Istituto di Storia dell’Arte – Pagina 15 – Fondazione Giorgio Cini

Venezia Settecento. Studi in memoria di Alessandro Bettagno

Venezia settecento. Studi in memoria di Alessandro Bettagno

a cura di Božena Anna Kowalczyk

Silvana Editoriale, Milano, 2015

Alessandro Bettagno (1919-2004), storico dell’arte veneziana, curatore di mostre, docente universitario, è stato l’ultimo esponente della gloriosa generazione dei grandi studiosi del dopoguerra. Il suo nome s’associa da sempre all’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, di cui è stato per quasi mezzo secolo segretario e poi direttore, realizzando indimenticabili mostre di artisti veneziani da lui ideate e curate con instancabile attività, estesa anche ad altre istituzioni veneziane e italiane. È in sua memoria, per onorare questa prestigiosa sequenza di esposizioni e di studi, sempre sviluppata con entusiasmo in un’ottica modernamente internazionale, che un gruppo di amici studiosi gli ha dedicato questo volume di saggi, incentrati sul secolo da lui più amato, il Settecento, e sui suoi protagonisti prediletti: da Antonio Pellegrini a Canaletto, Bellotto, Guardi, Piranesi, fino ad Anton Maria Zanetti, il suo ‘compagno’ di vita, del quale si pubblica qui l’inventario manoscritto della biblioteca.

 

L’album di caricature di Anton Maria Zanetti alla Fondazione Giorgio Cini

Enrico Lucchese

L’album di caricature di Anton Maria Zanetti alla Fondazione Giorgio Cini

lineadacqua edizioni, Venezia, 2015

Grande conoscitore e amico di artisti, egli stesso dilettante d’arte, Anton Maria Zanetti di Girolamo (1680-1767) è ben noto pure per il suo album di caricature, una galleria di trecentocinquanta indimenticabili ritratti di personaggi del variegato mondo del Settecento veneziano – dai famosi divi dell’opera agli anonimi popolani, irrisi senza distinzioni – che rivelano, per freschezza e vivacità, le sue doti istintive di originale caricaturista.

L’album, donato nel 1968 da Vittorio Cini in occasione del quindicesimo anno di attività dell’Istituto di Storia dell’Arte, è stato in questi ultimi anni oggetto di un attento studio condotto grazie al contributo fondamentale di Save Venice Inc., con la partecipazione del Francis Haskell Memorial Fund, che ha permesso di ricostruire la genesi della raccolta, confrontandola con gli analoghi album del console Smith (Windsor Castle, collezioni reali) e di Francesco Algarotti (Gerusalemme, Israel Museum).

Sono molte le novità del volume dedicato alla memoria di W. R. Rearick: le attribuzioni a Marco Ricci caricaturista, la cronologia e il montaggio dei disegni sulla pagina, l’identi cazione di alcuni effigiati e del postillatore tardo settecentesco, i legami con le arti gurative, il teatro e la musica, aspetti che gettano nuova luce su Zanetti, sulla sua rete cosmopolita, su Venezia.

 

