Le Stanze del Vetro, Venezia – Pagina 2 – Fondazione Giorgio Cini

La vetreria M.V.M. Cappellin e il giovane Carlo Scarpa 1925-1931

La mostra autunnale de LE STANZE DEL VETRO sarà dedicata alla vetreria M.V.M. Cappellin & C., fondata da Giacomo Cappellin nel 1925, prendendo in esame la sua attività in un arco temporale che va dalla fine del 1926 all’inizio del 1932, anno in cui chiuse per fallimento.
In questi anni la fornace si qualificò come la migliore alla pari della V.S.M. Venini & C. con cui rivaleggiò idealmente, realizzando una produzione di qualità eccezionale, sia per i tessuti vitrei impiegati sia per il design degli oggetti.

Il progetto intende ripercorrere per la prima volta la storia della vetreria mettendo in luce l’importanza che ha avuto nella Murano degli anni venti e l’inizio degli anni trenta. Animata dalla passione di Giacomo Cappellin, dalla fine del 1926 la fornace vide anche la collaborazione del giovane architetto Carlo Scarpa, attivo in azienda fino al 1931. Scarpa assunse presto una certa autonomia nella progettazione dei modelli, che si distinsero soprattutto per il ricorrere di forme geometriche. In questi anni la M.V.M. seppe inoltre proporre nuove serie di vetri frutto di continue ricerche sulla materia vitrea e sulla forma, spesso rivisitando antiche tecniche di lavorazione come la filigrana a reticello e il decoro fenicio. Seppe poi cogliere la sfida del vetro opaco, ottenendo tessiture di notevole impatto cromatico.

La storia della vetreria verrà raccontata ricostruendo per la prima volta l’intero catalogo di produzione attingendo a diversi archivi.

The Venice Glass Week

The Venice Glass Week è il primo festival internazionale dedicato all’arte vetraria, in particolar modo a quella muranese, e ha come obiettivo quello di celebrare e rilanciare l’arte del fuoco: il vetro artistico è una delle eccellenze per cui Venezia è famosa in tutto il mondo e da più di settecento anni è una delle attività produttive motrici della sua economia.

Negli ultimi anni, alcune tra le principali istituzioni culturali veneziane hanno dedicato molte iniziative al vetro artistico di qualità, per riaccendere una sensibilità intorno al tema non solo a livello locale, ma anche nazionale e internazionale. Questa iniziativa è promossa dal Comune di Venezia e da tre tra le principali istituzioni culturali veneziane che da anni lavorano sul tema: Fondazione Musei Civici di Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e dalla più importante realtà associativa del settore: il Consorzio Promovetro Murano, gestore del marchio della Regione del Veneto Vetro Artistico® Murano.

Dal 10 al 17 settembre sono quindi previsti convegni, mostre, seminari, attività didattiche, fornaci aperte e altre manifestazioni, aventi tutte come tema principale il vetro artistico. Oltre ai quattro enti promotori aderiscono anche più di novanta realtà cittadine, tra fondazioni, gallerie d’arte, vetrerie, istituzioni museali ed enti culturali, università, istituti superiori e privati collezionisti. Tutti gli eventi che prendono parte a The Venice Glass Week sono contrassegnati da un unico logo e sono promossi attraverso il sito web dedicato, che raccoglie il calendario di tutti gli eventi, e dai profili social della manifestazione: Facebook, Twitter, Instagram e Youtube.

Vittorio Zecchin: i vetri trasparenti per Cappellin e Venini

E’ dedicata a Vittorio Zecchin, artista muranese, la mostra autunnale de LE STANZE DEL VETRO. In mostra i vetri soffiati trasparenti disegnati per Cappellin e Venini dal 1921 al 1926.

La mostra Vittorio Zecchin: i vetri trasparenti per Cappellin e Venini, a cura di Marino Barovier, è dedicata ai vetri trasparenti disegnati negli anni Venti dallʼartista per la V.S.M. Cappellin Venini & C., prima, e per la M.V.M. Cappellin & C., poi.

Di origine muranese, Zecchin (1878-1947), dopo aver studiato all’Accademia di Venezia, si dedicò alla pittura rivolgendosi alla cultura artistica contemporanea, specie alle avanguardie mitteleuropee. Partecipe della grande stagione di Ca’ Pesaro, si interessò progressivamente alle arti applicate, dai ricami agli arazzi, ma soprattutto al vetro a cui guardò con passione ed entusiasmo.

