Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia – Pagina 27 – Fondazione Giorgio Cini

Musiche (e musicologie) del XXI secolo Diritto d’autore nelle musiche di tradizione orale: una nuova questione etnografica

Musiche (e musicologie) del XXI secolo
Diritto d’autore nelle musiche di tradizione orale: una nuova questione etnografica

La questione della tutela del diritto d’autore è da lungo tempo oggetto di interesse dell’etnomusicologia, dato che per lungo tempo le normative a livello internazionale non hanno previsto particolari garanzie per opere che sono il frutto della tradizione orale e di una creazione condivisa. Già Carpitella, in Italia, segnalava negli anni Settanta il problema indicando come andassero individuate soluzioni per tutelare anche le musiche di tradizione orale nell’ambito dell’attività della SIAE e, di converso, riconoscere diritti, anche sul piano economico, agli esecutori-creatori di tali musiche. Anche organizzazioni internazionali come l’Unesco e l’IMC hanno riflettuto a possibili soluzioni senza raggiungere risultati soddisfacenti nonostante le numerose risoluzioni adottate in diversi incontri internazionali, anche perché tali risoluzioni sono state raramente applicate in passato. Negli anni Novanta e Duemila, sotto la spinta della World Music, è nato un nuovo movimento di pensiero, soprattutto negli Stati Uniti, volto alla tutela e al riconoscimento, anche economico, dei diritti dei musicisti extraeuropei nei confronti del mercato discografico e degli artisti mainstream della popular music, rilevando come le operazioni di campionamento digitale e la diffusione su internet costituissero un’enorme potenziale risorsa ma anche un grande rischio. Nel 2001, inoltre, fu proprio il Seminario Internazionale di Etnomusicologia dell’IISMC curato da Francesco Giannattasio ad affrontare la questione nell’ambito della World Music.

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Oggi questi disequilibri si sono in parte attenuati in una situazione che rimane comunque confusa e con normative carenti a livello nazionale e internazionale. Tuttavia, la questione si va configurando in maniera diversa rispetto al passato, ivi compreso il rapporto tra musicisti e ricercatori. Se, fino a poco tempo fa, il ricercatore si poneva il problema della tutela di musicisti inconsapevoli dei meccanismi alla base della distribuzione delle risorse del diritto d’autore e sosteneva il riconoscimento dell’autorialità anche a musicisti che non fanno uso della scrittura, in questi anni i contesti nei quali vengono eseguite le musiche di tradizione orale pongono al ricercatore nuove questioni etnografiche. Sono infatti i musicisti stessi che “depositano” le proprie musiche o le denominazioni tradizionali delle proprie musiche nelle sedi legali, in tal modo innescando sul territorio dinamiche nuove e peculiari.

Su queste dinamiche il Seminario intende riflettere considerando come, all’interno di una circolazione della musica – anche di quella cosiddetta tradizionale – sempre più spettacolarizzata, patrimonializzata e mediatizzata, i musicisti rivendichino la propria autorialità a volte anche in parte “appropriandosi” di patrimoni collettivi e condivisi dalla loro comunità di riferimento. Se da un lato essi hanno ragioni da vendere in relazione al mercato della musica, dato che il loro ruolo è stato per tanto tempo sottovalutato o affatto riconosciuto, dall’altro la loro azione individuale può portare a contrasti e contraddizioni molto forti nel loro ambito di riferimento, dato che ciò che essi suonano è in parte frutto della propria creatività e autorialità e in parte patrimonio condiviso secondo i modelli di creazione e circolazione collettiva delle musiche di tradizione orale che i demologi e gli etnomusicologi studiano e descrivono da lungo tempo. In tale prospettiva il ruolo del ricercatore cambia radicalmente dovendosi egli spesso misurare con istanze individuali di musicisti e con contesti fortemente dialettici nei quali è a volte anche chiamato a intervenire. Si pone così la nuova questione etnografica menzionata nel titolo di questo seminario: in che modo e fino a che punto le musiche di tradizione orale possono essere considerate prodotto della creatività individuale piuttosto che di una comunità che ne condivide le pratiche performative? Quali sono le dinamiche che si innescano a livello locale a seguito di questi nuovi scenari? In che modi e in che forme va regolamentato, in un delicato equilibrio, il riconoscimento (autoriale ed economico) del processo creativo e di rielaborazione di una tradizione dei musicisti e salvaguardato allo stesso tempo il diritto di una comunità di sentirlo come patrimonio comune?

