Istituto per la Musica – Pagina 6 – Fondazione Giorgio Cini

Suoni e parole per Mario Messinis

Con questa manifestazione l’Istituto per la Musica ricorda la personalità intellettuale e l’ampia attività di Mario Messinis, recentemente scomparso.

Al vertice di istituzioni fondamentali per la vita musicale del nostro Paese – la Biennale Musica di Venezia (1979-1989 e 1992-1996), l’Orchestra RAI di Torino (1986-1989), l’Orchestra RAI di Milano (1989-1994), Sovrintendente del Teatro La Fenice di Venezia (1997-200) – Messinis si è distinto per una programmazione originale e stimolante, che lo ha posto tra le eccellenze europee nella direzione artistica.

Una conoscenza capillare della composizione novecentesca, le cui vicende aveva vissuto in prima persona grazie alla frequentazione dei suoi protagonisti (in particolare Bruno Maderna e Luigi Nono), si coniugava in lui con la capacità di individuare gli aspetti più vitali della tradizione.

I suoi programmi di concerto sono reticoli multidirezionali, nei quali il passato appare come un segmento del presente e il presente come l’esito di percorsi tortuosi tra i secoli. Il suo interesse per la musica nuova non è mai cessato, come dimostra il coinvolgimento di giovani compositori nella programmazione dei concerti.

 

Messinis è stato legato alla Fondazione Giorgio Cini sin dai primissimi anni della sua costituzione e ha partecipato alle iniziative musicali anche prima della nascita dell’Istituto per la Musica; emblematica è la curatela del volume Omaggio a Malipiero (1977), in cui sono raccolti i contributi di un convegno tenutosi a San Giorgio nel 1972.

È stato membro della giuria del “Premio Internazionale del Disco Antonio Vivaldi per la musica antica italiana”, che l’Istituto Antonio Vivaldi ha organizzato dal 1990 per 12 anni consecutivi. Messinis ha affiancato l’attività del primo direttore dell’Istituto per la Musica, Giovanni Morelli in diversi contesti, tra cui spiccano le iniziative intorno alla figura di Luigi Nono prima e dopo l’istituzione dell’Archivio Luigi Nono. Nel 2002 la Fondazione ha pubblicato Ah les beaux jours, un’ampia raccolta dei suoi scritti, in occasione del suo settantesimo compleanno.

 

Gli archi del mdi ensemble eseguiranno, il 20 ottobre alle ore 18.00 presso l’Auditorium “Lo Squero”, il Quartetto in due tempi di Bruno Maderna (1955) e lo String Quartet in Four Parts di John Cage (1949-1950). Sandro Cappelletto farà un intervento su Ascoltare, riflettere, decidere. La maestria di Mario Messinis.


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Per informazioni coordinamentomusica@cini.it

RINVIATO | Workshop di teoria musicale e pratica esecutiva

Workshop di teoria musicale e pratica esecutiva

Armonia e forma nei quartetti per archi di Niccolò Castiglioni, Bruno Maderna e Giacomo Manzoni

 

Questo workshop è parte del progetto triennale Concepts of Harmony in Musical Composition: 1945-1975, coordinato da Gianmario Borio, Pascal Decroupet, Christoph Neidhöfer, e finanziato dalla Ernst von Siemens-Musikstiung. Esso rappresenta una prima concretizzazione del percorso teorico intrapreso dal gruppo di ricerca nelle manifestazioni di Venezia e Boston del 2019. La tematica riguarda le ripercussioni dello studio delle fonti compositive (in particolare quelle riguardanti le strutture armoniche) sulla prassi esecutiva.

Il workshop si svolge in stretta collaborazione con i musicisti del mdi ensemble e rappresenta un’occasione di approfondimento per i giovani esecutori che saranno ospitati a seguito di una selezione mediante bando. Verranno studiate opere di due compositori i cui fondi sono conservati presso l’Istituto per la Musica: Romanze per quartetto d’archi di Castiglioni e Musica per Pontormo (Secondo Quartetto) di Manzoni. A esse si aggiunge il Quartetto in due tempi di Maderna in omaggio al centenario della nascita del compositore.

