Istituto per la Musica – Pagina 16 – Fondazione Giorgio Cini

Festa degli ottanta anni di Marcello Conati

In occasione della festa degli ottanta anni di Marcello Conati, illustre ricercatore di musica di tradizione orale veneta, studioso verdiano di riconosciuto valore, musicologo costantemente impegnato nello scavo della storia e nella storiografia nonché critico musicale – specializzato in particolare nel semi-inesplorato settore della stampa periodica –, l’Istituto per la Musica, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati e il Centro per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo della Fondazione Giorgio Cini, organizzano una giornata di studi durante la quale gli ambiti di ricerca del festeggiato saranno illustrati con cura da un gruppo di colleghi e amici di diverse generazioni.

Amor profano e amor sacro

La rassegna di conferenze in programma alle Sale Apollinee del Teatro
La Fenice nei giorni 21 maggio, 6, 10, 20 e 26 giugno alle ore 20.00, è
organizzata dall’Archivio Musicale Guido Alberto Fano in collaborazione
con il Teatro La Fenice e con l’Istituto per la Musica della Fondazione
Giorgio Cini.
Il ciclo trae spunto dal celebre dipinto di Tiziano, Amor sacro e amor
profano
, che raffigura con complessa simbologia ermetica i due volti
contrapposti o complementari dell’amore: quello terreno e quello
spirituale. Liberamente ribaltato, il titolo diviene pretesto per
inquadrare la musica vocale e da camera di Guido Alberto Fano in nuovi
contesti tematici, che attraverso varie declinazioni musicali del tema
amoroso ricreano una commistione di elementi pagani e spirituali,
analogamente a quanto avviene nell’opera di Tiziano. Il collegamento
concettuale con la produzione musicale di Fano è molto forte, perché
nei princìpi estetici che guidano l’attività creativa del musicista nel
corso della sua lunga e tormentata carriera artistica, la dialettica
fra l’idea dell’amore terreno, carnale e tentatore, e quella dell’amore
celeste, puro e soave, riveste un ruolo di grande rilievo.

18 giugno: Il respiro dell’anima
Lee Colbert, voce – Lorena Portalupi, pianoforte.
Conferenza di Giovanni De Zorzi

20 giugno: Del crudo amor
Lorenzo Regazzo, basso – Dimitri Romano, pianoforte
Conferenza di Carlida Steffan

26 giugno: Ero e Leandro
Mattia Ometto, pianoforte
Conferenza di Vitale Fano

21 maggio: Lirica italiana tra favola e mito
Gabriella Costa
, soprano – Elda Laro, pianoforte.
Conferenza di Vitale Fano

10 giugno: TOSCANINI. “Nel mio cuore troppo di assoluto”
Quartetto di VeneziaEve Wolf, pianoforte – Giuseppe Laudani, tromba – Loriano della Rocca, voce recitante.
Conferenza di Harvey Sachs

 

Teatro La Fenice – Sale Apollinee
21 maggio – 26 giugno 2009
ore 20.00

per info www.archiviofano.it

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Rew come replay, ritorno, memoria,
5 deflagranti memorie di poesia invasiva, fra Stockhausen, John Lennon e Pierre Boulez 5

Venezia, Palazzo Cini a San Vio
4 luglio 2009, ore 17.00

Quinta sessione: SUR INCISES

di Pierre Boulez, 1996-1998
per 3 pianoforti, 3 arpe e 3 percussioni a martello
in due movimenti: Moment I – Moment II
Un film di Andy Sommer ed Hélène Jarry, 2008

Sur Incises, è una lezione-concerto che Boulez tiene attorno all’architettura nascosta dell’omonimo brano del 1996-1998, scritto per un ensemble di nove strumenti (3 pianoforti, 3 arpe, 3 percussioni) – in questo caso gli strumentisti dell’Ensemble Intercontemporain. La formazione dell’opera ci giunge attraverso le parole del compositore che ci offre una serie di immagini (questa volta figurate) utili non solo alla comprensione della musica, ma anche a una sua più empirica fruizione.
In questo caso un buon film, com’è quello di Sommer, può darci la chiave di accesso più rapida a una musica in cui, se privi di punti cospicui, si rischia di fraintendere molto.