La Galleria di Palazzo Cini a Venezia. Pittura, scultura e arti decorative

La Galleria di Palazzo Cini a Venezia. Pittura, scultura e arti decorative

a cura di Andrea Bacchi e Andrea De Marchi

Marsilio editore, Venezia, 2015

La recente riapertura al pubblico della Galleria di Palazzo Cini, con la sua preziosa raccolta di dipinti antichi, sculture e ra nati oggetti d’arte decorativa provenienti dalla collezione di Vittorio Cini, ha evidenziato l’opportunità di dotare il museo di un catalogo aggiornato e completo, strumento indispensabile per gli studiosi e i visitatori. A questa doppia fruizione sono connesse dunque struttura e veste editoriale del catalogo: da un lato strumento conoscitivo di rigoroso impianto scienti- co, a dato alla curatela di Andrea Bacchi e Andrea De Marchi, coadiuvati, per la stesura delle schede, da un nutrito gruppo di studiosi; dall’altro, libro prezioso, riccamente illustrato, a disposizione del pubblico. Numerose le novità emerse dalla ricerca condotta per l’occasione, promossa e coordinata dall’Istituto di Storia dell’Arte; novità che vanno ad ampliare i già ottimi cataloghi esistenti sulla collezione: quello curato da Federico Zeri, Mauro Natale e Alessandra Mottola Mol- no del 1984, dedicato ai dipinti toscani e agli oggetti d’arte donati da Yana Cini Alliata di Montereale e realizzato per l’apertura del museo; e quello curato da Andrea Bacchi del 1990, che comprende la collezione dei dipinti del Rinascimento ferrarese, giunti in Galleria qualche anno dopo tramite comodato – duciario di Ylda Cini Guglielmi di Vulci. Oltre ai consueti aggiornamenti storici e bibliogra- ci, che danno conto dei progressi delle ricerche sui pezzi precedentemente schedati, il volume opera un ampliamento critico accogliendo le opere non presenti nei precedenti cataloghi, perché giunti in Galleria successivamente: si è dunque inserito l’importante nucleo donato da Yana Cini nel 1985, che annovera capolavori come la tavoletta di Beato Angelico, proveniente dalla pala di San Marco a Firenze,o la tavoletta di squisita fattura di Michele Pannonio; e quello, recentissimo, lasciato in deposito nel 2015 dagli eredi di Ylda Cini, che conta notevoli acquisizioni come il San Matteo di Sassetta, il Ritratto di gentiluomo di Francesco Prata o uno splendido armadio intagliato di – ne Cinquecento assegnato ad ambito sansovinesco.

Il catalogo, edito da Marsilio e realizzato con il fondamentale contributo della Regione del Veneto, prosegue la serie dei volumi dedicati alle collezioni d’arte della Fondazione Giorgio Cini, frutto di un impegno catalograco e di ricerca che in tempi recenti ha conosciuto una forte accelerazione e che si pone l’obbiettivo primario, in armonia con gli orientamenti culturali e metodologici dell’Istituto di Storia dell’Arte e con i valori statutari della Fondazione, della valorizzazione costante del proprio patrimonio storico-artistico.

 

Gli affreschi nelle ville venete. L’Ottocento

Gli affreschi nelle ville venete. L’Ottocento

a cura di Sergio Marinelli e Vincenzo Mancini

Marsilio, Venezia, 2015

Il volume, che continua la collaborazione tra l’Istituto Regionale Ville Venete e l’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, affronta il capitolo, che si e scoperto alla fine gran parte inedito, della decorazione ottocentesca nelle ville del Triveneto. Lungi dal ritrovare, com’era nei passati pregiudizi, la decadenza del genere, e emersa una civilta figurativa ancora originale e autonoma, pur in un’atmosfera volutamente ‘minore’, come ben illustra il ricco catalogo di oltre trecento schede. Al ruolo che nei secoli precedenti avevano avuto le quadrature trionfali, si sostituisce l’ornatistica geometrica e astratta, il trompe-l’oeil ludico, l’arredamento dei papiers peints. Si perde la nozione di un chiaro confine tra la grande decorazione e l’arredamento. Ma all’interno di questo sistema compaiono ancora, e qualche volta nella forma piu alta, i capolavori dei maggiori artisti dell’epoca da Caffi a De Min, da Bianchi a Favretto.

 

Giuseppe Borsato 1770-1849

Roberto De Feo

Giuseppe Borsato 1770-1849

“Saggi e profili di arte veneta”

Il volume costituisce la prima monografia con catalogo ragionato di Giuseppe Borsato. Pittore da cavalletto, frescante, scenografo, ideatore di arredi e ornatista, Borsato, oltre ad aver immortalato nelle sue tele in chiave canalettiana Venezia e i principali eventi pubblici che la stigmatizzarono negli anni francesi e austriaci– dei quali spesso fu pure regista – si rivelera uno dei principali responsabili della svolta neoclassica che l’ex Dominante assunse dai primissimi anni del XIX secolo, grazie anche agli svariati cicli ad affresco che diresse e realizzo in citta e nel territorio spesso a quattro mani: primo tra tutti quello del neo eretto Palazzo Reale. Unitamente alla decorazione di molti teatri, alle scenografie per il teatro La Fenice, agli oggetti e alla mobilia dei quali forni disegni e incisioni in qualita di direttore della cattedra d’Ornato presso l’Imperial Regia Accademia di Belle Arti, Borsato si rivela forse il piu poliedrico artista veneziano di primo Ottocento.

