Istituto per la Musica – Pagina 2 – Fondazione Giorgio Cini

Dimensions of Current Compositional Practice: Composers in Dialog with Musicologists

Dimensions of Current Compositional Practice: Composers in Dialog with Musicologists

16-18 Luglio 2024
Fondazione Giorgio Cini, Venezia

 

Scadenza per la presentazione delle domande: 30.4. 2024 

 

Uno degli elementi caratterizzanti della cultura musicale del XX secolo è la riflessione teorica dei compositori – un’attività che si può dispiegare nell’insegnamento, in conferenze, trasmissioni radiofoniche e televisive, in articoli per giornali e riviste, nella pubblicazione di libri e trattati. Tale riflessione rivela l’orizzonte di quesiti a partire dal quale i compositori hanno ideato e realizzato le proprie opere, ma rimanda anche al contesto generale della teoria musicale e a quello ancora più generale della filosofia. 

Questo seminario prende spunto dalle Leçons de musique che Pierre Boulez tenne al Collège de France negli anni 1976-1995; il compositore affrontò i nodi fondamentali della tecnica compositiva del XX secolo, presentando non solo la propria visione del processo storico ma fornendo una serie di preziose sollecitazioni all’esegesi musicologica. Da questo modello ricaviamo innanzitutto l’approccio storico, l’indagine dei problemi compositivi a partire dalla loro origine e dalle svariate risposte che hanno avuto nel corso dei decenni. Diversamente dall’impostazione ex cathedra dalle lezioni di Boulez, adottiamo un approccio dialogico a diversi livelli. I concetti di forma, strumento, suono e timbro saranno discussi in alternanza da due compositori che sono da decenni al centro dell’interesse internazionale per le loro opere, l’insegnamento e la loro attività pubblicistica: Agostino Di Scipio e Marco Stroppa.  Essi instaureranno a loro volta un dialogo con due musicologi che in didattica e pubblicazioni hanno dato un contributo rilevante alla comprensione della musica del XX e XXI secolo: Mark Delaere e Ulrich Mosch. La funzione di coordinazione delle diverse fasi spetta al direttore dell’Istituto per la Musica: Gianmario Borio. 

La lingua del seminario è l’inglese.

Nel quadro della manifestazione si terrà un concerto del mdi ensemble con opere dei due compositori.

I destinatari del bando sono n. 12 compositori e/o musicologi con borsa e n. 12 compositori e/o musicologi senza borsa con marcati interessi teorici e musicologi impegnati in ricerche sulla musica del XX e XXI secolo. Particolare attenzione sarà riservata a candidati nella fase iniziale della carriera (diploma di composizione, dottorato in musicologia ecc.). La commissione terrà altresì conto della composizione internazionale del seminario e del maggior equilibrio possibile tra i generi.

Azioni e riflessioni intorno a Prometeo

Con questa manifestazione l’Istituto per la Musica partecipa alle celebrazioni del centenario della nascita di Luigi Nono e rinnova il rapporto di collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono. Le due giornate sono in diretta concomitanza con l’esecuzione di una delle massime creazioni del compositore: Prometeo. Tragedia dell’ascolto.

 

La parte convegnistica è dedicata ai recenti studi musicologici su questa opera. Esteban Buch, Pauline Driesen, Jörn Peter Hickel, Jonathan Impett, Matteo Nanni, Veniero Rizzardi discuteranno i seguenti aspetti: il mito di Prometeo nella cultura e nella musica del XX secolo, la scelta e messa in musica dei testi, la pianificazione dello spazio acustico, il ruolo del live electronics, le fasi del processo compositivo, i fondamenti filosofici dell’opera. Nella sessione centrale Marco Angius, Roberto Fabbriciani, Giancarlo Schiaffini e Alvise Vidolin esamineranno le problematiche esecutive: la collocazione dei gruppi strumentali e vocali nello spazio della chiesa di San Lorenzo, la gestione delle apparecchiature di live electronics, la corretta resa delle parti dei solisti e del coro, l’equilibrio sonoro globale. Ai lavori parteciperanno Joseph Auner, Angela Ida De Benedictis, Michela Garda e Julia Kursell in funzione di discussants.

 

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Libri a San Giorgio

Riprendono a novembre gli incontri di Libri a San Giorgio, il ciclo di presentazioni dedicato alle novità librarie della Fondazione Giorgio Cini, giunto alla sua diciottesima edizione.
La prima presentazione, il 15 novembre, è dedicata al periodico Studi Vivaldiani, la rivista annuale dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi della Fondazione Giorgio Cini. La rivista, pubblicata dal 1980 e distribuita in tutto il mondo, contiene articoli sulla vita e la produzione musicale di Antonio Vivaldi, nonché sul contesto musicale, culturale, sociale e storico nel quale il Prete rosso visse e lavorò.