Riguardo alla composizione e alle sue architetture di risonanza, Boulez, parla di ponti tra incisi, di un ogni dire un interstizio di silenzi alieni, di un abitare incidendo su – ciò che è più grande.
Cammini con poche vere apparizioni, con consapevolezza momentanea del bivio preso, racconti della creazione, visioni del dove ci si è trovati e da che parte si è andati, senza regole né mappe, cogliendo le possibilità e rendendole strade motivate, talvolta “maestre”, irremissibili, comunque nostre. Essere (negli/degli) incisi, incidentalmente, una sorta di dovere estetico.
Gettare reti nel mare del suono, raffinare la maglie della rete, sempre più strette, pronte a trattenere le rime del sensibile; lavorare sulle rispondenze, sulle migrazioni, sui giochi speculari così che tutto vibri, fluisca da un luogo all’altro: in tutti i luoghi di questa prospettiva incisa, tutto risponde e si tiene; fa corpo; è nostro corpo; è senso denso. Abbassare le mani davanti a tutto questo, lasciare che tutto continui in noi, dopo più tardi, nell’oramai giunto ritardo, qualcosa accada come un inciso del senso comune, ma in maniera che possa essere tutta la nostra vita, l’intensificazione, presente o rimemorata, interna o lì da qualche parte nella musica, intorno a noi. Che importa oramai, in questa complicazione dove non c’è che voce individuale e nel contempo globalità del campo? Dove si dà solo il sapore trasmissibile del confluire, della forma del “più voce senza più voce propria”, della scrittura riaffidata a quella voce-evento che invita l’inchiostro a ritornare nella sua penna?

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Rew come replay, ritorno, memoria,
5 deflagranti memorie di poesia invasiva, fra Stockhausen, John Lennon e Pierre Boulez 5

Venezia, Palazzo Cini a San Vio
20 giugno 2009, ore 17.00

Terza sessione: HONEYMOON SONG – YEAR OF PEACE
Un film di Paul Mc Grath, 2000

Nel 1969 quando le prime pagine dei giornali erano occupate da notizie di guerre e turbamenti sociali, John Lennon e Yoko Ono si innamorano profondamente. L’eccentrica coppia rock si sposa. Più di godere della gioia della loro unione gli sposi novelli vogliono a partire dalla loro letto nuziale cambiare il mondo. In una camera d’albergo, circondati da giornalisti e curiosi e fan, annunciano la loro missione di pace e invitano tutto il mondo a raggiungerli nel loro letto per condividere simbolicamente il loro sogno. Li si accusa di ingenuità, li si giudica idioti e ridicoli, ciononostante il progetto Honeymoon dei due artisti, marcato dalla popolarità dei due protagonisti, solleva interesse sul tema della pace, della fine dlel’odio e della violenza.
Questo film è una rara testimonianza, ben collazionata, di alcuni momenti cruciali di un’epoca incredibilmente reattiva. Il matrimonio di Ono e Lennon accoglie nel suo letto la celebre diatriba con il disegnatore di fumetti, reazionario, Al Capp, i dialoghi col massmediologo Marshall McLuhan, i convenevoli dell’incontro con il primo ministro canadese Pierre Trudeau. Vent’anni dopo l’assassinio di Lennon, tornano idealmente in quel nido d’amore universale, la sopravvissuta Ono e tanti protagonisti della missione pacifista espressa da un’annata di magia e misticismo.

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Rew come replay, ritorno, memoria,
5 deflagranti memorie di poesia invasiva, fra Stockhausen, John Lennon e Pierre Boulez

Venezia, Palazzo Cini a San Vio
13 giugno 2009, ore 17.00

Seconda sessione: POETRY IN MOTION


Poeti americani
Miguel Algarín, Helen Adam, Ted
Berrigan, Tom Waits, Gary Snyder, John Cage, Allen Ginsberg, John
Giorno, William S. Burroughs, Robert Creeley, Charles Bukowski,
Christopher Dewdney, Jayne Cortez, Michael Ondaatje, Amiri Baraka, Ted
Berrigan

nel film di Ron Mann 1982

Definito Woodstock della poesia Poetry in motion è una
antologia senza precedenti delle produzioni dei grandi poeti americani
del XX secolo, che cantano, recitano, leggono in ogni sorta di stili
attoriali le loro opere, nelle ambientazioni da essi preferite in
intimità e fra il pubblico, con sfoggio di interventi nella definizione
della oralità del loro comporre.

