Istituto di Storia dell’Arte – Pagina 19 – Fondazione Giorgio Cini

Incontri in Fototeca

L’iniziativa Incontri in Fototeca. I Fondi fotografici dell’Istituto di Storia dell’Arte mira a coinvolgere specialisti della materia e storici dell’arte, ma non solo, nella conoscenza delle raccolte fotografiche e delle personalità che le hanno costituite.

Giovedì 18 settembre Lionello Puppi terrà una conferenza dal titolo Raimond van Marle: uno storico dell’arte geniale e scomodo, dedicata alla raccolta fotografica Van Marle-Ventura appartenuta all’illustre storico dell’arte olandese, autore dell’opera The Development of the Italian Schools of Painting. 

 Il ciclo di incontri sulle raccolte fotografiche conservate presso la Fototeca proseguirà, con appuntamento mensile, fino a dicembre  nell’ambito delle iniziative promosse in occasione del sessantesimo anniversario della nascita dell’Istituto di Storia dell’Arte.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
Biblioteca del Longhena
18 settembre ore 16:30

 

 

L’Ospite a Palazzo | Adorazione dei pastori di Lorenzo Lotto

#OspiteaPalazzo
Adorazione dei pastori di Lorenzo Lotto
5 settembre dalle ore 14 apertura al pubblico

Palazzo Cini, l’elegante residenza sul Canal Grande che espone il meglio della collezione d’arte di Vittorio Cini, ospita l’Adorazione dei pastori di Lorenzo Lotto dei Musei Civici di Brescia, capolavoro della maturità del pittore.

Il dipinto, giocato su accostamenti cromatici di grande suggestione e effetti luministici e atmosferici di mirabile intensità, fu acquistato dal conte Paolo Tosio nel 1825 ed è sempre stato considerato fra i capolavori della collezione bresciana. Lorenzo Lotto fu artista molto amato anche dallo stesso Vittorio Cini che nel 1941 aveva acquistato lo splendido Ritratto di gentiluomo (forse Fioravante degli Azzoni Avogadro) eseguito dal pittore veneziano e già nella celebre collezione Contini Bonacossi.

Presentare l’Adorazione dei pastori di Lorenzo Lotto dei Musei Civici di Brescia a Palazzo Cini evoca, dunque, anche l’antica presenza negli stessi ambienti del dipinto di Lotto appartenuto a Vittorio Cini, pezzo di pregio della raccolta e che un tempo figurava nel grande salone del palazzo. L’iniziativa è promossa dall’Istituto di Storia dell’Arte, in collaborazione con la Fondazione Brescia Musei e la Pinacoteca Tosio Martinengo, straordinaria raccolta d’arte generata dal colto collezionismo del conte Paolo Tosio nella prima metà dell’Ottocento (il legato risale al 1844), e che rileva, nonostante le differenti personalità e il diverso contesto storico, tangenze con la collezione di Vittorio Cini. Densa di significati è la relazione che si instaura, grazie a questa iniziativa, con la città di Brescia, luogo di incontro e scambio di culture figurative, tra Veneto e Lombardia, e con la ‘sua’ Pinacoteca, la quale raccoglie alcune tra le più significative testimonianze della grande scuola pittorica lombarda e bresciana, rappresentata, solo per fare alcuni esempi, da pitture di assoluto rilievo di Vincenzo Foppa, Giovanni Gerolamo Savoldo, Moretto e Romanino.

L’esposizione è l’occasione per ammirare un capolavoro dell’arte del Rinascimento veneziano in un contesto museale raffinato e intimo, nel cuore di una raccolta di pregio ed eccezionale rarità e in un serrato dialogo con le opere della Galleria di Palazzo Cini, in particolare con i capolavori del Rinascimento toscano e ferrarese custoditi nelle sale attigue: una sorta di ‘Ospite a Palazzo’ posto negli ambienti che furono la dimora di Vittorio Cini e delle sue collezioni, luogo eletto ad accogliere capolavori esemplari ma capaci soprattutto di esprimere e sottolineare le sottili relazioni tra raccolte artistiche affini per valore, storia e significato. La presenza dell’Adorazione dei pastori dei Musei Civici di Brescia a Palazzo Cini costituisce la tappa di un ideale percorso delle opere di Lorenzo Lotto a Venezia, che coinvolge le vicine Gallerie dell’Accademia con lo straordinario Ritratto di giovane, la chiesa dei Carmini con la pala della raffigurante San Nicola in gloria e santi e, infine, la basilica dei Santi Giovanni e Paolo con l’altra superba pala con la rappresentazione de l’Elemosina di Sant’Antonino.

La Galleria di Palazzo Cini è aperta al pubblico grazie al sostegno di Assicurazioni Generali. 


