Istituto Musica Comparata – Pagina 7 – Fondazione Giorgio Cini

Libri a San Giorgio

Il 5 aprile alle ore 18, per la rassegna Libri a San Giorgio verranno presentati 6 CD book pubblicati da Nota Edizioni nella collana “Intersezioni Musicali” dedicati alla musica classica ottomana, che contengono la registrazione delle musiche eseguite in occasione dei Seminari di alta formazione in musica classica ottomana.

 

Bîrûn Seminari di alta formazione in musica classica ottomana: un progetto avviato dall’Istituto nel 2012, rivolto a musicisti e musicologi che intendono perfezionare le loro  conoscenze strumentali e musicologiche in questo importante ambito delle tradizioni musicali.

Docente e responsabile artistico e culturale di questi seminari di perfezionamento è il Maestro Kudsi Erguner, eminente musicista e musicologo noto a livello internazionale, che già da alcuni anni insegna i corsi di flauto ney per l’Istituto, assistito dall’etnomusicologo Giovanni De Zorzi, specialista delle tradizioni musicali dell’area.

 

Presentano Giampiero Bellingeri e Giovanni De Zorzi
Partecipano Giovanni Giuriati, Valter Colle e Kudsi Erguner

Fondazione Giorgio Cini, Sala del Soffitto
Seguirà aperitivo
Ingresso libero fino a esaurimento posti

Sacred Songs from Istanbul

In occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, sull’Isola di San Giorgio Maggiore avranno luogo due eventi dedicati alle musiche delle principali tradizioni spirituali d’Istanbul della musica classica ottomana.

Venerdì 5 aprile ore 18 

Per la rassegna Libri a San Giorgio verranno presentati i 6 CD-book pubblicati da Nota Edizioni, Udine, nella collana “Intersezioni Musicali” dedicati alla musica classica ottomana, che contengono la registrazione delle musiche eseguite in occasione dei Bîrûn Seminari di alta formazione in musica classica ottomana: svoltisi a partire dal 2013.


Sabato 6 aprile ore 18
Il concerto che avrà lugo sabato nella Basilica di San Giorgio Maggiore alle ore 18 riprende il lavoro di ricerca sugli storici repertori sacri delle diverse comunità che animavano Istanbul, recuperando manoscritti inediti e valorizzando le pratiche di contaminazione tra liturgie locali e milieu cosmopolita ottomano.

 

Kudsi Erguner DIREZIONE ARTISTICA E NEY

 

Ensemble Bîrûn 2019
Ilhan Yazici VOCE
Bora Uymaz VOCE
Safa Korkmaz VOCE
Burak Savas¸ VOCE
Ibrahim Ethem Uçar VOCE
Giovanni De Zorzi NEY
Selman Erguner VIOLA
Zeynep Yildiz Abbasog˘lu KANÛN
Hasan Kiris¸ TANBÛR
Giannis Koutis ‘UD
Reza Mirjalali TÂR
Jacobus Thiele PERCUSSIONI
 
 
Si ringrazia per la collaborazione:
Abbazia di San Giorgio Maggiore – Benedicti Claustra onlus e il Dipartimento di Studi di Filosofia e Beni Culturali, Università Cà Foscari Venezia.

#50AnniIISMC

Quest’anno l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati celebra i 50 anni dalla sua fondazione.

Ecco in anteprima l’agenda con tutti gli Eventi del 2019: convegni, concerti, spettacoli.

 

Scarica l’Agenda in pdf https://goo.gl/cpr8Za

Sguardi musicali: progetti di etnomusicologia visiva

Workshop La produzione audiovisiva in etnomusicologia: progettazione e montaggio
Bando per 10 borse di studio indirizzate a: etnomusicologi, antropologi

 

Docenti: Marco Lutzu e Simone Tarsitani

 

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, in collaborazione con Durham University’s Department of Music, LABIMUS – Laboratorio Interdisciplinare sulla Musica dell’Università degli Studi di Cagliari) e ARCHiVE – Analisi e Archiviazione del Patrimonio Culturale in Venezia, offre 10 borse di studio a etnomusicologi e antropologi interessati alla produzione audiovisiva in etnomusicologia. Il workshop su La produzione audiovisiva in etnomusicologia: progettazione e montaggio si svolgerà presso la Fondazione Giorgio Cini dal 17 al 21 giugno e coprirà gli aspetti relativi alla progettazione e realizzazione di prodotti audiovisivi nell’ambito della ricerca etnomusicologica. Durante i cinque giorni si alterneranno sessioni di insegnamento teorico, visione di materiali e discussioni ed esercitazioni pratiche. I partecipanti potranno sperimentare direttamente le basi del corso lavorando sui materiali di documentazione realizzati durante la precedente edizione del workshop relativi alla presenza della cantante indiana Sunanda Sharma a Venezia nel giugno 2018.