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Rew come replay, ritorno, memoria,
5 deflagranti memorie di poesia invasiva, fra Stockhausen, John Lennon e Pierre Boulez

Venezia, Palazzo Cini a San Vio
6 giugno 2009, ore 17.00

Prima sessione: INORI

di
Karlheinz Stockhausen, 1973-1974
per 2 solisti e orchestra

video di
Suzanne Stephens 1998
ripresa dal vivo della esecuzione avvenuta il 5 aprile 1998 presso l’Audimax del Technical College di Darmstad

regia del suono di
Karlheinz Stockhausen

azioni di
Kathinka Pasveer e Alain Louafi

La parola Inori significa in giapponese Invocazione, Adorazione, Preghiera. Gli elementi propri della azione mistica sono evidenti su due diversi livelli: visualmente negli atteggiamenti dei solisti (un uomo e una donna), e acusticamente dai soggetti strumentali. La parte solistica può essere eseguita anche da uno strumento, ed è notata in partitura come una linea melodica.
Si preferisce però una realizzazione d’interpretazione gestuale delle linee da parti di solisti attori-mimi. Resta comunque estremamente sincronizzata la temporalità del gesto a quello delle tante azioni acustiche dell’ensemble, cospicuo archi, legni, tuba, 16 rin –campane giapponesi, vibrafoni, antichi cimbali, piano,vibrafono ecc.
Tutta la composizione è costruita su di un’unica formula della durata ci circa un minuto che si proietta su una forma maggiore in cinque sezioni della rispettiva durata di minuti 12, 15, 6, 9 e 18, nette ma rese imprecise da ritardandi, fermate ed eventi imponderabili, e con un momento trascendentale inteso come Sezione Spirali.
I diversi quadri si intitolano al ritmo, alla dinamica, alla melodia, alla armonia e alla polifonia; l’ultima sezione comprende la cadenza a Spirale nella quale si concentrano le prove di modalità del tempo e della intensità sperimentate nell’intero pezzo.

Amor profano e amor sacro

La rassegna di conferenze in programma alle Sale Apollinee del Teatro
La Fenice nei giorni 21 maggio, 10, 20 e 26 giugno, 6 ottobre alle ore 20.00, è
organizzata dall’Archivio Musicale Guido Alberto Fano in collaborazione
con il Teatro La Fenice e con l’Istituto per la Musica della Fondazione
Giorgio Cini.
Il ciclo trae spunto dal celebre dipinto di Tiziano, Amor sacro e amor
profano
, che raffigura con complessa simbologia ermetica i due volti
contrapposti o complementari dell’amore: quello terreno e quello
spirituale. Liberamente ribaltato, il titolo diviene pretesto per
inquadrare la musica vocale e da camera di Guido Alberto Fano in nuovi
contesti tematici, che attraverso varie declinazioni musicali del tema
amoroso ricreano una commistione di elementi pagani e spirituali,
analogamente a quanto avviene nell’opera di Tiziano. Il collegamento
concettuale con la produzione musicale di Fano è molto forte, perché
nei princìpi estetici che guidano l’attività creativa del musicista nel
corso della sua lunga e tormentata carriera artistica, la dialettica
fra l’idea dell’amore terreno, carnale e tentatore, e quella dell’amore
celeste, puro e soave, riveste un ruolo di grande rilievo.

10 giugno: TOSCANINI. “Nel mio cuore troppo di assoluto”
Quartetto di VeneziaEve Wolf, pianoforte – Giuseppe Laudani, tromba – Loriano della Rocca, voce recitante.
Conferenza di Harvey Sachs

20 giugno: Del crudo amor
Lorenzo Regazzo, basso – Dimitri Romano, pianoforte
Conferenza di Carlida Steffan

21 maggio: Lirica italiana tra favola e mito
Gabriella Costa
, soprano – Elda Laro, pianoforte.
Conferenza di Vitale Fano

6 ottobre: Ero e Leandro
Mattia Ometto, pianoforte
Conferenza di Vitale Fano

 

Teatro La Fenice – Sale Apollinee
21 maggio – 26 giugno 2009
ore 20.00

per info www.archiviofano.it

La drammaturgia del suono nell’opera di Luigi Nono

L’Archivio Luigi Nono, in collaborazione con l’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini e con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Corso di Laurea in Musicologia e Beni musicali, organizza – ad opera di un comitato composto da Gianmario Borio, Angela Ida De Benedictis, Marco Mazzolini, Giovanni Morelli, Veniero Rizzardi, Jürg Stenzl – un convegno internazionale dedicato alla Drammaturgia del suono nell’opera di Luigi Nono.
Nel catalogo delle opere di Luigi Nono solo tre sono convenzionalmente intese come “musica per teatro”, perché associabili per diverse ragioni ad una componente scenica o visiva: Intolleranza 1960; Al gran sole carico d’amore; Prometeo. Tragedia dell’ascolto. Connaturata a tutta la sua produzione, tuttavia (a prescindere dall’organico e dalla
destinazione), è la ricerca di una drammaturgia acustica, le cui implicazioni abbracciano differenti dimensioni relative tanto alla forma, quanto al contenuto dell’opera. L’impiego delle tecnologie elettroniche e la conseguente possibilità della spazializzazione e trasformazione live dell’evento sonoro hanno, poi, radicalizzato la dimensione del dramma nell’orizzonte creativo di Nono.