Alla fine del 1921 assunse la direzione artistica della V.S.M. Cappellin Venini & C., vetreria fondata quell’anno da Giacomo Cappellin e da Paolo Venini, destinata in breve ad affermarsi sia nel panorama nazionale che internazionale.

I manufatti della Cappellin Venini si differenziarono subito dalle coeve realizzazioni muranesi, spesso connotate da eccessivi virtuosismi, per le proporzioni classiche e le linee di notevole essenzialità.

Lo scioglimento della società tra Cappellin e Venini nel 1925 non interruppe lo sviluppo di questo indirizzo poiché Zecchin continuò fino al 1926 a ideare nuovi modelli per la M.V.M. Cappellin & C. fondata da Giacomo Cappellin dopo la separazione da Paolo Venini.

Paolo Venini e la sua fornace

 

La mostra Paolo Venini e la sua fornace, a cura di Marino Barovier per Le Stanze del Vetro, è dedicata a Paolo Venini (1895–1959), grande protagonista del vetro del Novecento, che con la sua appassionata attività ha contribuito in modo determinante alla vitalità di quest’arte. Milanese, già socio della Cappellin Venini, nel 1925 fondò la vetreria V.S.M. Venini & C. con l’apporto di Napoleone Martinuzzi e Francesco Zecchin, dal quale si separò nel 1932. Divenuto presidente della società, operò instancabilmente come grande regista e direttore della ditta fino alla sua scomparsa, nel 1959. Imprenditore colto e interessato sia ai fermenti artistici coevi sia alle esigenze del mercato internazionale, Paolo Venini intervenne anche come ideatore di nuove serie di vetri, avvalendosi del proprio ufficio tecnico e contribuendo all’articolato catalogo della vetreria, nel contempo arricchito dall’intervento di più autori. Grazie a un attento lavoro di ricerca, la mostra e il relativo catalogo documentano la produzione nata da sue specifiche scelte, che hanno portato, ad esempio, a serie come i vetri Diamante in cristallo, nella seconda metà degli anni Trenta. E soprattutto negli anni Cinquanta che egli si dedicò con assiduità alla creazione dei suoi vetri, ottenendo un grande successo, sia alla Triennale di Milano e alla Biennale di Venezia che in varie manifestazioni internazionali, in Europa e negli Stati Uniti, a sostegno e per la diffusione del design e dell’artigianato italiano. Diversi vetri nacquero anche, tra il 1950 e il 1954, da una raffinata rilettura in chiave innovativa di alcune tecniche tradizionali muranesi, come quella dello zanfirico. Pur mettendo al centro dell’esposizione la straordinaria personalità e il ruolo di Paolo Venini, la mostra vuole illustrare anche la produzione dovuta agli autori che collaborarono con lui in maniera episodica tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta, come Tyra Lundgren, Gio Ponti, Piero Fornasetti, Eugene Berman, Ken Scott, Charles Lin Tissot, Riccardo Licata,Massimo Vignelli, Tobia Scarpa e Grete Prytz.

 

Art Night Venezia 2016

Il 18 giugno torna per il sesto anno consecutivo l’iniziativa Art Night Venezia, ideata dall’Università Ca’ Foscari in stretta collaborazione e partnership con il Comune di Venezia e l’assessorato al Commercio e qualità urbana.

La Fondazione Giorgio Cini partecipa a questa notte bianca dell’arte prolungando fino alle ore 22 l’orario di apertura della mostra Cosmic Dance Two  di Lin Utzon e le mostre in corso presso le Stanze del Vetro: Il vetro degli architetti. Vienna 1900-1937  e Glass Tea House Mondrian di Hiroshi Sugimoto.

