Istituto di Storia dell’Arte – Pagina 29 – Fondazione Giorgio Cini

Il segno dell’arte

La mostra, organizzata dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con l’Associazione Francesco Francia e la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, presenta una selezione della raccolta Certani della Fondazione Giorgio Cini. La raccolta, comprendente disegni di figura e di paesaggio, studi architettonici e decorativi, bozzetti teatrali, disegni legati alle arti minori, è considerata, insieme al fondo degli Uffizi, la più varia, ricca e rappresentativa della produzione grafica degli artisti bolognesi del Sei e Settecento. La mostra Il segno dell’arte. Disegni di figura nella collezione Certani alla Fondazione Giorgio Cini (1500-1750), curata da Giuseppe Pavanello, presenta una selezione dei disegni di figura della collezione databili a partire dall’inizio del secolo XVI fino alla metà di quello XVIII.
L’esposizione si articola in sei sezioni. La prima comprende ben 69 fogli dei maggiori esponenti della pittura emiliana; la seconda raccoglie una selezione di 16 testi grafici realizzati da artisti chiamati a rappresentare significativamente diverse scuole pittoriche della penisola: da quella veneta a quella romana.
Tra i pezzi di maggiore interesse vanno ricordati, oltre alla primizia del San Sebastiano attribuito al maestro quattrocentesco Nicoletto da Modena, due reperti del bolognese Passerotti e un foglio del Bertoja che rappresentano ad alto livello il secolo XVI. Assai rappresentative del secolo successivo, vera età dell’oro, sono invece il disegno di Ludovico Carracci, uno studio di Guido Reni e alcuni capolavori di Guercino a gesso rosso, tra i quali la nota Donna che allatta il bambino per l’affresco con Venere che allatta Amore sul camino di una camera di palazzo Pannini a Cento e la Testa di ragazzo con cappello, di straordinaria freschezza esecutiva. Meno noti ma altrettanto rappresentativi della civiltà figurativa emiliana del Settecento gli autori di quel secolo presenti nella selezione esposta: oltre a una straordinaria scelta di ben 13 disegni di Donato Creti, vanno segnalati fogli di Schedoni, Cantarini, Rolli, Stringa, Dal Sole, Crespi, Gionima. Tra gli artisti che esulano dall’ambito bolognese ed emiliano verranno fatti conoscere esempi del veronese Marc’Antonio Bassetti, del lombardo Luini, del veneziano Franco e testi di artisti centroitaliani del calibro di Pollini, Balducci, Diamantini. A questi si aggiunge la rarità del disegno riferito allo scultore di origine fiamminga Giusto Le Court, presente in mostra con uno studio per una figura del Monumento Pesaro nella chiesa veneziana dei Frari.

Bologna, Palazzo Saraceni
20 aprile – 17 giugno 2007

Aperto tutti i giorni (festivi compresi) ore 10.00 – 19.00

Ingresso libero

Ufficio Stampa
Annalisa Bellocchi
Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
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cell. +39 338 1537468
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L’industria artistica del bronzo del Rinascimento a Venezia e nell’Italia settentrionale