Programma dei lavori:

Giovedì 25 gennaio 2018

9.30-12.30

Giovanni Giuriati
Introduzione

Giovanni Giuriati e Beniamino Palmieri
La tarantella di Montemarano e i suoi diritti

Mariano Fresta
Dell’esistenza della proprietà intellettuale nel folklore. Il caso dei bottari di Macerata Campania

14.30-16.30

Ignazio Macchiarella

“A cada bidda su suo”. Questioni di “proprietà della musica” in Sardegna


Venerdì 26 gennaio 2018

9.30-12.30

Naila Ceribasic
Safeguarding intangible cultural heritage – a route towards protecting collective intellectual property rights?

Federica Mucci
La protezione internazionale del patrimonio culturale intangibile, “vivente” nelle comunità e nei singoli individui, tra difficoltà definitorie e tutela della creatività: la musica costantemente ri-creata

14.30-16.30

Lars-Christian Koch
Copyright and the Construction of Sonic Identities – Reflections on Scientific Sound Archives

 


18.30-20

Concerto con I Solisti di Montemarano e Pastellesse sound group
Bottari e tarantelle. Musiche per il Carnevale in Campania

Ingresso libero fino a esaurimento posti


Sabato 26 gennaio 2018

9.30-13.30

Italo Mastrolia

Musica di tradizione orale: lacune nella tutela giuridica del bene culturale immateriale e possibili rimedi, tra definizioni teoriche e disegno storico

Silja Fischer

IMC’s five music rights and copyright, a holistic approach 

 

 

Musiche del compositore Niccolò Castiglioni

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7 dicembre ore 19:30
Auditorium ‘Lo Squero’
Fondazione Giorgio Cini

Il 7 dicembre alle ore 19:30 all’Auditorium ‘Lo Squero’, al termine della presentazione del volume Music-Dance: Sound and Motion in Contemporary Discourse, l’Istituto per la Musica rende omaggio al compositore Niccolò Castiglioni con un concerto del gruppo mdi ensemble.Il concerto presenta alcune delle maggiori composizioni di Castiglioni di cui l’Istituto per la Musica ha recentemente acquisito l’archivio musicale.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti


 
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PROGRAMMA DEL CONCERTO

 11 danze per la bella Verena
per violino e pianoforte
Gymel 
per flauto e pianoforte
Quilisma
per quartetto d’archi e pianoforte
Romanze
per quartetto d’archi
Daleth
per clarinetto e pianoforte

Intonazione
per flauto, oboe, violino e violoncello

 Tropi
per flauto, clarinetto, pianoforte, violino, violoncello, percussioni

Music-Dance: Sound and Motion in Contemporary Discourse

CoverMD7 dicembre ore 17:00
Sala del Consiglio
Fondazione Giorgio Cini
 
L’Istituto per la Musica presenta il terzo volume della collana Musical Cultures of the Twentieth Century dal titolo Music-Dance: Sound and Motion in Contemporary Discourse, curato da Patrizia Veroli Gianfranco Vinay, edito da Routledge (London).
Insieme ai due curatori, presenteranno il volume Gabriele Brandstetter (Freie Universität Berlin) e Anthony Gritten (Royal Academy of Music, London).
Il libro esplora l’identità dell’opera coreomusicale, la sua autorialità complessa, i processi cognitivi messi in atto dalla performance e la modalità della sua ricezione. Studiosi di danza e musica analizzano i modi in cui la partitura musicale cambia il suo stato prescrittivo quando diventa parte di un progetto coreografico, gli incontri di suono e movimento sul palcoscenico e l’intersecarsi di visione e ascolto nella ricezione.
 
Alle ore 19:30 all’Auditorium ‘Lo Squero’ il mdi ensemble si esibirà in un concerto con musiche del compositore Niccolò Castiglioni, di cui l’Istituto per la Musica ha recentemente acquisito l’archivio musicale.

