Istituto per la Musica – Pagina 12 – Fondazione Giorgio Cini

Libri a San Giorgio

Riprende Libri a San Giorgio, rassegna dedicata alle novità editoriali della Fondazione Giorgio Cini frutto delle attività di ricerca dei suoi Istituti in diverse aree disciplinari: dalla storia dell’arte alla musica del ‘900, dalla storia della Serenissima a Vivaldi, dal teatro all’etnomusicologia.

Il primo appuntamento, il 3 marzo, Gino Benzoni, Maria Giordana Mariani CanovaFederica Toniolo presenteranno La miniatura per le confraternite e le arti veneziane. Mariegole dal 1260 al 1460, un prezioso volume in cui Lyle Humphrey passa in rassegna due secoli di testi e illustrazioni delle Mariegole, i libri miniati contenenti gli statuti delle scuole devozionali, delle arti e delle congreghe nazionali presenti a Venezia in età medievale.


Il secondo incontro, il 10 marzo, sarà invece dedicato a Musical Listening in the Age of Technological Reproduction, curato da Gianmario Borio e primo volume della nuova collana “Musical Cultures of the Twentieth Century” da lui diretta presso l’editore Ashgate.

Ne parleranno Simon Zagorski-Thomas e Francesco Giomi.

Al termine della presentazione si terrà un concerto, reso possibile grazie alla collaborazione tra il Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello” e l’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini. Federica Lotti (flauto e ottavino) e Florindo Baldissera (chitarra) eseguiranno brani di Bruno Bettinelli, Giacomo Manzoni, Fausto Romitelli e Camillo Togni.

Scarica qui il programma del concerto


L’ultimo appuntamento, il 17 marzo, Simona Marchini e Fortunato Ortombina presenteranno il Teatro di Pierluigi Samaritani, catalogo dei disegni e documenti del Fondo Samaritani conservato presso il Centro Studi Teatro della Fondazione Giorgio Cini e insieme accurata indagine critica di Maria Ida Biggi sull’attività artistica dello scenografo piemontese.

 

 

 

 

I compositori italiani e il cinema: 1945-1975

Nino Rota, 8 ½. Colonna sonora originale del film omonimo, LP, CAM 1963, copertina.
Fondo Nino Rota, Fondazione Giorgio Cini, Venezia.


Seminario organizzato da
Gianmario Borio, Roberto Calabretto

Gli anni che vanno dal 1945 al 1975 rappresentano uno snodo centrale non solo nella storia del cinema italiano ma anche in quella della composizione per il cinema. Nell’arco di un trentennio cambiano le tipologie e mutano anche le funzioni della colonna sonora. Questi anni sono dominati da personalità come Nino Rota e Giovanni Fusco, voci del cinema di Federico Fellini e Michelangelo Antonioni e, in seguito, Ennio Morricone, indiscusso protagonista degli scenari sonori. Grazie all’operato di questi e molti altri compositori la musica per film assume dei nuovi connotati e si profila uno stile italiano anche per quanto riguarda l’intero paesaggio sonoro.

Le partiture modellate sul sinfonismo tardo ottocentesco, con il costante ricorso al bozzettismo folclorico e alle canzoni alla moda, non sono più gli indiscussi punti di riferimento dei registi; le tipologie musicali cinematografiche lentamente iniziano a mutare accogliendo al loro interno il jazz, la musica pop e addirittura il rock. Inizia a farsi strada anche un utilizzo molto accorto dei rumori, elemento di primaria importanza nella trama audiovisiva nei film di Antonioni e Sergio Leone. Le funzioni dell’accompagnamento sonoro vanno incontro a dei cambiamenti: il commento ridondante che aveva caratterizzato per lunghi anni le pellicole del cinema italiano risulta ormai essere logoro ed anacronistico. Compositori e registi ora propendono verso partiture che siano in grado di dialogare realmente con le immagini, anche in situazioni di asincronismo, per far scaturire nuovi percorsi audiovisivi. «Il musicista si fa uomo di cinema – affermava Luigi Chiarini – e si lascia dietro le spalle gli schemi e il peso dell’antica tradizione della sua nobile arte per dare un libero apporto con la sua particolare sensibilità all’opera filmica, che ha un suo specifico linguaggio e in cui le singole personalità si annullano per potenziarsi in un’unica personalità».