Il Convegno organizzato alla Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con la Regione del Veneto, vede la partecipazione dei maggiori studiosi italiani e stranieri.
Il Comitato Nazionale per le celebrazioni del 550° anniversario della nascita di Tullio Lombardo ha deciso in tal modo di approfondire un ulteriore aspetto dell’attività dei Lombardo: la scultura in bronzo, dalla produzione dei grandi bronzi monumentali – importante nella città lagunare – a quella rilevantissima per qualità, quantità e diffusione dei piccoli bronzi da collezione.
Questioni spinose emergono quando si deve determinare il rapporto tra un possibile modello e l’opera del fonditore per quei bronzi genericamente attribuiti a Tullio e Antonio Lombardo, cercando di capire se dietro alle serie di testine ideali, figurette e busti all’antica possa esserci un modello autografo o si tratti di opere che registrano lo stile dominante a Venezia tra XV e XVI secolo. Oppure alla ricerca del “Maestro dei Bronzi Barbarigo” che molte volte si è sospettato potesse coincidere addirittura con Tullio stesso.
Poiché la prassi industriale e artistica nella produzione dei bronzetti è caratterizzata da una continuità tecnica ed esecutiva, l’esame della produzione si estende anche al Cinquecento, fino a comprendere l’opera di Alessandro Vittoria, Girolamo Campagna, Tiziano Aspetti e Nicolò Roccatagliata.
La ricchezza documentaria e storica del secondo Cinquecento potrebbe apportare infatti elementi utili per illuminare a ritroso anche il periodo precedente.
Come già nel primo Convegno del 2006, una parte riguarderà gli aspetti più materiali delle opere, le caratteristiche tecniche ed esecutive e il loro restauro, perché in un settore tanto specifico e particolare come quello dei bronzetti gli aspetti esecutivi sono indispensabili per avere una piena comprensione della natura dell’opera.
In occasione del Convegno saranno presentati gli Atti del primo Convegno dedicato alla figura di Tullio Lombardo, svoltosi nell’aprile del 2006, Atti che costituiranno un insostituibile strumento per lo studio dell’intera famiglia di scultori.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
23 – 24 ottobre 2007

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Le arti in Istria

L’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini organizza, in collaborazione e con il contributo della Regione del Veneto, un seminario di studi su Le arti in Istria. Scopo del seminario è quello di fare il punto, insieme a importanti studiosi croati e sloveni, sulle ricerche e le recenti scoperte avvenute nell’ambito dell’arte veneta presente in Istria.
È l’arte lagunare, veneziana, ad offrire un’immagine unitaria dell’Istria, capace di travalicare le sue lingue e i suoi confini. Nel corso dei secoli, in tutte le forme artistiche, la Serenissima è stata un riferimento culturale continuo. A Venezia giungevano giovani artisti per imparare il mestiere nelle botteghe più celebri. Dalla laguna partivano prima i polittici, poi pale d’altare destinate ai conventi e alle chiese delle città istriane. Artisti come Vittore Carpaccio e, più tardi, artisti “minori” come Stefano Celesti o Giuseppe Camerata scelsero invece di trasferirsi oltremare, anche per trovare un mercato meno agguerrito. Ancora dopo la caduta della Serenissima, parroci più o meno abbienti si recavano a Venezia per acquistare dal Demanio arredi liturgici e altari barocchi provenienti dagli edifici sacri lagunari soppressi con cui arredare le loro parrocchiali.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
22 – 23 marzo 2007

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Il Patriziato veneziano e le arti tra Sei e Settecento

La giornata di studio Il Patriziato veneziano e le arti tra Sei e Settecento è nata da una sinergia messa in atto tra la Fondazione Giorgio Cini e l’indirizzo storico e storico-artistico della Scuola dottorale in scienze umanistiche dell’arte Università degli Studi di Trieste.
Lo scopo è quello di fare il punto sullo stato degli studi a proposito del rinnovamento delle fila del patriziato veneziano che prende corpo nel territorio della Serenissima tra la fine del Seicento e gli inizi del secolo successivo. Un rinnovamento epocale che comporterà profondi mutamenti nel tessuto sociale cittadino e nel “sistema delle arti”, con un approccio del tutto nuovo a temi come l’autocelebrazione delle famiglie e la conseguente rimodulazione degli spazi del palazzo urbano.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
17 ottobre 2007, ore 17.30

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Arte Veneta 63

INDICE

Mauro Minardi, Pittura veneta fra Tre e Quattrocento nelle Marche. Note in calce a una mostra

Paola Rossi, Enrico Merengo: l’attività veneziana

Amalia Pacia, Antonio Guardi per i Giovanelli: precisazioni e aggiunte

Enrico Lucchese, Novità su Nicola Grassi

Monica De Vincenti, “Domino Horatio et Fratelli Marinali bassanesi, illustri scultori della città di Venezia

Giuseppe Pavanello, Affreschi veneziani del tardo Settecento

Segnalazioni

Tatiana Kustodieva, “La sfida tra Apollo e Marsia” di Agnolo Bronzino: originale e copia

Amalia Donatella Basso, Due sorelle di nome Cecilia: la pala di Jacopo Tintoretto per la chiesa dei Santi Cosma e Damiano.

