Notizie dalla Fondazione – Pagina 15 – Fondazione Giorgio Cini

LE STANZE DEL VETRO

Giovedì 7 maggio 2015

LE STANZE DEL VETRO

presentano il doppio appuntamento con:


Hiroshi Sugimoto

Presentazione e book signing del libro sul progetto “Glass Tea House Mondrian

Ore 12:00 


Incontro con

Bruno e Christina Bischofberger

I due collezionisti sveleranno al pubblico gli aspetti più personali della loro passione per l’arte e il design contemporanei

Ore 14.00


Per entrambi gli incontri è richiesta la conferma inviando un’email a:
press@lestanzedelvetro.it o stampa@cini.it

 

Presentazione volume Luigi Squarzina, studioso, drammaturgo e regista teatrale

Lunedì 27 aprile 2015, ore 17.00
al Museo Biblioteca dell’Attore
Via del Seminario 10, quarto piano – Genova
Guido Davico Bonino e Marco Sciaccaluga
presentano il volume
Luigi Squarzina, studioso, drammaturgo e regista teatrale
Convegno Internazionale di Studi, Venezia, Fondazione Cini, Ottobre 2012
Atti dei Convegni Lincei n. 277, editore Scienze e Lettere

Saluti
Alberto Beniscelli, Direttore DIRAAS – Università di Genova
Eugenio Pallestrini, Presidente Museo Biblioteca dell’Attore e Teatro Stabile

Interverrà la curatrice Maria Ida Biggi
Direttore del Centro Studi Teatro della Fondazione Giorgio Cini

Nel corso della serata sarà presentato un video a cura del Teatro Stabile di Genova
Saranno presenti Silvia Danesi Squarzina e Eros Pagni
Nell’occasione verranno esposti alcuni materiali
conservati negli archivi del Museo Biblioteca dell’Attore
Ingresso fino ad esaurimento dei posti

A San Giorgio Primavera d’arte

In concomitanza con la Biennale d’Arte sono 7 le mostre sull’Isola di San Giorgio Maggiore tra aprile e maggio.

Il 25 aprile riapre d Palazzo Cini a San Vio e al secondo piano  verrà opsitata una mostra di Ettore Spalletti ispirata alla collezione Cini.

Apriranno al pubblico invece il giorno 8 maggio, sull’ Isola di San Giorgio Maggiore, le mostre di:

Matthias Schaller

Enki Bilal

Liu Xiaodong

Mentre è già visitabile la grande installazione di Magdalena Abakanowicz a cura di Luca Massimo Barbero.

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[accordion_entry title=”Palazzo Cini (25 aprile – 15 novembre)”]
Il prossimo, importante appuntamento è previsto per sabato 25 aprile  quando riaprirà al pubblico, grazie alla partnership con Assicurazioni Generali, la straordinaria casa-museo Palazzo Cini a San Vio con alcune importanti novità.

Grazie alla generosità della figlia di Ylda Cini, entra a far parte delle raccolte della Galleria al piano nobile un significativo nucleo di opere e arredi già in origine appartenuti a Vittorio Cini, come la preziosa tavola di Stefano di Giovanni detto il Sassetta, raffigurante San Giovanni Evangelista, un tavolo cinquecentesco e un armadio intagliato riferiti a JacopoSansovino.

Importante novità di quest’anno è la riapertura del secondo piano del Palazzo, appena restaurato, per ospitare esposizioni temporanee: l’inaugurazione di questo spazio avverrà con la mostra Ettore Spalletti. Palazzo Cini, promossa dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini, in collaborazione con ASLC Progetti per l’arte – Verona. L’esposizione a Palazzo Cini sarà particolarmente meditata: Spalletti lavorerà ragionando sul luogo, ascoltandolo,osservandone le variazioni di luce. Le stanze accoglieranno opere già note e di nuova realizzazione; la mostra sarà espressione di una relazione profonda con uno spazio che era, e rimane nell’intento dell’artista, domestico (dalle ore 11 alle ore 19, chiuso il martedì, info: palazzocini@cini.it; www.palazzocini.it).