13 giugno 2009, 15:00 – 18:00
Fondazione Archivio Luigi Nono ONLUS

14 giugno 2009, 10:00 – 12:30
Fondazione Giorgio Cini, Sala Barbantini

15 giugno 2009, 10:00 – 13:00
Fondazione Giorgio Cini, Sala Barbantini

FONDAZIONE ARCHIVIO LUIGI NONO ONLUS
Per informazioni: +39 041 5209713 – e-mail: info@luiginono.itwww.luiginono.it

Luigi Nono, una biografia

L’Archivio Luigi Nono e la Fondazione Giorgio Cini organizzano la mostra fotografica
Luigi Nono, una biografia, a cura di Giorgio Mastinu, nella sede di Palazzo Cini a San Vio.
Con la recente catalogazione e digitalizzazione delle fotografie conservate da Rina Nono
(sorella del compositore), il materiale fotografico dell’Archivio Luigi Nono si è arricchito
di documenti che illustrano e completano la biografi a noniana negli anni dell’infanzia,
dell’adolescenza, e al tempo degli studi a Venezia e a Padova: i luoghi familiari, la grande
casa materna di Limena, le escursioni in laguna fino a Torcello, le soleggiate giornate a
Bassano, le montagne di Cugnac.
Molte anche le immagini inedite che ripercorrono le esperienze allo studio di Fonologia
della RAI di Milano, i viaggi in America Latina, gli anni all’Experimentalstudio di Freiburg,
le relazioni con scrittori, politici, esponenti del teatro e dell’arte, contribuendo a ricostruire le
vicende artistiche e umane, a datare gli incontri, gli spostamenti che rivelano quel mondo
di compresenze sempre fonte di stimoli umani, artistici e civili.

3 – 28 giugno 2009

Venezia, Palazzo Cini a San Vio

Inaugurazione: 3 giugno ore 18:00

Fondazione Archivio Luigi Nono ONLUS
tel/fax: +39 041 5209713
Informazioni:info@luiginono.it

 

 

 

»… Play-rew-forward-stop …« Rassegna audio ”“ video musicale 1.5

La prima parte del ciclo »… Play-Rew-Forward-Stop …« è la rassegna »
Play «, dedicata al cineasta-compositore-animatore scozzese-canadese
Norman McLaren (1914-1987).

Venezia, Palazzo Cini a San Vio
25 aprile 2009, ore 17.00
Quinta sessione: Danza

Norman McLaren è un discreto, riservato, anche timido, grande
innovatore e inventore delle arti della audiovisualità, uno dei
creatori più originali di idee e tecniche e procedure comunicative che
più hanno dominato la modernità e la postmodernità novecentesche.
Già documentarista fin da un’età tenerissima, McLaren diventa, poi, una
colonna della squadra di Grierson per il quale lavora dapprima in
Inghilterra (con una puntata nella Spagna della fatidica guerra), poi a
New York, in seguito in Canada, dove agisce come protagonista del
National Film Board (of Canada), e, infine, mitico creatore di
esperimenti di animazione e di scrittura musicale cinematografica
realizzata senza macchine da presa o microfoni direttamente sulla
pellicola stessa.
Gran parte delle sue creazioni, peraltro premiatissime in tutti i
Festival, con tanto di premio Oscar nel 1952, sono una sorta di inno
ottimistico alla comunicazione diretta, fulminante, alla fiducia nella
povertà dei mezzi come grande stimolatore della fantasia, al dettato
pacifista, alla liberazione di ogni rimossa giocosità del pensiero
acustico-figurativo.

La presente rassegna intende presentare la figura di McLaren,
precisamente la sua opera, in 5 sessioni tematiche, con lo scopo di
evidenziare 5 dei tanti risvolti della sua immensa creatività.

Film in programma
Spook sport 8’ 1940
Julyth 1941 2’ 30” 1941
On the farm 7’ 1951
Neighbours 8’ 1952
Two bagatelles 2’ 22” 1952
A Chairy Tale 10’ 1957
Bounce film 41” 1960
Six and Seven-eights 10’ 1961
Norman McLaren Opening Speech 7’ 1961
Canon 9’ 1964
Canon Test 5’ 1963
Polychrome Fantasy 3’ 1935
Pas de deux 13’ 1968
Pas de deux test 16’ 1967
Ballet Adagio 10’ 1972
Narcissus 22’ 1983
Narcissus Test 2’ 1973-1975