Concerto Le ultime Sonate di Franz Schubert
Venezia, Isola di San Giorgio
Le ultime Sonate di Franz Schubert

Concerto Le ultime Sonate di Franz Schubert
Venezia, Isola di San Giorgio
31 ottobre
Riprende in autunno la rassegna dedicata alle novità editoriali della Fondazione Giorgio Cini.
4 ottobre 2017 ORE 17
Nel corso del primo appuntamento, il 4 ottobre, sarà presentato il volume La giovinezza di Tintoretto,
che comprende gli atti del convegno dedicato al grande artista veneziano, annoverato fra i più originali
interpreti della stagione manierista, in vista del quinto centenario della sua nascita.
Presenta Vittoria Romani.
L’EVENTO DEL 10 OTTOBRE PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE È STATO ANNULLATO, CI SCUSIAMO PER L’INCONVENIENTE.
10 ottobre 2017
Il secondo incontro sarà riservato al volume La scena di Mariano Fortuny. Atti
del Convegno Internazionale di Studi, a cura di Maria Ida Biggi, Claudio Franzini, Cristina
Grazioli e Marzia Maino. Il libro raccoglie gli atti del convegno, tenutosi tra Padova e Venezia
nel novembre 2013, dedicato all’opera e alla poetica teatrale di Mariano Fortuny y Madrazo.
Studiosi ed esperti del settore indagano l’opera del poliedrico artista spagnolo, attraverso le sperimentazioni
negli ambiti dell’illuminotecnica e della scenotecnica e le relazioni con i grandi
maestri della regia del primo Novecento e con i maggiori esponenti negli ambiti di danza, arti
visive, musica e fotografia.
Presentano Marco Carminati e Doretta Davanzo Poli
18 ottobre 2017 ore 17
L’ultimo appuntamento, previsto per il 18 ottobre, proporrà infine, da parte dell’Istituto per la
Musica, i volumi online Variazioni in sviluppo. I pensieri di Giovanni Morelli verso il futuro, a
cura di Giada Viviani e Teatro di avanguardia e composizione sperimentale per la scena in Italia:
1950-1975, a cura di Gianmario Borio, Giordano Ferrari e Daniela Tortora.
Presentano Michele Girardi ed Emilio Sala.
Partecipano Daniela Tortora e Giada Viviani.
Nella mattinata del 25 maggio la Fondazione Giorgio Cini ospiterà la terza sessione del convegno Prima della Dolce vita. Nino Rota nel cinema popolare italiano del secondo dopoguerra, organizzato da Marco Dalla Gassa e Giada Viviani (Università Ca’ Foscari). La sessione è dedicata a recenti studi sul Fondo Nino Rota. Intervengono Angela Annese, Giulia Clera, Paolo Valenti e Giada Viviani. Per tale occasione sarà allestita una mostra fotografico-documentaria dal titolo Flashback. Immagini dal Fondo Nino Rota.
Prima della Dolce vita. Nino Rota nel cinema popolare italiano del secondo dopoguerra.
Convegno internazionale di studi, conferenza e rassegna cinematografica a cura di Giada Viviani e Marco Dalla Gassa
Venezia, 23-25 maggio 2015
Ca’ Foscari; Fondazione Giorgio Cini; Ateneo Veneto; Casa del cinema
Nell’immaginario del grande pubblico, il nome di Nino Rota è indissolubilmente legato a quello di Federico Fellini, con il quale ha collaborato a partire da Lo sceicco bianco (1952) fino a Prova d’orchestra (1979), firmando le musiche per diciassette film del regista riminese. La carriera cinematografica del compositore, tuttavia, non si esaurisce affatto in tale connubio: la sua filmografia comprende infatti 157 titoli di 67 registi, tra i quali compaiono diversi tra i maggiori autori del cinema italiano e internazionale degli anni ’40-’70, come Luigi Comencini, Francis Ford Coppola, Eduardo De Filippo, Alberto Lattuada, Mario Monicelli, Mario Soldati, Luchino Visconti, King Vidor e Franco Zeffirelli. Dopo un esordio precoce nel 1933 in Treno popolare di Raffaello Matarazzo, a partire dai primi anni ’40 fino al 1979, anno della sua morte, Rota è stato ininterrottamente attivo sul panorama cinematografico, toccando il massimo di produttività con le 101 colonne sonore scritte tra il 1947 e il 1957, di cui ben 16 videro la luce nel solo 1953. Durante la sua lunga carriera, Rota ha avuto modo di confrontarsi con tipi di produzione molto diversi, dal cinema d’autore a quello di genere, dal film a grandi budget ai documentari televisivi, affermandosi come uno dei protagonisti di tre decenni tra i più intensi nella storia del cinema italiano.