 

Main partner dell’iniziativa è Assicurazioni Generali.

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Sostenere e trasmettere il nostro inestimabile patrimonio culturale è un impegno in cui Generali si riconosce profondamente. La riapertura di Palazzo Cini a San Vio esprime questo che è un valore identitario della compagnia e conferma la sua secolare missione: prendersi cura delle cose di valore.

Aprendo al pubblico in maniera duratura un bene raro e prezioso come Palazzo Cini, Generali vuole offrire l’opportunità di far scoprire, conoscere e riappropriarsi di un affascinante tesoro: la Galleria, i mobili e gli oggetti d’arte che riflettono il carattere originario dell’abitazione e il gusto personale del grande collezionista Vittorio Cini. Uno sguardo dietro le quinte della lungimirante operazione culturale legata alla Fondazione Cini sull’Isola di san Giorgio, che coincide con la celebrazione del suo sessantesimo anniversario.

Attraverso questa azione Generali interpreta in chiave innovativa il ruolo di mecenate, offrendo ai progetti che sostiene la possibilità di esprimersi, aprendosi a nuove opportunità di confronto con il pubblico, creando valore, offrendo stimoli, comunicando con quel linguaggio unico e riconoscibile che già la contraddistingue negli oltre 60 paesi in cui opera. l’impegno di Generali a Venezia ha un significato profondo. il leone di san Marco rappresenta un legame simbolicamente indissolubile con la città lagunare e la sua storia, dove la compagnia è presente fin dalle sue origini, con cui condivide la vocazione internazionale e multiculturale e dove è presente supportando primari istituti artistici, musicali e letterari. Dando rilievo alla promozione e alla diffusione della cultura, Generali sostiene il convincimento che avvicinare le persone all’arte, alla musica, alla letteratura, sia un elemento di crescita e di stimolo all’innovazione.

 


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La collaborazione tra Fondazione Giorgio Cini, Master Audio e Coemar Lighting, sviluppata in occasione della nuova apertura di Palazzo Cini, nasce dalla volontà di dotare le sale della Galleria di un adeguato impianto d’illuminazione, capace, al tempo stesso, di preservare l’atmosfera tipica della casa-museo e di valorizzare, tramite l’utilizzo di una luce non invasiva, tuttavia efficace, le preziose opere della collezione di Vittorio Cini e oggi parte del patrimonio della Fondazione intitolata al figlio Giorgio.

L’innovativo sistema di illuminazione della Galleria è frutto della collaborazione tra Maurizio Schicheri, fondatore di Master Audio, azienda specializzata nella progettazione illuminotecnica degli spazi espositivi, Carlo Alberto Pini e Patrik Menozzi, ingegneri progettisti di Coemar Lighting, che da oltre 80 anni, progetta, produce e commercializza prodotti per l’illuminzione professionale. Il progetto si è avvalso anche della prestigiosa collaborazione di Marina Vio, docente dell’Istituto Universitario Architettura di Venezia, che aveva già studiato l’illuminazione degli smalti della collezione Cini.
L’intervento a Palazzo Cini si è focalizzato sul miglioramento della percezione cromatica delle opere e degli oggetti esposti. A questo fine, i progettisti si sono avvalsi anche dei risultati di uno studio congiunto condotto da IUAV e Università degli Studi di Padova, che sono alla base del sistema di illuminazione prototipale realizzato ad hoc per la Galleria.

La principale novità di questo sistema di illuminazione risiede nell’uso innovativo delle sorgenti a LED. La ricchezza della collezione Cini e la varietà materica delle opere esposte presentava un problema di difficile soluzione: ogni materia riflette la luce in modo differente, e di norma i colori possono essere esaltati e portati in evidenza soltanto se gli oggetti vengono illuminati singolarmente con una luce modellata in maniera apposita. Tuttavia, con tipologie di oggetti tanto varie (quadri, tavole dipinte, avori, piatti in metallo smaltati e finemente decorati) un’illuminazione univoca avrebbe impoverito il valore delle opere. Al contrario, i corpi illuminanti studiati per Palazzo Cini consentono la differenziazione delle fonti luminose, attraverso la mescolanza di diverse tipologie di LED le quali, combinate e regolate singolarmente, rendono possibile una variazione di bianco dal caldo al freddo, modificabile in base alle ‘esigenze’ della singola opera, permettendo all’osservatore di ammirare i capolavori di Palazzo Cini sotto una luce il più vicina possibile a quella naturale.

