Istituto di Storia dell’Arte – Fondazione Giorgio Cini

Conversazioni d’Arte

Ritornano le Conversazioni d’Arte a Palazzo Cini.

Nella rassegna di questa stagione, storici dell’arte ed esperti guideranno il pubblico alla scoperta dei tesori d’arte della collezione di Vittorio Cini. Capolavori medievali e rinascimentali saranno raccontati e illustrati, approfondendo le tematiche e le peculiarità che ogni opera racchiude.Uno speciale incontro è riservato a “L’ospite a Palazzo”: Il Cristo crocifisso di Antoon Van Dyck, straordinario prestito del Palazzo Reale di Genova.

La partecipazione è gratuita e aperta a tutti, previa prenotazione tramite mail: palazzocini@cini.it.

 

30 aprile | h 17:00
Tesori d’arte nella collezione dei fondi oro di Vittorio Cini
Cristina Guarnieri
Università degli Studi di Padova

14 maggio | h 17:00
L’ospite a Palazzo. Il Cristo Crocifisso di Antoon van Dyck del Palazzo Reale di Genova
Mari Pietrogiovanna
Università degli Studi di Padova

28 maggio | h 17:00
L’Officina ferrarese sul Canal Grande. Tesori estensi della Collezione Cini
Roberto Cara, Valentina Lapierre
Storici dell’arte, Ferrara

5 giugno | h 17:00
Le ‘forme simboliche’ nei capolavori rinascimentali del palazzo di San Vio
Loredana Luisa Pavanello
Fondazione Giorgio Cini, Venezia

Arte Veneta 80

Sommario
• Elena Khalaf, “Veni sponsa Christi, accipe coronam”: ipotesi sull’ubicazione originaria, sulla finzione e sulla committenza del politico di Santa Chiara di Paolo Veneziano
• Laura Zabeo, Rovesciare l’antico. Disegni di una silloge numismatica del Quattrocento
• Emanuele Castoldi, Uno scolaro di Giovanni Bellini: Nicolò Rondinelli, a Murano
• Vincenzo Mancini, Per Domenico Campagnola pittore
• Marco Toffanin, “Et in San Nicolò grande mirasi di lui”. Una firma, una data e una proposta per Francesco Montemezzano nel cantiere di San Nicolò dei Mendicoli
• Paolo Delorenzi, Venezia e la Francia nel Settecento. Anton Maria Zanetti di Girolamo intermediario fra culture
• Sebastiano Megera, Nuovi disegni di Egidio Dall’Oglio

• Enrico Lucchese, Roma 1792. Domenico Pellegrini e Canova, pittori di Venere
• Valeria Paruzzo, La quadreria di un “viaggatore di professione”: dipinti del Quattrocento e Cinquecento dalla collezione di Clemente Bordato

 

Segnalazioni
• Manlio Leo Mezzacasa, La croce-reliquiario in San Nicolò dei Mendicoli: un’oreficeria veneziana di primo Trecento tra inserti bizantini di riuso e derivazioni oltremontane
• Mattia Vinco, “Palla lignea inaurata cum pictura Beate Marie Virginis in medio, et variis misteriis”. Due nuovi frammenti della pala agiografica di Matteo Cesa a Santa Maria di Sargnano
• Sergio Taddei, Una sconosciuta copia seicentesca del Martirio di san Pietro da Verona di Tiziano nella collezione Inghirami di Volterra
• Matteo Beccari, Per Ernesto Daret, pittore di “Paesi, figurine et Animali”
• Sergej Androsov, A margine di una mostra: nuovi dati sulla scultura veneziana del primo quarto del XVIII secolo in Russia
• Giuseppe Sava, “Modellò in creta due Angeli con tanta facilità e con tale maestria, che ne stupì il suo institutore”. Il giovane Canova e Giuseppe Falier

 

Carte d’archivio
• Stefano Aloisi, Palma il Giovane e Matteo Ponzone nel 1608 a Cividale del Friuli per il monastero della Cella
• Francesco Baccanelli, Per il musicista padovano Lodovico Ferronati, mercante d’arte a Bergamo e committente di Pittoni e Tiepolo
• Antonella Bellin, Elena Catra, Francesco Hayez studente “eletto all’alunnato di Roma”

