Istituto di Storia dell’Arte – Pagina 5 – Fondazione Giorgio Cini

Premio di studio in memoria di Manlio Malabotta e Franca Fenga Malabotta

L’Istituto di Storia dell’Arte bandisce un concorso annuale per un premio di studio destinato a storici dell’arte, laureati, specializzandi, dottorandi, dottori di ricerca, che per ragioni inerenti al loro campo d’indagine e alle loro ricerche, su temi e argomenti specificatamente indicati nel bando, debbano compire un viaggio di studio e/o stabilirsi temporaneamente in una città diversa da quella di residenza e di domicilio, per studiare e fare ricerca presso istituti di ricerca, musei, biblioteche, archivi, fondazioni culturali.

 

Il termine di presentazione delle domande è fissato improrogabilmente al 10 novembre 2022.

 

L’iniziativa intende onorare la poliedrica figura di Manlio Malabotta (1907- 1975), poeta e intellettuale triestino, critico d’arte militante, bibliofilo, appassionato di fotografia e fine collezionista d’arte del Novecento, che ha ricoperto un ruolo di spicco nella cultura italiana e giuliana del secolo scorso; e della moglie Franca Fenga Malabotta (1924-2020), grazie alla quale nel 2020 le collezioni d’arte della Fondazione Giorgio Cini si sono arricchite, tramite lascito testamentario disposto nel 2015, di una parte cospicua della ricca raccolta d’arte Malabotta. Il lascito annovera un poderoso corpus di opere grafiche e di libri illustrati dei più importanti artisti italiani e giuliani del Novecento, tra le quali un acquerello e due acqueforti di Giorgio Morandi, prove litografiche di De Pisis e numerose incisioni di artisti italiani e giuliani della prima metà del Novecento. A questi s’aggiunge un nucleo di libri antichi illustrati di argomento istriano e dalmata. Vanto del conferimento è inoltre il pregevole nucleo di opere di Arturo Martini, tra cui la splendida terracotta con l’Ofelia del 1932, il bronzo Donna al mare dello stesso anno, il gesso La sete, bozzetto preparatorio per l’omonima scultura in pietra di Finale del 1934, e la Natura morta, olio su cartone, del 1945.

 

Il Lascito alla Fondazione Cini, atto conclusivo di un lungimirante percorso di istituzionalizzazione della significativa collezione malabottiana si qualifica come una delle più importanti acquisizioni degli ultimi anni da parte dell’Istituto di Storia dell’Arte, che vede così incrementare in modo considerevole le proprie raccolte di grafica novecentesca.

 

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«Saggi e Memorie di storia dell’arte» 44 (2020)

• Francesca Girelli, Il Maestro delle Virtù di sant’Ansovino: sei nuove statue in Romania e alcune riflessioni su uno scultore del Trecento adriatico

 

• Lorenzo Principi, Una predella per il Sant’Andrea di Andrea Ferrucci nella cattedrale di Firenze

 

• Francesco Saracino, Isabella d’Este e il “presepio con santo Zoanne Baptista”

 

• Antonella Chiodo, Il testamento artistico di Orsola Maddalena Caccia e il ruolo delle sorelle Bottero pittrici nel monastero di Moncalvo

 

• Simone Guerriero, “Sa temprar col scalpel anco la penna”: per il profilo di Bernardo Falconi

 

• Gianpasquale Greco, “Assai più credeva egli di sapere di quello che effettivamente sapesse”: Oronzo Malinconico (1661-1709), pittore napoletano
nella scia di Luca Giordano

 

• Enrico Noè, Gli altari della demolita chiesa di Santa Lucia

 

• Antonella Bellin, Elena Catra, Anticipando Ruskin. Considerazioni sulla rivalutazione della Presentazione di Gesù al Tempio di Carpaccio nelle prime decadi dell’Ottocento

 

• Stefania Portinari, “Oh Venezia!”. Le intermittenze del cuore di Filippo de Pisis e i cieli alati di nuvole

 

• Ambra Cascone, Un poeta alla Biennale: Attilio Bertolucci a Venezia nel 1948 e le cronache per la “Gazzetta di Parma”