Il secondo incontro, il 25 gennaio 2024, alle ore 16:00, prevede la presentazione di The Mediations of Music. Critical Approaches after Adorno. Questo libro è scaturito da una manifestazione dell’Accademia Musica le Chigiana in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Adorno (2019). Gli autori discutono snodi problematici del pensiero del filosofo e mostrano i suoi potenziali. In molti capitoli viene messo in gioco il polo opposto della mediazione, l’immediatezza, che spesso svolge un’importante funzione nei processi di mediazione.


Nell’ultimo incontro, il 9 febbraio alle ore 16:00, sarà presentato Egisto Macchi: The Assassination of Trotsky Sources of the Creative Process a cura di Marco Cosci, Brepols editore, che ripercorre il processo creativo di Egisto Macchi per la colonna sonora de L’assassinio di Trotsky diretto da Joseph Losey (1972). Attraverso un’attenta lettura delle fonti conservate nell’archivio Egisto Macchi dell’Istitutoper la Musica della Fondazione Giorgio Cini, e presso la Joseph LoseyCollection e il British Film Institute (Londra), il libro fa luce sulla prima collaborazione tra Losey e Macchi, proseguita negli anni successivi per il film Mr. Klein (1976).

A seguire alle ore 18:00 ci sarà il Concerto all’Auditorium “Lo Squero” degli EVO Ensemble

dal titolo Lux et Tenebrae.

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Egisto Macchi (1928-1992)
Voci (1963) versione per 8 cantanti

Egisto Macchi
da Repliche di Bruna (1988) per soprano e pianoforte
n. 2 Colore d’ombra
Soprano Teresa Varelli
Pianoforte Cinzia D’Anella

Egisto Macchi
da A(lter)Ac(tion) (1966)
Cadenza per voce sola
Mezzosoprano Virginia Guidi

Egisto Macchi
da Il mestiere della Pace (1958) per baritono e pianoforte
n. 1 Il cimitero
Baritono Niccolò Panigutti
Pianoforte Cinzia D’Anella

Domenico Guaccero (1927-1984)
Esercizio per 8 voci (1980)

Giacinto Scelsi (1905-1988)
Tre Canti Sacri per otto voci miste (1958)
I. Angelus Domini
II. Requiem aeternam
III. Gloria in excelsis Deo

 

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EVO Ensemble:
Teresa Varelli – soprano
Veronica Bartolomei – soprano
Cinzia D’Anella – mezzosoprano e pianoforte
Vittoria De Vincentiis – contralto
José Gabriel Falla Obando – tenore
Edoardo De Vincentiis – tenore
Alessandro Cavazzani – baritono
Niccolò Panigutti – baritono
Virginia Guidi – mezzosoprano, coordinamento e direzione

Intersezioni di musica e arti visive in Italia nel secondo Novecento

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L’obiettivo di questa giornata, a cura di Gianmario Borio e Angela Sanna, organizzata dall’Istituto per la Musica, è una prima esplorazione dei rapporti tra pittori e compositori in un periodo ricco di innovazioni sul piano delle tecniche costruttive e delle modalità comunicative delle arti, per il quale sono stati impiegati i termini di serialità, informale, arte cinetica e Fluxus.

 

L’impronta interdisciplinare della tematica si riflette nella composizione del gruppo di relatori. Marcello Aitiani (Accademico dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze) delineerà le modalità di incontro tra artisti visivi e musicisti. Daniela Tortora (Conservatorio Santa Cecilia, Roma) proporrà una panoramica delle riviste culturali degli anni Sessanta e Settanta, in particolare Marcatré. La relazione di Patrizio Peterlini (Fondazione Bonotto) muoverà dalle partiture grafiche per approfondire l’impatto dell’estetica fluxus su musicisti e artisti figurativi in Italia. Pietro Misuraca (Università di Palermo) discuterà i momenti salienti delle Settimane Internazionali di Nuova Musica di Palermo, in particolare le due mostre di pittura presso la Galleria d’Arte Moderna (REVORT 1 e REVORT 2) e la rivista “Collage”. Paolo Somigli (Università di Bolzano) ricostruirà le tappe che portarono alla nascita del Gruppo 70, soffermandosi sul ruolo di Giuseppe Chiari, Sylvano Bussotti e Pietro Grossi nel quadro dell’intersezione delle forme artistiche a Firenze negli anni Sessanta. Paolo Bolpagni (Fondazione Ragghianti) indagherà la componente iconica nelle partiture di Aldo Clementi e Francesco Pennisi e presenterà l’attività pittorica di Giovanni Pizzo e Lucia Di Luciano, già fondatori ed esponenti prima del Gruppo 63 e poi dell’Operativo R, che collaborarono con Pietro Grossi.