Vittore Carpaccio. Contesto, iconografia, fortuna

Il volume raccoglie gli atti del convegno internazionale di studi dedicati a Vittore Carpaccio (1465-1525 ca.), ospitato presso la Fondazione Giorgio Cini il 14-15 giugno 2023. Il simposio è stato promosso dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini in concomitanza con l’importante mostra sull’artista tenutasi a Palazzo Ducale a Venezia, organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia i collaborazione con la National Gallery of Art di Washington. Ha visto il confronto tra i maggiori specialisti di Carpaccio, annoverato fra i più originali maestri della prima stagione rinascimentale veneta.
Gli esiti sono qui presentati secondo le principali linee tematiche approfondite nel corso delle giornate veneziane, incentrate su tre filoni di studio: la figura di Carpaccio in relazione alla committenza e alla complessa cultura del suo tempo; i problemi di ordine materiale, tecnico e conservativo delle sue opere, ed infine la fortuna del maestro nella tradizione critica di Otto e Novecento. Una pluralità di letture che offre nuovi strumenti interpretativi e uno sguardo aggiornato sul celebre “pittore di storie” che ha saputo porre al centro della sua narrazione l’immenso potere delle immagini.

Martha Jungwirth “Herz der Finsternis”

Il catalogo della mostra personale di Martha Jungwirth, allestita a Palazzo Cini, curata da Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini e realizzata con il supporto di Thaddaeus Ropac Gallery, presenta nuove opere dell’artista austriaca. Nel corso di sei decenni di carriera, Jungwirth ha forgiato un approccio singolare all’astrazione che è radicato nel corpo e nelle osservazioni ravvicinate del mondo circostante. L’artista si ispira a “pretesti” per creare i suoi dipinti vivaci ed espressivi. Nel caso di Herz der Finsternis, Jungwirth prende in prestito il titolo della novella omonima di Joseph Conrad del 1899 come punto di partenza per il suo recente corpus di opere.

Saggi e Memorie di storia dell’arte 47/2023

• Fernando Rigon Forte, Animali di stagione Anne Markham Schulz, Paolo Stella Milanese and the Prague Belvedere Claudia Bissolati, The gems of book 49 in Ligorio’s Antichità di Roma

• Flavia Cristalli, La decorazione cinquecentesca del salone d’onore di palazzo Albergati a Bologna: il fregio con le Storie di Annibale e la tela di Bartolomeo Cesi

• Elisa Perina, “Variati e bizzarri novissimi pensieri”: un’iconografia  mitologica di Francesco Albani da Le Imagini de i dei degli Antichi di Vincenzo Cartari

• Gianluca Bocchi, Modelli iconografici di Carl Ruthart in dipinti di Cornelis Dusman e di Pieter Mulier detto il Cavalier Tempesta

• Chiara Travisonni, Benigno Bossi e le stampe di riproduzione dai disegni di Parmigianino nel Settecento

• Fausto Minervini, Nuove notizie e documenti sui Degas di Napoli

• Francesco Lovino, Battaglie ravennati, II. Dispute attorno alla definizione dell’architettura ravennate dell’alto medioevo negli studi novecenteschi (1921-1942)

• Benedetta Casini, Lucio Fontana fra Rosario e Buenos Aires: gli anni venti e gli anni quaranta

• Valentina Raimondo, Giacomo Manzù, la scultura a sbalzo e due inediti per l’Università di Padova

• Camilla Pietrabissa, Due temi di storiografia della veduta veneziana nella mostra I Vedutisti veneziani del Settecento del 1967

• Ernesto Damiani, Irene Quarantini, Alessia Castellani, L’arte astratta e moderna come pittura diegetica nei film di Alberto Sordi

«Arte Veneta» 80/2023

«Arte Veneta» 80/2023
a cura dell’Istituto di Storia dell’Arte

 

Elena Khalaf, “Veni sponsa Christi, accipe coronam”: ipotesi sull’ubicazione originaria, sulla funzione e sulla committenza del polittico di Santa Chiara di Paolo Veneziano

Laura Zabeo, Rovesciare l’antico. Disegni di una silloge numismatica del Quattrocento

Emanuele Castoldi, Uno scolaro di Giovanni Bellini: Nicolò Rondinelli, a Murano

Vincenzo Mancini, Per Domenico Campagnola pittore

Marco Toffanin, “Et in San Nicolò grande mirasi di lui”. Una firma, una data e una proposta per Francesco Montemezzano nel cantiere di San Nicolò dei Mendicoli

Paolo Delorenzi, Venezia e la Francia nel Settecento. Anton Maria Zanetti di Girolamo intermediario fra culture