Seminari di Musica Ottomana Bîrûn: bando

Nuovo bando per 10 borse di studio offerte dalla Fondazione Giorgio Cini

 Seminari di Musica Ottomana Bîrûn

Direttore: Kudsi Eruner

Musiche e canti sacri degli armeni d’Istanbul

Fondazione Giorgio Cini, Venezia, 19-24 Marzo 2018

Scadenza per la presentazione delle domande: 15 gennaio 2018

10 borse di studio per: cantanti e suonatori di ‘ûd, tanbûr, kanûn, kemençe e percussioni

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati offre 10 borse di studio a giovani musicisti professionisti o semi professionisti per partecipare alla nuova edizione di Bîrûn, seminario di alta formazione sulla musica ottomana a cura del maestro Kudsi Erguner, nel 2018 dedicato alla musica sacra degli armeni di Istanbul.

Si prenderanno in esame gli Sharagan, tipici del canto liturgico, e alcuni inni sacri in lingua armena composti secondo il sistema modale del mondo ottomano chiamato maqâm. Insieme i due generi costituiscono un prezioso e inesplorato repertorio.

Si fa spesso confusione tra la cultura musicale armena del Caucaso e le musiche che si sono sviluppate nelle grandi città dell’impero ottomano, da Costantinopoli a Istanbul e non solo, ma si tratta di due estetiche musicali piuttosto differenti. Immediatamente dopo la presa di Costantinopoli del 1453, il sultano Mehmet II fece sorgere un patriarcato armeno e già dal XVII secolo si nota la presenza attiva di compositori armeni nella musica d’arte ottomana. In particolare, durante il seminario verranno affrontate le opere in lingua armena del celebre compositore Hamparsum Limonciyan (Costantinopoli, 1768-1839) così come alcune sue composizioni strumentali.

L’Ensemble selezionato sarà costituito da cinque cantori e da cinque strumentisti esperti degli strumenti tipici della musica colta ottomana: liuto tanbûr, cetra kanûn, liuto ‘ûd, viella keman o kemençe e percussioni. Il seminario si concluderà con un concerto pubblico dell’Ensemble Bîrûn, diretto da Kudsi Erguner, sabato 24 Marzo 2018.

Borse di studio

La Fondazione Giorgio Cini offre 10 borse di studio per cantanti e strumentisti che andranno a formare un ensemble con: voce, liuto a manico corto ‘ûd, liuto a manico lungo tanbûr, cetra su tavola kanûn, vielle kemençe e percussioni.

Le borse di studio copriranno:

  • la quota d’iscrizione
  • l’alloggio in camera singola dal 18 al 25 Marzo (presso la residenza del Centro Vittore Branca)
  • il vitto, nello specifico colazioni e pranzi (cene escluse)

Le spese di viaggio e trasporti urbani saranno a carico dei borsisti.

Per partecipare alla selezione i candidati devono far recapitare alla segreteria dei seminari (via e-mail a: birun@cini.it) il seguente materiale entro e non oltre il 15 gennaio 2018:

  • Domanda di ammissione
  • Copia di un documento d’identità (passaporto o ID)
  • CV dettagliato con chiaro riferimento alla candidatura in oggetto (es: voce; tanbûr,);
  • 1 registrazione musicale in formato mp3 o mp4

 È richiesta ai candidati la capacità di leggere la musica secondo la notazione eurocolta e, soprattutto, di studiare in anticipo il repertorio che verrà consegnato prima dell’inizio del seminario.

Per informazioni :

Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati – Fondazione Giorgio Cini onlus – Isola di San Giorgio Maggiore, 30124 Venezia – Email: musica.comparata@cini.itwww.cini.it  – T +39 041 2710357

Per informazioni sul Centro Internazionale Vittore Branca e i suoi servizi:
https://www.cini.it/centro-brancacentrobranca@cini.it – Tel. 39 041 2710253


Domanda di ammissione Birun 2018

 

Seminari di Musica Antica 2018 | Jan Dismas Zelenka. Masses and Sonatas 1720-30

Seminari di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini
Jan Dismas Zelenka. Masses and Sonatas 1720-30

Nell’ambito del seminario di musica antica diretto da Pedro Memelsdorff il giorno 23 febbraio 2017 alle ore 18.00 si terrà nel nuovo auditorium della Fondazione Giorgio Cini un Concerto conclusivo sui repertori musicali analizzati nel corso del Seminario.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti

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[accordion_entry title=”Programma del Concerto“]