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[accordion_entry title=”Inbox di Enki Bilal (8 maggio – 2 agosto)”]
Inbox, installazione di arte contemporanea sponsorizzata dalla casa d’aste francese Artcurial,in collaborazione con la Fondazione Cini, dedicata al Enki Bilal

(Orari dalle 10 alle 19, chiuso il mercoledì, info: jbduquesne@artcurial.com)
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[accordion_entry title=”Painting as shooting di Liu Xiaodong ( 8maggio – 2 agosto)”]
La mostra esporrà le opere di Liu Xiaodong, uno dei più influenti artisti cinesi degli ultimi anni, realizzata dalla Fondazione Faurschou.

Si tratta della prima, grande mostra europea che esplora a fondo la pratica artistica unica di Liu Xiaodong. L’esposizione, a cura di Jérôme Sans, si concentrerà su una selezione di lavori dell’ultimo decennio di attività che si occupano di grandi temi sociologici e ambientali

(Orari tutti i giorni dalle 10 alle 19, chiuso il mercoledì, per info: www.faurschou.com)
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[accordion_entry title=”Das Meisterstück di Matthias Schaller (8 maggio – 7 giugno)”]
Il Cenacolo Palladiano ospiterà, a partire dall’8 maggio e fino al 7 giugno Das Meisterstück, mostra di fotografie dell’artista tedesco Matthias Schaller che ritrae le tavolozze dei maestri che hanno contrassegnato gli ultimi 200 anni della storia della pittura europea.

Das Meisterstück (Il Capolavoro) rivela come la tavolozza costituisca una sorta di ‘ritratto indiretto’ dell’artista e della sua tecnica pittorica. Le monumentali fotografie delle tavolozze originali, realizzate da Schaller, forniscono una chiave d’accesso inedita e storica all’uso del colore, all’organizzazione dello spazio e alla pennellata degli artisti ‘raffigurati’. In mostra sarà presentata una selezione di 10 tavolozze, tra cui quelle di William Turner, Vincent van Gogh, Wassily Kandinsky, Francis Bacon, Cy Twombly che permetterà di illuminare l’evoluzione dei principali movimenti artistici europei compresi tra l’impressionismo e l’astrattismo

(Orari: tutti i giorni, dalle 10 alle 18).
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[accordion_entry title=”Giovanni Manfredini, Stabat Mater (8 maggio – 7 giugno) “]
Sempre dall’8 maggio e fino al 7 giugno sarà visitabile negli spazi interni del complesso monumentale della Fondazione Cini l’installazione di Giovanni Manfredini, Stabat Mater Dolorosa, un progetto artistico che nasce da una storia umana di dolore e che l’arte riesce a trasfigurare. Una corona di spine di rose fusa nell’oro e sospesa in aria,  illuminata come se si librasse senza alcun sostegno, rappresenta il dolore di Maria, quello di ogni donna, e di ogni essere umano.

L’opera è accompagnata dalla voce della badessa Anna Maria Canopi che legge Stabat Mater, testo attribuito a Jacopone da Todi, insieme alla musica del grande maestro Ennio Morricone, che ha dedicato all’installazione un suo brano originale

(Orari: tutti i giorni, dalle 10 alle 18)

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[accordion_entry title=”Magdalena Abakanowicz: crowd and individual (13 aprile – 2 agosto 2015)”]
Fino al 2 agosto 2015 sull’Isola di San Giorgio Maggiore, negli spazi della Sala Carnelutti, è possibile vedere l’opera di Magdalena Abakanowicz: crowd and individual a cura di Luca Massimo Barbero, una grande installazione dedicata all’artista polacca che ha reinterpretato le folle di individui: 110 sculture in juta, ognuna delle quali è unica e realizzata dalla stessa Abakanowicz. L’esposizione, inaugurata lo scorso 12 aprile, è realizzata in collaborazione con Beck & Eggeling International Fine Art (Düsseldorf) e Sigifredo di Canossa

