ringrazio di cuore Gianmario Borio e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questa iniziativa

Attivo sul fronte della composizione strumentale, vocale, teatrale, per il cinema e la televisione, Egisto Macchi si è formato sotto la guida di Hermann Scherchen e Roman Vlad. La sua personalità poliedrica si è espressa tanto in brani per organici tradizionali (ad esempio i sette pezzi intitolati Composizione, nati tra il 1958 e il 1968 e variamente destinati a orchestra, ensemble strumentali, coro di bambini), quanto in lavori caratterizzati da una forte carica sperimentale, come A(lter) A(ction) per il teatro (1966). Ha firmato le musiche di celebri filmL’assassinio di Trotzky e Mr. Klein di Joseph Losey (1972 e 1976), Bronte: cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato e Il delitto Matteotti di Florestano Vancini, (1972 e 1973); Padre padrone dei fratelli Taviani (1977, vincitore della Palma d’Oro). Dal 1978 è stato membro della Commissione italiana per la musica dell’UNICEF insieme a Luis Bacalov, Franco Evangelisti, Ennio Morricone e Nino Rota. Sin dagli anni sessanta Macchi ha fornito un importante contributo all’arricchimento della vita musicale italiana. Ciò si è esplicato in diverse iniziative, tra le quali la co-fondazione dell’associazione Nuova Consonanza (1960) – del cui omonimo Gruppo di Improvvisazione Macchi è stato membro attivo a partire dal 1967 –, quella dello Studio R7 – Laboratorio elettronico per la musica sperimentale (1967) e l’ideazione, con Domenico Guaccero, dell’Istituto della voce (1982).


Egisto Macchi (Grosseto 1928 – Montpellier 1992) ha vissuto a Roma fin dalla prima infanzia, studiando il pianoforte, il violino e il canto. Ha frequentato la Facoltà di Medicina e Chirurgia (1945-1949) e in seguito Lettere all’Università di Roma La Sapienza, laureandosi all’Università di Palermo (1955). Nel 1949 inizia lo studio della composizione presso Roman Vlad per poi proseguire con Hermann Scherchen, che lo mette in contatto con Luigi Nono. Nel 1954 incontra Antonino Titone a Palermo, stabilendo un rapporto di amicizia che è durato negli anni. Nel 1959 fonda e dirige, insieme a Franco Evangelisti, Domenico Guaccero e Antonino Titone, la rivista Ordini. Studi sulla Nuova Musica, dove vengono gettate le basi dell’associazione Nuova Consonanza per la diffusione della musica contemporanea, fondata nel 1960 da Macchi, Guaccero ed Evangelisti insieme a Mario Bertoncini, Mauro Bortolotti, Aldo Clementi, Antonio De Blasio, Daniele Paris e Francesco Pennisi. Dal 1960 al 1968 contribuisce allo sviluppo delle Settimane internazionali Nuova Musica di Palermo. Nel 1965 fonda, con Guaccero e Sylvano Bussotti, la Compagnia del Teatro musicale di Roma. Nel 1967, sempre a Roma, Macchi è tra i fondatori – insieme a Evangelisti, Guaccero, Walter Branchi, Guido Guiducci, Gino Marinuzzi junior e Paolo Ketoff – dello Studio R7 – Laboratorio elettronico per la musica sperimentale. Nello stesso anno entra nel Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, costituito qualche anno prima. Macchi è l’autore di opere chiave del teatro musicale di avanguardia in Italia: Anno Domini (1962) e A(lter) A(ction) (1966), quest’ultima ripresa nella trasposizione cinematografica di Gregory Markopoulos (1968). La musica per il cinema ha rappresentato un campo rilevante dell’attività compositiva di Macchi. Dal 1958 ha firmato le colonne sonore di numerosissime produzioni cinematografiche e televisive. Oltre a celebri film – The Assassination of Trotsky (1972) e Mr. Klein (1976) di Joseph Losey; Bronte: cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato (1972) e Il delitto Matteotti (1973) di Florestano Vancini; Padre padrone (1977) di Paolo e Vittorio Taviani – Macchi ha musicato oltre un migliaio di documentari, tra i quali La via del petrolio (1967), diretto da Bernardo Bertolucci. Negli anni ottanta, oltre all’insegnamento di Storia e tecniche della musica applicata al cinema presso l’Università di Palermo, Macchi ha fondato, con Guaccero, l’Istituto della voce, contribuendo altresì all’istituzione dell’Archivio sonoro della musica contemporanea, all’interno dell’Istituto di ricerca per il teatro musicale da lui fondato insieme a Carlo Marinelli, Ennio Morricone e Paola Bernardi.