Il convegno intende focalizzarsi sulle colonne sonore composte da Rota negli anni ’40 e ’50, un periodo molto prolifico per il compositore ma raramente affrontato dalla letteratura musicologica, la quale si è concentrata prevalentemente sulla collaborazione con Fellini e sulle grandi produzioni dei due decenni successivi, dopo il discrimine segnato dal vasto successo de La dolce vita (1960). Durante il primo ventennio della sua attività cinematografica, tuttavia, il compositore ha dato origine a un repertorio di quasi cento titoli in cui si evince da una parte il suo processo di maturazione artistica, influenzato fortemente dalle particolari condizioni creative che il lavoro per l’audiovisivo impone, dall’altra le sue capacità di lasciarsi proficuamente contaminare dalle tante sollecitazioni che provengono da una società in via di ricostruzione. In altre parole, nel primo Rota cinematografico si delineano i tratti caratteristici della sua scrittura musicale, i quali, pur trovando la loro più completa espressione nelle colonne sonore per Fellini, assumono altre coloriture e altre profondità se ricondotti alla produzione filmica italiana, in special modo di registro popolare.
L’iniziativa vuole porre in dialogo studiosi di diversi ambiti disciplinari al fine di generare una riflessione a tutto tondo sull’apporto di Rota al cinema degli anni ’40 e ’50. Il convegno si articolerà in quattro sessioni che vedranno interagire musicologi, storici del cinema e della televisione: si svolgeranno presso l’aula Baratto, nella sede centrale di Ca’ Foscari, la Fondazione Giorgio Cini e l’Ateneo Veneto, occupando le giornate del 23-25 maggio. Al convegno si affiancherà la proiezione del documentario sui musicarelli italiani Nessuno ci può giudicare (Steve Della Casa, 2016), la quale si svolgerà la sera del 23 maggio presso il Cinema Rossini e sarà introdotta da una conferenza dello stesso Steve Della Casa, critico e storico del cinema italiano popolare, nonché conduttore della celebre trasmissione radiofonica Hollywood Party. Negli stessi giorni del convegno avrà luogo una rassegna cinematografica curata dalla Casa del cinema – Videoteca Pasinetti, dove saranno proiettati alcuni dei film musicati dal compositore milanese. Completerà il programma una mostra fotografico-documentaria con materiali archivistici dal Fondo Nino Rota, ospitata presso la Fondazione Giorgio Cini nei giorni del convegno.
Con questo workshop prosegue l’esperienza inaugurata nel 2016 con il titolo Research-led Performance.
L’obiettivo è quello di favorire la collaborazione di compositori, musicologi, strumentisti e tecnici del suono per la realizzazione di esecuzioni che si fondino su uno studio approfondito delle strutture musicali, sulle fonti del processo compositivo e sulla documentazione delle esecuzioni storiche.
L’attività di quest’anno, che avviene in partnership con l’ensemble RepertorioZero e in collaborazione con la Fondazione Isabella Scelsi, è rivolta agli strumenti ad arco, che si vogliano misurare con un repertorio contemporaneo. Lo studio comparato si svolgerà a partire dal quartetto Black Angels di Crumb e proseguirà con l’esecuzione di Elohim per 10 archi amplificati, opera inedita di Scelsi; uno spazio particolare sarà riservato alle fonti dell’Istituto per la Musica con la preparazione di Amply per due strumenti ad arco amplificati di Oppo e del quartetto Natura morta con fiamme di Romitelli, mentre Frances-Marie Uitti approfondirà alcuni aspetti delle notazioni e delle tecniche esecutive del violoncello.
Il bando con scadenza il 31 maggio selezionerà una dozzina di strumentisti ad arco, tra violinisti, violisti e violoncellisti che saranno ospitati presso la Residenza Branca e potranno pertanto seguire la messa a punto della performance in tutte le sue fasi.
Partecipano al workshop Alessandra Carlotta Pellegrini, Pierre Michel, Ingrid Pustijanac, Giovanni Verrando e Alvise Vidolin.