(Orari: dalle 10 alle 19, chiuso il mercoledì)
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[accordion_entry title=”Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger (13 aprile – 2 agosto)”]
Sempre sull’Isola di San Giorgio Maggiore è aperta al pubblicoanche la nuova mostra de Le Stanze del Vetro, progetto congiunto di Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung Il vetro finlandese nella Collezione Bischofbergera cura di Kaisa Koivisto e Pekka Korvenmaa che presenta più di 300 opere provenienti dalla collezione Bischofberger, per far rivivere il fascino e l’estro del vetro artistico al grande pubblico, a contatto con i capolavori dei principali protagonisti del design finlandese del Novecento
(dalle 10 alle 19, chiuso il mercoledì)
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[accordion_entry title=”Rust di Louise Manzon (1 aprile – 17 maggio)”]
Fino al 17 maggio sarà inoltre visitabile negli spazi del complesso monumentalela mostra di sculture Rust di Louise Manzon. L’installazione “site specific” – progettata dall’artista brasiliana appositamente per questo evento – sviluppa alcuni dei temi creativi più cari all’artista: le figure femminili e il loro ruolo di custodi dei segreti della vita, accanto alle creature marine e il valore salvifico dell’acqua (tutti i giorni dalle 10 alle 18).
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Tutte le mostre sull’Isola di San Giorgio Maggiore sono a ingresso gratuito. La mostra “Ettore Spalletti. Palazzo Cini”, segue la biglietteria della Galleria di Palazzo Cini a San Vio.

 

Mani che muovono sogni

A Cà Pesaro Museo d’Arte Orientale di Venezia venerdì 17 aprile 2015, ore 16.00 verrà presentato il video  tratto dallo spettacolo Lakon Anoman Duta prodotto dall’Istituto di Studi Musicali comparati della Fondazione Giorgio Cini

Il Direttore del Polo Museale del Veneto, Daniele Ferrara, il prof. Giovanni Giuriati dell’Istituto di Studi Musicali comparati e alla dottoressa Fiorella Spadavecchia presenteranno il nuovo strumento didattico dedicato al teatro delle ombre giavanesi wayang kulit.

Nella sala XIII dedicata all’Indonesia, infatti, sarà reso disponibile su touch screen un filmato realizzato dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini, estratto dello spettacolo Lakon Anoman Duta, tratto dall’epica del Ramayana (poema indiano).

Il video mette insieme i due diversi punti di vista dai quali può essere fruito uno spettacolo di wayang kulit: sia la performance dalla parte del dalang, il burattinaio, che da solo muove tutte le figure in cuoio dipinto e dorato proiettandone le ombre su un telo bianco, sia l’effetto dell’ombra, che evidenzia il minuzioso intaglio delle figure.

Il wayang kulit di Giava veniva eseguito in occasione di festività pubbliche e celebrazioni religiose ed è considerato un modello di riferimento estetico per musica, parola, pittura, gesto, tutti compresenti nella rappresentazione. Con la proiezione del filmato al Museo, il visitatore potrà più facilmente comprendere la funzione e l’utilizzo delle storiche figure del wayang esposte e immaginare come esse prendevano vita sotto le mani esperte del dalang, ed allo stesso modo potrà ascoltare il suono degli strumenti musicali del gamelan, in esposizione insieme alle marionette di cuoio, comprendendo più agevolmente la complessità e il forte impatto totalizzante dello spettacolo teatrale della tradizione giavanese.

Per partecipare alla presentazione del video l’ingresso sarà gratuito fino ad esaurimento dei posti con la stampa dell’invito qui di seguito. Invito

Tito Gobbi interpreta e racconta ​Michele​

A Roma al  Museo degli Strumenti Musicali,  Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Auditorium Parco della Musica (Sala Musa), venerdì 17 aprile 2015, ore 18 verrà presentato il DVD Il tabarro:

 

Interverranno  

Michele dall’Ongaro, Maria Teresa De Gregorio, Maria Ida Biggi, 

Fortunato Ortombina e Cecilia Gobbi

 

Per maggiori informazioni contattare la segreteria del Centro Studi Teatro

al 041 271036 o scrivendo a teatromelodramma@cini.it.

 

Scaruca l’Invito 17 aprile Roma

Seminari di Letture Semiotiche

Seminari di Letture Semiotiche
10 aprile 2015 ore 16
Palazzo Malcanton Marcorà Sala Giovanni Morelli
Dorsoduro, 3484/D Venezia
in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini

François Jullien
Università Paris Diderot

Bello

Introducono
Luigi Perissinotto (Università Ca’ Foscari Venezia)
Pasquale Gagliardi (Fondazione Giorgio Cini)
Presenta
Paolo Fabbri (LUISS Roma, CiSS Urbino)

Scarica la locandina Letture semiotiche 10-4-2015

Il tabarro

Nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Tito Gobbi al Teatro La Fenice – Sale Apollinee,  lunedì 2 marzo 2015 ore 18.00 ci sarà la proiezione del dvd Il tabarro.