Francesca Cocchiara, Palma il Giovane e Schiavone: un intreccio ritrovato su una nota di cronaca

Vincenzo Mancini, Il Tinelli perduto

Ugo Ruggeri, Gaspare Diziani e il Maestro dei fiori guardeschi: una collaborazione

Giuseppe Sava, Per il catalogo di Francesco Androsi: le sculture della chiesa di San Giovanni Nepomuceno a Telve

Ambra Sponchiado, Disegni di Pietro Antonio Novelli per l’edizione Zatta delle Opere di Carlo Goldoni

Nina Stadnichuk, Il ritorno di un quadro di Angelica Kauffmann a Pavlovsk

Carte d’archivio

Isabella Cecchini, Per l’identificazione di Francesco Mantovano

Elena Granuzzo, “Description du Jardin de Picenardes”: un inedito jappelliano?

Convegni

Sonia Brink, Antonio Molinari e l’arte veneziana nel Sei e Settecento

Bernard Aikema, Molinari & co.: riflessioni sul momento internazionale della pittura veneziana fra Sei e Settecento

Roberto Contini, Berlino per Fra Semplice

Stefan Morét, Alcuni disegni sconosciuti di Fra Semplice da Verona a Würzburg

Corinna Höper, Giuseppe Diamantini: i disegni preparatori per le acqueforti

Alberto Craievich, Antonio Molinari: gli esordi 1671-1682

Julia Schewski-Bock, Disegni di Antonio Pellegrini a Francoforte

Restauri

Enrico Noè, Recuperi nella pittura seicentesca a Venezia: Palma il Giovane, Fialetti, Langetti, Lazzarini

Letture

Giordana Mariani Canova, Bibliografia delle opere d’arte della basilica di Sant’Antonio di Padova

William Barcham, I Sagredo, committenti e collezionisti d’arte nella Venezia del Sei e Settecento

Ricerche

Per un Atlante della statuaria veneta da giardino. II
a cura di Simone Guerriero, Monica de Vincenti

Bibliografia dell’arte veneta: 2005
a cura di Daniele D’Anza

 

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Il Miracolo di Cana. L’originalità  della ri-produzione

Con lo svelamento del facsimile de Le Nozze di Cana, l’11 settembre 2007 nel Cenacolo palladiano dell’Isola di San Giorgio Maggiore, è stata inaugurata a San Giorgio Maggiore la mostra Il Miracolo di Cana. L’originalità della ri-produzione. La mostra, progettata e curata dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini e dall’atelier Factum Arte di Madrid e resa possibile grazie alla collaborazione del Museé du Louvre, è divisa in due sezioni principali. La prima sezione, curata da Factum Arte, illustra e ripercorre tutte le diverse fasi di creazione del facsimile attraverso videoproiezioni, immagini, pannelli informativi e mediante l’esposizione di alcuni degli strumenti e dei più importanti materiali utilizzati per la creazione del facsimile. La seconda ripercorre storia e fortuna del dipinto di Veronese attraverso l’esposizione di una notevole documentazione letteraria e visiva, costituita da antichi testi a stampa e da una serie di copie e derivazioni de Le Nozze di Cana. Sono esposte due importanti copie realizzate tra la fine del Cinquecento e l’inizio del secolo successivo conservate presso il Museo Civico di Vicenza e presso la Fondazione Giorgio Cini e le traduzioni incisorie di Giovan Battista Vanni e John Baptist Jackson. È inoltre esposta la tela di Charles Lebrun Il Convito del Fariseo con la Maddalena ai piedi di Cristo. Tra gli antichi libri a stampa sono visibili la Veduta del refettorio di San Giorgio Maggiore di Vincenzo Maria Coronelli e La Carta del navegar pitoresco di Marco Boschini.
La realizzazione del facsimile de Le Nozze di Cana è stata possibile grazie al contributo di Enel, Casinò di Venezia, Consorzio Venezia Nuova, Fondazione Banco di Sicilia e San Pellegrino.
Il Miracolo di Cana. L’originalità della ri-produzione è una sezione di una mostra itinerante di grandi dimensioni, dedicata al tema Facsimiles. Originality through (digital) reproduction, a cura di Bruno Latour e Adam Lowe, organizzata da Factum Arte in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini. La mostra si tiene in diversi musei del mondo, tra cui lo ZKM di Karlsruhe e il Centraal Museum di Utrecht.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
15 settembre – 12 dicembre 2007

