Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia – Pagina 46 – Fondazione Giorgio Cini

Il teatro musicale di Luciano Berio

Luciano Berio, schizzo autografo per Cronaca del Luogo (particolare) © Talia Pecker Berio; Basilea, Fondazione Paul Sacher, Fondo Luciano Berio, per gentile concessione


 

Nei giorni 28 e 29 settembre 2013 avranno luogo le due giornate conclusive della rassegna Il teatro musicale di Luciano Berio che, inaugurata alla Fondazione Giorgio Cini nel settembre 2010, e organizzata dall’Istituto per la Musica, si avvale della collaborazione dell’Université Paris 8 e del Centro Studi Luciano Berio. Nella prima giornata verranno discussi aspetti filologici, letterari e tecnologici dell’ultima composizione che Berio destinò alle scene: Cronaca del Luogo. La seconda giornata è dedicata a una riflessione  complessiva sull’itinerario di Berio nel campo del teatro. Interverranno Gianmario Borio, Angela Ida De Benedictis, Giordano Ferrari, Francesco Giomi, Michal Grover-Friedlander, Massimiliano Locanto, Ulrich Mosch, Talia Pecker Berio, Alessandro Roccatagliati, Gianfranco Vinay. La pubblicazione parziale dei contributi è consultabile nel sito www2.univ-paris8.fr/DMCE. Per il 2015 è prevista la pubblicazione a stampa dell’intero ciclo.

Nona Conferenza Mondiale ‘Il Futuro della Scienza’ I segreti della longevità

I segreti della longevità, la nona conferenza mondiale sul Futuro della Scienza, promossa da Fondazione Umberto Veronesi, Fondazione Giorgio Cini e Fondazione Silvio Tronchetti Provera, affronterà a Venezia sull’Isola di San Giorgio Maggiore, dal 19 al 21 settembre, con alcuni dei maggiori esperti mondiali, i temi più rilevanti legati all’allungamento della vita.
La longevità è uno dei fenomeni più importanti della nostra era che comporta profondi cambiamenti dal punto di vista sociale, culturale e medico-scientifico. Si trasformano i ruoli e i tempi di ogni età della vita, con conseguenze demografiche, economiche e biologiche ancora da esplorare.

Arangetram

Arangetram

Il 10 luglio alle ore 19, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini, organizza un particolare spettacolo di danza indiana bharata natyam.

Si tratta dell’Arangetram, debutto, di Moritz Zavan Stoeckle, giovane danzatore veneziano, presentato al pubblico dal famoso coreografo e ballerino Mavin Khoo.

L’Arangetram, debutto di una danzatrice o danzatore di bharata natyam, viene celebrato solo a conclusione di un lungo ciclo di studi che riguardano la conoscenza dell’arte della danza, ma non solo, anche del senso estetico, delle buone maniere, della grammatica, della parola, della raffinatezza tipiche dell’aspetto “lasya” della danza bharata natyam. Il termine Arangetram infatti deriva da Arangam, che significa palcoscenico, ed etram che significa raggiungere o scalare, e richiama proprio la cerimonia di debutto durante la quale l’artista viene presentato al pubblico dal suo Guru, il maestro.

Sul palcoscenico Moritz Zavan Stoeckle sarà accompagnato da Pushkala Gopal (voce), Mavin Khoo (nattuvangam), Bhavani Shankar (mridangam) e Kartik Raghunathan (violino).

Il pubblico è invitato a partecipare anche alla cerimonia rituale che precederà lo spettacolo alle ore 18.45.

Moritz Zavan Stoeckle

Inizia a praticare la danza classica indiana Bharata Natyam all’età di dieci anni presso la Fondazione Giorgio Cini, Venezia, con l’insegnante Savitri Nair della Kalakshetra Foundation (Chennai) di cui segue gli stages fino al 2001. A Londra prosegue lo studio con il danzatore Mavin Khoo, allievo di A.K. Lakshman, con Vena Ramphal e Anusha Subrahmanyam. Nel 2004 lavora come ballerino al Teatro La Fenice di Venezia. Nel 2005 si trasferisce a Siena per studiare con l’insegnante Maresa Moglia dell’Associazione Natana Vedica-Est West Performing Arts. Dal 2005 si reca regolarmente in India a Chennai, dove studia con i maestri A. Janardhanan e C.K. Balagopalan presso la Kalakshetra, e Meena Raman. In India approfondisce lo studio della musica carnatica e della ritmica con il cantante e compositore B. Seetharama Sarma. Da diversi anni si esibisce in ambito nazionale ed internazionale, come solista o in collaborazioni artistiche, con la compagnia Mangalam di Maresa Moglia, Mavin Khoo (Big Dance 2006 Londra). Nel 2012 vince il premio del pubblico al concorso di danza contemporanea Giovani Danze d’Autore, Veneto, con lo spettacolo mono-dia-loghi ritmici (di N. Biondi e M. Zavan) e partecipa con menzione speciale al Roma Europa Festival.