Questa giornata di studi, coordinata da Gianmario Borio, Adriana Guarnieri e Franco Piperno, è la terza tappa del ciclo Musicologia: critica, filologia e storia: il ricordo di Francesco Degrada, organizzato congiuntamente con la Fondazione Pergolesi Spontini, il Centro Studi Pergolesi e l’Università degli Studi di Milano per ricordare la figura del musicologo italiano scomparso nel 2005. L’incontro di Venezia, organizzato in collaborazione con il Conservatorio Benedetto Marcello, mette in luce il ruolo che Degrada svolse per la diffusione del sapere musicale nella sua attività per il Teatro La Scala, nei suoi rapporti con i compositori dell’avanguardia, nell’organizzazione di festival e concerti, mediante programmi di sala e interventi sui media; aspetti sui quali si concentrano le relazioni di Cesare Fertonani e Alessandro Turba.
La funzione di mediazione tra lavoro scientifico e formazione del cittadino si colloca per Degrada in un contesto politico-culturale che sta sotto l’egida dell’impegno; le successive relazioni di Carla Cuomo su Massimo Mila e di Angela Carone su Roman Vlad contribuiranno a precisare questo quadro e a tracciare le linee di una stagione di grande vitalità per la cultura italiana. L’incontro, che prevede anche una testimonianza di Mercedes Viale Ferrero, inizierà con una tavola rotonda dedicata alle trasformazioni della critica musicale intercorse negli ultimi tre decenni; vi parteciperanno Angelo Foletto, Mario Messinis, Giorgio Pestelli e Paolo Petazzi.
16 giugno 2017
Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore
17 giugno 2017
Teatro La Fenice, Sale Apollinee
Il convegno, coordinato da Ellen Rosand e Stefano La Via e organizzato dall’Istituto per il Teatro e il Melodramma e dall’Istituto per la Musica, in collaborazione con il Teatro La Fenice, si inserisce nel quadro delle celebrazioni per i 450 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi, e si propone come incontro tra studiosi e interpreti delle più varie provenienze e competenze. Articolato in due intense giornate, il convegno si suddivide in tre sessioni: le prime due, “L’Incoronazione di Poppea”: da Busenello a Monteverdi e “Il ritorno d’Ulisse in patria: chiavi di lettura e interpretazione”, si svolgeranno il 16 giugno presso la Fondazione Giorgio Cini; la terza sessione, Storia e critica delle messe in scena, avrà luogo il 17 giugno presso le Sale Apollinee del Teatro La Fenice.
A conclusione delle giornate di studio e al termine dello spettacolo, il Maestro Sir John Eliot Gardiner incontrerà Tim Carter e i relatori del convegno. Tra gli studiosi coinvolti Guillaume Bernardi, Mauro Calcagno, Jane Glover, Wendy Heller, Mario Infelise, Jean-François Lattarico, Maria Martino, Magnus Schneider, Hendrik Schultze, Anna Tedesco e Nicola Usula.
In coincidenza con il convegno, presso il Teatro La Fenice, il Maestro Sir John Eliot Gardiner e la Monteverdi Choir and Orchestras porteranno in scena la Trilogia Monteverdiana: L’Orfeo, Il ritorno d’Ulisse in patria e L’incoronazione di Poppea. Presentata a Venezia in anteprima assoluta, la Trilogia avrà un cast di giovani interpreti selezionati dal Maestro Gardiner tra Italia, Inghilterra e Francia, nel corso di un ciclo di workshop propedeutici alla messa in scena; l’Accademia Monteverdiana ha avuto luogo nell’aprile 2016 presso la Fondazione Giorgio Cini, organizzata dall’Istituto per il Teatro e il Melodramma.
Didascalia immagine:
Francesco Primaticcio, Ulisse e Penelope, 1560 circa, Toledo Museum of Art (Toledo, Ohio). Acquistato con il contributo del Libbey Endowment, dono di Edward Drummond Libbey, 1964.60
Il 26 novembre l’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini organizza un concerto in occasione del convegno internazionale di studi New Music Theatre in Europe: Transformations between 1955-1975.