L’Istituto per la Musica promuove la ricerca scientifica e la diffusione del sapere su diversi ambiti della cultura musicale dell’Occidente. Le attività sono rivolte in modo particolare a tre aree: processi compositivi, teoria e pratica dell’interpretazione musicale ed esperienza audiovisiva. Esse si esplicano attraverso la conservazione e la valorizzazione di rilevanti  fondi di persona, la pubblicazione di letteratura musicologica, l’organizzazione di convegni, seminari e manifestazioni musicali, favorendo le necessarie sinergie fra enti pubblici e privati nazionali e internazionali. L’Istituto per la musica opera per l’acquisizione, la conservazione, la tutela, e la valorizzazione di archivi del XX e del XXI secolo, con particolare attenzione a quelli prodotti da personalità di rilievo del mondo musicale, coreutico e audiovisivo (Gian Francesco MalipieroAlfredo CasellaNino RotaCamillo TogniOttorino RespighiAlberto Bruni TedeschiAurél MillossOlga RudgeEgida Sartori, Gino Gorini, Giacomo Manzoni, Roman Vlad, Giovanni Salviucci). Collabora a tal fine con altri istituti della Fondazione Giorgio Cini, con la Direzione Generale per gli Archivi,la Soprintendenza Archivistica per il Veneto, la Direzione Beni Culturali della Regione del Veneto e con enti privati italiani e stranieri, partecipando agli Archivi della musica del Sistema Archivistico Nazionale , al Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze e al progetto Novecento Veneto Musica.

 

Informazioni:
Istituto per la Musica
tel. 041 2710220
e-mail: musica@cini.it

 

 

Programma 2014 dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati

Scarica il programma

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati presenta un ricco programma d’attività musicali e spettacolari da tutto il mondo. Novità assolute: il Balletto Reale di Cambogia si esibisce per la prima volta a Venezia con lo spettacolo Luci e Ombre, mentre le arti performative coreane tornano in laguna con The Bridging Colours. White

 L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini propone da aprile e per tutto il 2014, un ricco programma di seminari, eventi, concerti e spettacoli con maestri e artisti di fama internazionale, provenienti da Turchia, Cambogia, Cina, Corea e Regno Unito, in accordo con la missione di promuovere la conoscenza delle più alte forme d’espressione musicale del mondo contemporaneo.

Il programma è realizzato grazie al contributo della Regione del Veneto  e al sostegno di Eni.


 

Musica ottomana

Gli appuntamenti prendono il via lunedì 7 aprile 2014 con la terza edizione di Bîrûn, ciclo di seminari di alta formazione in musica classica ottomana. Diretti da Kudsi Erguner musicista e musicologo noto a livello internazionale, assistito da Giovanni De Zorzi, etnomusicologo specialista delle tradizioni musicali dell’area, gli incontri saranno rivolti a musicisti professionisti e semi-professionisti. Il tema Compositori in lingua persiana alla corte ottomana, vedrà un gruppo internazionale di borsisti approfondire lo studio delle opere in lingua persiana dalla tradizione musicale colta, utilizzata da compositori, poeti e sultani della corte ottomana. Bîrûn sarà preceduto il 1 aprile da un Preludio a Bîrûn, giornata di studi organizzata da Giovanni De Zorzi all’Università Ca’ Foscari, mentre il 12 aprile concluderà l’iniziativa un Concerto dei borsisti diretti da Kudsi Erguner, da cui verrà registrato un CD pubblicato da Nota Edizioni.

