In occasione delle Celebrazioni per il Centenario di Pietro Bertoja (1828-1911), promosse dalla Regione del Veneto nel contesto dei centenari di Veneti illustri, la Fondazione Giorgio Cini prevede una serie di inizative
Pietro Bertoja scenografo e fotografo attivo nel Veneto e in Italia dal 1870 ai primi anni del Novecento, collaboratore di Arrigo Boito e di Giacomo Puccini, è stato artista di grande sensibilità pittorica e teatrale oltre a essere originale innovatore dei sistemi di illuminazione e realizzazione della scenografia per il teatro musicale e per la danza.
Giovedì 15 dicembre la professoressa Maria Ida Biggi, Presidente del Comitato regionale per le celebrazioni del centenario di Pietro Bertoja, ha illustrato le iniziative in programma e ha presentato la produzione artistica del Bertoja con la proiezione di un ricco apparato iconografico.
Un Premio per studenti di scenografia, due borse di studio alla ricerca, una Giornata di studi e una pubblicazione, queste sono le attività previste per le celebrazioni che a partire da oggi si terranno per tutto il 2012.
L’intento che accomuna le diverse iniziative proposte è di rendere noto il valore artistico e lo spirito innovativo che hanno contraddistinto la produzione scenografica di Pietro Bertoja e sottolinearne con il giusto rilievo il ruolo storico nel panorama teatrale italiano.
Novità assoluta è l’istituzione di un Concorso di idee rivolto a studenti di Università, Accademie (categoria senior) e Scuole Secondarie Superiori (categoria junior) di Venezia e del Veneto, che premi l’originalità dei progetti – individuali o di gruppo – ispirati dal lavoro dello scenografo Pietro Bertoja.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
15 dicembre 2011
ore 11.30
Ingresso libero
Centro studi per la ricerca documentale sul teatro e il melodramma europeo
Segreteria
tel.+39 041 2710234
fax +39 041 2710215
e-mail teatromelodramma@cini.it
L’immagine in home page: Tartini o il trillo del diavolo, Melodramma in tre atti di Ugo Flores, musica di Stanislao Falchi, Venezia, Teatro la Fenice 1900. Venezia, Museo Correr
Biografia di Pietro Bertoja
Pietro Bertoja, allievo del padre Giuseppe, inizia giovanissimo l’attività di pittore teatrale. Partecipa attivamente ad avvenimenti politici, come la rivoluzione del 1848 e la guerra del 1859 e, dopo un periodo vissuto come esule, assieme al padre, ritorna a Venezia. Qui dal 1866, collabora a importanti allestimenti scenici al teatro La Fenice, come quelli per Faust di Charles Gounod e Don Sebastiano di Gaetano Donizetti (1868), Don Carlos di Giuseppe Verdi (1859) e il ballo L’isola degli amori di Ippolito Monplaisir nel 1870.
Dopo la morte del padre nel 1872, la sua presenza nel maggiore teatro veneziano si fa più rara, ma firma comunque le scene per alcuni dei più importanti spettacoli: nel 1878-1879 Il re di Lahore di Jules Massenet, Cleopatra di Ferdinando Bonamici e Mefistofele di Arrigo Boito oltre al ballo Ondina di Antonio Pallerini.
Nell’anno 1900 dipinge le scene per Tartini o il trillo del diavolo, melodramma di Ugo Flores e di Stanislao Falchi, ambientato in una Venezia notturna e, nel 1903, conclude la sua carriera con un Guglielmo Ratcliff di Pietro Mascagni.
Durante la seconda metà dell’Ottocento, Pietro è a capo di una fiorente bottega – laboratorio scenografico in grado di produrre tele, fondali e interi allestimenti per molti teatri come i veneziani Malibran, Rossini e Goldoni, oltre a quelli di Trieste, Treviso, Verona Vicenza, Ferrara, Pesaro, Fiume, Mantova, Torino, Piacenza e altre piazze.
Lo stile di Pietro Bertoja si caratterizza per una forte componente pittorica e una gran sensibilità nella resa illusionistica degli spazi. La sua viva fantasia si esprime nella creazione di luoghi immaginari come grotte sottomarine o montagne scoscese, dove i modelli ottocenteschi trovano una realizzazione ricca di realismo e di effetti scenici. Pietro è stato anche un notevole innovatore della scenotecnica teatrale e dell’uso delle luci: per primo, adotta la pittura su tela leggera e trasparente e utilizza velari di vapore per separare i quadri scenici e creare una sorta di dissolvenza tra le scene. Pietro svolge anche una interessantissima attività come fotografo e organizza un laboratorio e apre un negozio di fotografia in piazza San Marco. Questa sua attività, per l’epoca all’avanguardia, è tutta da indagare.