A coronamento dei corsi di Sitar e Tabla che si svolgeranno quasi in contemporanea, avvolgendo per una settimana l’Isola di San Giorgio di sonorità indiane, i maestri Sankha Chattopahdyay e Shujaat Khan si esibiranno insieme in un concerto aperto al pubblico la sera del 12 luglio.
Concerto sabato 12 luglio ore 18.30
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
Ingresso libero
per info:
Concerto
orario:18.30
ingresso libero
Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it
L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati ha promosso, in collaborazione con il Dipartimento di “Art, Dance and Drama” della Makerere University di Kampala (Uganda), 30 e 31 maggio una master class sulle musiche dei Baganda e dei loro vicini Basoga a cura di Sylvia Nannyonga Tamusuza.
Il 1 giugno ore 18.30 il gruppo Ensemble “Ugandan Beat of Africa” si esibirà in uno spettacolo di musica e danza ugandese.
Per info
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
30 maggio – 1 giugno 2008
Master Class: 30 – 31 maggio 2008
9.30 – 12.30 e 14.30 – 17.30
Quota di iscrizione: Euro 80 (da versare in contanti il primo giorno)
Spettacolo: 1 giugno 2008
18.30
Ingresso libero
Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it
Dal 29 agosto al 4 settembre si tiene alla Fondazione Giorgio Cini uno stage di danza classica indiana Bharata Natyam a cura del noto interprete Raghunath Manet. Il Bharata Natyam è uno stile di danza originario dei templi dell’India del Sud, con una tradizione di oltre tremila anni. Lirica nel concetto e nell’esecuzione, questa danza combina due aspetti: Nritia, ossia la tecnica, e Nriiya, l’interpretazione emotiva attraverso i movimenti delle mani (mudras) e le espressioni del viso (abhnaya). Con la sua sofisticata grazia, il Bharata Natyam ha superato i confini dei templi indù, diffondendosi dall’India al resto del mondo, pur mantenendo sempre un’aura sacrale.
Danzatore, coreografo e musicista, Raghunath Manet è nato a Pondichéry, antica legazione francese dell’India sud-orientale. Allievo di Sri Nathan presso la Scuola del Tempio di Villenour, si è diplomato nel 1985 alla Kalakshetra, Accademia di Musica e Danza di Madras, ha continuato ad approfondire la sua conoscenza del repertorio tradizionale con numerosi maestri depositari della tradizione, tra cui Ram Gopal, ed è divenuto uno dei maggiori esponenti della danza tradizionale indiana nello stile Bharata Natyam dell’India del sud. Nel 1998 ha fondato a Pondichéry “Tala Sruti”, una scuola di danza e musica, e dal 1990 dirige una propria compagnia di danza. Svolge le sue attività di danzatore e coreografo fra la Francia e l’India, con tournées in tutto il mondo. Raghunath Manet si dedica anche al recupero delle antiche danze tradizionali indiane a livello sia scientifico che pratico, allestendo numerosi spettacoli.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
29 agosto – 4 settembre 2008
Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it
La musica e la danza indiana costituiscono un punto di forza del programma dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali, con corsi e concerti concentrati nel periodo estivo.
Il 9 luglio, riprenderà, dopo alcuni anni, il corso di Sitar tenuto dal maestro Shujaat Khan, tra i più accreditati virtuosi di questo strumento, con un’esperienza di concertista e di docente tanto in India che all’estero, in particolare negli Stati Uniti.
Il Sitar, uno degli strumenti principali della tradizione musicale dell’India del nord, è noto in occidente grazie a musicisti come Ravi Shankar che hanno contribuito a diffondere l’arte di questo strumento a corde pizzicate fin dagli anni Sessanta, collaborando anche con artisti occidentali (si pensi a Yehudi Menuin o a George Harrison).
Corso di sitar 9-11 luglio 2008
orario: 10-12 e 15-18
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
Quota di iscrizione Euro 120,00 (da versare in contanti il primo giorno)
Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it
La musica e la danza indiana costituiscono un punto di forza del programma dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali, con corsi e concerti concentrati nel periodo estivo.