Contatti:
Ufficio Stampa
tel. 041 2710280
e-mail: stampa@cini.it

Giuseppe Santomaso e l’opzione astratta

In occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Giuseppe Santomaso (Venezia 1907-1990) Intesa Sanpaolo e la Fondazione Giorgio Cini promuovono, con il sostegno della Regione del Veneto, la mostra Giuseppe Santomaso e l’opzione astratta, una retrospettiva dell’attività del maestro veneziano dagli esordi fino alla grande stagione della maturità, a cura di Nico Stringa.

La mostra viene inaugurata sabato 12 aprile 2008 e con essa aprono per la prima volta al pubblico gli spazi del nuovo centro espositivo sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia.

La comprensione dell’originalità del pittore veneziano viene in questa occasione messa alla prova del confronto; l’esposizione non vuol essere solo monografica, bensì una opportunità per rileggere buona parte della pittura italiana ed europea della seconda metà del Novecento. Vengono proposte, pertanto, opere di Afro, Renato Birolli, Mario De Luigi, Leone Minassian, Zoran Music, Armando Pizzinato, Emilio Vedova, Bice Lazzari, Tancredi, Antonio Corpora, Virgilio Guidi, Toti Scialoja, a testimoniare il dialogo a distanza più o meno ravvicinata che Santomaso ha intrattenuto con i protagonisti dell’astrattismo italiano e opere di Braque, Poliakoff, Winter. Sono inoltre esposte le principali prove grafiche che Santomaso ha realizzato a partire dalla seconda metà degli anni trenta.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, Nuovo Centro Espositivo
12 aprile – 13 luglio 2008

Orari
aperta tutti i giorni, tranne il lunedì
10.00 – 18.30 orario continuato

Contatti

per info: 041 2710402

Biglietti

Intero
€ 7.00

Ridotto
€ 6.00 (studenti fino ai 26 anni; over 65; residenti del comune di Venezia; possessori di carte Venice Card e Rolling Venice; soci Touring Club Italiano)

€ 5.00 (gruppi di almeno 10 persone)

€ 4.00 (gruppi scolastici di almeno 10 studenti con accompagnatore)

Biglietteria online
Vivaticket

Gratuito (minori di 14 anni se accompagnati da un genitore/adulto; accompagnatori di portatori di handicap; guide autorizzate; interpreti turistici che accompagnino i gruppi; insegnanti che accompagnino i loro studenti).

Visite guidate alla mostra su prenotazione
Gruppi euro 80 (più il prezzo del biglietto)
Scolaresche euro 60 (più il prezzo del biglietto)
Visite guidate in loco (in partenza ogni ora) € 4.00 a persona (più il prezzo del biglietto).

Mostra promossa da

Fondazione Giorgio Cini

Intesa Sanpaolo

con il sostegno della

Regione del Veneto

Sponsor

Casinò di Venezia

Consorzio Venezia Nuova

Sponsor tecnici:

Arteria Sattis

Generali

 

«Saggi e Memorie di storia dell’arte» 32 (2008)

Stefano Pierguidi, Annibale, Domenichino e Lanfranco. Episodi di committenza artistica
di tema sacro di Odoardo Farnese e della sua cerchia

Maria Teresa De Lotto, Camillo Mariani
Angela Cipriani, Susanna Pasquali, Il “Piano generale per una Accademia sopra le belle Arti
del Disegno” di Andrea Memmo

Manuela Moscatiello, Léontine e Giuseppe De Nittis. Lettere inedite a Edmond De Goncourt e a Jules Jacquemart
Laura Poletto, Biennale di Venezia – Documenta di Kassel 1997: prospettive sull’arte
contemporanea