«Arte Veneta» 69 (2012)

Szilárd Papp, Un Cristo attribuito ad Andriolo de Santi nello Szépmüvészeti Múzeum di Budapest
Ettore Napione, I sottarchi di Altichiero e la numismatica. Il ruolo delle imperatrici
Matthias Wivel, Troels Filtenborg, Un’opera giovanile di Tiziano: il Ritratto d’uomo di Copenaghen
Simona Carotenuto, Nuovi documenti sui rapporti di Francesco Solimena con la committenza
veneta e una proposta per l’Apollo e Dafne
Massimo Favilla, Ruggero Rugolo, Lo specchio di Armida: Giambattista Tiepolo per i Corner di San Polo
Andrea Tomezzoli, Giambettino Cignaroli, Leda e i re di Polonia

Segnalazioni

Sören Fisher, Marco Mantova Benavides e l’allegoria della Pecunia: una nuova interpretazione
del dipinto di Gualtiero Padovano nella Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda
Mattia Vinco, Un San Michele arcangelo di Nanni di Bartolo nel monastero femminile di San
Michele di Campagna a Verona
Samo Štefanac, Vere da pozzo veneziane all’Avana
Sara Menato, Per la provenienza di un Cristo benedicente di Giovanni Bellini dal complesso
agostiniano di Santo Stefano a Venezia
David McTavish, Due nuovi dipinti mitologici di Giuseppe Porta detto Giuseppe Salviati
Luca Siracusano, Non Campagna ma Cavrioli. Una Madonna veneziana a Londra
Damir Tulić, Giusto Le Court e il Monumento Pesaro ai Frari: un bozzetto per i “quattro
bellissimi Affricani”
Luca Fabbri, Un inedito Langetti in territorio veronese
Maria Chiara Sassu, Giovanni Antonio Zonca: sulle tracce dell’artista
Nina Kudiš, Damir Tulić, Una pala d’altare di Giuseppe Nogari a Favaro Veneto

Carte d’archivio
Bruno Chiappa, Precisazioni documentarie sui lapicidi Da Castello e sull’attività di Francesco
nel cantiere di San Giorgio in Braida a Verona
Silvia Merigo, Novità archivistiche su Pietro Bellotti
Davide Dossi, La Galleria Curtoni di Verona: la sua dispersione e qualche recupero
Lino Moretti, Note minime per Federico Bencovich
Fabien Benuzzi, Documenti e precisazioni attributive riguardanti Giovanni Gai
Massimo Favilla, Ruggero Rugolo, Un’aggiunta a Giambattista Tiepolo per i Corner di San Cassiano
Raquel Gallego, sul possibile apprendistato di Francisco de Goya y Lucientes presso
Ca’ Farsetti a Venezia

Restauri

Eleonora Lanza, Sul Ratto delle Sabine di Giambattista Tiepolo

In memoriam
Giovanna Valenzano, Italo Furlan
Tiziana Franco, Giovanni Lorenzoni
ebook Bibliografia dell’arte veneta (2011)
a cura di Daniele D’Anza

 


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Bibliografia Arte Veneta (scaricabile in pdf)

 

 

 

Bibliografia Arte Veneta

Arte Veneta 69
Bibliografia dell’arte veneta (2011)
Appendice della rivista omonima, la Bibliografia dell’arte veneta, a cura di Daniele D’Anza, costituisce un repertorio di pubblicazioni, edite nell’arco di un anno (2011), dedicate ad argomenti di interesse storico-artistico veneto al quale gli studiosi possono fare riferimento come strumento di aggiornamento e
orientamento. Un modo per facilitare l’accesso a un ausilio fondamentale per gli studi.

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Omaggio al ‘Giovane con liuto’ di Bronzino in occasione dell’ultimo weekend a Palazzo Cini

Agnolo Bronzino, Ritratto di giovane con liuto (1532-1534), Firenze, Galleria degli Uffizi


Venezia, Palazzo Cini, Campo San Vio, Dorsoduro 864

Sabato 19 luglio, dalle ore 17.00 alle ore 19.00

Ultimo weekend del Giovane con liuto di Bronzino a Palazzo Cini

Sabato 19 luglio il duo musicale Romina Lamon (soprano) e Dario Pivato (liuto) si esibirà per omaggiare il dipinto degli Uffizi in vista del suo rientro a Firenze. Dal 23luglio sarà di nuovo possibile ammirare a Palazzo Cini il “Doppio ritratto di amici” del Pontormo, al rientro dopo il successo della mostra Pontormo e Rosso Fiorentino la cui chiusura è prevista per il prossimo 20 luglio.

Ancora pochi giorni per ammirare a Palazzo Cini il Ritratto di giovane con liuto di Agnolo Bronzino, fino al prossimo 21 luglio 2014 “Ospite a Palazzo”, grazie al prestito della Galleria degli Uffizi di Firenze. In vista del ritorno a casa del dipinto e come degno commiato di un’apprezzata permanenza, sabato 19 luglio dalle ore 17 alle ore 19, il duo musicale composto da Romina Lamon (soprano) e Dario Pivato (liuto) si esibirà nelle stanze della Galleria di Palazzo Cini eseguendo brani di musica rinascimentale per liuto (l’iniziativa è compresa nel prezzo del biglietto).