 

Domande entro il 16 aprile 2019

Sguardi musicali: progetti di etnomusicologia visiva

Borsa di ricerca in memoria di Diego Carpitella per la realizzazione di un prodotto audiovisivo di interesse etnomusicologico

 

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati (IISMC), nell’ambito del progetto Sguardi musicali: progetti di etnomusicologia visiva, ha istituito, in memoria di Diego Carpitella, una borsa di ricerca finalizzata alla realizzazione di un prodotto audiovisivo di interesse etnomusicologico.
Sono ammessi alla selezione giovani ricercatori italiani o stranieri, con esperienza nel campo dell’etnomusicologia visiva, che preferibilmente non abbiano raggiunto il 40mo anno d’età al giorno della scadenza del bando, che presentino un progetto inedito per la realizzazione di un prodotto audiovisivo del quale dimostrino di detenere i pieni diritti. L’importo della borsa è fissato in euro 5.000,00 (lordi).

 

Per partecipare alla selezione i candidati devono inviare il modulo alla segreteria dell’Istituto di Studi Musicali Comparati – via email a: musica.comparata@cini.it – entro il 16 aprile 2019

Sguardi musicali: progetti di etnomusicologia visiva

Borsa di ricerca in memoria di Diego Carpitella per la realizzazione di un prodotto audiovisivo di interesse etnomusicologico

 

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati (IISMC), nell’ambito del progetto Sguardi musicali: progetti di etnomusicologia visiva, ha istituito, in memoria di Diego Carpitella, una borsa di ricerca finalizzata alla realizzazione di un prodotto audiovisivo di interesse etnomusicologico.
Sono ammessi alla selezione giovani ricercatori italiani o stranieri, con esperienza nel campo dell’etnomusicologia visiva, che preferibilmente non abbiano raggiunto il 40mo anno d’età al giorno della scadenza del bando, che presentino un progetto inedito per la realizzazione di un prodotto audiovisivo del quale dimostrino di detenere i pieni diritti. L’importo della borsa è fissato in euro 5.000,00 (lordi).

 

Per partecipare alla selezione i candidati devono inviare il modulo alla segreteria dell’Istituto di Studi Musicali Comparati – via email a: musica.comparata@cini.it – entro il 16 aprile 2019

Etnografia degli studi di registrazione

 

Seminario Musiche (e musicologie) del XXI secolo

Gli etnomusicologi, che da sempre si occupano di musiche ‘viventi’, devono misurarsi con la continua ridefinizione dei luoghi e delle pratiche della produzione musicale. In questa prospettiva, lo studio di registrazione è diventato negli ultimi decenni un importante luogo di ricerca. Il tema sul quale si intende riflettere è la possibile applicazione dell’indagine etnografica, propria del metodo antropologico, a un mondo contemporaneo e tecnologico quale quello degli studi di registrazione, con l’obiettivo di costruire modelli interpretativi sulle musiche contemporanee. Alcune questioni ‘classiche’ della ricerca etnomusicologica (studio dei processi creativi, performativi, status del musicista) si possono affiancare a nuove questioni sollevate dal mutato contesto – lo studio di registrazione – nel quale si svolgono (mancanza di pubblico diretto, rapporto con le tecnologie sempre più sofisticate, delocalizzazione e frammentazione del lavoro di gruppo, ruolo creativo di figure professionali diverse dal musicista, quali il produttore, il fonico).