Ricostruire la Cambogia dopo i Khmer Rossi. L’esperienza di vita e di lavoro di Onesta Carpené

La proposta dell’IISMC proseguirà dal 9 al 10 maggio con la manifestazione di maggior prestigio all’interno di questa programmazione annuale, un evento dedicato alla Cambogia. Il progetto Ricostruire la Cambogia dopo i Khmer Rossi. L’esperienza di vita e di lavoro di Onesta Carpené, organizzato in collaborazione con il Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Giorgio Cini, comprende una giornata di studi per ricordare l’importante e poco conosciuta figura di Onesta Carpené, attiva nella cooperazione internazionale in Cambogia dal 1980 (caduta del regime dei Khmer Rossi) fino ai primi anni 2000. L’incontro, a cura di Giovanni Giuriati e Valerio Pellizzari, si terrà a San Giorgio il 9 maggio con la partecipazione di autorevoli studiosi, giornalisti e operatori della cooperazione internazionale. Nell’ambito della collaborazione tra Angela Staude, vedova Terzani, e Fondazione Cini, iniziata nel 2010 con la donazione del Fondo Terzani da parte della stessa Staude alla Fondazione, verrà allestita inoltre una mostra fotografica all’interno della Sala Borges dove saranno presentati i più significativi scatti realizzati da Tiziano Terzani in Cambogia.

Balletto Reale di Cambogia “Luci e Ombre”

A seguire il 10 maggio al Teatro Malibran, si esibirà per la prima volta a Venezia, in una delle sue rare esibizioni nel nostro Paese, il Balletto Reale di Cambogia, con la nuova produzione Luci e Ombre (ingresso libero). Patrimonio immateriale dell’umanità Unesco, il Balletto Reale presenterà un nuovo spettacolo, allestito grazie alla Fondazione Teatro La Fenice e incentrato sull’epica del Ramayana, con coreografie di Sua Altezza Reale la Principessa Norodon Buppha Devi, nel quale per la prima volta la danza cede il passo a un episodio di Teatro delle ombre (anch’esso patrimonio Unesco).

 

La performance musicale: un approccio comparato

Dal 18 al 19 giugno studiosi di etnomusicologia e musicologia storica si confronteranno per il secondo anno consecutivo a partire dalle rispettive esperienze di studio sulle prassi esecutive negli ambiti delle musiche di tradizione orale e della musica d’arte occidentale. Il seminario La performance musicale: un approccio comparato, coordinato da Gianmario Borio e Giovanni Giuriati, si avvale della collaborazione dell’AHRC Research Center for Musical Performance as Creative Practice diretto da John Rink presso l’Università di Cambridge. Parteciperanno, per la parte etnomusicologica, Francesco Giannattasio e Filippo Bonini Baraldi, mentre per la musicologia storica interverranno John Rink e Ingrid Pustijanac.

The Bridging Colours. White

Sempre il 19 giugno, l’IISMC riprenderà un’attività nel campo della danza contemporanea, dedicando un’iniziativa alle arti performative coreane. The Bridging Colours. White è uno spettacolo creato appositamente per la Fondazione Giorgio Cini dal noto coreografo coreano Cho Yong Min, con la compagnia A+M (Asia Movement), di cui Cho Yong Min è direttore, in collaborazione con la compagnia di danza coreana Pyung-In e con il tradizionale ensemble Nol Eum Pane.

Convegno internazionale La tradizione dei cantastorie in Cina

Dal 16 al 19 ottobre sarà possibile inoltre partecipare al Convegno internazionale La tradizione dei cantastorie in Cina. Al convegno, che per la prima volta raccoglie studiosi a dibattere su questo tema, parteciperanno una trentina tra i massimi esperti internazionali provenienti da diversi paesi d’Europa, USA ed Asia. I curatori scientifici della tavola rotonda saranno Frank Kouwenhoven (direttore di CHIME) e Vibeke Bordhal (ricercatore presso il Nordic Institute of Asian Studies). Dal 17 al 18 ottobre verranno inoltre proposti alcuni spettacoli al Teatro universitario di Santa Marta.