❗️ RINVIATO ❗️ Omaggio poetico e musicale a Friedrich Hölderlin in occasione dei 250 anni dalla sua nascita

L’evento è rinviato a data da destinarsi


“Ma presto saremo canto.” (“Bald sind wir aber Gesang.”) – con questo verso Friedrich Hölderlin sembrò prevedere il destino della sua opera che esercitò grande fascino sui compositori del XX secolo. In occasione dei 250 anni dalla sua nascita l’Istituto per la Musica in collaborazione con l’Università di Ca’ Foscari Venezia, la Hölderlin-Gesellschaft, l’Università di Udine e il Centro Tedesco di Studi Veneziani rendono omaggio al poeta tedesco con un appuntamento all’insegna della poesia e delle musiche di Hölderlin presso l’Auditorium “Lo Squero”. Il 24 marzo alle ore 17.30 sarà presentato da Pietro Cavallotti e Markus Ophälders, in presenza dei curatori Gianmario Borio ed Elena Polledri, il volume „Wechsel der Töne“: Musikalische Elemente in Friedrich Hölderlins Dichtung und ihre Rezeption bei den Komponisten (Winter: Heidelberg, 2019), frutto di un progetto pluriennale sul rapporto tra Hölderlin e la musica.  La conversazione su Hölderlin e la sua ricezione musicale fungerà da introduzione così a un concerto nel quale il pianista Luca Ieracitano e il soprano Carolina Mattioda eseguiranno brani di pianoforte “con titoli tratti da parole di Friedrich Hölderlin” di Josef Matthias Hauer (op. 25), di Benjamin Britten Sechs Hölderlin-Fragmente (op 61), Drei Hölderlin-Gedichte di Wolfgang Rihm e Sechs Hölderlin-Fragmente di Hans Eisler. L’evento si inserisce nell’ambito del Convegno Internazionale „Wir sind nichts; was wir suchen, ist alles.“ Hölderlin. Per i 250 anni dalla nascita, organizzato nei giorni 24 e 25 marzo 2020 dal Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Ca´Foscari in collaborazione con il Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Udine, la Hölderlin-Gesellschaft, il Centro Tedesco di Studi Veneziani e sotto il patrocinio del Consolato Generale della Repubblica Federale di Germania, Milano.

Istantanee – L’improvvisazione collettiva, tecniche e stili in Europa tra il 1960 e il 1980

Questo webinar è inteso come evento preparatorio a un workshop originariamente programmato per i giorni 11-13 marzo 2020 e rimandato per l’insorgere della pandemia. L’improvvisazione è un’attività eminentemente pratica, che si svolge in tempo reale e si fonda sull’interazione di tutti i soggetti coinvolti. La modalità online per questo evento-ponte ha determinato una riconfigurazione del programma e degli obiettivi; ha posto anche nuove sfide, in primis quella di sondare le possibilità e il senso di perfomance collettive con esecutori situati in luoghi diversi e suoni veicolati dal medium digitale. Rimane l’idea base: una stretta collaborazione tra esecutori e musicologi che sia in grado di innescare un circolo di reciproco arricchimento. Rimane altresì il focus storico: gli stili e le tecniche dei gruppi di improvvisazione europei dei due decenni in questione. Infine rimane l’obiettivo di una didattica a tutto campo, in cui le nozioni tecnico-strumentali si uniscono al sapere storico. I dodici giovani strumentisti selezionati mediante un bando avranno il compito di interagire con i docenti, porre domande e discutere le soluzioni della tecnica esecutiva.

 

La ricostruzione del quadro storico avviene in tre fasi: documentazione e profili dei gruppi, elaborazione di questioni teoriche e analitiche, prove di improvvisazione sotto la guida di Walter Branchi, John Heineman, Evan Parker e Giancarlo Schiaffini.

 

Nella prima sessione verranno presentati contesti e protagonisti della scena europea. Valentina Bertolani (University of Birmingham) parlerà delle scena britannica, Floris Schuiling (Utrecht University) degli eventi di Amsterdam, Kai Stefan Lothwesen (Staatliche Hochschule für Musik Trossingen) di Alexander von Schlippenbach e la Globe Unity Orchestra, Sabine Feisst (Arizona State University) del gruppo New Phonic Art e Veniero Rizzardi (Conservatorio di Padova) del gruppo Musica Elettronica Viva.