Nel Ritratto di giovane con liuto Bronzino ritrae Giovanni Battista Strozzi, un madrigalista famoso soprattutto per il ruolo che svolse nella maturazione di questo genere poetico e musicale d’ispirazione petrarchesca. A quel tempo la storia della musica occidentale si scriveva  a Firenze, dove Giovanni e il figlio omonimo, anch’egli musicista, vissero e lavorarono: nella città gigliata si riuniva la Camerata de’ Bardi, che con l’elaborazione del recitar cantando segnò la nascita del teatro in musica, ovvero dell’opera. Se a Firenze dobbiamo la nascita di questo straordinario genere musicale, è grazie a Venezia che si diffuse nel mondo. E’ nella città lagunare, infatti, che l’editore Ottaviano Petrucci inventò l’intavolatura, forma scritta della musica per strumenti a corde pizzicate, utilizzata da allora e fino ai giorni nostri per le edizioni di opere di compositori come lo stesso Giovanni Battista Strozzi: un vero e proprio atto di nascita dell’editoria di opere musicali.

Con questa prima iniziativa musicale a Palazzo Cini, pertanto, oltre a omaggiare il Bronzino e il madrigalista Strozzi, si intende celebrare anche il legame tra le arti (la pittura e la musica) e le due città –  Venezia e Firenze – che storicamente ne simboleggiano il loro punto più alto.

Dal 23 luglio farà ritorno a Palazzo Cini a San Vio, il dipinto del maestro Pontormo Doppio ritratto di amici, uno dei capolavori del rinascimento toscano della collezione Cini, con cui il ritratto del Bronzino ha profonde tangenze culturali e sottili relazioni simboliche. Secondo la logica di queste affinità il Doppio ritratto è ora esposto nella meravigliosa mostra in corso a Palazzo Strozzi: Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della “maniera” (Firenze, 8 marzo – 20 luglio 2014) all’interno di una significativa collaborazione tra Fondazione Giorgio Cini, Galleria degli Uffizi e Fondazione Palazzo Strozzi. Questa importante collaborazione ha inaugurato la serie L’ospite a Palazzo, operazione espositiva realizzata con la partecipazione della Soprintendenza SPSAE e per il Polo Museale della Città di Venezia e che grazie a nuove intese con istituzioni internazionali, vedrà le sale della collezione permanente di Palazzo Cini accogliere periodicamente un’opera ‘ospite’, intrecciando relazioni visive, dialogiche e di contenuto con le altre opere della Galleria. Il Doppio ritratto di amici di Pontormo che il pubblico veneziano potrà ammirare nella collocazione originaria a partire dal 23 luglio 2014, resterà nella Galleria di Palazzo Cini fino al 2 novembre 2014, ultimo giorno previsto per i primi sei mesi di nuova apertura.

La Galleria di Palazzo Cini ha riaperto nell’anno del sessantennale dell’Istituto di Storia dell’Arte, grazie alla partnership di Assicurazioni Generali, già sostenitore istituzionale della Fondazione Giorgio Cini, come segno di una rinnovata politica culturale e con l’intento di restituire alla città, con un’apertura stagionale di sei mesi l’anno,l’opportunità di vedere i meravigliosi capolavori toscani e ferraresi custoditi nella casa-museo, un tempo dimora di Vittorio Cini e donata alla Fondazione dagli eredi del grande mecenate esattamente trent’anni fa.


Informazioni utili

Date: fino al 2 novembre 2014

Orari: 11 – 19, chiuso il martedì (ultimo ingresso ore 18.15)
Sede: Palazzo Cini Indirizzo: Campo San Vio, Dorsoduro 864 Venezia
Biglietteria: Intero 10 euro, ridotto 8 euro
Info: palazzocini@cini.it
www.palazzocini.it

Informazioni per la stampa

Ufficio Stampa

Elena Casadoro
Fondazione Giorgio Cini onlus
Tel.: +39 041 2710280 – Fax : +39 041 5238540
E-mail: stampa@cini.it
www.cini.it

 

