Istituto per la Musica – Fondazione Giorgio Cini

Beethoven’s Sonatas Op. 31: Creative Process, Formal Structures and Performance

L’Istituto per la Musica prosegue la sua attività editoriale online  sulla piattaforma Open Monograph Press della Fondazione Giorgio Cini.

Beethoven’s Sonatas Op. 31: Creative Process, Formal Structures and Performance

 

The three piano sonatas Opus 31, which even at the time of their publication and first performances were described as works of “great style”, reveal significant deviations from the formal models that Beethoven himself had helped to consolidate. Carl Czerny regarded them as key evidence of the “new way” that the composer had indicated as necessary for his artistic evolution. The fact that they were composed at the same time as the Third Symphony (Eroica) and the Heiligenstadt Testament further underlines their significance. The peculiar structure of the themes and the ambiguity of the formal functions, which emerge most clearly in the second sonata (The Tempest), reveal a propensity for experimentation that has posed almost insurmountable challenges to generations of performers and theorists. This book is the final outcome of a project that began in 2021 with a workshop where studies by musicologists came to grips with issues of performance practices on both the fortepiano and modern piano. As well as an interview with Andreas Staier, the pianist who coordinated the practical sessions of the workshop, there are essays by Gianmario Borio (on the history of the analyses of these sonatas), Hans Joachim Hinrichsen (on styles of interpretation), Janet Schmalfeldt (on compositional technique) and Martina Sichardt (on the sources of the genesis).

Workshop con Marco Angius e i solisti dell’Orchestra di Padova e del Veneto

Con la sua triplice attività di compositore, direttore d’orchestra e teorico, Pierre Boulez ha profondamente influenzato il pensiero musicale del XX secolo.

In occasione del centesimo anniversario della sua nascita viene proposto un workshop del ciclo Research-led Performance incentrato sulla direzione di ensemble orchestrali. Il programma, coordinato da Marco Angius, prevede quattro  composizioni che riflettono il mondo sonoro di Boulez: la Sinfonia op. 21 di Anton Webern, Octandre di Edgard Varèse, Mémoriale di Pierre Boulez, Tropi di Niccolò Castiglioni. Mediante un bando vengono selezionati otto giovani direttori d’orchestra, i quali hanno mostrato interesse e attitudine nei confronti del repertorio in questione. Le sedute pratiche si alternano con sedute teoriche tenute da Pietro Cavallotti, Paolo Dal Molin, Massimiliano Locanto e Francisco Rocca.

Il workshop termina con un concerto il 7 marzo, alle ore 18.00, nella Sala degli Arazzi della Fondazione, a conclusione di una tre giorni di workshop incentrato sulla direzione di ensemble orchestrali, all’interno del ciclo Research-led Performance.

Il programma del concerto prevede infatti l’esecuzione di brani di Niccolò Castiglioni, Tropi (1959, per complesso da camera), Pierre BoulezMémoriale (1985, per flauto solo e otto strumenti), Edgard VarèseOctandre  (1923, per otto strumenti) e Anton WebernSinfonia op. 21 (1928).

Concerto | ore 18:00

    Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Roman Vlad

    Il Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Roman Vlad (1919-2019) è stato istituito il 29 marzo 2019 a Roma, presso il Ministero per i beni e le attività culturali (Direzione generale Biblioteche e Istituti culturali). Presieduto da Gianmario Borio (Direttore dell’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini di Venezia e Professore ordinario presso l’Università degli Studi di Pavia), il Comitato Nazionale è costituito da Angela Carone (responsabile del Fondo Roman Vlad presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia), Giorgio Battistelli (Presidente della Società Aquilana dei Concerti “Bonaventura Barattelli”, L’Aquila), Fabrizio Pezzopane (Direttore Artistico della Società Aquilana dei Concerti “Bonaventura Barattelli”, L’Aquila), Guido Casati (Presidente dell’Associazione Musicadesso, Milano).

    Il Comitato promuove iniziative per valorizzare le molteplici attività del compositore, pianista e musicologo Roman Vlad che l’hanno reso un protagonista della scena musicale internazionale.