Editi-Inediti: disegnare ‘in vetro’

In occasione dell’IYOG 2022 (International Year of Glass) e in continuità con il festival The Italian Glass Weeks il Centro Studi del Vetro dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini presenta un inedito percorso espositivo attraverso una selezione di carte e taccuini d’artista provenienti dalle proprie raccolte archivistiche. Nucleo centrale del progetto espositivo allestito negli spazi della Nuova Manica Lunga, saranno le opere su carta, i progetti, gli schizzi e i disegni, mai esposti nè pubblicati, realizzati da Cristiano Bianchin, Silvano Rubino e Giorgio Vigna, tre artisti di acclarata fama internazionale che si sono cimentati anche con il vetro e che hanno donato i loro archivi alla Fondazione Giorgio Cini. Tra le opere in esposizione saranno visibili acquerelli, carboncini, pastelli e materiali di lavoro, che attraverso annotazioni e varianti, raccontano molteplici e personali storie di creatività, ripensamento e sperimentazione. La mostra consta di una cinquantina di carte frutto di una scrupolosa ricerca d’archivio e il percorso espositivo è appositamente concepito per raccontare ciascuno dei tre autori attraverso uno specifico corpus di lavori che ne mettano in evidenza il diverso approccio, sia progettuale che creativo.

 

Il repertorio formale di Cristiano Bianchin rievoca immaginari onirici con figure come serpenti, totem e improbabili ombre umane, da realizzarsi applicando sapientemente le tecniche della tradizione muranese (iridato, murrine, soffiato a bolle, soffiato a coste, vetro lattimo, acidato, filigrana ‘a reticello’) e mescolando vari materiali come ottone, lana, canapa. I riferimenti formali di Silvano Rubino sono invece sostenuti e animati da un’equilibrata poetica di affondi nelle pratiche più contemporanee, scandita da un intelligente confronto con la scultura, la pittura, la fotografia. Una trama di creazioni preziose e colorate restituisce infine il linguaggio e lo stile di Giorgio Vigna, la sua naturale tendenza alla semplicità più elegante, in alcuni casi edulcorata da preziosi interventi in foglia oro e innumerevoli citazioni dal mondo naturale.

 

Le visite al Centro Studi del Vetro e alla mostra Editi-Inediti: disegnare ‘in vetro’ sono inserite nel ricco calendario dell’evento The Italian Glass Weeks e sono visitabili su appuntamento (centrostudivetro@cini.it)

 

Venini: Luce 1921-1985

La mostra Venini: Luce 1921 – 1985 è il risultato di un lungo programma di ricerca siglato dal progetto LE STANZE DEL VETRO, che dal 2012 propone occasioni di approfondimento della storia della rinomata vetreria Venini, accompagnate come sempre da un convegno organizzato dal Centro Studi del Vetro.

 

Focus del simposio questa volta è il tema dell’illuminazione dell’azienda muranese, che a partire dal primo dopoguerra ha contribuito in modo fondamentale alla crescita e all’evoluzione di questo specifico settore, sia a livello nazionale che internazionale, sdoganando in modo definitivo l’illuminotecnica da un’originaria concezione meramente decorativa. 

Le ricercatezze e le innovazioni sperimentate dalla ditta spaziarono su piccola e grande scala, coprendo un arco tipologico molto ampio: dall’esecuzione di svariate tipologie di apparecchi a sospensione e lampade a parete, fino alle installazioni a soffittature luminose per navi da crociera, alberghi, stazioni ferroviarie. 

 

I numerosi progetti -per committenze pubbliche e private- permisero inoltre a figure del calibro di Vittorio Zecchin, Napoleone Martinuzzi, Tomaso Buzzi e Carlo Scarpa, di articolare la propria creatività in diversi e stimolanti ambiti d’intervento. 

 

Ma l’elenco di designers e architetti si arricchisce nel tempo con nomi del calibro di Gio Ponti, 

Franco Albini, Massimo Vignelli, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, per citare solo alcuni dei protagonisti che contribuirono all’ideazione di oggetti e modelli tra i più innovativi ed apprezzati, eseguiti grazie alle sperimentazioni tecniche da sempre attuate all’interno dell’azienda veneziana.

