Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia – Pagina 8 – Fondazione Giorgio Cini

Musica persiana con Dariush Talai, Pejman Tadayon, Hamid Mohsenipoor

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza un concerto venerdì 31 marzo alle ore 18 dedicato alla musica classica persiana in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari Venezia. Per l’occasione torna ad esibirsi a San Giorgio il musicista Dariush Talai, già invitato nel 2001 insieme al maestro Djamchid Chemirani, questa volta accompagnato dai musicisti Pejman Tadayon al ‘ud e Hamid Mohsenipoor alle percussioni.

 

Dariush Talai è il principale esponente contemporaneo della tradizione classica persiana degli strumenti tar e setar. Riconosciuto internazionalmente come tra i più virtuosi maestri della musica tradizionale, Talai ha partecipato a numerosi concerti, festival, trasmissioni e registrazioni discografiche. Oltre all’aspetto performativo, Talai ha insegnato presso l’Università e il Centro per la Conservazione della musica tradizionale di Teheran e presso il Centre d’Études de Musique Orientale (C.É.M.O.) di Paris-Sorbonne. La ricerca è parte integrante della sua attività, è infatti autore di uno studio sui sistemi modali delle tradizioni irano-arabe-turche presso l’Université de Paris X-Nanterre.

 

Il concerto sarà preceduto il 30 marzo pomeriggio da un incontro di approfondimento dal titolo “L’eredità, l’estetica e il presente del radīf persiano” a cura di Giovanni De Zorzi che intervisterà il Maestro Talai. L’appuntamento, in diretta streaming, permetterà di approfondire diversi aspetti delle pratiche musicali improvvisate e del repertorio classico del radīf persiano che si ascolterà al concerto.

 

L’ingresso al concerto, previsto in Sala degli Arazzi alle ore 18, è libero fino ad esaurimento posti.

Libri a San Giorgio

Riprende a marzo la rassegna che intende promuovere e divulgare la produzione editoriale della Fondazione Giorgio Cini.

 

Il giorno 7 marzo alle ore 17 saranno presentati i volumi 83 e 84 di «Studi Veneziani» relativi agli anni 2021 che presentano all’interno una sezione dedicata a Gino Benzoni.

 

PRESENTA:

Andrea Zannini

 

PARTECIPA:

Gino Benzoni

 


Seguirà un secondo incontro, il 23 marzo alle ore 17, dedicato al volume Per un archivio fotografico dell’arte italiana. Vittorio Cini, la Fondazione Giorgio Cini e la Fratelli Alinari, atti della giornata di studi, a cura di Monica Bassanello, Simone Guerriero, Ilaria Turetta. Il volume, edito da Marsilio, raccoglie gli atti della giornata di studi (Fondazione Giorgio Cini, 2018) organizzata dall’Istituto di Storia dell’Arte, in collaborazione con la Fratelli Alinari, divenuta ora Fondazione Alinari per la Fotografia. La presentazione del volume è in collaborazione con la Regione del Veneto.

 

PRESENTANO:

Luca Majoli

Ettore Spalletti

 

PARTECIPANO:

Claudia Baroncini

Luca Massimo Barbero

 


Il terzo appuntamento il 17 aprile alle ore 17 sarà dedicato al volume di Maria Ida Biggi, intitolato: Mischa Scandella. La scena magica. La pubblicazione, edita nell’ambito delle attività del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Mischa Scandella (1921-2021), ripercorre la vicenda artistica dello scenografo veneziano, dalle sue prime esperienze nel contesto del teatro universitario, fino agli allestimenti realizzati con i principali registi italiani del secondo Novecento. Il volume è inoltre ricco di testimonianze e offre un’ampia galleria iconografica, che attinge all’archivio di Scandella, oggi conservato presso l’Istituto per il Teatro e il Melodramma.

 

PRESENTA:

Cristina Grazioli, dell’Università degli Studi di Padova.

 

PARTECIPA:

Maria Ida Biggi

 


L’ultimo incontro sarà il 27 aprile alle ore 17 con la presentazione del libro Multa renascentur. Tammaro De Marinis studioso, bibliofilo, antiquario, collezionista, atti del convegno, a cura di Ilenia Maschietto. Il volume rende conto degli esiti del convegno tenuto presso la Fondazione Giorgio Cini e organizzato dall’Istituto di Storia dell’Arte nell’occasione dei 50 anni dalla morte di Tammaro De Marinis (1878-1969), napoletano di nascita e fiorentino d’adozione.

 

PRESENTANO:

Geri Della Rocca de Candal

Dorit Raines

Paolo Sachet

 

PARTECIPA:

Luca Massimo Barbero


Aperitivo gentilmente offerto da Distilleria Nardini 1779

Il vetro boemo nel Novecento

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L’incontro di approfondimento correlato contestualmente alla mostra dedicata al vetro boemo – in programma presso Le Stanze del Vetro dal 14 maggio al 26 novembre 2023 – indagherà l’ambito tematico dell’importante tradizione che connota la Repubblica Ceca rispetto alla lavorazione di questo affascinante materiale.

 

La panoramica dei diversi contributi offrirà uno spaccato inedito sulle personalità e sui contenuti presentati nel percorso espositivo, soprattutto rispetto all’arco cronologico preso in esame, ossia dagli anni successivi alla fine della Grande Guerra fino ai giorni nostri. Il simposio internazionale proposto dal Centro Studi del Vetro mirerà, infatti, al coinvolgimento di esperti e testimoni autorevoli che forniranno un quadro generale e al contempo dettagliato nel contesto storico e contemporaneo rispetto alle tendenze progettuali in tema di design. Protagonisti delle trattazioni saranno le figure chiave dell’arte vetraria boema, le loro sperimentazioni, le opere e le scelte metodologiche e tecniche, ma soprattutto l’approccio con la scelta delle forme e dei colori, fino all’analisi delle più ardite applicazioni e decorazioni della superficie vitrea.

 

La giornata di studio offrirà, dunque, una riflessione su queste ottiche di ricerca attraverso gli interventi di esperti italiani e stranieri, con l’intento di delineare in modo esaustivo le diverse personalità e carriere di artisti – dalla loro formazione alla maturità professionale – come Miluše Roubíčková, René Roubíček, Václav Cigler, Vladimír Kopecký, Stanislav Libenský, Jaroslava Brychtov. Un’occasione per far conoscere al pubblico la valenza delle creazioni in vetro degli esponenti cechi che hanno inciso sul gusto e sulle poliedriche opportunità applicative, oltre ad aver arricchito prestigiose collezioni, non senza continuare a influenzare le scelte e a generare costanti innovazioni e confronti nel design in campo internazionale.

Il Mediterraneo allargato tra storia e attualità

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Scarica l’approfondimento a cura del direttore Egidio Ivetic

 

Un momento di confronto e di riflessione promosso dall’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano sulle dinamiche che hanno caratterizzato e che caratterizzano quest’area così ricca di cultura e di storia.

Il 3 maggio 2023 sull’Isola di San Giorgio Maggiore, la Fondazione Giorgio Cini presenta il seminario Il Mediterraneo allargato tra storia e attualità, promosso dall’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano. In un momento storico in cui il Mediterraneo torna a essere un contesto cruciale su scala globale, il seminario riunisce voci diverse per riflettere sul passato e sul presente di un Mediterraneo che va oltre i limiti specifici del mare e degli stati rivieraschi, comprendendo il Sahel, il Medio Oriente, il Mar Nero, l’Atlantico e l’Oceano Indiano.

 

Apre la sessione della mattina Antonio Varsori, professore emerito di Storia delle relazioni internazionali all’Università degli Studi di Padova, con Il Mediterraneo allargato nella politica estera dell’Italia repubblicana. A seguire, Germano Dottori, esperto di geopolitica e consigliere scientifico di Limes. Rivista italiana di geopolitica, interviene sul tema Tra Mediterraneo allargato e Grande Medio Oriente: un bacino tornato cruciale, mentre Alessandro Vanoli, storico e scrittore, ci parla de Il Mediterraneo allargato come spazio di connessioni storiche. La mattina si conclude con
Marina Lalović, giornalista di Rainews24, che ci offre uno sguardo aggiornato sui Balcani Occidentali: nuove prospettive su un crocevia internazionale.

 

Nel pomeriggio, Luigi Mascilli Migliorini, accademico dei Lincei e professore ordinario di Storia moderna all’Università di Napoli L’Orientale, capovolge del tutto la prospettiva e apre la questione dell’integrazione storica tra il Mediterraneo e lo spazio atlantico, in particolare con l’America Latina, con una relazione dal titolo provocatorio: Uno spazio Medatlantico? Stefania Battistini, inviata RAI del Tg1 Redazione speciali, si sofferma sulle sue esperienze in più contesti bellici: Raccontare i conflitti: Mediterraneo, Medio Oriente, Europa. A seguire, Gastone Breccia, bizantinista dell’Università degli Studi di Pavia, dedica il suo intervento alla pirateria nella lunga durata storica e al controllo di essa come politica di stabilità nel Mediterraneo: Communis hostis omnium. Guerra ai pirati nel Mediterraneo e oltre. Chiude il Seminario Egidio Ivetic, direttore dell’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano, riportando il discorso sulla Serenissima (Venezia, Mediterraneo, mondo), che fu, con il suo sistema politico ed economico, un asse di congiunzione tra Oriente e Occidente e fu di certo, nella circolazione delle informazioni e nella percezione degli spazi, uno dei punti focali del Mediterraneo allargato di altri tempi.

La conservazione della memoria di impresa: il nuovo orizzonte degli archivi digitali 

Il seminario, organizzato dal Centro ARCHiVe della Fondazione Giorgio Cini e da Heritage Lab Italgas, nasce dalla volontà di promuovere uno scambio a più voci sui possibili nuovi approcci ai temi della digitalizzazione degli archivi d’impresa. Il seminario è composto da interventi dedicati alla raccolta, all’analisi e all’utilizzo di dati nel contesto degli archivi storici e da una tavola rotonda di confronto per far conoscere alle comunità di riferimento le potenzialità e le linee di indagine che i nuovi strumenti digitali possono offrire.

 

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The Exploratory: Venice New Music Courses

Il titolo di questa masterclass, organizzata dall’Istituto per la Musica in collaborazione con il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, deriva da un dichiarazione di Karlheinz Stockhausen: «The problem with music education is that we have conservatories, but we need exploratories». Il concetto di esplorazione guiderà la manifestazione in ogni sua componente: la produzione di suono strumentale e vocale, l’interazione di gruppo, la notazione, gli aspetti scenici del fare musica. Mediante un bando vengono selezionati un numero massimo di dieci studenti (borsisti) per ciascun docente. Con un insegnante per ogni famiglia di strumenti si esplorerà un vasto raggio di possibilità della musica contemporanea. Le lezioni dei docenti di voce, strumenti e composizione avranno luogo in mattinata, mentre il pomeriggio sarà dedicato all’improvvisazione e alla riflessione teorica su questa pratica. In tal modo la manifestazione si collega al ciclo Istantanee, che nell’ultimo triennio ha trattato vari aspetti dell’improvvisazione novecentesca.

 

Tra i docenti figurano: Nicholas Isherwood: direzione artistica, canto, improvvisazione, teatro musicale, composer-performer; Abbie Conant: ottoni, improvvisazione, composer-performer; Roberto Fabbriciani: fiati, improvvisazione, composer-performer; Joëlle Léandre: archi, improvvisazione; Robyn Schulkowsky: percussioni; Daan Vandewalle: piano; Stefano Gervasoni: composizione; Gianmario Borio e Ingrid Pustijanac: musicologia.

 

Domande entro il 01 giugno 2023

BandoExploratory2023

Domanda-di-partecipazione-Exploratory

Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri

Celebra la sua 40esima edizione, tornando in presenza alla Fondazione Cini dal 24 al 27 gennaio 2023, il Seminario di perfezionamento della Scuola per Librai, organizzato dalla Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri.

 

Il Seminario di Perfezionamento ebbe luogo per la prima volta negli splendidi saloni della Fondazione Giorgio Cini nel 22 gennaio del 1984, per volere Valentino Bompiani e in accordo con Vittore Branca, allora Segretario Generale della Fondazione. Un corso della durata di cinque giornate, ognuna dedicata ad un tema specifico. Emerse da subito una nuova figura professionale: quella del libraio al contempo manager e uomo di cultura, alla guida di una libreria sempre più informatizzata e ri-progettata. Una libreria che permette al libraio di far fronte alla crisi delle vendite e di instaurare un nuovo rapporto con il pubblico. Docenti qualificati arricchiscono le conoscenze teoriche dell’argomento con la loro personale esperienza insieme ai trenta allievi, librai professionisti selezionati dal Comitato Promotore, che trasformano le lezioni in un confronto attivo.

 

L’evento diventa inoltre un’occasione per ricordare Achille Mauri, Presidente di Messaggerie Italiane e della Fondazione Umberto ed Elisabetta Mauri, venuto a mancare recentemente.

 

Accademia Vivaldi 2023

Nel 2023 proseguono i Corsi di perfezionamento sull’interpretazione della musica di Antonio Vivaldi, articolati in sei incontri della durata di tre/quattro giornate ciascuno in collaborazione con la Regione del Veneto.

 

Prima dell’avvio degli incontri di perfezionamento dal 13 al 15 febbraio si è tenuto un appuntamento, presieduto da Federico Maria Sardelli, dal titolo «Interpretare Vivaldi a partire dai suoi manoscritti», introduttivo per i corsi successivi e indirizzato a strumentisti, cantanti, direttori d’orchestra e musicologi che intendano approfondire la prassi esecutiva della musica di Vivaldi attraverso lo studio delle sue fonti manoscritte e delle molte indicazioni interpretative che vi sono contenute.

 

Vivaldi è il compositore che più di qualsiasi altro suo contemporaneo, ha disseminato le sue partiture d’indicazioni preziose per l’esecutore: radunarle da tutti i manoscritti, imparare a leggerle e contestualizzarle, offre un grande aiuto alla prassi esecutiva, dà risposta a molte domande e permette di correggere numerosi vizi ed equivoci dei nostri tempi.

Nel corso dell’anno si terranno cinque appuntamenti dedicati al canto (la musica vocale sacra, la musica vocale profana, i drammi per musica), tenuti da Gemma Bertagnolli, Veronica Cangemi e Sergio Foresti, e un appuntamento dedicato al Basso continuo, tenuto da Antonio Frigé.

 

Programma

Dall’8 all’11 Marzo: Canto (Gemma Bertagnolli)

Dal 15 al 17 Marzo: Basso Continuo, (Antonio Frigé) realizzazione del basso nelle composizioni di Vivaldi e dei suoi contemporanei, con particolare attenzione all’armonizzazione dei recitativi.

Dal 22 al 25 Maggio: Canto (Veronica Cangemi)

Dal 12 al 15 Luglio: Canto (Gemma Bertagnolli)

Dal 18 al 21 Ottobre: Canto (Sergio Foresti)

Dal 15 al 18 Novembre: Canto (Gemma Bertagnolli)

Franz Schubert ammiratore di Beethoven. Trii, op. 99 e op.100 (1827-28)

Franz Schubert ammiratore di Beethoven

Trii, op, 99 e op, 100 (1827-28)

 

Direttore: Pedro Memelsdorff

 

 

Seminario

20-23 giugno 2023, Fondazione Giorgio Cini

Per partecipare in qualità di uditori è necessario contattare la segreteria a: musica.antica@cini.it

 

Concerto conclusivo

Venerdì 23 giugno 2023, ore 18, Sala degli Arazzi

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

 

 

Tra il 1827 e 1828, commosso dalla morte di Beethoven e cosciente della fragilità della sua salute, il giovane Franz Schubert compose, oltre ai lieder dello Schwanengesang, alcuni dei suoi maggiori capolavori strumentali, tra cui le tre sonate tardive per fortepiano, il celebre quintetto d’archi a due violoncelli, abbozzi della decima sinfonia, e i due trii op. 99 e 100 per fortepiano, violino e violoncello. Questi ultimi sono al centro del seminario che la Fondazione Giorgio Cini vuole dedicare al grande compositore viennese. Il primo di essi (op. 99, in si bemolle maggiore) fu pubblicato postumo solo nel 1836, mentre il secondo (op. 100, in mi bemolle maggiore) vide la luce editoriale, oltre che la sua première concertistica, un mese prima della morte dell’autore – nel novembre 1828. Quasi “lieder senza parole”, i tempi lenti di quei trii segnano da allora il canone schubertiano. I due componimenti verranno confrontati ai trii per pianoforte e archi di Beethoven Op. 70 e Op. 97.

 

I docenti saranno Andreas Staier e Amandine Beyer. Staier è probabilmente il maggiore tastierista storico vivente, con un impressionante repertorio che spazia dal tardo rinascimento al romanticismo. Le sue interpretazioni schubertiane sono tra le più celebri al mondo. Amandine Beyer è tra le più innovatrici e virtuose violiniste storiche delle ultime generazioni: sue sono alcune tra le più ragguardevoli incisioni solistiche e orchestrali, da Corelli, Bach e Vivaldi a Boccherini, Haydn e Mozart.

 

Il seminario, in collaborazione con la Regione del Veneto, prevede la partecipazione di un gruppo di borsisti, selezionati tramite bando di concorso internazionale, nello specifico due trii di musicisti (ciascuno composto da un fortepianista, un violoncellista e un violinista) e un fortepianista che si esibiranno nel consueto saggio-concerto finale.

 

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Concerto conclusivo

Venerdì 23 giugno, ore 18.00, Sala degli Arazzi

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

Musicisti:

 

Basel Piano Trio

Leo Appel, violino

Pau Fernandez Benlloch, fortepiano

Blai Bosser Toca, violoncello

 

Philos Trio

Hyngun Cho, violoncello

Jean-Christophe Dijoux, fortepiano

Liv Heym, violino

 

e

 

Arash Rokni, fortepiano

 

I musicisti saranno diretti dai docenti: Andreas Staier e Amandine Beyer.

 

Conducting Twentieth-Century Music for Ensemble

Il ciclo Research-led Performance riprende con un workshop per giovani direttori d’orchestra, organizzato dall’Istituto per la Musica, in collaborazione con la Regione del Veneto, coordinato da Marco Angius con la partecipazione di solisti dell’Orchestra di Padova e del Veneto, dedicato alla direzione di ensemble cameristici, una formazione variabile in numero e tipo di strumento che ha improntato in modo peculiare la produzione musicale a partire dalla Kammersymphonie di Arnold Schoenberg (1906).

 

Mediante un bando sono stati selezionati sei giovani direttori d’orchestra che hanno mostrato interesse e attitudine nei confronti di questo repertorio. Accanto alla composizione pionieristica di Schoenberg saranno affrontate due opere di compositori italiani che stabilirono un dialogo a distanza con il maestro viennese: Serenata n. 2 di Bruno Maderna e Hölderlin: Epilogo di Giacomo Manzoni. Le sedute pratiche si alterneranno con quelle teoriche, tenute da Marco Angius, Gianmario Borio e Francisco Rocca.

 

I giovani direttori d’orchestra che sono stati selezionati sono:

 

William Birkbeck

Jaehyuck Choi

Matteo Dal Maso

Ana Erculj

Fernando Palomeque

Carlo Emilio Tortarolo

 

A chiusura dei lavori il giorno 15 marzo, alcuni studenti offriranno dimostrazione degli esiti del workshop in un evento pubblico.

Il concerto sarà alle ore 18,00 presso il Padiglione delle Capriate, ingresso libero fino esaurimento dei posti.

 

Programma:

– Bruno Maderna, Serenata n. 2 (1956), per 11 strumenti

– Giacomo Manzoni, Hölderlin: epilogo (1980), per 10 strumenti

– Arnold Schönberg, Kammersymphonie op. 9 (1906), per 15 strumenti