    Foto di Luca Fregoso, Fondo Roman Vlad, Fondazione Giorgio Cini.

    Biografia

    Roman Vlad (1919 — 2013)
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    Nato a Cernauti (Romania) il 29 dicembre 1919, Roman Vlad inizia giovanissimo lo studio del pianoforte e della composizione. Nel 1938, dopo aver conseguito il diploma in pianoforte nel Paese natale, si trasferisce a Roma per perfezionarsi con Alfredo Casella presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; parallelamente, inizia gli studi in ingegneria.

     

    Sin dagli anni Quaranta avvia una costante attività concertistica internazionale che intreccia con quella di critico musicale e musicologo, firmando nei decenni centinaia di articoli principalmente dedicati ad aspetti storiografici, estetici e analitici della musica dell’Ottocento e del Novecento, pubblicati su prestigiose riviste italiane e straniere (tra cui L’ImmagineMercurioLetteraturaLa Rassegna MusicaleStudi musicaliHorizonMelosMusik-Konzepte). Ad essi affiancò negli anni Cinquanta la stesura dei primi volumi incentrati sulla musica del XX secolo (Modernità e tradizione nella musica contemporanea, 1955; Luigi Dallapiccola, 1957; Storia della dodecafonia, 1958; Stravinskij, 1958, tradotto anche in inglese e rumeno), a cui seguirono una monografia sulla Sagra della primavera (Architettura di un capolavoro, 2005) e un ampio studio su Skrjabin (2009). Risalgono agli anni Cinquanta anche le prime trasmissioni radiofoniche curate da Vlad, che lo consacrano quale colto e raffinato divulgatore; ad esse seguirono numerose serie televisive di approfondimento musicale, nelle quali egli illustrò aspetti della musica del passato e del presente, con particolare attenzione a quella dei compositori della Seconda scuola di Vienna e di Igor Stravinskij (del quale Vlad  è stato uno dei massimi studiosi di fama mondiale). Parallelamente, Vlad si è dedicato in modo costante alla composizione. Il suo corposo catalogo, che annovera composizioni scritte negli anni Trenta e i cui ultimi titoli risalgono al XXI secolo, comprende brani di musica strumentale, vocale, elettronica, nonché balletti e musiche di scena; degne di nota sono le collaborazioni con lo scenografo e ballerino Aurel M. Milloss per il balletto Die Wiederkehr, il cui debutto a Colonia avvenne nel 1962, e con Ernest Bour, che tre anni dopo diresse a Donaueschingen l’Ode super ‘Chrysea phorminx’ per chitarra e orchestra (solista Mario Gangi). Altrettanto vasta è la sua produzione musicale per film, telefilm e documentari, firmati da registi di fama internazionale, che nel 1950 gli valse il Nastro d’argento per le composizioni cinematografiche: si ricordino le musiche per La beauté du diable, di René Clair (1950), Monsieur Ripois (René Clément, 1954), Domenica d’agosto (Luciano Emmer, 1950), Herrin der Welt (William Dieterle, 1960), Il giovane Toscanini (Franco Zeffirelli, 1988). Divenuto cittadino italiano nel 1951, Vlad fu anche instancabile organizzatore: è stato direttore artistico (poi presidente) dell’Accademia Filarmonica Romana, dell’Orchestra Sinfonica di Torino della RAI, del Teatro Comunale di Firenze, del Teatro alla Scala di Milano e sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, nonché presidente della Società Aquilana dei Concerti. Ha presieduto la SIAE (1987-1993) e la Confédération Internationale des Auteurs et Compositeurs (1980-1982; 1990-1994). Si è spento a Roma il 21 settembre 2013.