Laboratorio di aggiornamento didattico per insegnanti 

Dal 22 al 23 ottobre si terrà sull’l’Isola di San Giorgio Maggiore il nuovo Laboratorio di aggiornamento didattico per insegnanti a cura di Serena Facci e Gabriella Santini dal titolo YouTube in classe: la lettura dei video musicali per la costruzione di percorsi interculturali; l’IISMC si prefigge infatti l’intento di dedicare sempre più attenzione al tema della didattica, creando occasioni di aggiornamento professionale per gli insegnanti sui temi dell’etnomusicologia. Come di consueto si prevede, per la primavera 2015, una pubblica presentazione del lavoro svolto in classe dai docenti coinvolti.

 Polifonie “in viva voce”

Il 12 novembre sarà la volta della diciottesima edizione di Polifonie “in viva voce”, che prevede, oltre ad un Seminario di studio con Maurizio Agamennone (curatore della rassegna) e Giuseppina Casarin, anche un concerto aperto al pubblico del coro multietnico Voci dal Mondo. Il programma della rassegna Polifonie “in viva voce”, avviato nel 1997, ha ospitato alla Fondazione Cini, vocalisti provenienti da numerose regioni d’Europa, consentendo a studiosi, ricercatori e appassionati, di conoscere e apprezzare le più importanti espressioni della polifonia europea.

Lettera da San Giorgio 32

In anteprima  l’ultimo numero della “Lettera da San Giorgio” 32

Da oggi è possibile scaricare l’ultimo numero della rivista: dal sito in pdf,
dall’app Fondazione Giorgio Cini per tablet smartphone (AppleStore o Google Play)
con le principali attività da marzo – settembre 2015: mostre, convegni, concerti e spettacoli.

Tra le rubriche: Le Collezioni: Gli archivi digitale della Fondazione Giorgio Cini
Progetti e ricerche 
I trent’anni dell’Istituto per la Musica
Presenze a San Giorgio Due storici per San Giorgio: Bognetti e Cozzi

Infine la presentazione delle novità editoriali.

Lettera da San Giorgio 32

In anteprima  l’ultimo numero della “Lettera da San Giorgio” 32

Da oggi è possibile scaricare l’ultimo numero della rivista: dal sito in pdf,
dall’app Fondazione Giorgio Cini per tablet smartphone (AppleStore o Google Play)
con le principali attività da marzo – settembre 2015: mostre, convegni, concerti e spettacoli.

Tra le rubriche: Le Collezioni: Gli archivi digitale della Fondazione Giorgio Cini
Progetti e ricerche 
I trent’anni dell’Istituto per la Musica
Presenze a San Giorgio Due storici per San Giorgio: Bognetti e Cozzi

Infine la presentazione delle novità editoriali.

Vincitori delle borse di studio: Seminari di Musica Antica

Vincitori delle borse di studio del bando 2014:

Seminari di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini
direttore: Pedro Memelsdorff

Alessandro Stradella 1639-1682
Sette cantate ritrovate alla Fondazione Giorgio Cini
17-21 Maggio, 2014, Venezia


 

Ecco i nomi dei vincitori delle borse di studio:
Alicia Amo, soprano
Raffaele Pe, controtenore 
Giulia Semenzato, soprano

 


Il seminario verrà dedicato ad un repertorio totalmente inedito: 7 cantate per voce solista – 6 per soprano e una per contralto – e basso continuo, di Alessandro Stradella (1639-1682). L’importanza del compositore, assieme all’originalità e varietà dei testi poetici e musicali rendono l’occasione di grande interesse artistico e scientifico.