Questo seminario si colloca nell’area di ricerca L’esperienza audiovisiva e fa parte del ciclo di manifestazioni dedicate al paesaggio sonoro del cinema italiano.

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Teatro di avanguardia e composizione sperimentale per la scena in Italia: 1950-1975

Foto di scena della prima rappresentazione di Atomtod di Giacomo Manzoni (Milano, Piccola Scala, 1965).
Foto Erio Piccagliani © Teatro alla Scala

Questo seminario, a cura di Gianmario Borio, Giordano Ferrari e Daniela Tortora, è la prima tappa di un progetto triennale – cofinanziato dalla Ernst von Siemens Musikstiftung sulle sperimentazioni nel teatro musicale europeo.

Nelle due giornate verranno presentati i risultati di ricerche condotte su compositori italiani, in un quadro articolato di elaborazione teorica e creatività artistica che per lungo tempo ebbe una funzione trainante in Europa. Ci si soffermerà sulla ricezione da parte dei compositori delle esperienze più avanzate del teatro di parola, sull’elaborazione di testi letterari e sul montaggio di testi da recitare o cantare, sulla riorganizzazione della drammaturgia e degli spazi scenici. Un particolare rilievo sarà dato alle fonti conservate presso l’Istituto per la Musica (Guaccero, Macchi, Manzoni, Togni).

Parteciperanno: Robert Adlington, Giacomo Albert, Valentina Bertolani, Stefania Bruno, Simone Caputo, Marco Cosci, Mila De Santis, Stefano Lombardi Vallauri, Alessandro Mastropietro, Vincenzina Ottomano, Doerte Schmidt, Emanuele Senici, Valentina Valentini e Giada Viviani.

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Music-Dance: Sound and Motion in Contemporary Discourse and Practice

Oskar Schlemmer, Tänzerin (Die Geste), 1922-23. Pinakothek der Moderne, München
© 2015. Foto Scala, Firenze/bpk, Bildagentur  füer Kunst, Kultur und Geschichte, Berlin (detail)


Convegno Internazionale di studi organizzato da Gianmario Borio, Patrizia Veroli e Gianfranco Vinay

Principi, metodologie e pratiche esecutive concernenti musica e danza hanno aperto nuovi ambiti di ricerca nel corso del XX secolo. Per studiare questo campo ampio e sfaccettato, bisogna chiamare in causa e mettere in relazione reciproca diverse discipline. Tra le problematiche centrali di questo convegno vi sono l’identità dell’opera coreomusicale, la sua complessa autorialità e il concetto di incorporazione. Esperti di danza e musica daranno avvio a dialoghi multipli, cercando di analizzare non solo i modi in cui la partitura musicale muta il suo statuto prescrittivo quando diventa parte di un progetto coreomusicale, ma anche l’incontro tra suono e movimento sulla scena, la costruzione di stratificazioni sensoriali e l’intersezione di ascolto e visione nell’atto della ricezione.

Questo convegno rappresenta il momento più significativo delle manifestazioni per i trent’anni dell’Istituto per la Musica, che portano il titolo La musica e le arti performative.

Al convegno, che sarà aperto da lezioni magistrali della coreografa Dominique Brun e del compositore Alvin Curran, partecipano: Susan Broadhurst, Antonio Camurri, Jonathan Owen Clark, Eric Clarke, Inger Damsholt, Nicolas Donin, Susanne Franco, Nikša Gligo, Rolf Inge Godøy, Claudia Jeschke, Stephanie Jordan, Massimiliano Locanto, Ulrich Mosch, Marina Nordera, Julie Perrin, Dee Reynolds, Julia H.  Schröeder, Stephanie Schroedter, Emanuele Senici, Lawrence Zbikowski.