Palazzo Cini a San Vio, che ospita la mostra I capolavori ritrovati della collezione di Vittorio Cini, sarà aperto fino alle ore 24. L’ingresso a Palazzo sarà gratuito dalle ore 18.00

Fulvio Bianconi alla Venini

Foto: Fulvio Bianconi, Vasi Fazzoletto in vetro incamiciato, 1949-50

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Il vetro finlandese

Nel corso della mostra Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger a cura di Kaisa Koivisto e Pekka Korvenmaa (13 aprile – 2 agosto 2015) allestita da Le Stanze del Vetro sull’Isola di San Giorgio Maggiore, l’Istituto di Storia dell’Arte, attraverso il proprio Centro Studi del Vetro, organizza un convegno internazionale di studi dedicato al vetro finlandese e alla sua influenza all’estero.

Il simposio si configura come ideale complemento dell’esposizione e intende mettere in luce l’evoluzione del design finlandese dai primi anni Trenta fino agli anni Settanta, grazie al contributo di importanti studiosi che approfondiranno – tra gli altri – gli aspetti relativi alla storia del design finlandese e il suo influsso sulla scena internazionale. È in questi anni che accanto a designer di fama indiscussa, come i coniugi Aino e Alvar Aalto, si affermano anche i futuri astri nascenti del design scandinavo, tra i quali Arttu Brummer, Gunnel Nyman, Göran Hongell e si avviano importanti collaborazioni tra aziende italiane e artisti finlandesi, come testimonia il caso fortunato della vetreria Venini con Tapio Wirkkala e Timo Sarpaneva.


GIOVEDÌ 4 GIUGNO

MATTINO – 9.30
Saluti
Luca Massimo Barbero,
Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini

10.00 – 13.00
Pekka Korvenmaa
What was there besides glass?

Kaisa Koivisto
Nature and Finnish glass from the Thirties to the Seventies

Jennifer Opie
Finnish glass in London

Nina Strizler-Levine
Finnish Design in America: discourses, mythologies, realities


POMERIGGIO – 15.OO

Jean-Luc Olivié
Paris-Helsinki, one way or round trip?

Timo Keinanen
Fantasia e funzionalità, i vetri di Aino e Alvar Aalto

Maja Heuer
Paradigm shift for Scandinavian glass – experimentation and redefinition of contemporary Finnish
glass during the glass industry’s period of transformation

Valerio Terraroli
Forma e gusto impeccabili: lo stile finlandese e il design italiano

Vittorio Linfante
Ritorno al futuro del design: il continuo dialogo tra design italiano e design finlandese

Rosa Barovier Mentasti
Vento del Nord


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Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger

Il 13 aprile 2015 apre al pubblico sull’Isola di San Giorgio Maggiore la mostra Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger a cura di Kaisa Koivisto, curatrice al The Finnish Glass Museumdi Riihimäki (Finlandia) e di Pekka Korvenmaa, professore alla Aalto University School of Arts, Design and Architecture (Finlandia). L’eccellenza del design finlandese e internazionale contraddistingue l’importante e unico prestito di più di 300 opere in vetro provenienti dalla collezione Bischofberger, per far rivivere al grande pubblico il fascino e l’estro del vetro artistico, a contatto con i capolavori dei principali protagonisti del design finlandese del Novecento: Aino e Alvar Aalto, Arttu Brummer, Kaj Franck, Göran Hongell, Gunnel Nyman, Timo Sarpaneva, Oiva Toikka e Tapio Wirkkala.

La mostra offrirà al pubblico l’occasione unica di vedere per la prima volta da vicino oggetti rarissimi, spesso in edizione unica, che Bruno e Christina Bischofberger hanno raccolto, con passione e perspicacia, negli ultimi quarant’anni. L’unicità di questi oggetti testimonia l’intenzione originale di ogni singolo artista o designer, e fa di questa collezione di vetri finlandesi una tra le più importanti al mondo. In una ricca documentazione dei diversi periodi storici, le opere selezionate per la mostra Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger conducono il visitatore attraverso un elegante percorso espositivo che passa dai cristalli alle sfumature di colore dei primi anni Trenta, fino alle più sgargianti e a volte ‘psichedeliche’ produzioni degli anni Settanta. Da segnalare le creazioni dello scultore e designer Tapio Wirkkala, in particolare la serie Ultima Thule, in cui bicchieri, brocche e vasi si fanno simili a blocchi di ghiaccio, dalle superfici “gocciolanti”, innescando un gioco di trasparenze e riflessi al limite dell’astrazione. La bottiglia creata per Vodka Finlandia, tuttora in produzione, resta uno dei pezzi più riusciti e celebri della collezione. La ricca rassegna curata da Kaisa Koivisto e Pekka Korvenmaa per gli spazi de Le Stanze del Vetro sull’Isola di San Giorgio Maggiore presenta al pubblico i risultati migliori di una centenaria produzione vetraria, per coglierne le sfumature e le variazioni e celebrare il valore di un design intramontabile e d’altissima qualità.