 

Grazie all’apporto di esperti e storici dell’arte il convegno intende dunque ripercorrere alcune tappe e momenti che hanno determinato il successo della Venini anche in questo specifico segmento di produzione, dagli anni Venti ai giorni nostri, analizzando alcune particolari installazioni e progetti, come per esempio il celebre “velario” di copertura della corte interna di Palazzo Grassi a Venezia, ma anche l’installazione a poliedri progettata dall’architetto Carlo Scarpa per l’esposizione di Torino “Italia 61”. 

 

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Nino Barbantini (1884-1952). Tra museografia e critica d’arte

Convegno di Studi Nino Barbantini (1884 – 1952) tra museografia e critica d’arte
Complesso Monumentale Rocca di Monselice, aula Businaro
18-19 ottobre 2022

 

Nelle giornate del 18 e 19 ottobre si terrà presso la suggestiva cornice del Castello di Monselice il Convegno di Studi Nino Barbantini (1884 – 1952) tra museografia e critica d’arte, promosso dall’Istituto di Storia dell’Arte, in collaborazione con la Regione del Veneto, in occasione del settantennale della morte. Figura di primo piano della museografia in Italia dei primi decenni del Novecento, fu protagonista indiscusso della vita culturale lagunare contribuendo a plasmare il sistema museale cittadino. In qualità di Direttore della Galleria internazionale d’Arte Moderna di Venezia fu promotore delle celebri esposizioni dei “ribelli di Ca’ Pesaro”, sostenendo artisti come Gino Rossi, Felice Casorati, Umberto Boccioni, Arturo Martini, grazie alla sua attività di pubblicista e critico d’arte; attivo anche sul fronte dell’arte antica, curò memorabili mostre nella città natale Ferrara, Esposizione della pittura ferrarese del 1933, e in quella lagunare d’adozione come la monografica su Tiziano (1935) allestita a Ca’ Pesaro.

 

Alla metà degli anni Trenta fu prescelto da Vittorio Cini come responsabile del progetto di restauro e allestimento del Castello di Monselice, che con le sue collezioni d’arte è lo specchio delle scelte di gusto operate da Barbantini per l’imprenditore collezionista Vittorio Cini, con il quale condivise un lungo e fraterno sodalizio culturale. Amicizia suggellata nel 1951 quando Barbantini affiancò Vittorio Cini nel progetto di creazione della Fondazione Giorgio Cini, contribuendo a definirne l’identità culturale e assumendone il ruolo di primo presidente.

 

Il programma delle due giornate indaga la poliedrica personalità di Barbantini e intende restituirne l’intreccio fecondo tra museografia, esposizioni e critica d’arte, presentando gli allestimenti da lui promossi alla luce della museografia contemporanea e approfondendo i rapporti con studiosi, colleghi e artisti nel variegato e fecondo clima culturale e intellettuale della Venezia della prima metà del Novecento. Bernard Berenson così ricordò Barbantini nella premessa alla raccolta dei suoi Scritti d’arte editi e inediti (1953), pubblicati l’anno successivo alla scomparsa del critico: «dotato di finissimo intuito, di un gusto sobrio, di un occhio sicuro per l’ambientamento dell’opera d’arte».

 

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Libri a San Giorgio

Le presentazioni dei nuovi libri curati dalla Fondazione Giorgio Cini riprenderanno il giorno 18 ottobre con il volume Patterns of Change in the Traditional Music of Southeast Asia, il decimo della collana ‘Intersezioni Musicali’ pubblicata dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, in collaborazione con l’editore Nota di Udine. Curato dal direttore dell’Istituto, Giovanni Giuriati il volume raccoglie in sette capitoli ricerche originali condotte sul campo sulle musiche del sud-est asiatico. 

 

L’11 novembre, ore 17:00, verranno presentati i quattro volumi di  «Vivaldi Album», tutti a cura di Alessandro Borin. L’incontro sarà presentato da Ivano Bettin e Alessandro Borin, con la partecipazione di Francesco Fanna.