Nel quadro della manifestazione, il 10 luglio alle ore 18.30, si terrà un concerto con le Sonate in La bemolle maggiore Hob XVI: 46, in Si bemolle minore Hob XVI: 32, in Sol maggiore Hob XVI: 40 e Mi bemolle maggiore Hob: 49 di Joseph Haydn.
John Irving le eseguirà sul fortepiano di Mathias Jakesch (1823) di proprietà della Fondazione Giorgio Cini.

Scarica il pdf con il programma del convegno Music-Dance: Sound and Motion in Contemporary Discourse and Practice

Variazioni in sviluppo: i pensieri di Giovanni Morelli verso il futuro

In occasione del quarto anniversario della scomparsa di Giovanni Morelli e in concomitanza con le manifestazioni per il trentesimo anniversario dell’Istituto per la Musica, si propone una riflessione su alcuni tra i più rilevanti testi dell’eminente musicologo e primo direttore dell’Istituto. I temi rispecchiano la poliedrica personalità intellettuale di Morelli: dalla retorica musicale alla popular music, dalla drammaturgia dell’opera romantica alla composizione per il cinema, dal rapporto tra genio e malattia alla composizione dello spazio nel secondo Novecento.

Il seminario sarà coordinato da Gianmario Borio e Giada Viviani e presieduto da un comitato scientifico composto da Michele Girardi, Emilio Sala, Luca Zoppelli e Paolo Pinamonti, curatore di una bibliografia degli scritti di Giovanni Morelli che sarà disponibile nell’occasione. Un gruppo di giovani musicologi si incaricherà di discutere le tesi formulate da Morelli e di collocarle nel quadro dei dibattiti attuali della musicologia internazionale. Al termine del seminario si terrà un concerto del mdi ensemble con musiche di Clementi, Feldman, Kurtág, Scelsi e Varèse.

 


 

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Workshop | Digital Audio Worldstation. Inter/Azioni elettroniche per la creatività musicale

9-13 dicembre 2014
Laboratorio


11 dicembre ore 17.30
Keynote lecture del prof. Joseph Auner (Tufts University, Boston) dal titolo Music’s Other Voice: The Place of Listening in Sound Studies and Sound Art.


13 dicembre 2014  (dalle ore 16)
Teho Teardo 
presenterà al pubblico quanto realizzato dai partecipanti nel corso della settimana di lavori.
L‘ingresso è su invito: si pregano gli interessati di segnalare il loro interesse a partecipare scrivendo all’indirizzo: musica@cini.it

Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia


Digital Audio Worldstation è un workshop per 8 giovani musicisti (18-35 anni) selezionati dal Bando pubblicato nel luglio del 2014, organizzato dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini con il sostegno della Regione del Veneto. Il workshop è dedicato a tutte le possibili declinazioni dell’insieme di pratiche artistiche che vanno sotto la definizione di “musica elettronica”. Il rapporto privilegiato di queste forme di espressione e ricerca sonora con la tecnologia può far pensare a una concezione individualistica del lavoro creativo: in realtà anche in questo contesto la dimensione dell’esperienza musicale va messa in piena luce, in quanto mezzo per stabilire relazioni e reazioni dei musicisti tra loro, con il pubblico e con l’ambiente circostante. Questa iniziativa parte appunto dall’esigenza di rimettere al centro dell’attenzione la creatività in quanto risultato di un’interazione tra sensibilità diverse che avvengono in un preciso luogo del tempo e dello spazio.


Programma
Dal 9 al 13 dicembre 2014
gli 8 giovani musicisti parteciperanno a un’intensa settimana di lavori. Il percorso laboratoriale proposto da Teho Teardo, che rappresenterà il nucleo essenziale e l’impegno maggiore del workshop, sarà affiancato da profili storici e riflessioni teoriche sullo spazio quale dimensione compositiva in diversi repertori, tenuti dai coordinatori (Alessandro Bratus e Alessandro Cecchi) e dai docenti (Giacomo Albert e Marco Lutzu).

Questi momenti saranno conclusi da una keynote lecture del prof. Joseph Auner (Tufts University, Boston) dal titolo Music’s Other Voice: The Place of Listening in Sound Studies and Sound Art. Il discorso si andrà a concentrare sul sound artist Jacob Kirkegaard e sulla sua opera audiovisiva Aion, in cui gioca un ruolo centrale il paesaggio sonoro di un sito particolare come Chernobyl, usandolo quale occasione per una panoramica generale su come l’esperienza dell’ascolto in specifici luoghi sia di fondamentale importanza per la ricerca artistica attuale.