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Attività educative gratuite a LE STANZE DEL VETRO

Nelle domeniche di maggio LE STANZE DEL VETRO saranno animate da attività gratuite per famiglie, bambini e ragazzi variamente ispirate ai vetri finlandesi della Collezione Bischofberger oppure al padiglione esterno “Glass Tea House Mondrian” dell’artista giapponese Hiroshi Sugimoto.

Le iniziative family-friendly culmineranno nel week-end da sabato 30 maggio a lunedì 1 giugno nella Giornata Mondiale dei Genitori, all’interno del progetto “Kidpassdays: scopriamo insieme la città!”.

SUNglassDAY. Domeniche in famiglia con gli occhi puntati sul vetro d’autore

domenica 10, 24 maggio ore 16 e domenica 31 maggio ore 11 e ore 16: visita per adulti e ragazzi alla mostra “Il vetro finlandese nella collezione Bischofberger” con laboratorio didattico per bambini 5-10 anni

Cammina cammina… verso la casa del tè!

domenica 17 maggio ore 11 e 16 e sabato 30 maggio
ore 16: racconti e fiabe giapponesi a cura di Sabina Italiano con accompagnamento musicale di Marco Centasso (contrabbasso)

lunedì 1 giugno ore 11 e 16: laboratorio creativo ispirato all’antico gioco delle conchiglie giapponesi chiamato Kaiawase (in collaborazione con il Museo d’Arte Orientale di Venezia)

Per tutte le attività, curate e condotte da Artsystem, è obbligatoria la prenotazione entro il mercoledì precedente al numero verde 800 662 477 (lunedì – venerdì 10-17) oppure all’e-mail artsystem@artsystem.it. Posti limitati.

 

Tomaso Buzzi alla Venini

Tomaso Buzzi alla Venini
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
14 settembre 2014 – 11 gennaio 2015
10:00 alle 19:00, ingresso libero
chiuso il mercoledì.


La mostra è organizzata nell’ambito del programma espositivo de Le Stanze del Vetro, progetto di Fondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung per valorizzare l’arte vetraria del Novecento e mostrare le innumerevoli potenzialità e declinazioni di questa materia

Terza mostra dedicata ai grandi designer della VeniniTomaso Buzzi alla Venini, celebra il gusto italiano degli anni trenta nelle opere in vetro del celebre architetto milanese.

L’architetto lombardo Tomaso Buzzi è stato un esponente di spicco del cosiddetto “Novecento Milanese”. Fu amico e collaboratore di Gio Ponti e membro dell’associazione “Il Labirinto” insieme ad architetti e imprenditori come Gio Ponti, Michele Marelli e Paolo Venini. E proprio insieme a Ponti, Tomaso Buzzi è stato uno dei più importanti creatori del gusto italiano degli anni ’30 del secolo scorso, dando inizio a un vero e proprio standard imitato da molti negli anni seguenti. Architetto colto, designer curioso, raffinato progettista d’interni, oltre che collaboratore della rivista «Domus», lavorò per le figure più importanti dell’alta borghesia del nostro paese: Volpi, Cini, Visconti, solo per citarne alcuni. Suoi sono ad esempio gli interventi a Villa Necchi Campiglio a Milano, recentemente restaurata dal FAI, alla palladiana Villa Maser a Treviso, a Palazzo Cini a San Vio, Palazzo Papadopoli e Palazzo Labia a Venezia.

Tra il 1932 e il 1933 Buzzi avvia un’attiva collaborazione con la vetreria Venini, che prosegue episodicamente anche durante gli anni successivi. Il contributo creativo di Buzzi si caratterizza per il suo approccio sperimentale alla forma e ai materiali. La sua ampia ricerca riguarda anche l’illuminazione, dando così inizio a una nuova veste a questo tradizionale settore del vetro di Murano. La mostra Tomaso Buzzi alla Venini, a cura di Marino Barovier, ripercorre questa breve ma fruttuosa collaborazione, documentata non solo attraverso le opere selezionate, i disegni originali catalogati nell’archivio Venini, ma anche attraverso progetti inediti conservati alla Scarzuola a Montegabbione, la città-teatro che Buzzi costruì a partire dalla fine degli anni Sessanta.

In concomitanza della mostra, verrà pubblicato il primo catalogo ragionato dell’opera su vetro di Tomaso Buzzi, pubblicato da Skira per Le Stanze del Vetro e curato da Marino Barovier con Carla Sonego.

Glass Tea House Mondrian by Hiroshi Sugimoto

The Glass Tea House Mondrian
©Hiroshi Sugimoto+New Material Research Laboratory.
Courtesy of Le Stanze del Vetro.
Sponsored by Sumitomo Forestry and Fondazione Bisazza.


L’artista giapponese Hiroshi Sugimoto realizza la sua prima opera architettonica a Venezia per Le Stanze del Vetro sull’Isola di San Giorgio Maggiore.

Il  6 giugno 2014, sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia nell’ambito delle attività organizzate da Le Stanze del Vetro, apre al pubblico “Glass Tea House Mondrian”, un padiglione temporaneo realizzato dall’artista e fotografo giapponese Hiroshi Sugimoto. Conosciuto in tutto il mondo per i suoi scatti in bianco e nero, Sugimoto per la prima volta a Venezia progetta una struttura architettonica.

“Glass Tea House Mondrian” è prodotto da Le Stanze del Vetro – progetto congiunto di Fondazione Cini e Pentagram Stiftung – con il sostegno di Sumitomo Forestry Co. Ltd., e Fondazione Bisazza, e in collaborazione con Asahi Building-Wall Co. Ltd. Un ringraziamento particolare è rivolto allo studio Cattaruzza Millosevich Architetti Associati per aver seguito ogni fase della progettazione e
realizzazione di questo padiglione.

In concomitanza con la “Glass Tea House Mondrian”, la Fondazione Bevilacqua la Masa nella sede di Palazzetto Tito a Venezia dedica a Hiroshi Sugimoto un’antologica inedita di fotografie dedicate all’architettura: la rassegna, insieme al progetto de Le Stanze del Vetro, farà di questo assoluto protagonista internazionale e del suo impegno verso l’ambiente costruito un punto chiave della stagione veneziana, in armonia con la nuova configurazione ampliata della Biennale Architettura.
L’opera “Glass Tea House Mondrian” costituisce una iniziativa nuova rispetto a quelle presentate finora da Le Stanze del Vetro, allargando gli orizzonti del progetto e coinvolgendo artisti di fama internazionale nel progettare padiglioni o installazioni per il giardino antistante Le Stanze del Vetro, sul modello delle Pavilion Series della Serpentine Gallery di Londra.
“Glass Tea House Mondrian” di Hiroshi Sugimoto si ispira alla tradizione giapponese della cerimonia del tè, così come è stata riformata dal maestro Sen no Rikyû. Il padiglione si compone di due elementi principali, uno allo scoperto e uno al coperto.

Gli utensili che verranno utilizzati per la cerimonia del tè sono disegnati da Hiroshi Sugimoto e prodotti da artigiani di Kyoto.
La struttura flessibile del padiglione e la sua natura temporanea, permetterà inoltre di trasformare quello spazio, finora inutilizzato, in un luogo polivalente, capace di ospitare incontri e dibattiti, e incoraggiare i visitatori a determinare liberamente la propria esperienza con il padiglione. L’innovazione della “Glass Tea House Mondrian” risiede nella sua capacità di suggerire uno spazio per esporre ed esperire l’architettura, dove il padiglione stesso diventa l’esposizione – innovazione alla quale si aggiunge l’autonomia dell’artista di proporre un tema e un progetto, libero da vincoli ma anzi aperto alla possibilità di sperimentare con le forme, il luogo, le tecnologie costruttive e materiali all’avanguardia.
Nella cornice dell’Isola di San Giorgio Maggiore, la “Glass Tea House Mondrian” di Sugimoto acquista anche una valenza simbolica incoraggiando il visitatore a interagire liberamente con il luogo, e richiedendogli altresì di ricercare il giusto e personale equilibrio tra l’artificio architettonico e l’ambiente naturale che lo
circonda.
“Glass Tea House Mondrian” costruisce un dialogo forte tra interno ed esterno, natura e artificio, chiuso e aperto, leggero e pesante, acqua e terra, un rapporto che si traduce nell’utilizzo del legno proveniente dal Giappone – per il percorso esterno –, del mosaico – per la vasca d’acqua – e del vetro – per il luogo deputato all’esperienza della tradizione giapponese.
La struttura esterna è interamente costruita in legno di cedro proveniente dal Giappone, e realizzata dall’azienda Sumitomo Forestry Co. Ltd. Scelta da Hiroshi Sugimoto per l’impegno dimostrato nel contribuire alla ricostruzione delle aree devastate dal terremoto e dallo tsunami del Tōhoku del 2011, il contributo della Sumitomo Forestry è stato fondamentale nella costruzione della “Glass Tea House Mondrian” e del recinto esterno, che si ispira volontariamente al Santuario di Ise. Questo progetto, senza l’aiuto della Sumitomo Forestry sarebbe stato impossibile da realizzare. Sumitomo Forestry è un’azienda che ha fatto dell’utilizzo del legno per costruzioni residenziali e non (come scuole o strutture ospedaliere) uno dei suoi punti di forza, dimostrando le potenzialità architettoniche di questa risorsa naturale, una fonte rinnovabile e con impatto zero sull’ambiente.
La vasca d’acqua, che accompagna il visitatore al punto finale del padiglione e dunque anche al suo culmine, è realizzata grazie alla collaborazione con Fondazione Bisazza. L’omonima azienda, con sede a Vicenza, è specializzata nella produzione di mosaico di vetro per soluzioni d’interni ed esterni.
Il cubo di vetro, infine, è opera dell’azienda Asahi Building-Wall Co. Ltd, leader nella progettazioni di strutture architettoniche in vetro e in soluzioni ingegneristiche nella costruzione di facciata in vetro o componenti strutturali di edifici.
Anche per questo progetto continuano le attività didattiche e le visite guidate organizzate da Le Stanze del Vetro e curate da Artsystem. Tutte le proposte didattiche sono gratuite, prenotabili al numero verde 800 662 477 (dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 17.00) o inviando una email a: artsystem@artsystem.it
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Da Glass Tea House Mondrian al Museo d’Arte Orientale di Venezia

LE STANZE DEL VETRO in collaborazione con con il Museo d’Arte Orientale di Venezia e l’Università Ca’ Foscari, Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, presenta una rassegna di incontri per la valorizzazione e divulgazione della cultura del tè in Giappone.

Da aprile a luglio si succederanno una serie di appuntamenti che metteranno in comunicazione in particolare due luoghi: il padiglione temporaneo Glass Tea House Mondrian nell’Isola di San Giorgio maggiore, opera di Hiroshi Sugimoto, e il Museo d’Arte Orientale di Venezia.

Le iniziative del progetto didattico culturale saranno rivolte ad adulti e ragazzi e coinvolgeranno anche alcuni Istituti Superiori e Universitari della città.

Nel mese di maggio:

Museo d’Arte Orientale Ca’ Pesaro, Santa Croce 2076, Venezia

domenica 3 maggio ore 15.00 e ore 15.30 La cultura del tè in Giappone: porcellane e lacche della collezione Bardi visita guidata a cura di Severina Bortolato

Ingresso libero su prenotazione fino a esaurimento posti, scrivendo ad artsystem@artsystem.it o telefonando al numero verde 800 662 477 (lunedì-venerdì 10-17)

Glass Tea House Mondrian di Hiroshi Sugimoto Le Stanze del Vetro, Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

sabato 9 maggio Cerimonia del tè a cura di So’oku Sen della Mushakoji-Senke Tea School (Cerimonia riservata agli studenti degli Istituti Superiori e Universitari aderenti al progetto)

Sono disponibili fino al 30 novembre 2015 visite guidate gratuite su prenotazione scrivendo ad artsystem@artsystem.it

o

telefonando al numero verde 800 662 477 (lunedì-venerdì 10-17)