Scultura nei giardini delle ville venete. Il territorio vicentino

Il volume – promosso dalla Fondazione Giorgio Cini e dall’Istituto Regionale per le Ville Venete con il sostegno della Fondazione Giuseppe Roi – illustra, attraverso un denso saggio introduttivo a cui segue l’esame di quasi un centinaio di cicli scultorei, uno dei capitoli più ricchi e interessanti ma meno indagati
dell’arte veneta: la statuaria da giardino, un genere che trova nel territorio di Vicenza un punto di partenza quasi obbligato poiché soprattutto in quest’area si realizzò l’età d’oro della villa veneta. Qui, inoltre, si trovano le cave delle pietre calcaree con cui venne realizzata la stragrande maggioranza delle opere; e qui, infine, operarono con continuità alcuni degli scultori italiani più importanti, come gli Albanese e, soprattutto, i Marinali. Artisti che, insieme ad altre personalità, anche meno note, emerse dalla ricerca, hanno saputo dar vita ad una ‘galleria’ di straordinaria consistenza quantitativa ed estetica.
La statuaria da giardino ricopre, infatti, un ruolo nient’affatto secondario poiché costituisce quel necessario complemento di Natura manipolata finalizzato al pieno godimento del ‘gentilhuomo’, che contribuisce in modo sostanziale a definire l’inconfondibile organismo spaziale della villa veneta in cui sempre convivono coerenza funzionale e alta qualità estetica. In tale contesto le statue ricoprono il ruolo di ‘semiofori’ capaci d’intrattenere ancora oggi con l’osservatore avveduto un fitto e fruttuoso dialogo. Esse rivelano con una stupefacente ricchezza di esiti formali e di soggetti – al pari degli affreschi che decorano gli interni della villa – i messaggi più diversificati, veicolando la volontà di rappresentazione del privilegio e del rango dei committenti, come pure le vicende concrete della loro vita e i loro interessi culturali, e incarnando la nostalgia per un Eden perduto, fuori dal tempo, come pure l’ideologia del momento. Un patrimonio unico,  purtroppo sempre più gravemente minacciato dalle ingiurie del tempo se non dall’incuria colpevole dell’uomo, che è stato oggetto di una ricerca pluriennale condotta dall’Istituto finalizzata alla realizzazione di un catalogo completo delle opere: l’Atlante della statuaria veneta da giardino consultabile online attraverso i siti della Fondazione Giorgio Cini e dell’Istituto Regionale per le Ville Venete.

Palazzo Cini, la Galleria. Capolavori toscani e ferraresi dalla collezione di Vittorio Cini

Apre  Palazzo Cini a San Vio per i sessant’anni dell’Istituto di Storia dell’Arte.

Vai al nuovo sito dedicato a Palazzo Cini.

Il Palazzo che ospita la meravigliosa collezione di dipinti toscani e ferraresi, con opere di Giotto, Guariento, Botticelli, Filippo Lippi, Piero di Cosimo e Dosso Dossi, sarà visitabile dal 24 maggio al 2 novembre grazie alla partnership con Assicurazioni Generali, già sostenitore istituzionale della Fondazione Giorgio Cini.

L’ospite a Palazzo
La Galleria per la riapertura avrà un “ospite” illustre: il capolavoro di Agnolo Bronzino Ritratto di giovane con liuto proveniente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, Palazzo Cini.

Il Ritratto di giovane con Liuto (1532-1534) in cui Bronzino ritrae il poeta e musicista Giovanni Battista Strozzi, è un’opera affascinante della giovinezza del pittore fiorentino, massimo esempio di un manierismo inteso come esasperazione della norma classica e dei codici visivi rinascimentali. Il dipinto della Galleria degli Uffizi, “ospite” d’eccezione per la nuova apertura di Palazzo Cini a San Vio, dialoga perfettamente con la ritrattistica del maestro Pontormo, in particolare con il Doppio ritratto di amici, uno dei capolavori del rinascimento toscano della collezione Cini, con cui ha profonde tangenze culturali e sottili relazioni simboliche. Secondo la logica di queste affinità il Doppio ritratto è ora esposto nella meravigliosa mostra in corso a Palazzo Strozzi: Pontormo e Rosso Fiorentino. Divergenti vie della “maniera” (Firenze, 8 marzo – 20 luglio 2014) all’interno di una collaborazione tra Fondazione Giorgio Cini Galleria degli Uffizi e Fondazione Palazzo Strozzi che getta un ponte ideale tra le due grandi città d’arte: Venezia e Firenze.

Questa importante collaborazione inaugura la serie L’ospite a Palazzo, operazione espositiva che, grazie a nuove intese con istituzioni internazionali, vedrà le sale della collezione permanente di Palazzo Cini accogliere ogni anno un’opera ‘ospite’, intrecciando relazioni visive, dialogiche e di contenuto con le altre opere della Galleria. Il Ritratto di giovane con Liuto di Bronzino resterà nella Galleria di Palazzo Cini fino al 20 luglio 2014, quando farà ritorno a San Vio il Doppio ritratto di amici di Pontormo che il pubblico veneziano potrà ammirare nella collocazione originaria fino al 2 novembre 2014.