Sebastiano Megera, Nuovi disegni di Egidio Dall’Oglio

Enrico Lucchese, Roma 1792. Domenico Pellegrini e Canova, pittori di Venere

Valeria Paruzzo, La quadreria di un “viaggiatore di professione”: dipinti del Quattrocento e Cinquecento dalla collezione di Clemente Bordato

 

Segnalazioni

Manlio Leo Mezzacasa, La croce-reliquiario in San Nicolò dei Mendicoli: un’oreficeria veneziana di primo Trecento tra inserti bizantini di riuso e derivazioni oltremontane

Mattia Vinco, “Palla lignea inaurata cum pictura Beate Marie Virginis in medio, et variis misteriis”. Due nuovi frammenti della pala agiografica di Matteo Cesa a Santa Maria di Sargnano

Sergio Taddei, Una sconosciuta copia seicentesca del Martirio di san Pietro da Verona di Tiziano nella collezione Inghirami di Volterra

Matteo Beccari, Per Ernesto Daret, pittore di “Paesi, figurine et Animali”

Sergej Androsov, A margine di una mostra: nuovi dati sulla scultura veneziana del primo quarto del XVIII secolo in Russia

Giuseppe Sava, “Modellò in creta due Angeli con tanta facilità e con tale maestria, che ne stupì il suo institutore”. Il giovane Canova e Giuseppe Falier

 

Carte d’Archivio

Stefano Aloisi, Palma il Giovane e Matteo Ponzone nel 1608 a Cividale del Friuli per il monastero della Cella

Francesco Baccanelli, Per il musicista padovano Lodovico Ferronati, mercante d’arte a Bergamo e committente di Pittoni e Tiepolo

Antonella Bellin, Elena Catra, Francesco Hayez studente “eletto all’alunnato di Roma”

 

Istituto di Storia dell’Arte

Lucio Fontana: origini e immaginario

Il simposio, nato dalla collaborazione fra l’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini e la Fondazione Lucio Fontana, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, si terrà il 5 e 6 dicembre all’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia.

 

L’opera vitale e inventiva di Lucio Fontana si estende e sviluppa in un ampio arco di tempo che dagli anni Venti raggiunge il termine degli anni Sessanta del XX secolo. Una carriera costellata da sperimentazioni costanti che lo collocano, sin dagli esordi, tra i pionieri dell’arte contemporanea.

Nella Storia dell’Arte degli ultimi decenni è emersa sempre più la centralità della sua figura e della sua opera, i nuovi studi, le  molteplici  esposizioni e le pubblicazioni a lui dedicate hanno così potuto restituire, soprattutto alle nuove generazioni di studiosi, ma anche ad un più ampio pubblico, la varietà e la continuità coerente del suo intero percorso creativo.

Il convegno internazionale Lucio Fontana: origini e immaginario, promosso dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini  e dalla Fondazione Lucio Fontana, intende per la prima volta fare il punto sugli studi recenti e in corso, oltre che  promuovere, in questo momento così significativo e ricco, un confronto tra studiosi che si sono occupati direttamente dell’artista o che con i loro approfondimenti hanno lambito temi fontaniani utili a offrire letture e sentieri  d’indagine inediti: da quelli più strettamente storico-artistici, fino a ricerche che riguardano l’aspetto materico e conservativo delle opere.

 

Nell’arco delle due giornate di studio, previste per il 5 e 6 dicembre 2024, vi sarà occasione di approfondire l’immaginario e il contesto entro cui si è sviluppata l’attività di Lucio Fontana, così come aspetti, momenti e temi pertinenti alla sua ricerca e alla sua fortuna in Italia e all’estero.

Le radici futuriste del suo lavoro, il rapporto con la scultura dei suoi contemporanei, la primissima fase creativa tesa fra Italia e Argentina, sono alcuni dei percorsi d’indagine che verranno affrontati e che sonderanno le ragioni dell’attuale posizionamento dell’autore. Una sezione del convegno verrà inoltre dedicata all’approfondimento di casi studio: mostre, selezionate tra le numerosissime, che hanno contribuito a costruire la fortuna fontaniana o a promuovere particolari aspetti della sua parabola creativa , riaffermandone il  ruolo di pioniere e la vitalità della ricerca.

 

Il simposio rimarca inoltre l’interesse manifestato dalla Fondazione Giorgio Cini nei confronti del maestro italo-argentino, protagonista di diversi momenti di approfondimento ospitati e promossi dall’istituzione veneziana: l’esposizione Mostra di Disegni e Opere Grafiche di Lucio Fontana nel 1972; il convegno del 2014  Arte figurativa e arte astratta. 1954 – 2014 e la borsa di studio Lucio Fontana, periodo argentino: monumenti progetti e opere bandita nel 2022 nuovamente in stretta sinergia con la Fondazione Lucio Fontana che si conferma ente sempre più impegnato nel sostenere e incoraggiare progetti scientifici sull’artista.