Piccio. Tutta la pittura e un’antologia grafica

Renzo Mangili

Piccio. Tutta la pittura e un’antologia grafica

Lubrina editore, Bergamo, 2014

L’impeccabile e documentatissima monografia di Renzo Mangili su Giovanni Carnovali detto il Picio, in linea con la tradizione dell’Istituto di Storia dell’Arte, orientato a preservare metodo e prassi di una solida ricerca scientifica, ha il pregio di ripercorrere la produzione dell’umbratile e geniale pittore lombardo, sottratto dalle brume dell’oleografia romantica di un “ribellismo” di maniera e ricondotto storicamente nella complessa trama della pittura italiana del XIX secolo, tra storicismi di stampo accademico, con la coda di un neoclassicismo d’oltranza, tendenze del realismo “impegnato” e vagiti aurorali dell’avanguardia scapigliata. Ne scaturisce un racconto aggiornato e avvincente di una delle personalità più affascinanti dell’Ottocento italiano: una tessitura che si muove sul doppio registro dell’articolazione calibrata tra produzione e contesto da un lato e della ricostruzione puntuale dell’opera pittorica dall’altro, con significative esplorazioni sul fronte della grafica.

A comprensione immediata della ricca metodologia d’indagine della monografia e della pluralità dei punti di vista e di osservazione, sul filo serrato del rapporto tra biografia e opera che riesamina complessivamente la cronologia, è sufficiente scorrere i titoli dei paragrafi del saggio introduttivo, che ci guida alla lettura delle fonti antiche e coeve e dei modelli sottesi alle creazioni del Carnovali, rinnovati e reinterpretati con spirito libero (da Correggio a Parmigianino, da Lotto a Moroni, fondamentale quest’ultimo per i ritratti); e si concentra poi sulla committenza, sul contesto sociale e umano, sui generi affrontati dal pittore – dalla ritrattistica, dove eccelle, al paesaggio, includendo la pittura sacra e il bozzetto da collezione – sulla grafica, di cui si presenta un’antologia in catalogo, sulla fortuna critica e sui collezionisti che hanno contribuito a determinarne la fama. La messa a fuoco, condotta entro una griglia storiografica sorvegliata, consegna ai posteri una figura di prim’ordine, la cui poetica è improntata, come sottolinea l’autore, a “indefettibile qualità e a stretta coerenza nello sviluppo” entro una “tensione individuale verso il Moderno”

Conversazioni d’Arte Primavera-Estate 2016

Primavera – estate 2016

Ritornano le Conversazioni d’Arte a Palazzo Cini. Nella rassegna di questa stagione, storici dell’arte ed esperti guideranno il pubblico alla scoperta della mostra Capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini. Il pregevole nucleo di pittura veneta sarà raccontato e svelato, approfondendo le tematiche e le peculiarità che ogni opera racchiude.

Uno speciale incontro è riservato a “L’ospite a Palazzo”: L’evangelista Marco di Mantegna, straordinario prestito dello Städel Museum di Francoforte.

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti, previa prenotazione e acquisto del biglietto d’ingresso in Galleria.

È possibile acquistare un biglietto cumulativo a 12€, valido per la partecipazione a tutti gli incontri previsti dalla rassegna.


4 MAGGIO | 17.30

Vittorio Cini collezionista.