Nell’anno del sessantennale dell’Istituto di Storia dell’Arte, diretto da Luca Massimo Barbero, la Fondazione Giorgio Cini come segno di una rinnovata politica culturale, decide di riaprireal pubblico le sale espositive di Palazzo Cini dal 24 maggioal 2 novembre 2014. Main partner dell’iniziativa è Assicurazioni Generali.

“Per la riapertura di Palazzo Cini  la Fondazione Giorgio Cini ha iniziato dei lavori di miglioramento dell’illuminazione e conservazione dei dipinti, rendendo più agevole il percorso espositivo pur mantenendo la dimensione domestica, intima ed esclusiva della casa-museo. Inoltre, per promuovere la conoscenza di questi capolavori e per restituire la preziosità filologica delle opere custodite a Palazzo Cini, come da vocazione statutaria degli studi di arte antica, l’Istituto ha iniziato una nuova campagna di studio dei dipinti e degli oggetti, coinvolgendo studiosi di arte antica di nuova generazione, che diventerà una pubblicazione nel 2015.” Luca Massimo Barbero

“Generali è un gruppo internazionale con un’identità forte e un radicamento culturale profondo – sottolinea Simone Bemporad, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne del Gruppo Generali. Il leone di San Marco rappresenta un legame simbolicamente indissolubile con Venezia e la sua storia. Affiancare la Fondazione Cini in un progetto di valorizzazione di una parte del suo straordinario patrimonio artistico è un motivo di orgoglio e allo stesso tempo un omaggio alla nostra tradizione e la conferma della nostra secolare missione: prendersi cura delle cose di valore”.

Con la riapertura si vuole restituire alla città, per almeno sei mesi l’anno, l’opportunità di vedere i meravigliosi capolavori toscani e ferraresi custoditi nella preziosa Galleria. Contestualmente l’Istituto di Storia dell’Arte ha iniziato una nuova importante campagna di studio delle opere conservate, che sarà a disposizione della comunità scientifica internazionale.

Palazzo Cini, straordinaria casa-museo un tempo dimora di Vittorio Cini, donato alla Fondazione dagli eredi esattamente trent’anni fa, è situato nel Museums mile, tra le Gallerie dell’Accademia, la Collezione Peggy Guggenheim e Punta della Dogana e conserva opere straordinarie di Giotto, Guariento, Botticelli, Filippo Lippi, Piero di Cosimo e Dosso Dossi.

Nelle sale del primo piano nobile, arredate con mobili e oggetti d’arte che riflettono il carattere originario dell’abitazione e il gusto personale del grande collezionista, sono esposti una trentina di dipinti di scuola toscana, donati da Yana Cini alla Fondazione Giorgio Cini nel 1984, insieme alla parte del Palazzo che li ospita. Accanto alle opere pittoriche, tra cui spiccano Il giudizio di Paride di Sandro Botticelli la Madonna con il Bambino e due angeli di Piero di Cosimo e i dipinti di scuola ferrarese del Rinascimento concessi nel 1989 da Ylda Cini Guglielmi di Vulci, tra cui il San Giorgio di Cosmè Tura, sono raccolti alcuni significativi esempi di arti applicate tra cui: un servizio completo di porcellana della manifattura settecentesca veneziana dei Cozzi, placchette e cofanetti d’avorio della Bottega degli Embriachi, smalti rinascimentali, oreficerie, sculture in terracotta, credenze, cassapanche di notevole importanza, tra cui un raro cassone nuziale senese della metà del Trecento e una portantina napoletana del Settecento.

 


Main partner dell’iniziativa è Assicurazioni Generali.

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Sostenere e trasmettere il nostro inestimabile patrimonio culturale è un impegno in cui Generali si riconosce profondamente. La riapertura di Palazzo Cini a San Vio esprime questo che è un valore identitario della compagnia e conferma la sua secolare missione: prendersi cura delle cose di valore.

Aprendo al pubblico in maniera duratura un bene raro e prezioso come Palazzo Cini, Generali vuole offrire l’opportunità di far scoprire, conoscere e riappropriarsi di un affascinante tesoro: la Galleria, i mobili e gli oggetti d’arte che riflettono il carattere originario dell’abitazione e il gusto personale del grande collezionista Vittorio Cini. Uno sguardo dietro le quinte della lungimirante operazione culturale legata alla Fondazione Cini sull’Isola di san Giorgio, che coincide con la celebrazione del suo sessantesimo anniversario.