Concerto conclusivo dei Seminari di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini
Direttore: Pedro Memelsdorff

Auditorium “Lo Squero”
Venerdì 23 febbraio 2018 ore 18
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore

Solisti
Alicia Amo, soprano
Dina König, contralto
Jonathon Adams, basso

Ensemble Sarbacanes
Neven Lesage, oboe
Gabriel Pidoux, oboe
Alejandro Perez, fagotto
Felipe Guerra, clavicembalo
Augustin Orcha Mata, violone

Docenti:
Prof. Alfredo Bernardini (fondatore dell’Ensemble Zefiro)
M° Václav Luks (fondatore dell’ensemble Collegium 1704)

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Figlio di un cantore e organista ceco, Zelenka probabilmente ricevette un’educazione gesuitica prima di trasferirsi a Dresda, dove è documentato come suonatore di violone e compositore nella Hofkappelle dal 1710-11. Soggiorni a Vienna e, forse, a Napoli e Venezia durante il secondo decennio del Settecento hanno contribuito a plasmare uno stile complesso e originale, ricco di spunti sperimentali già ammirati da Bach, Telemann, Pisendel, Mattheson e Mizler.
Della vasta opera di Zelenka verranno esaminate durante il seminario le composizioni dei primi anni 1720, tra cui le lamentazioni e il celebre ciclo di sei sonate zwv 181, vero campionario di virtuosismo strumentale, retorico e compositivo. I docenti principali saranno un oboista di chiara fama – Alfredo Bernardini – e un vocalista-direttore – Václav Luks. La Fondazione Giorgio Cini – con il contributo e la collaborazione della Fondation Concordance e delle Fondazioni Irma Merk e L. + Th. La Roche (Basilea, Svizzera) – offre 7 borse di studio per tutti i partecipanti attivi.

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[accordion_entry title=”Borse di studio“]

Borse di studio
Deadline per la presentazione delle domande: 10 Dicembre 2017
Borse di studio per ensembles strumentali e giovani cantanti solisti

Il bando è rivolto ad ensembles strumentali* composti da due oboi, un fagotto e basso continuo (cembalo) e a giovani cantanti solisti**, professionali o semi-professionali, specializzati nel repertorio settecentesco.
Per tutti i partecipanti attivi selezionati sono disponibili delle borse di studio le quali copriranno: la quota d’iscrizione al seminario, le spese di vitto (solo colazione e pranzo) e alloggio (presso la Residenza del
Centro Internazionale di Studi Vittore Branca) e quelle di viaggio (in classe economy e per un massimo di 700 Euro, comunque da concordare con la Segreteria dei Seminari).

Per partecipare alla selezione i candidati devono far recapitare alla Segreteria dei Seminari (via e-mail a:
musica.antica@cini.it) il seguente materiale entro e non oltre il 10 dicembre 2017:

– CV dettagliato;
– Copia di un documento d’identità
– link a una registrazione video dell’esecuzione di due brani solistici (per i cantanti) e di due brani cameristici (per gli ensembles), di inizio ‘700.

*La partecipazione degli strumentisti è prevista dal 19 al 24 febbraio 2018
**La partecipazione dei cantanti solisti è prevista dal 21 al 24 febbraio 2018

N.B.: Si consiglia di caricare il video in una piattaforma in modalità pubblica o privata e condividerlo.
Il seminario è anche aperto ad uditori su richiesta e in seguito ad approvazione.

 

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Le ultime Sonate di Franz Schubert

Concerto  Le ultime Sonate di Franz Schubert
Venezia, Isola di San Giorgio

Il 31 ottobre alle ore 18:30, il musicista Paolo Zanzu si esibirà in un concerto sul fortepiano Mathias Jakesch, proponendo un repertorio che includerà due sonate risalenti alla fase tarda del compositore Franz Schubert.
Il programma del concerto prevede l’esecuzione di Moments Musicaux D.780 e la Sonata in La maggiore D.959 del compositore Franz Schubert.
Il concerto, organizzato dall’Istituto per la Musica, chiude il seminario Le ultime sonate per pianoforte di Franz Schubert: analisi ed esecuzione, che rappresenta il risvolto scientifico della registrazione su disco che il maestro Paolo Zanzu sta approntando sul fortepiano storico della Fondazione Giorgio Cini.