PROGRAMMA
Paolo Casiraghi, clarinetto
Paolo Fumagalli, viola
Luca Ieracitano, pianoforte
Simone Beneventi, percussioni
Giacomo Manzoni – Frase per clarinetto e pianoforte (1988)
Mauricio Kagel – Con voce per tre esecutori (1972)
Domenico Guaccero – Cadenza per viola
Sylvano Bussotti – Per tre per tre esecutori (1959)
Georghes Aperghis – Quatreo pièces fébriles per pianoforte e marimba (1995)
Mauricio Kagel – Ludwig van, hommage von Beethoven per organico indeterminato (1970)
Il concerto, che si terrà in Sala delle Capriate alle ore 19.00
L’ingresso libero fino a esaurimento posti, su presentazione di invito da ritirare all’ingresso.
mdi ensemble si forma a Milano nel 2002 grazie al sostegno dell’associazione Musica d’Insieme e da subito affianca il lavoro a stretto contatto con importanti compositori quali Helmut Lachenmann, Sofia Gubaidulina, Pierluigi Billone con l’esecuzione di diverse première di giovani compositori emergenti, collaborando tra l’altro con direttori come Beat Furrer, Pierre André Valade, Yoichi Sugiyama.
mdi ensemble è artist-in-residence presso il festival Milano Musica fino alla fine del 2017; è inoltre ospite delle più importanti istituzioni musicali italiane e straniere, tra cui Mito-Settembre Musica, Società del Quartetto di Milano, Biennale Musica di Venezia, Festival Traiettorie di Parma, Bologna Festival, Festival Présences di Radio France (Parigi), SMC di Losanna, SWR di Stoccarda, ORF di Innsbruck. Negli USA si esibisce al LACMA di Los Angeles e al Chelsea Music Festival di New York; nel 2008 debutta a Tokyo.
Nel 2015 esegue in prima assoluta al Ravenna Festival L’amor che move il sole e l’altre stelle di Adriano Guarnieri, opera ripresa poi al Festival dei 2 Mondi di Spoleto.
In collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, realizza il documentario See the Sound, dedicato alla musica da camera di Helmut Lachenmann, ora in fase di pubblicazione.
La discografia di mdi ensemble include cd monografici di Gervasoni, premiato con il prestigioso riconoscimento Coup de coeur – musique contemporaine 2009 dall’Accademia Charles Cros, Bussotti, Momi, Verrando, Mochizuki e Casale.
Photo: Vico Chamla – Milano
Rivista open-access e peer-reviewed, curata dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini e pubblicata annualmente.
Archival Notes si dedica alla ricerca sulle fonti musicali dei secoli XX e XXI promuovendo una varietà di approcci interdisciplinari. La rivista non solo valorizza i fondi musicali custoditi dalla Fondazione, ma supporta anche lo sviluppo di relazioni internazionali nel campo della tutela del patrimonio musicale.
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No. 1 (2016)
No. 2 (2017)
No. 3 (2018)
No. 4 (2019)
No. 5 (2020)
No. 6 (2021)
No. 7 (2022)
No. 8 (2023)
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Il seminario, a cura di Gianmario Borio ed Elena Polledri, finanziato dal DAAD con fondi del Ministero degli Esteri tedesco, con il patrocinio del Consolato Generale Tedesco di Milano e il sostegno del Centro Tedesco di Studi Veneziani, della Sezione Italiana della Hölderlin-Gesellschaft e del Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Udine si propone di analizzare l’intenso rapporto di Hölderlin con la musica e la forte attrazione dei musicisti per la sua opera, considerandoli come due facce di una stessa medaglia che meritano di essere studiate in un contesto interdisciplinare. Se la germanistica da tempo ha messo in rilievo come l’arte dei suoni impregni profondamente l’opera di Hölderlin, che definì la sua poetica un’“alternanza dei toni” e le sue poesie “canti”; la musicologia ha rilevato l’ampiezza e la durata dell’influenza del poeta sui compositori, via via intensificatasi nel corso del XX secolo.
Tra gli obiettivi del seminario vi è quello di creare momenti di convergenza tra queste due linee di ricerca, proseguendo in tal modo il percorso iniziato con la giornata di studio Una poesia “gravida di futuro”. Friedrich Hölderlin e la musica del XX secolo, organizzata nel 2014 dall’Istituto per la Musica in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono, il Centro Tedesco di Studi Veneziani, l’Europäische Akademie für Musik und Darstellende Kunst Montepulciano e la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia.
Il seminario si concluderà con l’esecuzione delle Sonate D 845 e D 959 di Franz Schubert sul fortepiano Jakesch nell’interpretazione di Paolo Zanzu.