    Bibliografia di riferimento su Roman Vlad

    Saggi e monografie
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    • Carone, Angela, ‘Musica non facit saltus’. Tre poesie di Montale musicate da Roman Vlad, «Paragone. Rivista mensile di arte figurativa e letteratura», LXV, Terza serie, 114-116, Luglio-Agosto 2014, pp. 20-32.
    • Aspetti genetici e strutturali delle Variazioni intorno all’ultima Mazurka di Chopin di Roman Vlad, «Rivista Italiana di Musicologia», L, 2015, pp. 199-226.
    • Roman Vlad a San Giorgio. Pluralità di eventi e ruoli in sessant’anni (e oltre) di storia, «Lettera da San Giorgio», XVIII/34, marzo-agosto 2016, pp. 24-25.
    • Dalla parola scritta alla parola detta. Impegno e formazione del cittadino secondo Roman Vlad,  «Schweizer Jahrbuch für Musikforschung», XXXVI, Neue Folge, 2016 (© 2019), pp. 91-117.
    • Paul Hindemith beim XXVII Maggio Musicale Fiorentino (1964), «Hindemith-Jahrbuch», XLVII, 2018, pp. 105-129.
    • L’Espressionismo al XXVII Maggio Musicale Fiorentino. Un felice groviglio di scelte audaci, tentativi falliti, accese polemiche e grandi successi«Gli Spazi della Musica», VIII, 2019, pp. 59-73. Di Tizio, Raffaella. L’Opera da quattro soldi di Vito Pandolfi, «Teatro e Storia. Nuova serie», XXXVII, 2016, pp. 251-275.
    • L’opera dello straccione di Vito Pandolfi e il mito di Brecht nell’Italia fascista, Roma, Aracne, 2018. Graziosi, Giorgio, Musicisti del nostro tempo: Roman Vlad, «La Rassegna musicale», XXIII/1, 1953, pp. 6-18. Marchiori, Alessandro, Riflessioni su Ode super “Chrysea phorminx” di Roman Vlad, «il Fronimo. Rivista di chitarra», XLIV/176, 2016, pp. 14-21. Munteanu, Viorel, Roman Vlad și treatrul muzical«Muzica», VII/1, 1996, pp. 19-28.
    • Modernitate și traditie, Bucarest, Editura Muzicala, 2001. Palazzetti, Nicolò, The Bartók Myth. Fascism, Modernism and Resistance in Italian Music Culture, «International Review of the Aesthetics and Sociology of Music», XLVII/2, 2016, pp. 289314. Pasticci, Susanna, Hermeneutics and creative process: Roman Vlad’s reception of Stravinsky, «Archival Notes. Sources and Research from the Institute of Music», II, 2017, pp. 41-63 (http://onlinepublishing.cini.it/index.php/arno/article/view/72). Ricci, Franco Carlo, La musica di Roma Vlad per il cinema, la televisione e il teatro, «Nuova Rivista Musicale Italiana», IV, 2008, pp. 499-522.
    • Roman Vlad. La formazione musicale, l’incontro con Alfredo Casella, l’attività a Roma durante il secondo conflitto mondiale, in Intellettuali Romeni a Roma, a cura di Cecilia Roman, Roma, Istituto Nazionale di Studi Romani, 2008, pp. 19-39. Stevenson, Robert, An Introduction to the Music of Roman Vlad, «The Music Review», XXII/2, May 1961, pp. 124-135. Zanetti, Emilia, Storia di una mamma di Roman Vlad, «la Biennale», n. 6, ottobre 1951, p. 36.
    Tesi di Laurea
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    • Cappellini, Silvia, Roman Vlad. La musica per pianoforte solo come arte della variazione, Tesi di Laurea in Storia, Scienze e Tecniche della Musica e dello Spettacolo, Università degli Studi di Tor Vergata, A. A. 2006/2007, 69 pp. + Appendici.
    • Del Vaglia, Daria, Ricerca in… Ricercare elettronico sopra una serie di Le ciel est vide di Roman Vlad, Tesi del Corso di diploma di secondo livello in discipline musicali, Conservatorio di Musica “G. Verdi” – Como, A. A. 2010/1011, 120 pp.
    • Di Tizio, Raffaella, L’Opera dello straccione di Vito Pandolfi. Il mito di Brecht nell’Italia fascista,  Dissertazione dottorale in Generi letterari, Università de L’Aquila, A. A. 2015/2016, 252 pp.
    • Frijia, Daniela, Roman Vlad. Vita e opere, Tesi di Laurea in Storia della Musica, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, A. A. 2004/2005, 127 pp.
    • Marchiori, Alessandro, La dodecafonia di Roman Vlad attraverso Opus Triplex, Tesi di Laurea in Musicologia, Università degli Studi di Pavia, A. A. 2013/2014, 85 pp.
    • Mazzagufo, Laura, Le Tre poesie di Montale di Roman Vlad: studio genetico-analitico, Tesi di Laurea in Musicologia, Università degli Studi di Pavia, A. A. 2016/2017, 134 pp.

    Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Roman Vlad

    Istituto per la Musica
    DIRETTORE
    Gianmario Borio
    INDIRIZZO
    Fondazione Giorgio CiniIsola di San Giorgio, 30124, Venezia

    Bando “Research-led Performance”: Music for Ensemble Around Pierre Boulez

    Bando “Research-led Performance”: Music for Ensemble Around Pierre Boulez

    Scadenza per l’invio delle domande 14 febbraio 2025

     

    Workshop con Marco Angius e i solisti dell’Orchestra di Padova e del Veneto

    Dal 5 al 7 marzo 2025 l’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, in partnership con la Fondazione Orchestra di Padova e del Veneto, organizza un workshop del ciclo Research-led Performance rivolto a giovani direttori (limite di età: 35 anni) interessati all’approfondimento della musica strumentale del XX secolo.

    Il bando è finalizzato allo studio, concertazione e direzione delle seguenti opere:

    – Sinfonia op. 21 di Anton Webern (trascrizione per organico cameristico),

    – Octandre di Edgard Varèse,

    – Mémoriale di Pierre Boulez,

    – Tropi di Niccolò Castiglioni.

    Archival Notes No. 8

    Rivista open-access e peer-reviewed, curata dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini. Con un approccio interdisciplinare, Archival Notes. Source Studies in Twentieth and Twenty-First-Century Music si dedica alla ricerca sulle fonti musicali dei secoli XX e XXI.

     

    Articoli

    • Claudia Di Luzio, Rendering Voices Independent – Smorfie and Sogni: On the Dramaturgy and Text-Music Relationship in Fausto Razzi’s Music Theatre Work
    • Luigi Manfrin, Fausto Romitelli’ “Syntactic Pertinences” of Timbre: Analytical Notes on Lesson II of Professor Bad Trip
    • Franco Sciannameo, Nino Rota. Sonata per viola e pianoforte (1934-35): Genesis and Performing Alternatives
    • Francesca Scigliuzzo, Searching for Something Other Than Sound: Proposal for a Study of the Materials for Domenico Guaccero and Michiko Hirayama’s Esercizi per voce sola (1965; 1971)
    • Paolo Somigli, Music in Interaction With Other Arts: Florence in the 1960s and the Experience of Gruppo 70

    A Performer’s Eye

    • Aldo Orvieto, Notational Aspects in the Piano Works of Camillo Togni (1937-47): The Case of the Sonata Op. 9 for Cello and Piano

    L’ottavo numero di Archival Notes è disponibile per il download e la consultazione sulla piattaforma Open Journal System della Fondazione Giorgio Cini.

    Istituto per la Musica

    Research-led Performance | Composer – Instrument – Performer | Violoncello Solo in the Second Half of the 20th Century

    Con questo workshop riprende il ciclo Research-led Performance, inaugurato nel 2016: una delle attività più seguite e apprezzate dell’Istituto per la Musica.