La lezione del prof. Auner, che si terrà giovedì 11 dicembre alle ore 17.30, l’ingresso è su invito: si pregano gli interessati di segnalare il loro interesse a partecipare scrivendo all’indirizzo: musica@cini.it

Alla fine dei lavori, nel pomeriggio di sabato 13 dicembre (dalle ore 16), Teho Teardo presenterà al pubblico  (l’ingresso è su invito) quanto realizzato dai partecipanti nel corso della settimana di lavori. Si tratterà di una serie di brani realizzati individualmente, seguiti da un lavoro collettivo che testimonierà la collaborazione sviluppata nel corso della settimana. Sarà questa l’occasione per svolgere qualche riflessione conclusiva su Digital Audio Worldstation, anche in vista della riproposizione di iniziative analoghe in futuro.

L‘ingresso è su invito: si pregano gli interessati di segnalare il loro interesse a partecipare scrivendo all’indirizzo: musica@cini.it


La selezione
La proposta formativa e culturale formulata con Digital Audio Worldstation ha incontrato un’accoglienza molto positiva. Al bando, pubblicato a luglio sul sito internet della Fondazione Cini, hanno risposto una quarantina di candidati provenienti da tutta Italia. La valutazione delle domande di partecipazione ha portato alla selezione di un gruppo di otto partecipanti, che avranno a loro disposizione, per i giorni del workshop, il sistema di amplificazione a otto canali della Sala degli Arazzi sull’Isola di San Giorgio Maggiore. La scelta di un gruppo ristretto risponde all’esigenza di rendere Digital Audio Worldstationun vero e proprio laboratorio teorico e pratico, in cui si alterneranno momenti di riflessione e sessioni di lavoro sulla composizione e la registrazione di materiali sonori, coordinati da Teho Teardo.

I selezionati
I docenti del workshop hanno selezionato il gruppo di lavoro insieme al direttore dell’Istituto per la Musica, Gianmario Borio. Nella valutazione si è tenuto conto di criteri differenziati: la rilevanza del curriculum (formazione del candidato, precedenti esperienze, pubblicazione di composizioni per etichette discografiche su supporti fisici o digitali); la coerenza tra le motivazioni espresse in una lettera di presentazione e gli obiettivi formativi del workshop; la qualità e originalità delle proposte musicali pervenute. Su questa base sono stati selezionati i seguenti candidati:

Luca Bonaccorsi

Michele Braga

Federica Furlani

Alberto Ladduca

Flavia Massimo

Lorenzo Tomio

Giulia Vismara

Anna Giulia Volpato


 

 

La scena come ‘spazio sensibile’: partiture e regia dopo Verdi e Wagner

Nell’immagine: Edward Gordon Craig, bozzetto per la prima scena del secondo atto di Acis and Galatea di Händel, Londra, 1902.         Fondazione Giorgio Cini onlus


L’obiettivo del convegno è quello di esaminare le modalità con cui la partitura di un’opera in musica prevede o forse anche prescrive la sua configurazione scenica. Lo sviluppo di una coscienza dello spettacolo presso i compositori del XIX secolo è testimoniata, oltre che negli scritti di Wagner e nelle lettere di Verdi, dallo sfruttamento sempre più marcato della dimensione spaziale nell’allestimento delle opere. Tale tendenza si amplifica nella prima metà del XX secolo in concomitanza con la nascita della regia come forma artistica specifica,diventando un riferimento imprescindibile per gli studi sul teatro musicale. Sebbene lo stretto rapporto tra parola, musica e immagine sia stato riconosciuto come imprescindibile, la saggistica mostra ancora alcune carenze; in particolare manca una prospettiva sistematica e affinata sul piano teorico che sia in grado di fornire una solida base per l’individuazione e la valutazione degli elementi musicali rilevanti per l’organizzazione dello spazio scenico nelle sue varie componenti (immagini, requisiti, movimenti, gesti ecc.). Il convegno, articolato in tre sessioni, intende offrire un contributo alla formazione di questo impianto storico e teorico. La prima sessione (Comporre la scena tra Verdi e Wagner) prevede interventi di Luca Zoppelli, Gundula Kreuzer e Riccardo Pecci; nella seconda sezione (L’orecchio normativo: nuove scene per l’opera) interverranno Maria Ida Biggi, Donatella Gavrilovich e Clemens Risi; nella terza (L’occhio del compositore: spazi scenici in tre partiture) sono previste relazioni di Marie Lavieville Angelier, Dörte Schmidt e Tommaso Sabbatini. Il coordinamento è affidato a un comitato tecnico-scientifico composto da Maria Ida Biggi, Gianmario Borio, Giordano Ferrari, Michele Girardi e Isabelle Moindrot.