Leggi di più sul ritrovamento delle cantate

 


Bando
La Fondazione Giorgio Cini offre 3 o 4 borse di studio per cantanti soprano o contralto, specializzati nel repertorio barocco.
Le borse di studio copriranno le spese di vitto, alloggio presso la Residenza del Centro Vittore Branca, e viaggio in classe economy fino a un massimo di 700 Euro.
Ai partecipanti è richiesto di cantare in diapason a = 415.
La Fondazione Giorgio Cini metterà a disposizione degli studenti un basso continuo d’accompagnamento.

Le domande vanno recapitate via email a musica.antica@cini.it entro il 1° febbraio 2014, e dovranno includere il seguente materiale:
–  CV dettagliato
–  Registrazione formato mp3 di un brano del compositore Alessandro Stradella o di un suo contemporaneo.
Su richiesta, e previa approvazione da parte della segreteria, il seminario è aperto ad uditori.


 Programma


17 maggio 


Conferenza introduttiva a cura della dott.ssa Giulia Giovani

18 – 20 maggio  
Master-classes a cura del M° René Jacobs


20 maggio
Concerto finale

21 maggio
Lezione a cura di Gino Benzoni


 

Per informazioni

musica.antica@cini.it –  tel. +39 041 2710258

Ritrovate sette cantate di Alessandro Stradella

 Ritrovate sette cantate di Alessandro Stradella alla Fondazione Giorgio Cini

 Nell’ambito di una ricerca nei fondi musicali della Fondazione Giorgio Cini, Giulia Giovani, borsista del Centro “Vittore Branca”, ha ritrovato un manoscritto sconosciuto del Seicento.

 


 Le cantate vedranno la prima esecuzione moderna alla Schola Cantorum Basiliensis il 30 e 31 gennaio 2014 e alla Fondazione Giorgio Cini nel corso del Seminario di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini dal 17 al 21 maggio 2014

 Nell’estate del 2012 la musicologa Giulia Giovani, all’epoca borsista del Centro Internazionale di Studi della Civiltà Italiana “Vittore Branca”, nel corso di una ricerca negli archivi musicali della Fondazione Giorgio Cini, ha riportato alla luce un importante manoscritto contenente cantate e arie di Alessandro Stradella (1639-1682). Il documento si trovava nel Fondo Gian Francesco Malipiero (1882-1973), uno dei più significativi fondi di compositori custoditi presso la Fondazione Cini.

Le sette “nuove” cantate di Alessandro Stradella vedranno la loro prima esecuzione moderna alla Schola Cantorum Basiliensis (Basilea, 30-31 gennaio 2014) e alla Fondazione Giorgio Cini a Venezia, nell’ambito del Seminario di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini diretto da Pedro Memelsdorff (17-21 maggio 2014). La descrizione del manoscritto, recentemente presentato alla comunità scientifica nell’articolo di Giulia Giovani Un manoscritto sconosciuto di cantate e arie di Alessandro Stradella conservato a Venezia («Studi Musicali», iv n.s., 2013, n. 2, pp. 283-323), è disponibile in Clori. Archivio della Cantata Italiana (www.cantataitaliana.it), database della Società Italiana di Musicologia, dell’Università di Roma ‘Tor Vergata’ e dell’Istituto Italiano per la Storia della Musica ideato al fine di censire le numerose fonti di cantate da camera italiane.

Il manoscritto è parte del Fondo Gian Francesco Malipiero (1882-1973), acquistato dal Conte Vittorio Cini negli anni ’60 del Novecento. Appassionato cultore della musica italiana del passato, tra il 1921 e il 1931 Malipiero lavorò all’elaborazione di brani di musica “antica” composti da illustri compositori (Cimarosa, Corelli, Gabrieli, Scarlatti, Tartini, Veracini, Monteverdi, Frescobaldi, Bassani, Stradella); si occupò inoltre di realizzare edizioni di musiche di Bassani, Emilio de’ Cavalieri, Galuppi, Jommelli, Marcello, Tartini, Leo, Monteverdi, Vivaldi, Ferretti, Lotti, Luzzaschi, Provenzale, Sarti e dello stesso Stradella. La convinzione, più volte ribadita da Malipiero, della necessità di studiare la musica antica italiana per risalire alle origini della nostra cultura, portò il compositore ad acquistare numerosi manoscritti sul mercato antiquario; tra questi il volume di cantate da camera di Alessandro Stradella, che probabilmente fu aggiunto alla sua collezione dopo il 1930.