La raccolta dei dipinti veneti

Alessandro Martoni

Fondazione Giorgio Cini, Venezia


11 MAGGIO | 17.30

Rabeschi d’oro: tecniche e motivi delle lavorazioni auree nella pittura veneziana del Trecento

Valeria Poletto

Direttrice del Gabinetto disegni e stampe, Gallerie dell’Accademia, Venezia


18 MAGGIO | 17.00

“L’ospite a Palazzo”. Il San Marco di Andrea Mantegna dello Städel Museum di Francoforte

Paola Marini

Direttrice Gallerie dell’Accademia, Venezia


25 MAGGIO | 17.30

I fondi oro della Collezione Cini: un ‘viatico’ per la pittura veneziana del Trecento

Cristina Guarnieri

Università degli Studi di Padova


8 GIUGNO | 17.30

La pittura rococò di Giannantonio e Francesco Guardi tra memoria, collezionismo e invenzione di nuovi generi

Debora Tosato

Storica dell’arte, Polo Museale del Veneto


15 GIUGNO | 17.30

Il San Giorgio di Tiziano tra i santi guerrieri della Repubblica

Loredana Pavanello

Fondazione Giorgio Cini, Venezia

Vienna e il Vetro moderno 1900-1937

In concomitanza con la mostra Il Vetro degli Architetti. Vienna 1900-1937, il Centro Studi del Vetro coordina un importante convegno di studi dedicato alla produzione artistica vetraria a Vienna e a Venezia tra il 1900 e il 1937

È in programma per venerdì 6 maggio 2016 a partire dalle 9.30 alla Fondazione Giorgio Cini, sull’isola di San Giorgio a Venezia, il convegno internazionale dal titolo “Vienna e il vetro Moderno. 1900-1937”, coordinato dal Centro Studi del Vetro e promosso in concomitanza con la mostra Il Vetro degli Architetti. Vienna 1900-1937 LE STANZE DEL VETRO (fino al 31 luglio 2016).

Proprio in quegli anni, infatti, vengono dati un impulso decisivo e suggerimenti fondamentali nell’ambito dell’architettura e delle arti applicate per stimolare la creatività, la ricerca, la tecnologia Mitteleuropea e non solo.

Il simposio intende approfondire diverse tematiche relative al periodo preso in considerazione, tra cui il fenomeno della Secessione viennese come momento di sperimentazione di nuove sensibilità, linee di ricerca, temi e linguaggi nelle arti e nell’architettura; la nascita di nuovi laboratori di arti decorative quali le Wiener Werkstätte; l’organica relazione tra progettazione, artigianato e produzione industriale; il ruolo chiave svolto da importanti architetti, tra cui Josef Hoffmann e Adolf Loos.

I molteplici contributi ​del convegno​ analizzeranno inoltre​ i poliedrici e innovativi modi di concepire il vetro come materiale moderno nell’architettura viennese, l’esposizione di Colonia dedicata al Werkbund nel 1914 e infine l’utilizzo della tecnica ‘a lume’ a Venezia e Vienna.

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L’album di caricature di Anton Maria Zanetti alla Fondazione Giorgio Cini

Anton Maria Zanetti di Girolamo, I nipoti dell’Autore in maschera. Caricature, foglio 12, penna e inchiostro bruno sopra traccia a sanguigna

Presentazione del volume
L’album di caricature di Anton Maria Zanetti alla Fondazione Giorgio Cini
a cura di Enrico Lucchese
lineadacqua edizioni, Venezia, 2015

Il volume sarà presentato, il 29 aprile da Pietro Cesare Marani, professore di Storia dell’Arte Moderna al Politecnico di Milano

29 aprile 2016, ore 17
Fondazione Giorgio Cini
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, Sala Barbantini