 

Nel corso del XX secolo, l’evoluzione dei luoghi di produzione di musiche riprodotte ha accompagnato sia i musicisti nell’adattare il loro fare musica, sia gli studiosi nell’elaborare strategie di comprensione dei fenomeni musicali. Lo studio di registrazione è stato il territorio principale in cui è avvenuto il passaggio tra il mondo dell’oralità/scrittura a quello dell’oralità meccanica ed è diventato inoltre un luogo privilegiato per la miscela di generi, stili, strumenti musicali, ma anche di ricerca. Gli studiosi che interverranno al Seminario hanno formazione e biografie (musicali e scientifiche) molto diverse tra loro: studiosi di etnomusicologia, di popular music, produttori musicali, musicisti con esperienze di ricerca in contesti nelle diverse parti del globo e nell’ambito dei più diversi generi musicali (musiche di tradizione orale, popular music, jazz, musica contemporanea, musica per il cinema). Assieme rifletteranno su come l’idea di “etnografia”, proveniente dagli studi etno-antropologici, applicata ad un contesto come lo studio di registrazione – il luogo dove, forse più che nei concerti, i musicisti oggi si incontrano – stia fornendo strumenti innovativi di comprensione dei modi in cui la musica viene oggi prevalentemente concepita, eseguita e prodotta, e su come una prospettiva antropologica sia necessaria allo studio dei processi musicali contemporanei nei quali la tecnologia è sempre più pervasiva e raffinata e la diffusione mediatica sempre più determinante in ogni angolo del globo.

 

Giovedì Mattina, 24 gennaio

9.30-10.00

Serena Facci and Giovanni Giuriati

Introductory remarks

 

10.00-11.00

Alessandro Bratus

Processi che risolvono problemi. Lo studio di registrazione nelle culture della popular music, dalla nicchia alla norma – e ritorno

 

11.00-11.30 Coffee break

 

11.30-13.00

Thomas Turino

Recording as Replica/Recording as Musical Practice

 

Giovedì Pomeriggio, 24 gennaio

14.30-16.00

Jeremy Wayne Wallach

The Entextualization of Performative Sociality: Ethnomusicological Approaches to Sonic Encoding and Decoding

 

16.00-16.30 Coffee break

 

16.30-18.00

Ilario Meandri

Memorie orali e archeologia della tecnica: International Recording (1959-1969)

 

Venerdì mattina, 25 gennaio

9.30-11.00

Marco Lutzu

Approcci etnografici alla fonofissazione. Alcune riflessioni sulla produzione discografica in Sardegna

 

11.00-11.30 Coffee break

 

11.30-13.00

Hans Weisethaunet

The Ethnography of Recording—Sound, Agency, and Objects

 

Venerdì pomeriggio, 25 gennaio

14.30-17.30

Francesco Giannattasio, Pasquale Minieri, Simone Tarsitani

Esperienze e nuove sfide della produzione musicale in studio

 

Sabato Mattina, 26 gennaio

9.30-10.00

Alessandro Cosentino

Chitarristi dal Botswana e dal Malawi: creatività individuali in studio di registrazione

 

10.00-10.30

Vera Vecchiarelli

“La rifaceva anche centinaia di volte”: sulla registrazione della voce di De André in studio.

 

10.30-11.00 Coffee break

11.00-12.30

Eliot Bates

Technological and methodological assemblages: Analyzing the production of culture in Istanbul’s recording studios

 

12.30-13.30

Final discussion

L’epica leggendaria del Kosovo. Concerto – Il canto delle nozze di Halil

Tavola rotonda L’epica leggendaria del Kosovo
Concerto Il canto delle nozze di Halil

Il cuore della penisola balcanica, nelle aree di confine tra Serbia, Montenegro, Kosovo e Albania, punto di incontro tra l’area slavofona e albanofona, è il terreno di una delle più celebri tradizioni di canto epico, oggetto già negli anni trenta del secolo scorso delle ricerche di Parry e Lord che rivoluzionarono lo studio della narrazione epica sia scritta che orale.
Il seminario e il concerto, promossi dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati,  intendono soffermarsi su una tradizione di canto epico che, attraverso varie trasformazioni legate anche alle complesse vicende storiche dell’area, si presenta oggi vitalissima; essa vede uno dei suoi nuclei principali nei canti in lingua albanese delle montagne di Rugova, in Kosovo, al confine con il Montenegro, di cui il cantore Isa Elezi Lekgjekaj (1947) – invitato a Venezia per l’occasione – è il maggior interprete vivente. Il seminario introduttivo vedrà la partecipazione dei curatori della Milman Parry Collection della Harvard University e di Zymer Ujkan Neziri, dell’Istituto Albanologico di Priština, autore di numerosi volumi che hanno contribuito a fissare nella scrittura questi canti. Il concerto, in particolare, prevederà l’esecuzione integrale de Il canto delle nozze di Halil. Ad affiancare Isa Elezi Lekgjekaj durante il concerto vi saranno due esecutori di çiflteli e sharki (liuti pizzicati a manico lungo), con brani strumentali.