 

Alle ore 19:00 concerto del mdi ensemble presso l’Auditorium “Lo Squero”.

Incontro con il musicista e concerto Giancarlo Schiaffini, artista del suono complesso: prima e dopo il Prometeo

Nell’incontro organizzato dall’Istituto per la Musica, alle ore 17.00, in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono, Giancarlo Schiaffini ripercorrerà, in colloquio con Gianmario Borio, il suo percorso come esecutore, improvvisatore e compositore.

 

Da metà degli anni Sessanta Schiaffini è uno dei protagonisti della libera improvvisazione musicale: partecipò al “Gruppo Romano Free Jazz” di Mario Schiano; nel 1970 fondò l’ensemble “Nuove Forme Sonore”, che alternava interpretazioni di composizioni aleatorie e improvvisazione; in seguito fece parte del “Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza” e collaborò con i maggiori protagonisti della musica improvvisata europea tra cui la “Globe Unity Orchestra” e l’“Instant Composers Pool Orchestra”. Negli anni Ottanta Schiaffini svolse un ruolo chiave nelle composizioni di Luigi Nono con live electronics, fornendo materiali e tecniche esecutive. L’intreccio dei tre ruoli di interprete, improvvisatore e compositore, abitualmente separati, rende Schiaffini una figura unica nel panorama della musica di ricerca e sperimentazione, un riferimento imprescindibile per la pratica esecutiva degli ottoni.

 

Al termine della conversazione Schiaffini eseguirà Sottile canto III di Edgar Alandia, Solo for tuba + Fontana Mix di John Cage, Luz di Domenico Guaccero, Post-Prae-Ludium per Donau di Luigi Nono.

Mdi ensemble

Nell’ambito del convegno Occultural Transfers between North and South, organizzato dal Centro Studi di Civiltà e Spiritualità Comparate, si terrà un concerto del mdi ensamble curato dall’Istituto per la Musica. Il concerto è incentrato su tre compositori le cui opere hanno molteplici riferimenti alle tematiche trattate durante la conferenza, in particolare l’aspetto spirituale, mistico ed esoterico negli scambi culturali e religiosi tra Nord e Sud Europa.

 

Programma del concerto

Fondazione Giorgio Cini, 18:00 – 19:00

 

Introduzione di Gianmario Borio, direttore dell’Istituto per la Musica, Fondazione Giorgio Cini

 

Jean Sibelius,

Malinconia per violoncello e pianoforte op. 20 (12’)

 

Kaja Saariaho,

Cendres per flauto, violoncello e pianoforte (10’)

 

Franco Oppo,

Trio III per flauto, violino e pianoforte (13’)

 

Kaja Saariaho,

Light and matter per violino, violoncello e pianoforte (18’)

 

 

mdi ensemble:
Sonia Formenti, flauto
Corinna Canzian, violino
Giorgio Casati, violoncello
Luca Ieracitano, pianoforte

 

Per maggiori informazioni visitate la pagina della conferenza Occultural Transfers between North and South, 1-2 novembre 2023.

 

Questo evento è finanziato dalla Fondazione Giorgio Cini, l’Università di Oslo (UiO:Norden and NordForsk through ReNEW), e da il Centre for History of Hermetic Philosophy and Related Currents (HHP) dell’Università di Amsterdam.

Professor Bad Trip il trittico di Fausto Romitelli tra tecniche compositive e riflessione estetica

In occasione del sessantesimo anniversario della nascita di Fausto Romitelli, prematuramente scomparso nel 2004, la Biennale Musica e l’Istituto per la Musica dedicano una giornata di studi alla poetica del compositore che terminerà con l’esecuzione integrale di Professor Bad Trip. Si affronteranno questioni riguardanti la concezione del trittico e le fonti del processo compositivo, la sintesi strumentale e la morfologia spettrale, i paratesti e l’evocazione di una “cinematografia mentale”, le problematiche dell’esecuzione.

Partecipano: Alessandro Arbo, Oliver Korte, Luigi Manfrin, Nicholas Moroz, Jean-Luc Plouvier.