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Grande conoscitore e amico di artisti, egli stesso dilettante d’arte, Anton Maria Zanetti di Girolamo (1680-1767) è ben noto pure per il suo album di caricature, una galleria di trecentocinquanta indimenticabili ritratti di personaggi del variegato mondo del Settecento veneziano – dai famosi divi dell’opera agli anonimi popolani, irrisi senza distinzioni – che rivelano, per freschezza e vivacità, le sue doti istintive di originale caricaturista.
L’album, donato nel 1968 da Vittorio Cini in occasione del quindicesimo anno di attività dell’Istituto di Storia dell’Arte, è stato in questi ultimi anni oggetto di un attento studio condotto grazie al contributo fondamentale di Save Venice Inc., con la partecipazione del Francis Haskell Memorial Fund, che ha permesso di ricostruire la genesi della raccolta, confrontandola con gli analoghi album del console Smith (Windsor Castle, collezioni reali) e di Francesco Algarotti (Gerusalemme, Israel Museum). Sono molte le novità del volume dedicato alla memoria di W. R. Rearick: le attribuzioni a Marco Ricci caricaturista, la cronologia e il montaggio dei disegni sulla pagina, l’identificazione di alcuni effigiati e del postillatore tardo settecentesco, i legami con le arti figurative, il teatro e la musica, aspetti che gettano nuova luce su Zanetti, sulla sua rete cosmopolita, su Venezia.

Capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini

Capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini

Una delle peculiarità più rilevanti della collezione d’arte antica del conte Vittorio Cini, oltre all’estrema varietà ed eterogeneità, è la sua ricchezza: essa annovera migliaia di dipinti, sculture, disegni, oggetti d’arte decorativa, arredi, acquisiti tra gli anni trenta e gli anni sessanta del secolo scorso presso numerosi antiquari e collezionisti e non di rado recanti provenienze prestigiose (Costabili, Torlonia, Cook, Pisa, Contini Bonacossi, Bulgari). Entro la sezione relativa alla pittura si distingue un nucleo pregevole di dipinti di scuola veneta, che nel loro insieme permettono di leggere in filigrana l’eccezionale figura di Cini collezionista, il quale si assicurò i nomi maggiormente rappresentativi della scuola lagunare, dal Trecento al Settecento. Un interesse, questo per l’arte veneziana, che si palesò con evidenza nell’ultima fase della costituzione della raccolta e che fu alimentato dal desiderio, più che comprensibile, di aggiungere alle già ricche sezioni dell’Emilia e dell’Italia centrale le testimonianze pittoriche della sua città d’elezione e per includere la gloriosa stagione del secolo d’oro della Serenessima, il Settecento, come a colmare una lacuna avvertita nella percezione della sua ‘onnivora’ fisionomia collezionistica.

La mostra Capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini, pensata strategicamente come estensione temporanea delle collezioni permanenti della Galleria – nella casa-museo creata nel 1984 in seguito alla donazione della figlia Yana Cini Alliata di Montereale e che ben rappresenta la scuola toscana e quella ferrarese – si offre come straordinaria occasione di perlustrazione e rappresentazione di una delle anime più significative e meno note della raccolta del conte Cini. Sarà possibile così ammirare questo nucleo di dipinti veneti, alcuni eccezionalmente esposti al pubblico per la prima volta, che restituiscono il tenore qualitativo di una delle raccolte d’arte antica più importanti del Novecento italiano e il gusto, il pensiero, l’elezione sottese all’evoluzione della raccolta. Pur nell’alveo di una predilezione di matrice berensoniana, in sintonia con i principi e gli orientamenti del tempo per l’arte dei primitivi e per il primo Rinascimento – da Guglielmo Veneziano a Carlo Crivelli, a Jacopo Bellini, a Bartolomeo Montagna – la mostra evidenzierà come Vittorio Cini si sia rivolto anche alle epoche successive, dal Cinquecento di Tiziano e di Lorenzo Lotto al Settecento di Gianbattista Tiepolo, di Canaletto e dei Guardi.

La mostra si colloca all’interno di un cantiere di ricerca sulle collezioni d’arte di Vittorio Cini, che prevede come prima tappa editoriale l’aggiornato catalogo scientifico della Galleria di Palazzo Cini, per proseguire con la pubblicazione di Quaderni dedicati alle singole sezioni.