Prosegue il corso di Tabla a cura di Shanka Chattopahdyay, attivo a San Giorgio da oltre trenta anni: autorevole maestro, noto in India e sulla scena internazionale, Chattopahdyay, nel corso del suo insegnamento alla Fondazione Giorgio Cini, ha formato numerosi studenti, oggi anch’essi attivi a livello professionale nella musica indiana
Corso di tabla 8-11 luglio 2008
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
orario: 10-12 e 15-18
Quota di iscrizione Euro 120,00 (da versare in contanti il primo giorno)
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Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
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Le attività musicali dell’Istituto vengono inaugurate nel mese di marzo con le note sacre della musica classica ottomana: dal 6 all’8 marzo si tiene il corso di flauto ney a cura di Kudsi Erguner, uno dei più noti interpreti di questa tradizione musicale. Il ney è uno strumento dal passato millenario, divenuto nel corso dei secoli l’unico strumento a fiato adottato negli ensembles di musica classica persiana, araba, ottomanoturca e centro-asiatica. Col tempo, il ney ha acquisito un particolare valore in seno alla cultura sufi: dal IX d.C., infatti, è uno tra i rari strumenti musicali impiegati nell’incontro cerimoniale sufi detto samâ‘, “ascolto, audizione”.
Kudsi Erguner, nato nel 1952, si ricollega autorevolmente a questa tradizione spirituale e musicale provenendo da una nota e ormai secolare famiglia di neyzen che inizia con il nonno Süleyman Erguner (1902-1953) e prosegue con il padre Ulvi Erguner (1924- 1974), celebre solista del suo tempo e direttore del Dipartimento di Musica Tradizionale della Radio d’Istanbul. Con più di cinquanta registrazioni a suo nome e con svariate collaborazioni nel campo della musica, del teatro (Peter Brook), del cinema (Martin Scorsese, Marco Ferreri) e della danza (Carolyn Carlson, Maurice Bejart) Kudsi Erguner è oggi, indiscutibilmente, il più noto neyzen a livello internazionale, insieme al fratello Süleyman (1957) e a Niyazi Sayin (1927). Il livello del corso è medio-avanzato.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
6 – 8 marzo 2008
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Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
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Il tema scelto per il XIV seminario, L’etnomusicologia visiva, è denso di implicazioni: da quelle che rinviano alle tecniche cinematografiche pertinenti alla restituzione per suoni e immagini di un evento musicale, soprattutto in ambiti di tradizione e mentalità orale, a quelle più generali e teoriche che chiamano in causa le varie possibili interazioni fra differenti codici e forme della comunicazione.
Di come il cinema possa oggi avvicinarci alla globalità dell’espressione musicale è ciò di cui appunto si discuterà nei tre giorni del Seminario, valutando la relazione fra suono e immagine filmica a partire dalla presentazione e discussione, assieme agli autori, di alcune fra le più recenti ed interessanti produzioni dell’etnomusicologia visiva; un’occasione che, fra l’altro, permetterà di fare il punto della situazione per quel che riguarda l’uso delle nuove tecnologie digitali di ripresa e montaggio nell’indagine etnomusicale.
In effetti, se la musica è innanzitutto suono organizzato, come oggi la si definisce, essa è anche suono in movimento: non solo perché non può essere realizzato e percepito se non nella sua dinamica temporale, ma anche in quanto prodotto di un’azione. Inoltre, il suono musicale si materializza e si propaga in uno spazio, fisico e sociale, in cui gli individui e i gruppi si dispongono e interagiscono secondo modalità variamente codificate e formalizzate. In questo senso, la musica in azione è un’esperienza percettiva globale, che si situa all’incrocio di più codici: linguistico-verbale, sonoro non verbale, gestuale-spaziale, ludico, rituale, ecc. Ed è certamente un’esperienza audiovisiva che il mezzo cinematografico può cogliere e rendere manifesta, anche a fini di analisi, in modo di gran lunga più realistico della semplice registrazione sonora.
In tale prospettiva, come era solito dire Diego Carpitella, “il film, quando ha una sintassi e una grammatica pertinenti, sostituisce tante parole”.