Egisto Macchi: The Assassination of Trotsky Sources of the Creative Process

Egisto Macchi: The Assassination of Trotsky
Sources of the Creative Process

Serie: The Composer’s Workshop, vol. 2
di Marco Cosci
Brepols Publishers, Turnau

 

Questo volume ripercorre il processo creativo di Egisto Macchi per la colonna sonora de L’assassinio di Trotsky diretto da Joseph Losey (1972). Attraverso un’attenta lettura delle fonti conservate nell’archivio Egisto Macchi presso l’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini, e presso la
Joseph Losey Collection presso il British Film Institute (Londra), il libro fa luce sulla prima collaborazione tra Losey e Macchi, proseguita negli anni successivi per il film Mr. Klein (1976). Perché Losey ha scelto questo compositore apparentemente sconosciuto? Come si è avvicinato al sistema
cinematografico un compositore d’avanguardia? Che tipo di esperienza audiovisiva hanno esplorato Macchi e Losey attraverso questo film? Per risponderea queste domande, il volume affronta diversi aspetti del processo creativo, unendo lettere, appunti, bozze, schizzi e le partiture orchestrali finali. Il saggio introduttivo presenta Egisto Macchi nel contesto delle avanguardie romane e degli ambienti cinematografici degli anni Sessanta e dei primi Settanta. Il volume è completato da un’ampia selezione di fonti riprodotte in facsimile.

 

 

 

Archival Notes No. 7

Rivista open-access e peer-reviewed, curata dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini. Con un approccio interdisciplinare, Archival Notes. Source Studies in Twentieth and Twenty-First-Century Music si dedica alla ricerca sulle fonti musicali dei secoli XX e XXI.

 

Articoli

  • Luk Vaes, «Aus dem Nachlaß»: Sedimentation in Mauricio Kagel’s «Tactil» and «Unter Strom»
  • Marco Cosci, Altering «A(lter)A(ction)»? Egisto Macchi Then and Now
  • Filipa Magalhães, Constança Capdeville’s Personal Archive: Difficulties in Describing and Documenting Performative Practices
  • Luisa Santacesaria e Valentina Bertolani, «Suite “colori”» by Mario Bertoncini: From Performance to Archival Research
  • Marco Fusi, Fingers to Sounds, Sounds to Fingers: Creative Interaction with Giacinto Scelsi’s Archival Materials as Means to Devise Performance Practices of His Music
  • Landon Morrison, On the Horizon of Digital Technics in Kaija Saariaho’s «IO» and «Nymphéa»

Perspectives

  • Marco Angius, ‘E la mente annullata naufraga nel vento’: A New Appraisal of Giacomo Manzoni’s «Parole da Beckett» from the Perspective of a Conductor

Documents and Reports

  • Gianmario Borio, «Research-led Performance»: Report on an Ongoing Project
  • Luisa Santacesaria e Giulia Sarno, Ctrl+s | Conversations on the survival of electronic music

Il settimo numero di Archival Notes è disponibile per il download e la consultazione sulla piattaforma Open Journal System della Fondazione Giorgio Cini.

L’ensemble strumentale con voce nel XX secolo: Pierrot lunaire e Dieci versi di Emily Dickinson

Con Pierrot lunaire di Arnold Schöenberg si è affacciato sulla scena della musica d’arte un organico nuovo: l’ensemble strumentale con voce. Il testo del poeta simbolista Albert Giraud influisce sulla composizione musicale non tanto per la prosodia e la versificazione quanto per il clima espressivo. La tecnica dello Sprechgesang, che viene praticata sistematicamente in quest’opera, va a illuminare la zona grigia tra cantato e parlato, coinvolgendo gli aspetti rumoristici delle emissioni vocali. Schöenberg imposta un nuovo rapporto tra voce e timbri strumentali, obiettivo che si riscontra in opere coeve per lo stesso tipo di organico: Trois poésies de la lyrique japonaise di Igor Stravinskij e Trois Poèmes de Stéphane Mallarmé di Maurice Ravel. Dopo la seconda guerra mondiale il modello Schöenberghiano viene recuperato e ampliato da Pierre Boulez in Le Marteau sans maître su testi surrealisti di René Char, opera a cui seguirà una lunga serie di composizioni per una o più voci ed ensemble, a cominciare da Anagrama di Mauricio Kagel, Circles di Luciano Berio e Aventures di György Ligeti.

 

Dieci versi di Emily Dickinson di Giacomo Manzoni si inserisce in questa linea sia attraverso la ricerca timbrica e di spazializzazione del suono (la voce è accompagnata da quattro archi soli, due arpe e un ulteriore ensemble di dieci archi), sia attraverso un ripensamento del rapporto tra temporalità dell’enunciazione e materialità della parola. Come in altri lavori di Manzoni, il testo intonato è una sintesi personale: dieci versi – estrapolati da due componimenti poetici – che evocano la dimensione più intima e astratta dell’opera di Emily Dickinson.

 

Nel corso della giornata di studio musicisti e musicologi approfondiranno le composizioni di Schöenberg e Manzoni, combinando il punto di vista della pratica esecutiva con quello dell’analisi e della ricostruzione del processo compositivo. Al termine dell’incontro si ascolteranno le due opere nell’esecuzione del Beaumont Consort con la partecipazione di allievi del Conservatorio di Venezia e della cantante Norina Angelini

 

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