Il convegno nasce da una collaborazione tra l’Istituto per la Musica e il Centro studi per la ricerca documentale sul teatro e il melodramma europeo della Fondazione Giorgio Cini con l’EA Esthétique, musicologie, danse et création musicale, Université Paris 8 e con l’Università Ca’ Foscari di Venezia. L’iniziativa si inserisce nel progetto Vers le présent de la dramaturgie musicale à travers l’idée d’espace “sensible”, coordinato da Giordano Ferrari all’interno del Laboratoire d’excellence Arts-H2H (programma Investissements d’avenir, ANR-10-LABX-80-01) diretto da Isabelle Moindrot, che riunisce i laboratori di ricerca in arte dell’Université Paris 8 e dell’Université Paris Ouest e alcune istituzioni d’arte tra cui il Centre Georges Pompidou, il Conservatoire national supérieur d’art dramatique e la Bibliothèque national de France.

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L’improvvisazione all’epoca di Beethoven e le forme ‘aperte’

La manifestazione, che fa seguito ai convegni Improvised Music in Europe: 1966-1976 (novembre 2012) e Con la mente e con le mani: Improvisation from ‘cantare super librum’ to partimenti (novembre 2013), rappresenta il terzo di un ciclo di appuntamenti sul ruolo dell’improvvisazione musicale nei diversi periodi storici.

Il convegno, coordinato da Gianmario Borio e Angela Carone, si incentra su quattro ambiti: le testimonianze di critici, compositori e teorici, che costituiscono un materiale imprescindibile per comprendere l’intreccio di improvvisazione, esecuzione e composizione; le forme compositive espressamente derivate da una prassi improvvisativa (bagatelle, divertimenti, preludi, capricci, fantasie e improvvisi); le tracce di pratiche improvvisative in forme che prevedono una precisa articolazione (sonata, rondò, tema con variazioni); l’improvvisazione in ambito vocale e operistico. Interverranno Torsten Mario Augenstein, Pieter Bergé, Scott Burnham, William Caplin, Angela Carone, Catherine Coppola, Giorgio Pagannone, Giorgio Sanguinetti, Elaine Sisman, Jan Philipp Sprick, Rohan Stewart-MacDonald, Marco Targa, moderati da Gianmario Borio, Hans-Joachim Hinrichsen, Susanna Pasticci e Rudolf Rasch.
Un concerto del violinista Davide Amodio e del fortepianista John Irving, dedicato al repertorio oggetto del convegno, offrirà un’ulteriore opportunità di riflessione sul ruolo delle pratiche improvvisative all’epoca di Beethoven.

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Incontro di studio e riflessione. Una poesia ‘gravida di futuro’. Friedrich Hölderlin e la musica del XX secolo

Fragmente – Stille, An Diotima, prima stesura, particolare della pag. 1 – Archivio Luigi Nono, Venezia © Eredi Luigi Nono


In occasione del novantesimo anniversario della nascita di Luigi Nono, l’Istituto per la Musica  della Fondazione Giorgio Cini, la Fondazione Archivio Luigi Nono, il Centro Tedesco di Studi Veneziani e l’Europäische Akademie für Musik und Darstellende Kunst Montepulciano organizzano un incontro sul ruolo della poesia di Friedrich Hölderlin nella musica del ventesimo secolo. L’iniziativa si avvale del sostegno dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania e della Bundesregierung für Kultur und Medien, del Patrocinio del Comune di Venezia e della collaborazione della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, che ospiterà l’evento nella cornice delle Sale Apollinee.