Il Bharata Natyam è uno dei generi più importanti di spetta­colo classico indiano. La sua origine è relativamente recente: si tratta infatti di una riscrittura scenica novecentesca — databile tra gli anni venti e trenta —  dell’antica danza sacra eseguita nei templi hindu del sud dell’India dalle devadasi, le “ancelle del dio”, conosciute in Occidente anche con il nome di baiadere (dal portoghese balhadeira, “ballerina”). Il Bharata Natyam fu il frutto dell’ appassionato lavoro di ricerca di un gruppo di intellettuali e di artisti indiani – fra cui Krishna Iyer e Rukmini Devi — che, coadiuvati da alcune anziane devadasi e dai maestri di danza tradizionale – i nattuvanar –,  riorganizzarono ciò che in epoca coloniale era sopravvissuto della tradizione performativa sacra. Essi integrarono le informazioni raccolte sul campo con quelle provenienti dalla lettura degli antichi trattati teatrali e dallo studio delle pose sceniche immortalate nei bassorilievi dei templi. In questo modo fu “rein­ventata la tradizione” e nacque il Bharata Natyam, cioè “la danza di Bharata”, il primo leggendario danzatore indiano che, secondo il mito, ebbe per maestro lo stesso Shiva, il dio del teatro e della danza.

Il Bharata Natyam unisce le tre qualità fondamentali del teatro classico indiano: Bhava (la rappresentazione degli stati d’ animo), Raga (la melodia, il canto), Tala (il ritmo, il tempo). Da un punto di vista strettamente coreografico si tratta di una danza solista che si compone di due aspetti principali: la danza pura o nritta, che non ha alcun significato, non esprime alcun sentimento, ed è dominata dalla musica e dai suoi ritmi, e la danza drammatica o abhinayam in cui prevale l’ elemento mimico, il gesto e l’ espressione. L’ orchestra tradizionale è costituita generalmente da una vina (l’antica chitarra indiana), cimbali, tamburi e un flauto. Anche la musica vocale ha una funzione fondamentale dato che durante i passaggi drammatici i canti vengono tradotti con estrema precisione nel linguaggio dei gesti (hasta mudra). I danzatori e le danzatrici di Bharata Natyam sono dei veri e propri “narratori gestuali”, dei mimi eccezionali in grado di esprimere — attraverso maschere facciali codificate —  gli stati d’animo fondamentali dell’essere umano. Le canzoni hanno quasi sempre carattere devozionale e sono ispirate da un sincero sentimento mistico. Espongono in versi temi religiosi, eroici o filosofici basati sulle leggende sacre hindu. L’interpretazione gestuale e mimica di questi versi non è fissata una volta per tutte. Di uno stesso verso infatti il danzatore o la danzatrice può offrire, anche all’interno del medesimo spettacolo, interpretazioni differenti e perfino contrastanti tra di loro. Uno degli aspetti più affascinanti del Bharata Natyam è proprio la libertà lasciata all’artista di improvvisare le variazioni, di creare una propria poesia gestuale all’interno di una struttura di movimento altamente codificata.

L’arangetram, il debutto sulla scena, viene celebrato a conclusione di un lungo ciclo di studi presso un maestro. Tale apprendimento riguarda non solo la conoscenza dell’arte della danza ma anche quella delle buone maniere, della grammatica, della raffinatezza estetica, tutte qualità tipiche dell’aspetto “lasya” o “delicato” che caratterizza il Bharata Natyam. Il termine arangetram deriva da arangam o “palcoscenico” e da etram, che significa “raggiungere o scalare”. Anticamente il vocabolo indicava il rituale di consacrazione delle devadasi e segnava il loro ingresso nella professione di danzatrici sacerdotesse del dio Shiva presso un tempio o presso la corte di un sovrano. Secondo la tradizione hindu, la cerimonia dell’ arangetram dovrebbe iniziare con il calare del sole, un momento del giorno considerato proficuo e altamente simbolico: il tramonto segna infatti per l’iniziato la fine di una fase dell’esistenza e l’inizio di una “vita nuova”.

Evento inaugurale Dialoghi 2010

I Dialoghi di San Giorgio, dedicati quest’anno al tema Protecting nature or saving creation? Ecological conflicts and religious passions saranno inaugurati il giorno 13 settembre alle ore 17,30 da un evento composito che si svolgerà con il seguente programma:

La creazione del mondo di Darius Milhaud (versione per pianoforte e orchestra d’archi)
Aldo Orvieto, Accademia Musicale di San Giorgio diretta da Alessandro Tortato

Presentazione del programma del Dialogo 2010
Pasquale Gagliardi

Allocuzione sul tema del Dialogo
Cardinale Angelo Scola Patriarca di Venezia

Da Il canto della terra di Gustav Mahler: n. 2, 4, 6 (versione per canto e pianoforte)
Christa Mayer, Aldo Orvieto.

Concerto di Musica Antica 2013 | More Hispano Tomás Luis de Victoria in Rome and Madrid

Concerto More Hispano.Tomás Luis de Victoria in Rome and Madrid
in collaborazione con l’Abbazia di San Giorgio Maggiore

15 maggio 2013, ore 18
Venezia, Basilica di San Giorgio Maggiore

Ingresso libero


Musiche eseguite dai borsisti del Seminario 2013 diretti da Rinaldo Alessandrini e Josep Borràs:

Ensemble Lux Venti: Xavier Banegas Lopez (trombone); David Garcia Martinez (trombone); Manuel Quesada Benitez (trombone); Nuria Sanromà Gabàs (cornetto)

 Ensemble RossoPorpora: Massimo Lombardi (cantante); Guglielmo Buonsanti (cantante); Matteo Pigato (cantante); Giacomo Schiavo (cantante)

Docenti: Rinaldo Alessandrini, Josep Borràs, Anne Smith, Juan Carlos Asensio, Alfonso de Vicente.

Assistente accompagnatore all’organo: Nicola Lamon.

 

Libri a San Giorgio | Studi Veneziani

Il 22 aprile verranno infine presentati gli ultimi numeri di «Studi Veneziani», la rivista curata dall’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano che, tripartita nelle sezioni di Studi, Note e Documenti, Recensioni, si è autorevolmente affermata per la pubblicazione di saggi dal forte nerbo interpretativo, di risultati d’approfondito scavo documentario e di vigile e avvertito controllo sul costante flusso bibliografico
direttamente o indirettamente concernente la storia della Serenissima.

Presenta Giuseppe Gullino
Partecipa Gino Benzoni

Libri a San Giorgio | «Edizione critica delle Opere di Antonio Vivaldi»

Il 19 aprile ore 17 verranno presentati i volumi della collana «Edizione critica delle Opere di Antonio Vivaldi» che, pubblicata da Ricordi editore, intende riproporre le partiture delle serenate e dei drammi per musica intonati dal Prete Rosso pervenutici in forma completa. I testi critici a corredo di ciascun volume comprendono un’ampia Introduzione e un Apparato Critico che registra tutte le varianti della tradizione.

Sono già state edite la Serenata a 3, RV 690, a cura di Alessandro Borin, e quella de La fida ninfa, RV 714, a cura di Marco Bizzarini e Alessandro Borin.

Presentano Reinhard Strohm e Alessandro Borin.

Partecipano Francesco Fanna e Cristiano Ostinelli General Manager Casa Ricordi

Musiche di compositori armeni nella tradizione ottomana. Direzione artistica: Kudsi Erguner

Musiche di compositori armeni nella tradizione ottomana Direzione artistica: Kudsi Erguner

Sabato 20 aprile, 2013 ore 18.00
Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

 


Ensemble Bîrûn 2013:

Caner CAN, cetra su tavola kanûn

Michalis CHOLEVAS, viella yayli tanbûr

Miguel Hiroshi GARCIA, percussioni

Giovanni DE ZORZI, flauto ney

Tristan DRIESSENS, liuto a manico corto ‘ûd

Issa Nessim GOLITZEN FARAJAJE, liuto a manico lungo tanbûr

Jan HENDRICKSE, flauto ney

Michalis KOULOUMIS, violino keman

Panagiotis POULOS, liuto a manico corto ‘ûd

Nevin ŞAHIN-MALKOÇ, percussioni

Deniz  SELTUĞ, voce

 

VERDI ON STAGE Le opere di Verdi e il teatro di regia

VERDI ON STAGE
Le opere di Verdi e il teatro di regia

In occasione dei duecento anni dalla nascita di Giuseppe Verdi e nel contesto delle numerose celebrazioni promosse da diverse istituzioni italiane e internazionali, il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo e l’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini organizzano un convegno, a cura di Maria Ida Biggi e Michele Girardi, sulla messinscena contemporanea del teatro verdiano.

Programma

Ore 10.00
La messinscena verdiana, da ieri a oggi 
Introduzione di Maria Ida Biggi e Michele Girardi
Intervengono: Alessandra Campana, Gerardo Guccini, Clemens Risi, Mercedes Viale Ferrero
Ore 15.00
Lo spettacolo verdiano oggi 
Tavola rotonda

Concerto di Musica Classica Indiana a cura del Maestro Shahid Parvez (Sitar)

***A causa di problemi personali il Maestro Shahid Parvez non potrà raggiungere il nostro paese e partecipare al concerto di mercoledì 19 giugno. Verrà sostituito dal Maestro Partho Sarothy, allievo del grande Ravi Shankar.

Concerto ore 19

Venezia, Isola San Giorgio Maggiore

Fondato da Alain Daniélou nel 1969, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati opera da allora come centro di diffusione in Italia e in Europa dei più alti esempi di cultura musicale indiana. Nel solco di tale tradizione, che ha visto esibirsi a Venezia virtuosi di sitar tra cui anche Ravi Shankar, ed è proseguita per diversi anni con i corsi di sitar tenuti presso l’Istituto da Budhaditya Mukherjee, verrà proposto quest’anno un concerto di musica classica indiana con il Maestro Shahid Parvez al sitar accompagnato alle tabla da Nihar Metha.
Ustad Shahid Parvez è il rappresentante di una delle più importanti famiglie musicali della tradizione hindustana (India del nord), nota come Imdadkhani Gharana, ed è riconosciuto come uno dei più autorevoli maestri di sitar dell´attuale generazione. Attivo a livello internazionale, tiene concerti nei più importanti festival di musica classica indiana in India, in Europa, negli Stati Uniti e in Canada, dove da anni dirige la prestigiosa Sitar School of Music di Toronto. Ustad Shahid Parvez vanta una vastissima produzione discografi ca con le più importanti etichette indiane, europee e americane.

Ustad Shahid Parvez Khan  è uno dei più importanti suonatori di sitar della sua generazione. Proviene da una grande famiglia di musicisti, erede della tradizione dell’Imdadkhani Gharana, lo stile creato da Ustad Imdad Khan (1848-1920) sulla base dell’insegnamento dell’antica scuola del Gwalior Gharanathe. Figlio di Ustad Aziz Khan, Shahid è allievo di terza generazione del maestro Imdadkhani. Fin dall’età di tre anni è stato iniziato dal padre allo studio di tabla e della musica vocale. Dai quattro anni ha iniziato a suonare il sitar e si è imposto all’attenzione come bambino prodigio. Shahid Parvez ha sviluppato un proprio stile peculiare, combinando i principi delle scuole strumentali Gayaki e Tantrakari.

Nihar Metha si è esibito suonando insieme ad artisti di primissimo piano quali Pt. Jasraj, Pt. Rajan e Pt. Sajan Mishra, Smt. Manju Mehta, Sri Krishna Mohan Bhatt, Ustad Shaukat Hussain Khan, Ustad Rafat Khan, Sri Shubhendra Rao, Purbayan Chatterjee, Kala Ramnath, Anupama Bhagwat. N.M. ha inoltre suonato in molte prestigiose manifestazioni musicali, quali: “ Saptak Annual Music Festival ”, “ Sankalp Music Festival ”, “ Gujarat State Sangeet Natak Academy Music Festival ”, “ Gujarat State Music Festival ”, “ Pt. Omkarnath Music Festival “, “ Tana Riri Music Festival “ in India, oltre ad essersi esibito in Europa e d in USA: a Londra, a Parigi, a Roma, a Torino, a Nizza, a Montecarlo, nonchè al “ Asian-American Heritage Festival ” di Chicago, a Shaumburg (Illinois), a Millwaukee (Wisconsin), al “ Bergen Contemporary Music Festival” in New Jersey.