Attraverso questa azione Generali interpreta in chiave innovativa il ruolo di mecenate, offrendo ai progetti che sostiene la possibilità di esprimersi, aprendosi a nuove opportunità di confronto con il pubblico, creando valore, offrendo stimoli, comunicando con quel linguaggio unico e riconoscibile che già la contraddistingue negli oltre 60 paesi in cui opera. l’impegno di Generali a Venezia ha un significato profondo. il leone di san Marco rappresenta un legame simbolicamente indissolubile con la città lagunare e la sua storia, dove la compagnia è presente fin dalle sue origini, con cui condivide la vocazione internazionale e multiculturale e dove è presente supportando primari istituti artistici, musicali e letterari. Dando rilievo alla promozione e alla diffusione della cultura, Generali sostiene il convincimento che avvicinare le persone all’arte, alla musica, alla letteratura, sia un elemento di crescita e di stimolo all’innovazione.

 


 

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La collaborazione tra Fondazione Giorgio Cini, Master Audio e Coemar Lighting, sviluppata in occasione della nuova apertura di Palazzo Cini, nasce dalla volontà di dotare le sale della Galleria di un adeguato impianto d’illuminazione, capace, al tempo stesso, di preservare l’atmosfera tipica della casa-museo e di valorizzare, tramite l’utilizzo di una luce non invasiva, tuttavia efficace, le preziose opere della collezione di Vittorio Cini e oggi parte del patrimonio della Fondazione intitolata al figlio Giorgio.

L’innovativo sistema di illuminazione della Galleria è frutto della collaborazione tra Maurizio Schicheri, fondatore di Master Audio, azienda specializzata nella progettazione illuminotecnica degli spazi espositivi, Carlo Alberto Pini e Patrik Menozzi, ingegneri progettisti di Coemar Lighting, che da oltre 80 anni, progetta, produce e commercializza prodotti per l’illuminzione professionale. Il progetto si è avvalso anche della prestigiosa collaborazione di Marina Vio, docente dell’Istituto Universitario Architettura di Venezia, che aveva già studiato l’illuminazione degli smalti della collezione Cini.
L’intervento a Palazzo Cini si è focalizzato sul miglioramento della percezione cromatica delle opere e degli oggetti esposti. A questo fine, i progettisti si sono avvalsi anche dei risultati di uno studio congiunto condotto da IUAV e Università degli Studi di Padova, che sono alla base del sistema di illuminazione prototipale realizzato ad hoc per la Galleria.

La principale novità di questo sistema di illuminazione risiede nell’uso innovativo delle sorgenti a LED. La ricchezza della collezione Cini e la varietà materica delle opere esposte presentava un problema di difficile soluzione: ogni materia riflette la luce in modo differente, e di norma i colori possono essere esaltati e portati in evidenza soltanto se gli oggetti vengono illuminati singolarmente con una luce modellata in maniera apposita. Tuttavia, con tipologie di oggetti tanto varie (quadri, tavole dipinte, avori, piatti in metallo smaltati e finemente decorati) un’illuminazione univoca avrebbe impoverito il valore delle opere. Al contrario, i corpi illuminanti studiati per Palazzo Cini consentono la differenziazione delle fonti luminose, attraverso la mescolanza di diverse tipologie di LED le quali, combinate e regolate singolarmente, rendono possibile una variazione di bianco dal caldo al freddo, modificabile in base alle ‘esigenze’ della singola opera, permettendo all’osservatore di ammirare i capolavori di Palazzo Cini sotto una luce il più vicina possibile a quella naturale.

 

 

 

 

Saggi e memorie di storia dell’arte 38 (2014)

Sommario
Mario Canato, Domenico Molin, un ri esso del Tintoretto
Vincenzo Mancini, Andrea Schiavone e la Scuola Grande di San Marco. Qualche ri essione
sulla tarda attività

Maichol Clemente, Giusto le Court, Enrico Merengo e la Diana della collezione di Livio Odescalchi
Ra aello Padovan, Ludovico Seitz per la Basilica di Loreto. Disegni della Biblioteca del Seminario
Vescovile di Treviso

Motoaki Ishii, Kawamura Kiyo among international artist in modern Venice
Antonio Paiusco, Antonio Maraini e l’Istituto Storico d’Arte Contemporanea (1928-1944)

Tomaso Buzzi, protagonista di un gusto italiano moderno
Stefania Portinari, Tomaso Buzzi osservatore e allestitore delle arti decorative tra Milano e Venezia
Alberto Anselmi, Tomaso Buzzi e Venini: clienti e committenti
Elena Pontiggia, Oltre le colonne d’Ercole temi e suggestioni simboliche nelle opere di Buzzi
alle grandi mostre milanesi degli anni trenta

Lucia Borromeo Dina, L’intervento di Tomaso Buzzi a villa Necchi Campiglio, 1938-1957
Paola Tognon, L’ideario di Tomaso Buzzi
Giovanna D’Amia, Tomaso Buzzi e la Valtellina: l’architettura vernacolare e la tradizione artigiana
Alberto Giorgio Cassani, “E farmi tutto un occhio solo”. La vocazione teatrale di Tomaso Buzzi