Tornano anche quest’anno le attività culturali specificamente dedicate alla musica classica indiana: dal 21 al 24 aprile la nota interprete Amelia Cuni, assistita da Francesca Cassio, tiene un Corso di canto indiano Dhrupad, incentrato sugli elementi portanti della teoria musicale dell’India del Nord. Il Dhrupad, il genere più antico della musica colta dell’India del Nord, influenzato dalle pratiche dello yoga del suono (nada yoga) e tramandato oralmente da famiglie d’arte. Evolutosi nel corso dei secoli fino a diventare il tramite fra la musica dei templi e quella delle corti, fra sacro e profano, viene oggi considerato il fondamento della musica strumentale e vocale indostana. L’aspetto introspettivo e meditativo si alterna a strutture ritmiche e improvvisazioni di grande vitalità , i vocalizzi ai versi poetici.
Amelia Cuni ha vissuto e studiato in India per più di dieci anni con noti maestri quali R. Fahimuddin Dagar, Bidur Mallik e D.C. Vedi. Dal 1987 insegna e si esibisce in Europa, Asia e le Americhe ricevendo l’apprezzamento della critica sulla stampa internazionale. Partecipa a numerosi progetti musicali che confrontano tradizione e sperimentazione e realizzato produzioni discografiche e collaborazioni con artisti diversi. È docente di canto indiano al Conservatorio di Vicenza e tiene seminari e dimostrazioni in università e istituzioni di tutto il mondo; vive a Berlino.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
21 – 24 aprile 2008
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Prosegue anche nel mese di aprile Libri a San Vio, rassegna di presentazione delle novità editoriali della Fondazione Giorgio Cini nella splendida sede di Palazzo Cini.
Tra le novità del mese, è presentata un’attività editoriale di notevole importanza promossa dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati: la pubblicazione di materiale digitale sul sito www.cini.it del Seminario Internazionale del 2005 dal titolo Etnomusicologia e studi di popular music: quale possibile convergenza? con l’inserimento di estratti musicali e video, e la messa a disposizione on-line del Database bibliografico sugli studi di popular music consistente in oltre 6.000 titoli curato da Philip Tagg dell’Università di Montreal.
Presentano le pubblicazioni multimediali Marco “Furio” Forieri e Tony Pagliuca.
Partecipano Giovanni Giuriati e Laura Leante.
Ingresso libero.
Venezia, Galleria di Palazzo Cini a San Vio
16 aprile 2008, ore 17.00
Contatti
Ufficio Editoriale
tel. +39 041 2710202
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it
Riprende in aprile il corso di ‘ud, il liuto, lo strumento più importante della tradizione classica del mondo arabo, a cura del Maestro Farhan Sabbagh. L’‘ud (letteralmente ‘legno’) ha goduto di grande popolarità sin dagli albori della civiltà araba, e nel VI secolo si diffuse, a partire dalla città di Hirah nell’Iraq, in forme simili alle attuali derivate, probabilmente, dallo strumento persiano denominato barbat. Sul liuto gli arabi hanno concepito ed elaborato la loro teoria musicale basata sul sistema modale dei maqamat con numerose scale che utilizzano intervalli di quarti di tono. L’‘ud ha generalmente cinque corde doppie più una nel registro grave, pizzicate con un plettro, una cassa di risonanza bombata e piriforme, un manico corto senza tasti, ed è considerato nel mondo arabo, proprio per questo suo stretto legame con la teoria musicale, il “principe” degli strumenti. Nel suo repertorio svolge un ruolo fondamentale l’improvvisazione, in particolare nei brani denominati taqsim, elaborazioni in ritmo libero su un determinato maqam (modello scalare e melodico). Il suono morbido e dolce di questo strumento affascina l’ascoltatore arabo, tanto da essere paragonato al canto dell’usignolo.
Nato a Homs, in Siria, Farhan Sabbagh è un rinomato virtuoso di questo strumento, con il quale ha intrapreso una fortunata carriera di solista. Sabbagh è anche un affermato compositore eseguito in Europa e negli Stati Uniti, vanta numerose incisioni discografiche e ha acquisito una vasta esperienza didattica internazionale tenendo corsi e laboratori in diversi paesi europei fin dagli anni Ottanta, quando ha insegnato il suo strumento presso l’International Institute for Comparative Music Studies di Berlino.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
11 – 13 aprile 2008
Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
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