 

5 – 6 dicembre | Ingresso libero fino a esaurimento posti

Vetro e Arti Decorative alla Biennale di Venezia. 1912–1930

In concomitanza con la mostra allestita alle Stanze del Vetro, sulla presenza dell’arte muranese alla Biennale d’arte di Venezia fin dagli inizi del Novecento, il Centro Studi del Vetro riunisce storici ed esperti del vetro per approfondire alcuni aspetti di questa straordinaria vicenda. Al centro del convegno, non solo le figure chiave dell’arte vetraria veneziana e il successo di critica di alcune delle opere più iconiche ma anche la scelta di colori e forme operata da artisti del calibro di Hans Stoltenberg Lerche, Teodoro Wolf Ferrari, Guido Balsamo Stella e Vittorio Zecchin.

 

h 09:30 | Ingresso libero fino a esaurimento posti

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Tomaso Buzzi architetto di Vittorio Cini

Valerio Terraroli, docente dell’Università di Verona e tra i massimi studiosi dell’opera del geniale e visionario architetto lombardo, durante la conferenza presso il Castello di Moneselice, che si tiene alle ore 11,  racconta lo speciale rapporto tra Tomaso Buzzi e Vittorio Cini. In particolare si sofferma sui lavori per la villa di Montericco, per la Galleria di Palazzo Cini a Venezia e per un’altra illustre dimora storica di proprietà di Cini: il complesso monumentale del Castello di Monselice e Villa Duodo Balbi Valier, di cui l’archivio dell’Istituto di Storia dell’Arte conserva “pensieri”, progetti e schizzi originali.

 

Tra Vittorio Cini e il geniale e visionario architetto lombardo Tomaso Buzzi (1900-1981), definito a suo tempo “il più colto degli architetti”, vi fu una lunga e affettuosa consuetudine che rimontava alla consolidata amicizia di Buzzi con il conte Cini a partire dagli anni Trenta, quando l’architetto era intervenuto nella progettazione degli interni della sua villa di Montericco a Monselice (1938-1942). Sono questi gli anni di piena affermazione di Tomaso Buzzi sul fronte dell’edilizia privata: egli è il colto progettista, il rispettoso restauratore e il raffinato designer di dimore e giardini della borghesia trionfante e della più aggiornata aristocrazia, divenendone sensibile arbiter elegantiae, capace di coniugare sofisticato storicismo, gravido di citazioni antiquarie e ambientazioni ‘in stile’, con le suggestioni novecentiste e decò della Milano degli anni Venti. Tra i numerosi committenti – il gotha delle personalità dell’economia, della politica, della cultura – molti sono quelli legati a Vittorio Cini per affari, amicizia, relazioni intellettuali, collezionismo: dai Volpi di Misurata all’antiquario Alessandro Contini Bonacossi, dal ministro Giovanni Gentile al mercante bibliofilo e studioso Tammaro de Marinis. Per Cini, Tomaso Buzzi sarà l’architetto di riferimento, in grado di dare voce alle istanze di rinnovamento espresse nelle numerose dimore: nei primi anni Quaranta, contestualmente alla sistemazione e alla fornitura degli arredi della villa di Rimini, si situano i primi interventi di ammodernamento e aggiornamento della residenza sul Canal Grande, il Palazzo Cini, un percorso culminato nel biennio 1956-1958 con la realizzazione del salotto ovale neorococò, concepito per allestire
scenograficamente il servizio settecentesco di porcellane Cozzi, e la celebre scala a chiocciola.
Una sintonia, quella di Buzzi con il conte Cini, e con la Fondazione nata nel 1951 sull’Isola di San Giorgio, che portò l’architetto a donare alla Fondazione Cini centotrentotto disegni, tra cui capricci, vedute, fantasmagorie, scene di feste, cerimonie, concerti ‘veneziani’, recentemente esposti nella mostra Venezia è tutta d’oro. Tomaso Buzzi: disegni “fantastici” (1948 – 1976), a cura di Valerio Terraroli, allestita nel 2021 nei suggestivi spazi della Biblioteca del Longhena a quarant’anni dalla scomparsa di questo protagonista assoluto del gusto italiano moderno.

 

h 11:00 | Scarica l’invito