    L’edizione 2024 è affidata a Lucas Fels, violoncellista del Quartetto Arditti e professore presso l’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Francoforte. Musicista di grande maestria, Fels coniuga la sua competenza con un vivo interesse per gli aspetti filologici e la riflessione teorica. Il workshop è incentrato su opere per violoncello solo di compositori italiani, con particolare attenzione ai fondi archivistici conservati presso l’Istituto per la Musica. Le composizioni oggetto di studio saranno le seguenti:

    • Luigi Dallapiccola, Ciaccona, Intermezzo e Adagio (1945);
    • Renato de Grandis, Serenata seconda (1970);
    • Giacomo Manzoni, Freedom (2001);
    • Ernesto Rubin de Cervin, Omaggi (2002).

    Il workshop è destinato a giovani violoncellisti con spiccate capacità di comprensione e interpretazione della musica di ricerca e sperimentazione. Il programma comprende sessioni pratiche e teoriche, oltre a un concerto finale con esibizioni di una selezione di borsisti. Le sessioni pratiche saranno tenute da Lucas Fels, mentre nelle sessioni teoriche, aperte al pubblico, i musicologi Gianmario Borio (Direttore dell’Istituto per la Musica e professore all’Università di Pavia), Francisco Rocca (collaboratore scientifico dell’Istituto per la Musica) e Francesca Scigliuzzo (dottoranda all’Università di Udine) affronteranno diversi aspetti delle opere studiate. È prevista la partecipazione di Giacomo Manzoni.

    Bando di iscrizione per 8 violoncellisti con borsa di studio

    Scarica WorkshopVioloncelloBandoITA_DEF (dic)

    Scadenza per la presentazione delle domande: 25 ottobre 2024

      Istituto per la Musica

      Fondato nel 1985 da Giovanni Morelli, promuove la ricerca scientifica e la diffusione del sapere nei vari ambiti della cultura musicale dell’Occidente. Attraverso i processi compositivi, la teoria e la pratica dell’interpretazione musicale ed esperienze audiovisive, l’Istituto è impegnato nella conservazione e nella valorizzazione di importanti fondi personali, nella pubblicazione di letteratura musicologica e nell’organizzazione di convegni, seminari e manifestazioni musicali, promuovendo collaborazioni tra enti pubblici e privati a livello nazionale e internazionale.

      Principale terreno di ricerca dell’Istituto sono le fonti della creazione musicale del XX secolo, esplorate da diverse prospettive. Sono analizzati aspetti come la genesi di opere e eventi musicali, gli elementi biografici, la storia delle organizzazioni musicali e i rapporti con la teoria musicale. Nell’ambito della teoria e della pratica dell’interpretazione musicale, l’Istituto offre un insieme organico di studi, seminari e masterclass, relazionando ricerca storica ed elaborazione teorica e pratica. Queste attività si focalizzano su temi e repertori di epoche, aree e culture diverse. Un ulteriore ambito di studio è il nesso tra suono e immagine, come si è configurato nell’era dell’elettronica. Le creazioni audiovisive, che spaziano dal cinema alle installazioni, vengono analizzate in termini di rapporti strutturali e modalità comunicative.

      Dal 2012 l’Istituto è diretto da Gianmario Borio.

      Musicisti durante il workshop Research-Led Performance. Conducting Twentieth-Century Music for Ensemble © Fondazione Giorgio Cini

      L’Istituto per la Musica si dedica alla ricerca, all’interpretazione musicale e alla valorizzazione di archivi del XX e XXI secolo, focalizzandosi su opere di personalità di spicco nel mondo musicale, coreutico e audiovisivo.

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      Curata dall’Istituto e pubblicata annualmente dalla Fondazione Giorgio Cini, Archival Notes è una rivista open-access e peer-reviewed. Attraverso il patrimonio musicale della Fondazione e l’analisi delle fonti conservate in archivi simili, la rivista presenta studi sulle fonti musicali del XX e XXI secolo incoraggiando una varietà di approcci e prospettive disciplinari.