 

I quattro volumi sono serie di antologie di arie d’opera, suddivise per registri vocali, tratte dal corpus delle musiche teatrali di Antonio Vivaldi sopravvissute fino ai giorni nostri. Ciascun volume comprende dodici brani, diversificati per affetto e carattere, che esemplificano una pluralità di stili e di situazioni drammatiche, disposte in ordine cronologico, così da rappresentare uno spaccato ideale dell’intera carriera di Vivaldi.

La presentazione – inserita all’interno dell’incontro dell’Accademia Vivaldi (8-12 novembre) guidato dal soprano Gemma Bertagnolli – sarà seguita da un concerto tenuto dagli allievi dell’Accademia che eseguiranno alcune arie vivaldiane tratte dalle 4 antologie.

 

Il 29 novembre, ore 17:00  si concluderà la rassegna con la presentazione di Panj ganj (I cinque tesori) di Neẓāmi Ganjavi della Fondazione Giorgio Cini. Il restauro di un capolavoro della miniatura persiana del XVII secolo, a cura di Daniela Meneghini e Alessandro Martoni, Casa Editrice Mandragora, Firenze, 2022. L’incontro sarà presentato da Elisabetta Raffo.

 

Il volume monografico, pubblicato all’interno del progetto Salviamo un Codice promosso da Nova Charta Editori e dalla sua direttrice Vittoria de Buzzaccarini e finanziato da Giovanni Alliata di Montereale, è interamente dedicato a uno dei capolavori miniati che si conservano nella biblioteca della Fondazione Giorgio Cini: il manoscritto con i Panj ganj (I cinque tesori), o Ḵamse (Pentalogia), di Neẓāmi Ganjavi (1141-1209), opera somma di uno dei più grandi poeti della letteratura persiana classica, donato da Vittorio Cini nel 1967 a seguito del viaggio in Iran in occasione della mostra delle miniature Cini nel Palazzo Golestan a Teheran. 

Meraviglie del vetro in FMR: “la rivista più bella del mondo”. Il nuovo periodico d’arte di Franco Maria Ricci.

Meraviglie del vetro in FMR: “la rivista più bella del mondo”. 

Il nuovo periodico d’arte di Franco Maria Ricci.

 

21 settembre 2022, ore 17:30

Fondazione Giorgio Cini

Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

 

In occasione dell’Anno Internazionale del Vetro delle Nazioni Unite (IYOG 2022) e della partecipazione alle Italian Glass Weeks, l’Istituto di Storia dell’Arte, attraverso il Centro Studi del Vetro, promuove, in collaborazione con Franco Maria Ricci Editore, l’iniziativa Meraviglie del vetro in FMR: “la rivista più bella del mondo”, la nuova rivista FMR, che dedica ampio spazio all’arte del vetro.

 

Il terzo numero, dedicato all’arte del vetro, presenta in apertura un testo di David Landau, storico dell’arte e collezionista, che racconta il progetto de LE STANZE DEL VETRO, dalla sua nascita nel 2012 a oggi. Segue un articolo, con testi inediti di W. Warmus, E. Reynaud e splendide immagini di Guido Mocafico, dedicato a Leopold e Rudolf Blaschka, mastri vetrai boemi – attivi dalla II metà dell’Ottocento – autori di manufatti (invertebrati marini) destinati ai musei naturalistici di tutto il mondo.

 

Interverranno:
Luca Massimo Barbero
Pier Luigi Pizzi
Pierre Rosenberg
Stefano Salis
Marzia Scalon
Laura Casalis Ricci

 

Sarà possibile seguire l’evento in diretta sul canale youtube della Fondazione Giorgio Cini.

 

Evento su prenotazione fino ad esaurimento posti disponibili.