«Arte veneta» 68 (2011)

Lyle Humphrey, Su Martino da Modena a Venezia: la mariegola dei merciai del 1471 e la committenza della comunità lucchese
Anne Markham Schulz, Due scultori fiorentini a Venezia: Andrea Pisano e Niccolò Lamberti
Paola Rossi, Disegni della bottega di Jacopo Tintoretto
Vincenzo Mancini, Venezia barocca: il caso del romano Girolamo Pellegrini
Alessio Pasian, Federico Cervelli “pittore di buona macchia”
Monica De Vincenti, Il “prodiggioso” mausoleo dei dogi Valier ai Santi Giovanni e Paolo
Enrico Lucchese, Per l’attività decorativa di Antonio Bellucci in Inghilterra
Francesca Stopper, Novità su Angelo Scarabello
Giuseppe Pavanello, La “Religione” di Antonio Canova

Segnalazioni
Francesca Flores d’Arcais, La “Croce” di Ognissanti a Firenze: il “Parente di Giotto” e Padova
Pier Luigi Mulas, Incunaboli miniati da Santa Giustina di Padova al Musée Condé di Chantilly
Andrea Polati, Inediti di Matteo Ingoli, dalla bottega dei Caliari alle collezioni medicee
Boran Goja, Contributo per l’altare maggiore di San Simeone a Zara: Baldassare Longhena, Francesco Cavrioli e “mistro” Lunardo
Maichol Clemente, Un busto di Filippo Parodi a Waddesdon Manor
Enrico Lucchese, Jacopo Amigoni a Radnor House
Damir Tulić, Un “Crocefisso” marmoreo di Alvise Tagliapietra a Lussinpiccolo
Wim Kranendonk, Gli ‘spettatori interni’ nell’arte di Giambattista Tiepolo
Stefano L’Occaso, Francesco Zugno per Castiglione delle Stiviere
Marcella De Paoli, Debora Tosato, Citazioni di antiche pitture romane in un soffitto neoclassico a palazzo Grimani
Lino Moretti, Francesco Zanin (1824-1884), vedutista veneziano

Carte d’archivio
Jan-Christoph Rössler, La Scuola Grande dei Carmini e i suoi architetti
Bernardina Sani, Raccolte di stampe tra Parigi e Venezia nella corrispondenza di Rosalba Carriera e Hyacinthe Rigaud
Lino Moretti, Rosalba Carriera: l’inventario dei suoi beni e alcune minuzie marginali
Lino Moretti, Di Apollonio Domenichini ovvero Facchinetti (1715-1757) e altri pittori di quella famiglia
Carlo Corsato, Bellini ‘800. Il restauro della pala di Santa Caterina già ai Santi Giovanni e Paolo
 

Letture
Guido Beltramini, Un volume sui palazzi veneziani del Trecento e del Quattrocento
 

Bibliografia dell’arte veneta: 2010
a cura di Daniele D’Anza

«Saggi e Memorie di storia dell’arte» 36 (2012)

Sommario
Mara Mason
Venezia o Costantinopoli? Sulla scultura bizantina a Venezia e nell’entroterra veneto
e ancora sulla Beata Vergine della Cintura di Costantinopoli di Treviso

Fernando Loffredo
La vasca del Sansone di Giambologna e il Tritone di Battista Lorenzi in un’inedita storia di duplicati
(con una nota sul Miseno di Stoldo per la villa dei Corsi)

Gianluca Tormen
Ritratti dei Medici dal Catajo: per la storia dei rapporti tra i Granduchi di Toscana e gli Obizzi

Enrico Maria Dal Pozzolo
Pietro della Vecchia, Giovanni Nani e una rara iconografia bacchica

Jan-Christoph Rössler
Note sulla collezione Caliari

Stefano Pierguidi
Dalle pale d’eccellenti artefici del duomo di Siena (1673-1688)
alla galleria di quadri moderni di Dresda (1742)

Chiara Gauna
I Rembrandt di Anton Maria Zanetti e le ‘edizioni’ di stampe a Venezia: tra tecnica e stile

Enrico Noè
Lo scultore Angelo Pizzi (Milano 1775-Venezia 1819)

Mauro Minardi
Studi sulla collezione Nevin: i dipinti veneti del XIV e XV secolo

Emiliano Covre
L’alunnato romano di Noè Bordignon

Eugenia Querci
Mario Morasso e Cesare Laurenti: alcune riflessioni sul Simbolismo e l’“arte nuova”

Matteo Gardonio
I Boldini del Terzo Reich