      Mostra online "Nino Rota e il pianoforte": Dagli archivi dell’Istituto per la Musica

      Istituto per la Musica

      DIRETTORE
      Gianmario Borio

      Dimensions of Current Compositional Practice: The Composers’ Perspective in Dialog with Musicologists

      Uno dei tratti distintivi della cultura musicale del XX secolo è l’intensa attività pubblicistica dei compositori. Una parte rilevante di essa è costituita dalla riflessione teorica che si può manifestare nella didattica, nelle conferenze, nelle trasmissioni radiofoniche e televisive, negli articoli per giornali e riviste, nell’elaborazione di trattati. Tale riflessione rivela l’orizzonte di quesiti a partire dai quali i compositori hanno ideato e realizzato le proprie opere; essa rimanda anche al contesto generale della teoria musicale e a quello ancora più generale della storia del pensiero.
      Questa manifestazione prende spunto dalle Leçons de musique che Pierre Boulez tenne al Collège de France negli anni 1976-1995; nei diversi cicli di lezioni il compositore affrontò in chiave storica e retrospettiva i nodi fondamentali della tecnica compositiva del XX secolo, presentando non solo la propria visione del processo storico ma fornendo una serie di preziose sollecitazioni all’esegesi musicologica. Da questo modello si ricava innanzitutto l’approccio storico, l’indagine dei problemi compositivi a partire dalla loro origine e dalle svariate risposte che hanno ricevuto nel corso dei decenni. Diversamente dall’impostazione ex cathedra dalle lezioni
      di Boulez, il convegno intende adottare un approccio dialogico a diversi livelli. I concetti di forma, strumento, suono e timbro saranno discussi in alternanza da due compositori che sono da decenni al centro dell’interesse internazionale per le loro opere, l’insegnamento e la loro attività pubblicistica: Agostino Di Scipio e Marco Stroppa. Essi instaureranno a loro volta un dialogo con Mark Delaere e Ulrich Mosch, musicologi di fama internazionale e con un notevole bagaglio di teoria musicale, nonché con un gruppo di giovani compositori e musicologi.

       

      Concerto mdi Ensemble

      17 Luglio 2024

      Auditorium “Lo Squero” ore 18,30 – ingresso libero fino esaurimento dei posti


      Marco Stroppa, Ay, there’s the rub, per violoncello solo (2001, 2011)

      Agostino Di Scipio, Texture – Residue (2006) per lo stesso numero di corde e fiati e live-electronics

       —- breve intervallo —-

      Agostino Di Scipio, 3 pezzi muti (dalla superficie al fondo) per pianoforte e live‐electronics (2007)

      Marco Stroppa, Hommage à Gy. K. per clarinetto, viola e pianoforte (2011, 1997-2003)

       

      Sonia Formenti: flauto

      Paolo Casiraghi: clarinetto

      Salvatore Castellano: sax

      Corinna Canzian: violino

      Paolo Fumagalli: viola

      Giorgio Casati: violoncello

      Luca Ieracitano: pianoforte

      Davide Gagliardi: live electronics

       

       

       

      Bando di iscrizione Ottavo Workshop del ciclo Research-led Performance

      Bando Research-led Performance

      Termine per l’invio delle candidature: 25 ottobre 2024

       

      Composer – Instrument – Performer Violoncello Solo in the Second Half of the 20th Century

      Il workshop è destinato a giovani violoncellisti con spiccate capacità di comprensione e interpretazione della musica di ricerca e sperimentazione.

      Il programma comprende sessioni pratiche e teoriche, oltre a un concerto finale con esibizioni di una selezione di borsisti. Le sessioni pratiche saranno tenute da Lucas Fels, mentre nelle sessioni teoriche, aperte al pubblico, i musicologi Gianmario Borio (Direttore dell’Istituto per la Musica e professore all’Università di Pavia), Francisco Rocca (collaboratore scientifico dell’Istituto per la Musica) e Francesca Scigliuzzo (dottoranda all’Università di Udine) affronteranno diversi aspetti delle opere studiate. È prevista la partecipazione di Giacomo Manzoni.

       

      Le attività si svolgeranno nella sede della Fondazione Giorgio Cini sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, dal 3 al 6 dicembre 2024.

      Per partecipare alla selezione gli interessati dovranno inviare la propria candidatura a mezzo email a concorsimusica@cini.it entro e non oltre il 25 ottobre 2024.