«Saggi e Memorie di storia dell’arte» 43 (2019)

a cura dell’istituto di storia dell’arte
Mario Cobuzzi, Intaglio e policromia nella scultura lignea del Medioevo ‘umbro’: dalle aperture di Previtali al “sistema pittori-scultori”
Mauro Minardi, Paolo Uccello, Antonio di Papi e il refettorio di San Miniato al Monte
Francesco Saracino, Savoldo e la fortuna di Giacobbe
Antonio Foscari, Alla ricerca di Andrea Palladio “inzegnere” (ma non solo) nell’ala orientale del Palazzo Ducale
Vincenzo Mancini, “Effiggiare gli animi, e gli ingegni”. Il ritratto a Venezia sulla metà del Seicento
Andrea Polati, Profilo di Monsù Rinaldo dalla Montagna “pittore raro massime nelle fortune maritime”
William L. Barcham, Doge Alvise IV Mocenigo’s Patronage of the Arts (Piazzetta, Pitteri, Pavona, Nazari, Joli, Canaletto, Brustolon and Guardi, with a brief excursus on Tiepolo)
Roberto Caterino, Un’inedita raccolta di disegni di architettura presso la Biblioteca Comunale di Treviso
Elena Catra, Monica De Vincenti, Dalla Scuola Grande della Carità all’Accademia di Belle Arti di Venezia: il ciclo scultoreo di Giovanni Maria Morlaiter e i lavori ottocenteschi per la nuova facciata
Giovanni Casini, “A classicism […] as hard […] as a child’s mind”: la fortuna di de Chirico in Inghilterra, ca. 1928-1931
Maria Irene Bertulli, Robert Rauschenberg, Omaggio a Venezia (1975)

Borse di studio del Centro Studi del Vetro  

La Fondazione Giorgio Cini, grazie al contributo di Pentagram Stiftung, offre 1 borsa di studio residenziale di sei mesi finalizzata allo studio dell’arte e della produzione vetraria a Venezia nel Novecento.

 

La borsa, che rientra nell’ambito del progetto Le Stanze del Vetro, è destinata a laureati, dottorandi o post-doc italiani o stranieri che intendano trascorrere sei mesi di ricerca presso il Centro Studi del Vetro dell’Istituto di Storia dell’Arte a partire dal mese di novembre 20221. I candidati dovranno proporre un tema di ricerca che sia preferibilmente in relazione con i fondi archivistici custoditi presso il Centro Studi del Vetro.

 

Domande entro il 1 ottobre 2022

 

Scarica qui il bando.

 

Per maggiori informazioni: centrostudivetro@cini.it

 

Ritorno a Monselice

Nel 1979 più di quaranta opere d’arte furono trafugate dal Castello di Monselice, dimora di delizia e primo teatro del colto collezionismo di Vittorio Cini. Grazie alle indagini del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia, tre di queste opere sono state fortunatamente recuperate e restituite tra 2001 e 2015 alla Fondazione Giorgio Cini, proprietaria del Castello al momento del furto: si tratta di un’Adorazione dei pastori cinquecentesca di artista padano (Cremona ?) dell’ultimo quarto del XVI secolo, di un San Luca Evangelista seicentesco attribuito a Pietro Bellotti, entrambi dipinti su tavola, e di un bassorilievo ligneo policromo con l’ Adorazione del Bambino di scuola lombarda della fine del Quattrocento. Grazie a un accordo di deposito tra la Regione del Veneto, proprietaria attuale del Castello di Monselice, e la Fondazione Giorgio Cini, le opere recuperate dai Carabinieri tornano nella splendida sede scelta per loro da Vittorio Cini.

 

L’atto di conferimento sarà preceduto da una cerimonia ufficiale di consegna delle tre opere in occasione della quale sono previsti i seguenti interventi:

 

Francesco Calzavara

Assessore alla Programmazione, Attuazione programma, Rapporti con il Consiglio Regionale, Bilancio e patrimonio, Affari generali, EE.LL. Regione del Veneto

 

Francesca Scatto

Presidente della Sesta commissione consiliare permanente (Politiche per l’istruzione, la formazione ed il lavoro; politiche per la ricerca; politiche per la cultura, il turismo e lo sport)  Consiglio Regionale del Veneto

 

Cristiano Corazzari

Assessore al Territorio, Cultura, Sicurezza, Flussi migratori, Caccia e pesca Regione del Veneto

 

Giorgia Bedin

Sindaco di Monselice

 

Aldo Rozzi Marin

Amministratore Unico della Marco Polo Srl

 

Renata Codello

Segretario Generale Fondazione Giorgio Cini

 

Christian Costantini

Comandante Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia

 

Luca Massimo Barbero

Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte Fondazione Giorgio Cini