Tito Gobbi interpreta e racconta Michele Il tabarro di Giacomo Puccini.

Interpreti Tito Gobbi, Charles Craig, John Lanigan, Eric Garrett, Marie Collier, Elizabeth Bainbridge;

direttore Edward Downes Bowles Bevan Singers – The New Symphony.

Orchestra riprese video della serie televisiva «Great Characters in Opera» prodotta nel 1966 da Patricia Foy per la BBC

Tito Gobbi in «Nulla… silenzio» dal Tabarro recital Rai, 1963

Interverranno: Maria Teresa De Gregorio direttore Dipartimento Cultura della Regione del Veneto Cecilia Gobbi presidente dell’Associazione Musicale Tito Gobbi Fortunato Ortombina direttore artistico della Fondazione Teatro La Fenice

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili

Scarica la locandina

Donazione Balistreri

Nuova donazione all’Istituto di Storia dell’Arte di un nucleo di disegni degli anni Trenta e Quaranta del Novecento appartenenti a Egle Renata Trincanato artista romana, di adozione veneziana da parte di Emiliano Balistreri erede della Trincanato

Nel 1999 la prima donazione alla Fondazione Giorgio Cini della fondo librario a lei appartenuto

Il corpus è costituito da un album di 37 fogli (48 acquerelli e 2 disegni a matita) e 2 fogli sciolti, il giovanile Autoritratto a matita (1930) e un Ritratto del fratello Renato, a matita e acquerello, degli anni Quaranta del Novecento: testimonianza significativa della produzione dell’artista, di cui si conservano opere grafiche presso il Department of Prints and Drawings del British Museum, la Galleria d’arte Moderna e contemporanea di Ca’ Pesaro, l’Archivio Progetti dell’IUAV e i Musei Civici di Treviso, per citare solo alcune sedi tra le più prestigiose.

In particolare, l’album con le vedute acquerellate, dedicate a luoghi meno noti e celebrati dal vedutismo storico di Venezia e delle sue isole, si colloca in un arco cronologico contiguo alla produzione su tela degli anni Trenta e Quaranta del Novecento e vanno lette contestualmente alla preparazione  del volume Venezia minore, edito nel 1948 a Milano dal Milione, opera importante finalizzata alla documentazione del tessuto edilizio residenziale nel capoluogo lagunare, delle sue unità tipologiche, delle sue tecniche e soluzioni costruttive. Il nucleo si caratterizza dunque come importante esempio della produzione intima ed evocativa della Trincanato, collocabile in un filone riconosciuto e di pregio del paesaggismo lagunare.

La scelta da parte dell’erede di affidare la custodia e la conservazione di questo corpus alla Fondazione Giorgio Cini è motivata in primo luogo dalla contiguità e omogeneità che esso presenta rispetto ad altri nuclei grafici novecenteschi conservati presso l’Istituto di Storia dell’Arte, una parte delle quali è caratterizzata dalla presenza di artisti veneziani o la cui attività si è svolta prevalentemente a Venezia. I soggetti stessi dei disegni della donazione Balistreri, legati all’iconografia lagunare, saldano il nucleo a raccolte analoghe come quella Valenzin e Dalla Zorza.

La donazione si inserisce all’interno dell’orientamento primigenio dell’Istituto di dotare il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe non solo di disegni antichi, ma anche di opere grafiche del Novecento di prevalente interesse veneziano e veneto.

I fogli, già inventariati e che presto saranno disponibili presso il catalogo on line del sito della Fondazione, sono conservati nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe presso la Biblioteca della Manica Lunga e messi a disposizione degli studiosi che desidereranno consultarli.

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Dalla “Nota biografica” dell’Archivio Progetti dell’IUAV
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#VillaHèriott #Venezia #Difendiamolacultura

Appello  della Fondazione Giorgio Cini, della Fondazione Querini Stampalia Venezia, dell’Ateneo Veneto, della Fondazione Ugo e Olga Levi onlus e della Fondazione Scuola di San Giorgio.