L’evento costituirà l’occasione per la presentazione del progetto, curato da Nicola Scaldaferri, di pubblicazione dei canti epici albanesi della Milman Parry Collection, rimasti inediti per oltre ottant’anni.


Programma
13 novembre 2018
Fondazione Giorgio Cini
Tavola rotonda ore 15.30 -17.45
“L’epica leggendaria del Kosovo” 
Interverranno:
Giovanni Giuriati, Università di Roma “La Sapienza” e Fondazione Giorgio Cini
Presentazione e saluti
Nicola Scaldaferri, Università di Milano
David Elmer, Harvard University
Zymer Neziri, Istituto Albanologico di Prishtina
Ettore Cingano, Università Ca’ Foscari Venezia
Discussant


Concerto 18.30 -19.45
Esecuzione integrale di “Il canto delle nozze di Halil” con sopratitoli in italiano.
 con Isa Elezi Lekgjekaj (cantore epico), Hasan Hasani (musicista) e Januz Mushkolay (musicista).

 

Musica e rito. Danze rituali del Malawi

Musica e rito. Danze rituali del Malawi
Rappresentazione rituale Gule Wankulu e Chinamwali

Musica e rito, il ciclo che indaga il rapporto tra musica e sfera del sacro, promosso dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia, quest’anno è curato da Giorgio Adamo e da Moya Aliya Malamusi, musicista originario del Malawi e docente presso l’Università di Vienna. Per questa quarta edizione dieci musicisti e danzatori, cinque donne e cinque uomini provenienti dallo stesso villaggio, nel distretto di Blantyre, sono stati invitati per rappresentare due rituali legati al culto dei defunti e all’iniziazione delle ragazze, tuttora presenti e in funzione nella loro comunità.

Il Gule Wankulu – grande danza delle maschere – è considerata una delle più importanti espressioni culturali del gruppo etnico-linguistico Chewa, maggioritario in Malawi e presente anche in alcune zone di Mozambico e Zambia. Inserita nella lista Unesco della Intangibile Cultural Heritage, la danza appartiene al rituale delle società segrete Nyau, volte soprattutto al culto dei defunti, ancora molto diffuso nelle sue funzioni originarie. Il termine Chinamwali si riferisce, invece, al rituale di iniziazione delle ragazze e ai canti e danze che  lo caratterizzano. Nonostante l’opera di dissuasione da parte delle chiese cristiane, il rituale è ancora presente in numerosi villaggi come preparazione alla vita adulta e al matrimonio.

Conferenza
22 Ottobre 2018, h 17.30
Auditorium Santa Margherita
Rappresentazione rituale
23 Ottobre 2018, h 18.30
Fondazione Giorgio Cini

Ensemble Bîrûn 2017, Musiche delle corti: da Herat a Istanbul

La collana Intersezioni musicali, pubblicata dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati (IISMC) della Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con l’editore Nota, propone quest’anno il quinto CD dedicato
alla fortunata serie Bîrûn, i seminari di alta formazione sulla musica classica ottomana diretti dal Maestro Kudsi Erguner. L’edizione 2017 di Bîrûn, da cui derivano le registrazioni per questo CD, è stata dedicata alle musiche delle corti del Khorasan e, più in particolare, alle opere del compositore ‘Abd-ul Qâdir Marâghî (Maragheh, 1360?-Herat, 1435), considerato tra le fonti principali della musica classica, colta, ottomana. Il CD contiene anche opere attribuite a Sultan Veled (1226-1312), al sultano timuride Huseyn Baykara (1469-1506) e al khan di Crimea Gazi Giray (1554-1607), trascritte da fonti orali ad opera di musicisti e musicologi turchi quali Rauf Yektâ bey (1871-1935), Refik Fersan (1893-1965) e Ulvi Erguner (1924-1974).
Khorasan (“sol levante”) era detta in lingua persiana la regione storica oggi divisa tra gli attuali Iran, Afghanistan, Turkmenistan, Uzbekistan e Tajikistan, e i suoi centri principali, le città di Ghazni, Bukhara ed Herat, furono nel tempo capitali di diverse dinastie, come quelle dei Sassanidi, dei Ghaznavidi e dei Timuridi. Parte integrante di Musiche delle corti: da Herat a Istanbul è anche un ampio libretto contenente un testo di Kudsi Erguner e una puntuale presentazione dei brani redatta da Giovanni De Zorzi, mentre le traduzioni dei testi dal persiano sono opera di Stefano Pellò.


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