 

La seconda sessione è dedicata a problemi teorici e analitici. Verrà aperta da David Bernstein (Mills College, Oakland, California) con una relazione sul concetto di libertà nell’improvvisazione; Vincenzo Caporaletti (Università di Macerata) mostrerà tecniche di trascrizione e analisi della musica improvvisata; Laurent Cugny (Université La Sorbonne, Parigi) parlerà del rapporto tra libera improvvisazione e ontologia dell’opera; Ingrid Pustijanac (Università di Pavia) si soffermerà sulle tecniche strumentali; Pierre Michel (Université de Strasbourg) proporrà commenti conclusivi.

 

La terza sessione è incentrata sulla performance: Ingrid Pustijanac e Veniero Rizzardi dialogheranno con Branchi, Heineman, Parker e Schiaffini alternando riflessioni storiche e teoriche a prove di esecuzioni solistiche e in gruppi variabili.


COME PARTECIPARE

 

Il workshop si terrà il 18, 19, 20 marzo 2021 dalle 16.30 alle 19.30, e verrà trasmesso in diretta tramite il Canale Youtube della Fondazione Giorgio Cini.

E’ possibile partecipare al Workshop come attendees tramite la piattaforma Zoom compilando il seguente modulo, riceverete le istruzioni per accedere tramite mail.

 

ISCRIZIONI CHIUSE

New Music Theatre in Europe: Transformations between 1955-1975

New Music Theatre in Europe: Transformations between 1955-1975  a cura di Robert Adlington Volume 4 della collana «Musical Cultures of the Twentieth Century» Routledge, London, 2019

 

Tra il 1955 e il 1975 il teatro è stato oggetto di particolare attenzione da parte dei maggiori rappresentanti dell’avanguardia musicale. Il confronto con la scena permise loro di indagare i confini tra i generi artistici, approfondire le tematiche emergenti nel teatro di sperimentazione, estendere le pratiche performative e trovare un accesso alle problematiche sociali. Gli autori dei 15 capitoli affrontano un vasto repertorio: da Berio a Birtwistle, da Henze a Kagel, da Nono a Zimmermann. I centri di interesse sono il rapporto dei compositori con il dramma contemporaneo, l’impiego di nuove tecnologie, il trattamento delle questioni politiche, i nuovi spazi teatrali, lo sfruttamento della gestualità esecutiva e le sfide poste all’analisi.

Archival Notes No. 4

Rivista open-access e peer-reviewed, curata dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini. Con un approccio interdisciplinare, Archival Notes. Source Studies in Twentieth and Twenty-First-Century Music si dedica alla ricerca sulle fonti musicali dei secoli XX e XXI.
Articoli

  • Joanna E Helms, Telecoms, spaceship doors and singing animals: La Fantarca and Roman Vlad’s electronic music
  • Laura Mazzagufo, Tre poesie di Montale by Roman Vlad: compositional techniques and text correspondences
  • Jesse Rosenberg, Jan Meyerowitz and Musical Italy
  • Antonio Marongiu, Electro-acoustic sound quality in instrumental music: Amply 1 by Franco Oppo

Documents and Reports

  • Paola Cossu, Gian Francesco Malipiero, Esalazioni epurative
  • Angela Carone, Publications and Activities

Il quarto numero di Archival Notes è disponibile per il download e la consultazione sulla piattaforma Open Journal System della Fondazione Giorgio Cini.

Libri a San Giorgio

Le presentazioni dei nuovi libri curati dalla Fondazione Giorgio Cini riprendono il 5 dicembre alle ore 17 : Alessandra Carlotta Pellegrini e Jonathan Cross presenteranno al pubblico il quarto volume della collana «Musical Cultures of the Twentieth Century»: New Music Theatre in Europe: Transformations between 1955-1975, a cura di Robert Adlington (Routledge, London, 2019).