Il manoscritto ritrovato – certamente redatto a Venezia nella seconda metà del XVII secolo – è una testimonianza importante della ricezione delle musiche di Stradella a Venezia. Inoltre è l’unica fonte a tramandare alcune cantate da camera finora ignote al catalogo delle sue composizioni. Il manoscritto comprende ventuno cantate da camera e due arie, prevalentemente per voce di soprano con accompagnamento di basso continuo. I testi poetici di questi brani toccano temi disparati: troviamo il lamento del Sultano Solimano ‘il Magnifico’ per la perdita del regno nelle battaglie contro gli eserciti cattolici europei (Sotto l’ombra d’un aureo diadema), una constatazione della mutevolezza dei sentimenti umani (Come in ciel dell’aureo crine), l’espressione di pene amorose (Affligetemi pur memorie amare) o di sentimenti connessi a lettere d’amore (Su quel candido foglio e Vanne foglio amoroso), e una meditazione sulle sfide che costellano il cammino dell’uomo (Bella rosa nel cui stelo). Il manoscritto comprende, inoltre, cantate e arie già note da altre fonti manoscritte (Chi non sa che la bellezza; Sopra candido foglio; Avete torto; Arresta il piè fugace; Piangete occhi piangete; M’è venuto a fastidio lo sperare; Disperata rimembranza; Fedeltà, sin che spirto in petto avrò; Voi sete sventurate; Sì ch’io temo e non disamo; Chi dà fede alla speranza; Empio Amor, tiranno arciero; Forsennato pensier che far poss’io; Costanza mio core; Doppo haver soggiogato; Se t’ama Filli, o cor, tu sei felice).

 


Alessandro Stradella (1639-1682) è ricordato dalla storiografia musicale sia per le sue pregevoli composizioni che per la morte violenta. Le prime notizie sulla sua produzione artistica risalgono agli anni ’50 e ’60 del Seicento; all’epoca Stradella si trova a Roma e compone oratori per l’Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso e per l’Oratorio della Pietà; qui compone anche mottetti, cantate da camera, serenate, prologhi e intermezzi comici per il Teatro di Tordinona. Trasferitosi a Venezia nel gennaio del 1677 grazie ai contatti con il nobile Polo Michiel, dalla città è costretto a fuggire nel giugno dello stesso anno per essere diventato amante di Agnese Van Uffele, protetta del nobile Alvise Contarini. Rifugiatosi a Torino e poi a Genova, dove compone almeno tre opere per il Teatro Falcone, Stradella muore per mano di sicari il 25 febbraio 1682. Del breve periodo trascorso da Alessandro Stradella a Venezia sono conosciute poche notizie e altrettanto esigue sono le musiche certamente riconducibili a questa fase della sua vita

Photo-challenge #AlisonatCini in collaborazione con Igersvenezia e Venezia da Vivere.

Photo-challenge #AlisonatCini 

Il vincitore è @crlmion

Complimenti!

 

Guarda l’album su Facebook 

L’installazione Breath (Alison Lapper pregnant, 2012) di Marc Quinn rimarrà sull’isola di san Giorgio Maggiore fino al 24 novembre. In questi mesi, la sua immagine ha fatto il giro del mondo e in rete si possono già vedere moltissime foto. Per questo, abbiamo pensato di lanciare un foto-contest su Instagram. Ecco come fare:

1. Seguite il nostro account http://instagram.com/fondazionegcini

2. Caricate la vostra foto di Alison Lapper sull’Isola di San Giorgio Maggiore

3. Inserite l’hashtag del concorso #AlisonatCini nel campo ‘descrizione’ della foto.

Chi riceverà più Like su Fb e Instagram avrà un premio speciale: il catalogo della mostra Marc Quinn

Cari “instagramers” buon divertimento!