Eleonora Duse e Arrigo Boito

Nel corso del 2018, in occasione delle celebrazioni legate al centenario della morte di Arrigo Boito (1842-1918), l’Istituto per il Teatro e il Melodramma, capofila del Comitato Nazionale per le celebrazioni boitiane, presenta la mostra Eleonora Duse e Arrigo Boito, a cura di Maria Ida Biggi.

L’esposizione intende ricostruire il sodalizio artistico e personale che vide coinvolti l’attrice e il celebre letterato, compositore e intellettuale, a lungo un punto di riferimento per Eleonora e per il suo teatro. L’Istituto espone i documenti boitiani, per la maggior parte inediti, acquisiti in seguito alle donazioni Carandini Albertini, Sister Mary Mark e Nardi: tra questi materiali spiccano il prezioso corpus di lettere che i due si scambiarono tra il 1884 e il 1918; i copioni dei testi shakespeariani Antonio e Cleopatra, Giulietta e Romeo e Macbeth, di cui Arrigo curò la traduzione e l’adattamento sulla base delle peculiarità artistiche e recitative di Eleonora; autografi vari e abbozzi del Nerone; fotografie originali.

La Stanza di Eleonora Duse, aperta e visitabile dal 2011, è nata con l’intento di rendere accessibile a un pubblico interessato il prezioso patrimonio custodito nell’Archivio Duse. I materiali originali afferenti all’archivio vengono esposti a rotazione, in una serie di mostre temporanee volte ad approfondire uno o più aspetti della vita e dell’arte dell’attrice.


Catalogo: Eleonora Duse e Arrigo Boito, a cura di Maria Ida Biggi, Fondazione Giorgio Cini, Venezia 2018.


Scarica la locandina e la cartolina

Scarica la copertina del catalogo

Musica e Rito: Nat Pwe. Musiche e danze per il culto degli spiriti a Yangon

Il terzo appuntamento della rassegna Musica e rito, organizzato dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia, coinvolge un’intera troupe di musicisti e danzatori birmani. Il gruppo è composto da sette musicisti dell’ensemble Academy Myanmar Pyi Kyauk Sein e da quattro medium-danzatori. Questi artisti già operano assieme in Birmania, nella città di Yangon (Rangoon), per la celebrazione di rituali (nat pwe) legati al culto degli spiriti locali (nat).

L’evento vuole così essere una riproposizione, seppur ridimensionata e condensata in un arco di tempo più ridotto, di una tipica celebrazione Nat Pwe.


Programma:

16 novembre ore 17.30 – CFZ-Cultural Flow Zone-Tesa 1
Incontro con
Lorenzo Chiarofonte, PhD Soas, Londra
– il M° Kyauk Sein e i maestri di cerimonia U Win Hlaing e Kyaw Win Naing

Introduce Giovanni De Zorzi, DFBC Università Ca’ Foscari di Venezia
I musicisti e i danzatori, coordinati dai due Maestri di Cerimonia U Win Hlaing e Kyaw Win Hnaing, dialogheranno con i presenti, raccontando le proprie attività professionali nella città di Yangon e in Birmania.

17 novembre ore 18.30 – Fondazione Giorgio Cini, Sala degli Arazzi
Performance con i musicisti e danzatori della città di Yangon

Academy Myanmar Pyi Kyauk Sein Ensemble:

MYANMAR PYI KYAUK SEIN, direttore; AUNG ZAW LIN, danzatore; HLAING BWA AUNG, danzatore; KYAW WIN NAING, danzatore; WIN HLAING, danzatore; AUNG SOE, musicista; HLA MYAING, musicista; KYAW KYAW LIN, musicista; KYAW SAN LWIN, musicista; MIN HAN, musicista; ZAW WIN NAING, musicista; ZIN MIN HTIKE, musicista.