 

Il volume è il risultato di una serie di studi dedicati a diversi aspetti di quello che, in analogia a paralleli sviluppi nell’arte drammatica, può essere definito “nuovo teatro musicale”. Le innovazioni introdotte nel periodo 1955-1975 sono state rilevanti e coinvolgono un’ampia schiera di compositori: da Berio a Nono, da Stockhausen a Ligeti, da Kagel a Guaccero. I 13 capitoli, scritti da studiosi provenienti da vari Paesi europei, affrontano le seguenti problematiche: il confronto dei compositori con le esperienze e le teorie del teatro del XX secolo; la funzione delle nuove tecnologie per la configurazione della scena e la diffusione del suono; il ruolo del Festival di Avignone e dei teatri di Roma come centri propulsori; la teatralizzazione dell’esecuzione strumentale e la nuova vocalità; le difficoltà di analizzare opere che si concretizzano pienamente solo nell’evento performativo e sono testimoniate da una moltitudine di fonti disparate.


Alle ore 19 ci sarà il concerto Concerto di Carlo Grante

 

Nell’ambito delle attività del Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Roman Vlad, il 5 dicembre alle ore 19 nell’Auditorium “Lo Squero” il pianista Carlo Grante si esibirà in un recital solistico. In programma Arnold Schönberg, Sechs kleine Klavierstücke, op. 19; Ferruccio Busoni, Sonatina seconda; Roman Vlad, Opus Triplex.
Ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Tetraktis Percussioni

30 ottobre 2019

Concerto | ore 18

Padiglione delle Capriate

Fondazione Giorgio Cini

 

 

Gianvincenzo Cresta

Entanglement (2019)

per quattro percussionisti

(dedicato a Tetraktis Percussioni)

 

Giacomo Manzoni

D’improvviso (1981)

per 6 percussionisti

 

Niccolò Castiglioni

Cronaca del Ducato di Urbino (1991)

per 6 percussionisti

 

Fausto Romitelli

Chorus (2001)

per 6 percussionisti

 

Edgard Varèse

Ionisation (1931)

 

 

Tetraktis Percussioni

Laura Mancini

Alessandro Beco

Giulio Calandri

Gianni Maestrucci

Leonardo Ramadori

Gianluca Saveri

 

Fabio Maestri, direttore

 

 

Concerto inserito nelle attività del Workshop

Research-led Performance: Percussione Crea-Azione

28-30 ottobre 2019

 


Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

 

Vita tra le carte. Roman Vlad attraverso i documenti del suo archivio

In occasione del centenario della nascita di Roman Vlad  (1919-2013), il Comitato Nazionale per le celebrazioni in onore del compositore e musicologo di origini rumene organizza la mostra Vita tra le carte. Roman Vlad attraverso i documenti del suo archivio, a cura di Angela Carone.

Attraverso manoscritti autografi e documenti di varia natura provenienti dal Fondo Roman Vlad conservato all’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini, il percorso espositivo ricostruisce alcuni aspetti della lunga ed eclettica carriera di Roman Vlad: il perfezionamento pianistico con Alfredo Casella e l’attività concertistica e teorica degli anni Quaranta; i contatti tra il compositore ed Eugenio Montale e le fasi creative relative alla nascita di brani vocali, strumentali e commenti sonori per film e documentari, firmati da celebri registi italiani e stranieri (tra cui Renato Castellani, René Clément, Luciano Emmer, Franco Zeffirelli).

La mostra rende accessibile ai visitatori uno spaccato dell’appassionante biografia umana e artistica di un pianista, compositore e musicologo protagonista della scena musicale internazionale del Novecento.

«Il mio tempo verrà» Bernstein e la Mahler Renaissance

Sviluppato in collaborazione con la Fondazione Peter Maag (Verona) e con l’Università di Roma-La Sapienza, questo progetto, curato da Gianmario Borio, Nicola Guerini e Antonio Rostagno, si articola in una serie di conferenze su diciotto direttori d’orchestra del Novecento, intese a testimoniarne i diversi orientamenti interpretativi, stilistici e tecnici. L’indagine ha come oggetto l’interpretazione del repertorio sinfonico dell’Ottocento, da Schubert a Mahler.
Il principale obiettivo è quello di ripercorrere il modo di pensare il sinfonismo romantico attraverso il Novecento, riconsiderando la formazione e l’evoluzione della sua immagine sonora.
Nella lezione veneziana, che si terrà nella Sala Giovanni Morelli di Palazzo Malcanton Marcorà, alle ore 17 Gianfranco Vinay (Université Paris 8) parlerà di Leonard Bernstein e delle sue interpretazioni delle sinfonie di Mahler.

 

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