In merito all’inserimento tra i beni alienabili del Comune di Venezia, della parte di Villa Heriott (e del giardino) che ospita l’Università Internazionale dell’Arte sull’Isola della Giudecca, la Fondazione Giorgio Cini, la Fondazione Querini Stampalia, l’Ateneo Veneto, la Fondazione Ugo e Olga Levi e la Fondazione Scuola di San Giorgio, invitano i responsabili a ripensare questa decisione. Si ritiene fondamentale che questo luogo rimanga infatti un patrimonio a beneficio delle generazioni future, secondo la volontà della proprietà che nel 1947 lo cedette al Comune perché fosse adibito a luogo di formazione.

Villa Heriott, importante edificio storico di proprietà pubblica, sito nell’Isola della Giudecca a Venezia, per oltre sessant’anni, è stato sede di attività scolastiche, formative e culturali dedicate al servizio e alla crescita della comunità, e che insieme alla Società Europea della Cultura ospita l’Università Internazionale dell’Arte.

Fin dal 1969, anno della sua costituzione, avvenuta in seguito alla calamità delle inondazioni di Firenze e Venezia e alla lungimiranza di Giuseppe Mazzariol, per contribuire agli studi, progetti, interventi, con l’impiego delle tecniche più avanzate, alla conservazione dei beni artistici, l’Università Internazionale dell’Arte costituisce un punto cardine all’interno della formazione e qualificazione di esperti e specialisti nell’ambito del restauro di opere d’Arte. Accreditato quale ente di formazione superiore presso la Regione del Veneto a rilasciare qualifica professionale in “Collaboratore restauratore dei beni culturali”, è riconosciuto all’interno della comunità scientifica come una tra le eccellenze di carattere formativo operatori del restauro e della conservazione .

Dal 2010, con l’ingresso nell’assemblea degli associati dell’Università Internazionale dell’Arte di alcune tra le più prestigiose istituzioni culturali veneziane, quali la Fondazione Querini Stampalia onlus, l’Ateneo Veneto onlus, la Fondazione Ugo e Olga Levi onlus e la Fondazione Scuola di San Giorgio, è stato ancor di più evidenziato come essa costituisca un bene di fondamentale importanza per la società, un bene comune di cui la collettività tutta ha il diritto di poter godere.

Si tenga inoltre conto che la paventata alienazione viene a mettere in serio pericolo – anticipando ulteriori dismissioni – anche la sede di altre associazioni e dell’Iveser, Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea, autentica casa della Cultura del Novecento veneziano, il cui giardino è comune e che assieme alla villa padronale costituisce un unicum architettonico e urbanistico in laguna; ma soprattutto sottrae la palestra utilizzata dalla scuola dell’infanzia comunale e ne ridimensiona lo spazio verde, a ridosso di villa Heriott. Per questo i firmatari chiedono la revisione immediata della disposizione e il rispetto della delibera della Giunta comunale del 1947.

L’archivio del compositore Domenico Guaccero all’Istituto per la Musica

L’archivio del compositore Domenico Guaccero all’Istituto per la Musica

L’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini annuncia una nuova importante acquisizione: l’archivio personale del compositore Domenico Guaccero (1927-1984), una figura rappresentativa dell’avanguardia musicale italiana.

Grazie alla donazione della moglie del compositore Anna Maria Toro e dei figli Giovanni Guaccero e Paolo Guaccero un nuovo corpus di documenti si aggiunge ai fondi dell’Istituto per la Musica. I materiali saranno al più presto inventariati e messi a disposizione di quanti vorranno approfondire lo studio dell’opera e del pensiero dell’artista.

Le attività di Domenico Guaccero e le fasi del suo processo creativo sono documentate da circa 400 tra schizzi, abbozzi e stesure autografe, 5.000 pagine tra appunti, testi manoscritti e dattiloscritti, oltre 300 lettere, 250 tra nastri, audiocassette e videocassette, oltre a brochures, programmi di concerti, libri, riviste e ritagli di giornale. Tutto questo confluirà in un nuovo fondo dell’Archivio della Fondazione Cini. I
documenti troveranno collocazione sull’Isola di San Giorgio Maggiore in custodia all’Istituto per la Musica. Si tratta di una rilevante acquisizione, che arricchisce, insieme a quelle dei fondi di Giacomo Manzoni (marzo 2013), Roman Vlad (luglio 2013), Giovanni Salviucci (novembre 2013) ed Egisto Macchi (marzo 2014) il patrimonio di archivi musicali della Fondazione.

All’atto della donazione, la moglie del compositore Anna Maria Toro insieme ai figli Giovanni Guaccero e Paolo Guaccero hanno rilasciato la seguente dichiarazione:

«È con molto piacere che abbiamo accolto la propostadell’Istituto per la Musica della Fondazione Cini di acquisire l’archivio di Domenico Guaccero. L’Archivio Guaccero in questi trent’anni ha visto crescere l’interesse di molti studiosi, alcuni dei quali hanno contribuito al lavoro di riordino e sistemazione. Allo stesso tempo l’attuale condizione dell’archivio a Roma non consentiva di prospettare un futuro sul lungo periodo e per questo consideriamo fondamentale l’iniziativa dell’Istituto per la Musica che si colloca nel più ampio contesto di raccolta dei più importanti fondi e archivi italiani relativi alla musica del XX secolo. Ringraziamo in particolar modo il direttore dell’Istituto per la Musica, Gianmario Borio, che ha voluto fortemente questa acquisizione, mostrando la giusta attenzione e sensibilità verso una pagina fondamentale della storia della musica italiana. Siamo certi che l’Istituto
per la Musica saprà valorizzare al meglio il nostro archivio ponendo le basi per la futura ricezione dell’opera e del pensiero di Domenico Guaccero».

Gianmario Borio, direttore dell’Istituto per la Musica:

«Con grande soddisfazione accogliamo nel nostro archivio di fonti musicali del ventesimo secolo il Fondo di Domenico Guaccero, figura di fondamentale importanza per il teatro musicale di sperimentazione, le nuove notazioni e lo sviluppo delle tecnologie elettroniche. Questi materiali si aggiungono a quelli conservati nel Fondo Egisto Macchi, amico e sodale di Guaccero, documentando una stagione di straordinaria creatività che ebbe il suo centro a Roma e il suo ente propulsore nell’Associazione Nuova Consonanza».
L’archivio personale di Guaccero, già dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica del Lazio e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è stato donato dagli eredi all’Istituto per la Musica. La donazione si inserisce nel quadro delle attività di incremento degli archivi musicali avviato nel 2012 dal Direttore dell’Istituto, Gianmario Borio. Attraverso i materiali ceduti all’Istituto, ed in particolare
gli appunti verbali, gli schizzi, gli abbozzi e le stesure autografe, sarà possibile approfondire il pensiero compositivo di Guaccero (allievo di Barbara Giuranna e Goffredo Petrassi) e ricostruire le tecniche adottate
nelle composizioni strumentali (Sonatina prima, per pianoforte, 1956; Sonatina seconda, per violino e pianoforte, 1958), vocali (Tre liriche di Montale, 1951, Glossa, 1970) e per il teatro musicale (Scene del potere, 1964-68; Novità assoluta, 1972), molte delle quali ancora inedite.

Nel corso della sua carriera, Guaccero ha anche approfondito in sede teorica alcune tematiche dibattute durante gli anni Cinquanta-Settanta (‘apertura’ formale, tecniche aleatorie, nuove grafie, gestualità strumentale e vocale), fornendo significativi contributi a una discussione che aveva tra i suoi interlocutori i principali esponenti del panorama musicale internazionale. Con molti di questi compositori (Berio, Bussotti, Kagel, Nono, Pousseur, solo per citarne alcuni) Guaccero ha intrattenuto scambi epistolari, documentati nelle numerose lettere presenti nell’archivio; a essi si aggiungono testi manoscritti e dattiloscritti di
argomento teorico, anche inediti, volumi di diverso argomento e gli scritti del compositore che testimoniano la sua costante attività didattica e l’attenzione riservata a vari aspetti dell’insegnamento musicale.

L’archivio comprende documenti attestanti l’attività organizzativa di Guaccero, fondatore con Luca Lombardi e Alvin Curran del Centro per la musica sperimentale (1972) e, con Egisto Macchi dello Studio R7 per la musica elettronica (1968) e dell’Istituto per la voce (1983).