Dalle 14.30 sono previsti interventi dei filosofi Massimo Cacciari e Manfred Frank, del germanista Luigi Reitani e dei compositori Giacomo Manzoni e Charlotte Seither, coordinati da Gianmario Borio (Istituto per la Musica) e Sabine Meine (Centro Tedesco di Studi Veneziani). Alle ore 20 il Minguet Quartett terrà un concerto dedicato a Luigi Nono, il cui programma è incentrato sull’esecuzione del quartetto Fragmente – Stille, An Diotima (1979/1980), la cui partitura è costellata di citazioni da poesie di Hölderlin.

Il concerto sarà a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

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Musiche dagli archivi dell’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini


Ciclo dedicato alla memoria di Giovanni Morelli

 

Teatro La Fenice di Venezia

in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini

23, 25, 30 luglio 2014

 

Questa seconda edizione del ciclo concertistico organizzato dalla Teatro La Fenice nell’ambito del Festival Lo Spirito della Musica di Venezia si pone in stretta continuità con una delle numerose iniziative in memoria di Giovanni Morelli intraprese dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini nel corso del 2013. Il ciclo intende valorizzare il patrimonio dei Fondi personali dei compositori del ventesimo secolo conservati negli archivi della Fondazione.

I solisti dei tre concerti incentrati sulle diverse possibili combinazioni dell’organico flauto-violino-pianoforte eseguiranno musiche provenienti dai fondi storici di Alfredo Casella, Gino Gorini, Ottorino Respighi, Nino Rota e Camillo Togni, oltre che dai due fondi recentemente acquisiti di Giacomo Manzoni e Roman Vlad. L’accostamento di linguaggi compositivi e stili molto diversi tra loro intende porre in luce la varietà di scritture rappresentate dagli archivi musicali della Fondazione Giorgio Cini.

 

Per informazioni e prenotazioni: www.teatrolafenice.it


I concerti:

 

Teatro La Fenice – Sale Apollinee

mercoledì 23 luglio 2014 ore 18.00

[accordion]

[accordion_entry title=”PROGRAMMA”]

Alfredo Casella, Sicilienne et Burlesque per flauto e pianoforte (1914)*

Arnold Schönberg, Klavierstück op. 33a (1929)

Camillo Togni, Sonata per flauto e pianoforte op. 35 (1953)*

Luciano BerioSequenza I per flauto (1958)

Sergej Prokof’ev, Sonata per flauto e pianoforte in re maggiore op. 94 (1942-1943)

Carlo Tamponi, flauto

Jakub Tchorzewski, pianoforte

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Teatro La Fenice – Sale Apollinee

venerdì 25 luglio 2014 ore 18.00

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[accordion_entry title=”PROGRAMMA”]

Gino Gorini, Cinque brani dai 10 Preludi brevi per pianoforte (1941)*

Giacomo ManzoniFrase 2 per flauto e violino (1993)*

Bohuslav Martinů, Sonata per flauto, violino e pianoforte (1937)

Roman VladPoesia per violino e pianoforte (2007)*

Alfredo Casella, Barcarola et Scherzo per flauto e pianoforte (1903)

Nino Rota, Trio per flauto, violino e pianoforte (1958)*

Carlo Tamponi, flauto

Dejan Bogdanović, violino

Jakub Tchorzewski, pianoforte

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Teatro La Fenice – Sale Apollinee

mercoledì 30 luglio 2014 ore 18.00

[accordion]

[accordion_entry title=”PROGRAMMA”]

Ottorino Respighi, Sonata per violino e pianoforte in si minore (1917)

Sergej Prokof’ev, Sonata per violino e pianoforte in fa minore op. 80 (1938-1946)

Dejan Bogdanović, violino

Jakub Tchorzewski, pianoforte

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(*) Composizioni i cui materiali sono conservati nei Fondi Casella, Gorini, Manzoni, Rota, Togni e Vlad dell’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini.