Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia – Pagina 54 – Fondazione Giorgio Cini

Concerto di Musica Antica 2012 | Child soloists in Paris.1680-1720

CONCERTO

Child soloists in Paris 1680-1720
Charpentier, Nivers, Clérambault, Campra

28 Maggio 2012, ore 17
Fondazione Giorgio Cini, Venezia, Scalone del Longhena –

Ingresso libero

 

Interpreti

Bethany Grace, soprano
Anne-Kathryn Olsen, soprano

Chiara Bryant, Associazione Corale Cantori Veneziani
Elena Moro, Associazione Corale Cantori Veneziani

Jean Dumonteil, Les Pages du CMBV
Suzanne Khairallah, Les Pages du CMBV
Romain Mairesse, Les Pages du CMBV
Hugo Vincent, Les Pages du CMBV

Musicisti/Musicians
Hyngun Cho – violoncello
German Echeverri – violino
Tomoko Matsuoka – organo, clavicembalo
Christoph Sommer – teorba, liuto
Miguel Zamarripa – flauto

Insegnanti

Sophie Daneman, soprano
Davitt Moroney, University of California Berkeley
Diana D’Alessio, Associazione Corale Cantori Veneziani
Hélène Petrossian, Centre de musique baroque de Versailles

Child Soloists in Paris 1680-1720. Charpentier, Nivers, Clérambault, Campra

La Giornata di studio dalle ore  10 alle ore 19 s’inserisce nel contesto del Seminario di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini 2012, sul tema Child Soloists inParis 1680-1720 – Charpentier, Nivers, Clérambault, Campra.

Il tema centrale della discussione è il repertorio – e il contesto storico culturale – dei bambini solisti a Parigi nel periodo 1680-1720, e dei suoi paralleli o le sue ricadute in altri luoghi di Europa. Il fenomeno verrà analizzato da vari punti di vista: tecnico ed estetico-musicale; pedagogico; storico-culturale; storico-morale. A tale fine sono stati invitati dei rappresentanti di due istituzioni didattiche a tutt’oggi attive nel settore (il Centre de musique baroque de Versailles e l’Associazione Corale Cantori Veneziani), nonché musicologi sei-settecentisti e storici di varie università europee e americane. Alcuni dei brani in programma per il Seminario verranno eseguiti in chiusura alla Giornata, nella suggestiva cornice dello Scalone del Longhena.

Per informazioni
Seminari di Musica Antica”Egida Sartori e Laura Alvini

Direttore
Pedro Memelsdorff
Segreteria
tel. +39 041 2710258
fax +39 041 5238540
e-mail: musica.antica@cini.it

Child soloists in Paris. 1680-1720. Charpentier, Clérambaut, Nivers, Campra

Child soloists in Paris.1680-1720 Charpentier, Nivers, Clérambault, Campra

23 – 29 maggio  vedi programma

Eventi aperti al pubblico

 

23 maggio ore 17
Lezione introduttiva
a cura di Davitt Moroney (University of Berkeley)
Venezia, Casino Venier, Alliance française


L’evento è in collaborazione con


 

Ingresso libero


25 maggio 2012, 10 – 19
Giornata di studi
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
ingresso libero


28 maggio ore 17
Concerto finale

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
ingresso libero


Il seminario Child soloists in Paris.1680-1720 Charpentier, Nivers, Clérambault, Campra dedicato a un repertorio tanto particolare quanto generalmente negletto: la musica per infanti solisti a Parigi, a cavallo tra la fine del Seicento e i primi del Settecento. Gli ambienti in cui tale repertorio fiorì sono soprattutto i cori e le cappelle musicali delle varie chiese e conventi della città (in particolar modo la Sainte Chapelle e il convento di Port Royal) e le scuole gesuitiche e religiose in generale. Ma anche nei teatri d’opera e prosa, nelle scuole musicali laiche destinate ai figli della bassa nobiltà e nei saloni delle corti di Parigi e Versailles si componeva per infanti solisti. Alcuni tra i principali compositori del repertorio sono Charpentier, Bernier, Nivers, Clérambault e Campra.

Di Charpentier si ricordano opere con bambini quali protagonisti – ­come David e Jonas, rappresentato per la prima volta nel collegio gesuitico di Louis-le-Grand nel 1688 –, di Nivers e Clérambault mottetti composti per le demoiselles de Saint-Cyr, giovani studentesse di una scuola fondata nel 1686.

Il repertorio pone una serie di quesiti di tipo storico-musicale ed estetico, ma anche storico-sociale e morale: spaziando dal neo-gregoriano e le sacre rappresentazioni a versioni semplificate di opere e oratori, fino a chansons dai testi arcadici e amorosi, la presunta non-consapevolezza (o parziale consapevolezza) degli interpreti infanti può aver contribuito al successo del fenomeno in ambienti di corte. Non ultimo, può aver contribuito all’associazione dell’infante solista – veicolo di messaggi incompresi – al mito kircheriano dell’automa in musica.

È in base a tali quesiti che odierni musicologi, registi e pedagoghi si pongono il problema di riesumare la raffinata arte degli infanti solisti – cantanti ma anche strumentisti o compositori, per esempio, nella Parigi del 1700 – per riproporla ai pubblici moderni.
Gli ostacoli da superare sono di varia natura e richiedono sia riflessioni specialistiche che, soprattutto, confronti multi-disciplinari.

Docenti principali:
Davitt Moroney (Berkeley University), cembalista, editore, musicologo.
Sophie Daneman (Londra), soprano.
Hélène Petrossian (Versailles, Parigi), direttore di voci bianche, pedagoga.

Per informazioni
Seminari di Musica Antica”Egida Sartori e Laura Alvini

Direttore
Pedro Memelsdorff
Segreteria
tel. +39 041 2710258
fax +39 041 5238540
e-mail: musica.antica@cini.it

 

 

Andrea Pozzo (Trento 1642 – Vienna 1709)

Geniale interprete degli orientamenti artistici e ideologici della Compagnia di Gesù protagonista della civiltà figurativa tardobarocca in Europa, Andrea Pozzo (Trento 1642 – Vienna 1709) è stato recentemente celebrato in due importanti mostre allestite rispettivamente a Trento, sua città natale, e a Roma, dove il suo talento creativo trovò modo di esprimersi al massimo grado.

Il convegno di Venezia, promosso dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del III centenario della morte di Andrea Pozzo e dalla Fondazione Giorgio Cini, chiude idealmente le celebrazioni del terzo centenario della morte dell’artista, affrontando le tematiche connesse alla sua attività tra l’Italia, l’Austria, la Slovenia e la Croazia, con interventi sull’architettura, la pittura, la scenografia, gli apparati effimeri e la pubblicistica coeva. Nella stessa sede sarà dato risalto anche all’importante ruolo svolto dal fratello dell’artista, l’architetto e scultore Jacopo Antonio Pozzo (Trento 1645 – Venezia 1721), meglio noto come fra’ Giuseppe Pozzo dell’Ordine Carmelitano, lungamente attivo tra Venezia e Udine.
Alla stessa stregua saranno approfondite figure come il trentino Carlo Gaudenzio Mignocchi, nipote e allievo di Andrea, che divulgò i suoi modelli nel Trentino. Ampio spazio sarà inoltre riservato all’approfondimento delle tecniche adottate da Pozzo sia nelle grandi imprese di decorazione ad affresco, sia nell’ambito della realizzazione di altari e macchine sceniche, facendo tesoro delle risultanze di recenti restauri condotti a Roma e a Mondovì.

Istituto di Storia dell’arte
tel 041 2710230
arte@cini.it

Il teatro musicale di Luciano Berio

Passaggio e dintorni

Prima giornata di studi del progetto 

Il teatro di Luciano Berio
2010-2013

Organizzato dal D.M.C.E. dell’Università di Paris VIII
in collaborazione con:
Centro Studi Luciano Berio
Fondazione Giorgio Cini (Venezia)
Biennale Musica (Venezia)

Direzione scientifica : Giordano Ferrari
Comitato scientifico : Talia Pecker Berio, Gianmario Borio, Angela Ida De Benedictis, Giovanni Morelli, Gianfranco Vinay

L’esperienza teatrale di Luciano Berio ha segnato la seconda metà del XX secolo infrangendo le convenzioni della cultura operistica tradizionale e diventando un punto di riferimento all’interno della ricca e diversificata realtà delle sperimentazioni di drammaturgia musicale. Risultati, questi, raggiunti anche grazie alla sua arte musicale e alla sua coscienza di agire in un mondo in rapida trasformazione nella comunicazione, nell’espressione e nella maniera d’interpretare e di vivere la propria cultura. Studiare la produzione teatrale di Berio significa entrare nel cuore di quell’evoluzione della drammaturgia musicale che ha preparato (e prepara) il presente dell’arte scenica del XXI secolo – fatto di nuove dimensioni della comunicazione, di «nuove scene» (nuovi luoghi, forme e modi rappresentativi), caratterizzata ancora oggi dalla necessità degli artisti di dare priorità alla condizione umana. La vastità del tema ha reso necessaria la pianificazione di un progetto di vaste proporzioni, sviluppato nel tempo in differenti tappe per approdare a una riflessione approfondita: la formula tradizionale del convegno unico è stata pertanto sostituita da una formula d’incontro scientifico suddiviso in sei appuntamenti, ognuno dei quali gravita intorno a una sola opera teatrale. Le giornate di studio avranno luogo in Francia e in Italia e si svolgeranno in francese, italiano e inglese.

La prima giornata di studi, che si terrà alla Fondazione Giorgio Cini il giorno 25 settembre, avrà come titolo Passaggio e dintorni e sarà dedicata ai lavori che segnano la maturazione del pensiero teatrale di Berio all’inizio degli anni sessanta (Circles, Laborintus II).

I singoli interventi verranno poi pubblicati sul sito di Dramaturgie Musicale Contemporaine en Europe (www.dmce.org), come formula propedeutica alla pubblicazione cartacea degli atti da far seguire solo alla fine del progetto. All’ultimo appuntamento sarà fatta seguire una giornata supplementare di studio dedicata a una riflessione complessiva e a una panoramica sull’intera produzione teatrale di Berio, in cui studiosi di chiara fama saranno invitati a leggere una sintesi dei propri contributi basati sugli interventi degli incontri precedenti.
Nel corso di ogni appuntamento è prevista una presentazione generale dell’opera presa in esame, uno sguardo globale alla documentazione esistente (materiali preparatori, pubblicazioni, materiale audiovisivo, ecc.), nonché cinque-sei interventi dedicati all’analisi musicale e drammaturgica dell’opera, al relativo contesto estetico e alle differenti problematiche che ogni opera implica.

Per informazioni

Istituto per la Musica
tel. +39 041 2710220
musica@cini.it

Le arti di Piranesi. Architetto, incisore, antiquario, vedutista, designer

Il Centro espositivo dell’Isola di San Giorgio Maggiore ospita la mostra, ideata dall’architetto Michele De Lucchi e prodotta dalla Fondazione Giorgio Cini insieme a Factum Arte, il laboratorio madrileno di Adam Lowe, con Accenture come partner tecnologico.

La mostra è un’esplorazione a tutto tondo della proteiforme attività di Giambattista Piranesi (Venezia 1720 – Roma 1778), personalità artistica tra le più complesse, poliedriche e affascinanti del Settecento europeo.

A più di trent’anni dalle esposizioni che l’Istituto di Storia dell’Arte dedicò all’artista in occasione del bicentenario della morte, la Fondazione Giorgio Cini torna a celebrarne l’ingegno e l’immaginazione attraverso un suggestivo percorso espositivo che affianca alle circa trecento stampe, selezionate dal corpus integrale conservato presso le collezioni grafiche della Fondazione Giorgio Cini, una serie di creazioni moderne che restituiscono il linguaggio e lo stile di Piranesi, la sua naturale tendenza alla contaminazione, in alcuni casi declinata sino al parossismo, dei repertori formali antichi e moderni, della sua geniale prassi combinatoria.

Il visitatore potrà così accedere nella “mente nera” di Piranesi (secondo la celebre definizione di Marguerite Yourcenar) e intuirne la febbrile inventiva, al limite della paranoia, entrando nella torre che ospita la proiezione in 3D delle Carceri d’Invenzione, architetture mentali e visionarie, in bilico tra scenografia barocca e capriccio di fantasia. Potrà visualizzare e comprenderne l’originalità del pensiero progettuale e del linguaggio decorativo
osservando da vicino e toccando le “riproposizioni” in ready made realizzate in esclusiva per la mostra da Adam Lowe e dall’Atelier Factum Arte: restituzioni tridimensionali in materiali preziosi di alcune invenzioni piranesiane, tratte dalla serie delle Diverse Maniere di adornare i Cammini, che evocano la fucina ipertrofica del Piranesi progettista e designer; mentre le “ricreazioni” di alcuni pezzi antichi, prove nienti dalla sua raccolta di
antichità destinata al mercato antiquario, defi niscono l’orizzonte visivo entro cui collocare il suo ruolo di anticipatore di un nuovo gusto per l’antico e la conseguente funzione attraente che il suo stile esercitò su un’intera generazione di artisti, architetti e decoratori nell’età neoclassica.

Alla veduta e alle celebri serie di Roma e di Paestum è dedicata la sezione finale del percorso espositivo: una mostra nella mostra che ospiterà una selezione di incisioni di Piranesi affi ancate da altrettanti scatti inediti del fotografo e documentarista Gabriele Basilico. Il fotografo, ispirato dalle celebri pagine che la Yourcenar dedicò a Giambattista Piranesi agli inizi degli anni sessanta del secolo scorso, ha genialmente ripercorso con la macchina fotografica tutti i luoghi delle vedute piranesiane.

dalla rassegna stampa
Venise: Piranèse versus Coca-Cola,
dalla rivista La règle du jeu un articolo di Gilles Hertzog

Info e prenotazioni
tel. 199199111

Biglietti online

Sede
Centro Espositivo “Le Sale del Convitto”
Fondazione Giorgio Cini
Isola di San Giorgio Maggiore – Venezia

28 agosto > 21 novembre

prorogata fino al 9 gennaio 2011

Orari d’apertura
10.30>18.30
chiuso il martedì
chiuso il 25 dicembre e il 1 gennaio 2011
ultimo ingresso alle 18.00BigliettiIntero
€ 10Ridotti
€ 8
Studenti fino ai 26 anni; cittadini over 65; possessori carte convenzionate; possessori biglietto ACTV; Possessori biglietto Campanile Basilica di San Giorgio; altre convenzioni€ 6
Per gruppi di almeno 10 persone

€4
Per gruppi di almeno 10 studenti con accompagnatore

€ 1
Possessori biglietto visita guidata Fondazione Giorgio Cini

Gratuito (solo in biglietteria)
Minori di 14 anni se accompagnati da un genitore; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici che accompagnino gruppi; insegnanti uno per classe che accompagnino i loro studenti

Visite guidate (solo su prenotazione)
Accompagnatore specializzato in italiano
€ 100 (più il prezzo del biglietto)
Accompagnatore specializzato in altre lingue
€ 110 (più il prezzo del biglietto)
Scuole
€ 60 (più il prezzo del biglietto)

Music and the arts in Galileo Galilei’s though

7 maggio 2010,
ore 9.30 – 18.30

Ai Seminari di musica antica della Fondazione Giorgio Cini, che ospitano giovani musicisti selezionati tramite concorso a livello internazionale, vengono tradizionalmente affiancate delle Giornate internazionali di studio sugli stessi argomenti, per approfondire il retroscena storico-culturale delle musiche studiate e pubblicamente eseguite durante il Seminario.

Quest’anno il tema scelto per il Seminario, che si terrà alla Fondazione Giorgio Cini dal 2 al 8 maggio 2010, è quello del pensiero musicale di Galileo Galilei. E la Giornata di studio focalizzerà l’attenzione sui testi galileiani relativi alla musica e sulla loro contestualizzazione storica, storico-scientifica, storico-artistica e musicale. In particolare, si concentrerà su una lettera di contenuto teorico-artistico scritta da Galileo all’amico pittore Ludovico Cardi – detto il Cigoli –, già commentata dal Panofsky in un celebre saggio del 1954, ‘Galileo as a Critic of the Arts’.

Per quanto nota agli storici e storici dell’arte, la lettera in questione è stata poco commentata dai musicologi. In essa Galileo proponeva al Cigoli di dirimere la canonica discussione interartistica tra scultura e pittura con un confronto tra musica vocale e strumentale, metafora del concetto di sublimazione che sembra, dunque, essere stata particolarmente efficace nei cenacoli romani cui Galileo, per il tramite del Cigoli, si riferiva.

In considerazione del contesto storico-musicale (la nascita e il rapido sviluppo del teatro musicale, cui Galileo era particolarmente esposto attraverso le opere teoriche e pratiche di Vincenzo Galilei e dell’educazione musicale avuta in gioventù), il pensiero galileiano sembra controcorrente.
Il suo commento, cioè, potrebbe complicare e arricchire la secolare discussione – ripresa nel Seicento – sulla sublimazione della parola da parte della musica non verbale, assieme al concetto di mimesi tra i generi musicali e artistici.

La Giornata, intende mettere a dialogare esperti di diverse discipline legate alla discussione
che Galileo propone a Cardi: musicologi, musicisti, storici dell’arte specializzati in pittura o scultura seicentesca, storici della scienza galileiana, storici della filosofia musicale.

Inoltre, quest’anno si terrà anche una Tavola rotonda aperta alla partecipazione dei relatori della Giornata di Studio e degli studiosi interessati. Essa avrà luogo la mattina di sabato 8 maggio e proporrà un confronto tra gli scritti di Vincenzo e Galileo Galilei, in particolare ‘Dialogo della musica antica et della moderna’ e ‘Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo’. L’iniziativa sarà introdotta da una relazione di base del prof. Maurice Finocchiaro.

Galileo musico. Music and the arts in Galileo Galilei’s though 1600-1630

Galileo musico
Music and the Arts in Galileo Galilei’s Thought
2-8 maggio 2010, Venezia
Direttore: Pedro Memelsdorff

Programma
2 maggio ore 17
sessione introduttiva a cura di Philippe Vendrix
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti – Palazzo Loredan, Venezia

3 – 4 -5 maggio, ore 10-12.30 e 15-17.30
master-classes a cura di René Jacobs
Fondazione Giorgio Cini, Venezia

6 maggio, ore 10-12.30

lezioni a cura di Bruce Dickey e Philippe Canguilhem
Fondazione Giorgio Cini, Venezia

ore 18
Concerto dei borsisti diretti da René Jacobs
Scalone del Longhena, Fondazione Giorgio Cini, Venezia
Ingresso libero

7 maggio, ore 9.30-13 e 15-17.30
Giornata Internazionale di Studi
Fondazione Giorgio Cini, Venezia

8 maggio, ore 11 -13
Tavola rotonda a cura di Maurice Finocchiaro
Fondazione Giorgio Cini, Venezia

Il seminario, Giornata di Studio e Tavola rotonda sono aperti al pubblico

Per informazioni:
Seminari di musica antica
Fondazione Giorgio Cini onlus
Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
musica.antica@cini.it www.cini.it
tel. +39 041 5230555

Il seminario sarà dedicato ai pensieri musicali contenuti nell’opera di Galileo Galilei (1564-1642), fratello, zio e padre di musicisti, nonché fi glio del celebre teorico musicale e liutista-compositore Vincenzo Galilei. Tra le lettere scritte da Galileo all’amico Ludovico Cardi, pittore fi orentino trasferitosi a Roma nel 1604 e autore della prima rappresentazione artistica dei crateri lunari, ve n’è una, particolarmente celebre, di contenuto teoricoartistico. In essa Galileo confronta la pittura alla scultura, e entrambe al teatro e alla musica. Sorprendentemente, lo scienziato manifesta di preferire alla musica vocale quella strumentale, per il suo maggior grado di subliminalità, e con ciò si colloca decisamente controcorrente rispetto alla maggior parte dei musicisti e critici dell’epoca. Essi, come suo padre Vincenzo, erano per lo più legati alle nuove pratiche del recitar cantando e al rapido sviluppo del melodramma.

Le tesi galileiane pongono il problema della “emulazione della voce umana” da parte degli strumentisti – come esposto virtualmente nell’agenda di tutti i testi didatticostrumentali del primo Seicento – e obbligano a riconsiderare i concetti di mimesi e sublimazione nelle loro implicazioni estetiche e, soprattutto, retoriche. Il Seminario analizzerà il repertorio al quale si riferisce Galileo (arie, recitativi operistici e sonate italiane del periodo 1600-1610) nel contesto della storia della teoria e della performance musicale e teatrale.

A tale scopo verranno invitati due gruppi di giovani borsisti, per un totale di sei-sette borsisti: un ensemble prettamente strumentale (possibilmente costituito da un violino, un cornetto e un duo-trio di basso continuo) e due cantanti solisti, accompagnati dagli assistenti del Seminario (un tastierista, un liutista e un violoncellista). I due gruppi verranno guidati dal docente principale, il Maestro René Jacobs, massima autorità in campo operistico seicentesco nonché grande conoscitore dei repertori strumentali coevi.

A René Jacobs si uniranno due musicisti-musicologi specialisti, Philippe Canguilhem e Bruce Dickey. Il primo è esperto dell’opera di Vincenzo Galilei e illustrerà l’educazione musicale del giovane Galileo. Il secondo, cornettista celebre a livello mondiale, riferirà lo stato delle attuali ricerche sui repertori strumentali veneziani attorno al 1610.

Entrambi si uniranno al gruppo di otto-nove relatori della Giornata Internazionale di Studio che si terrà venerdì 7 maggio.

Direttore
Pedro Memelsdorff
Segreteria
tel. +39 041 5230555
fax +39 041 5238540
e-mail: musica.antica@cini.it

 

CIAC – I CORSO INTERNAZIONALE DI ALTA CULTURA. Barocco Europeo e Barocco Veneziano Aspetti e problemi

Primo Corso Internazionale di Alta Cultura

Barocco Europeo e Barocco Veneziano
Aspetti e problemi

VOLUME: Barocco Europeo e Barocco Veneziano
a cura di Vittore Branca – Sansoni 1962

(Vedi tutte le edizioni dal 1959 al 2003)

 

Il Comune di Venezia, in occasione della Mostra «La pittura del Seicento a Venezia e nel Veneto», organizzata dalla sua Direzione delle Belle Arti e che resta aperta dal 27 giugno al 25 ottobre, promuove, in collaborazione con il Centro di Cultura e Civiltà della Fondazione Giorgio Cini, un Corso di conferenze e lezioni sul tema Barocco europeo e barocco veneziano.

 

Il Corso, a carattere internazionale, si svolge dal 12 settembre al 4 ottobre a Venezia, parte all’lsola di San Giorgio Maggiore, sede della Fondazione Giorgio Cini, dove il Rinascimento, portato a fastigi dal Palladio, ha avuto il suo esito barocco nel monumentale scalone e nella mirabile biblioteca del Longhena, e parte a Ca’ Pesaro, canto del cigno del Longhena, dove ha sede la Mostra della pittura a Venezia nell’età barocca.

 

Il Corso si propone di illustrare le correnti spirituali, intellettuali, culturali e artistiche che ebbero i loro riflessi e la loro espressione nel barocco figurativo di cui l’Europa ridonda e Venezia offre la Sua singolare interpretazione. È per ciò prevista una serie di conferenze sul concetto di barocco e sul barocco storico, sulle espressioni del barocco nei vari paesi e nelle varie arti (e quindi con riguardo non soltanto alla storia dell’arte figurativa, ma anche a quella della musica e delle lettere), e in particolare sul barocco figurativo a Venezia.

Le conferenze sono integrate da lezioni esplicative e illustrative di carattere particolare, da svolgersi in presenza d’opere d’arte figurativa, e cioè con visite alla Mostra «La pittura del Seicento a Venezia e nel Veneto», a monumenti e gallerie, a città e ville nelle vicinanze.

Un utile complemento al Corso viene offerto dall’esecuzione di musiche secentesche, espressamente curata sia dal Centro di Cultura Musicale del Conservatorio di Musica «Benedetto Marcello» di Venezia, nell’ambito delle sue «Vacanze musicali», sia dalla Fondazione Giorgio Cini.

Disegni di Giambattista Piranesi

La Fondazione Giorgio Cini commemora il bicentenario della morte di Giovanni Battista Piranesi (Mojano de Mestre 1720 – Roma 1778) dedicandogli due mostre: quella dei disegni e l’altra delle stampe. Le due mostre pur essendo complementari sono sostanzialmente diverse. Non si tratta di disegni “preparatori” (tranne pochi casi) della traduzione incisoria; ma di un campo di elaborazione segnica del tutto autonoma, che si realizza con piena lilbertà di linguaggio. Ciò non esclude che lo spunto tematico divenga la premessa di una nuova elaborazione linguistica ben più calcolata nei suoi effetti, come comportava la struttura incisoria. La stessa differenza insomma che ai tempi nostri si scorge tra i disegni acquarellati di Giorgio Morandi e le sue incisioni.

La mostra che Alessandro Bettagno è riuscito a mettere in piedi, nonostante le difficoltà derivanti da altre iniziative prese in Europa e negli Stati Uniti in occasione al bicentenario della morte dell’artista veneziano, consta di 85 fogli, scelti naturalmente con lo scopo di dare una rappresentazione antologica non solo dello sviluppo della grafica disegnativa piranesiana, ma anche della varietà della sua tematica, che spazia dallo studio preparatorio di una veduta prospettica agli schizzi di figura, dagli appunti tracciati quasi con furia dinnanzi a rovine antiche, a studi di mobili e di suppellettili, da fantasie sceniche secondo il gusto del “capriccio” a particolari architettonici.
I disegni sono stati generosamente prestati da raccolte pubbliche e private di Amburgo, Amsterdam, Bath, Berlino, Copenhagen, Ginevra, Londra, Oxford, Ottawa, Montreal, New York, Nimes, Parigi, Rotterdam, S. Albans (Gorhambury): neppure una decina appartengono a raccolte italiane di Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Venezia.