Entrambi gli appuntamenti sono a ingresso libero fino esaurimento posti

 

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Lo specchio del gusto. Vittorio Cini e il collezionismo d’arte antica nel Novecento

«La collezione Cini è la più importante collezione fatta in Italia negli ultimi cinquant’anni. […]». Così esordiva il grande storico dell’arte Federico Zeri – già consulente del conte Cini – nel 1984, celebrando uno dei maggiori collezionisti italiani della prima metà del Novecento. Nello stesso anno veniva allestita, in quella che era stata la dimora veneziana di Vittorio Cini, l’esposizione permanente di un nucleo di pregio della sua raccolta, donato nel 1981 dalla figlia Yana Cini Alliata di Montereale. Il monumento al suo mecenatismo restava comunque il castello di Monselice, dove una parte delle sue collezioni, come la celebre armeria, era stata ordinata dalla geniale personalità di Nino Barbantini.
A quarant’anni dalla scomparsa, la Fondazione Giorgio Cini intende celebrare il suo Fondatore proprio per l’intensa attività d’illuminato collezionista di opere d’arte antiche, tra i maggiori del secolo scorso. Le celebrazioni comprenderanno una giornata di studio, il 14 novembre, incentrata sulla figura di quello che Zeri definì ‘l’ultimo doge’ di Venezia.

L’incontro prevede nella mattinata interventi che toccheranno vari aspetti della sua personalità di collezionista, concentrandosi in particolare sulle figure di storici dell’arte e antiquari che gli furono amichevoli collaboratori e consulenti, come Nino Barbantini, Federico Zeri, Bernard Berenson. Nel pomeriggio altre relazioni illustreranno invece gli elementi di contiguità e le differenze di Vittorio Cini rispetto ad altri collezionisti a lui contemporanei del calibro di Angelo Costa, Riccardo Gualino, Guido Cagnola e Aldo Crespi.


Scarica il  Programma del Convegno


 

L’attività è riconosciuta dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, in seguito alla stipula del protocollo d’intesa (articolo 4), datato 8 marzo 2017.

 

 

Le ultime sonate per pianoforte di Franz Schubert: analisi ed esecuzione

Fortepiano Gran coda Beethoven di Mathias Jakesch 1823, ph: Matteo De Fina

 
Il Seminario, organizzato in collaborazione con il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia, rappresenta il risvolto scientifico della registrazione su disco che il maestro Paolo Zanzu sta approntando sul fortepiano Mathias Jakesch della Fondazione Giorgio Cini.
Mario Carrozzo, Alessandro Cecchi e Cesare Fertonani discuteranno, insieme all’interprete, e al maestro Massimo Somenzi, gli aspetti più rilevanti delle Sonate D 894 in Sol maggiore e D 959 in La maggiore di Schubert risalenti alla fase tarda del compositore; sulla scorta di diversi metodi di indagine essi metteranno in evidenza le conseguenze che l’analisi può avere sull’esecuzione.
Una particolare attenzione sarà prestata alla storia dell’interpretazione e alle prerogative di un’esecuzione su strumenti storici, riflessione che può infatti avere importanti ripercussioni sull’analisi musicale.
 
Il Seminario si colloca nell’area operativa Teoria e pratica dell’interpretazione musicale, un insieme organico di studi e seminari dedicati ad aspetti specifici di diversi repertori, il cui comune denominatore è rappresentato dal riferimento alle fonti storiche, intese sia come riflesso della pratica esecutiva nella trattatistica, sia come documentazione audio e video. Esso stabilisce anche un legame con il ciclo Research-led Performance con cui l’Istituto per la Musica si rivolge principalmente agli esecutori allo scopo di incrementare la consapevolezza storica sulle vicende dei testi musicali e delle loro interpretazioni.

A chiusura del seminario, il 31 ottobre alle ore 18:30 presso la Fondazione Giorgio Cini, Paolo Zanzu si esibirà in un concerto sul fortepiano storico Mathias Jakesch, eseguendo Moments Musicaux D.780 e la Sonata in La maggiore D.959 del compositore Franz Schubert.

 
Programma del seminario
 
30 ottobre
CONSERVATORIO “BENEDETTO MARCELLO” di VENEZIA – SALA DEI CONCERTI
 
9:30 saluti istituzionali
 
10:00 – 13:00
Sonata in sol maggiore D.894: I. Molto moderato e cantabile 
 
15:00 – 18:00
 Sonata in sol maggiore D.894: II. Andante; III. Menuetto. Allegro moderato; IV. Allegretto
 

31 ottobre 

FONDAZIONE GIORGIO CINI – SALA DEL SOFFITTO
 
9:30 – 13:00
Sonata in la maggiore D.959: I. Allegro
 
15:00 – 18:00
Sonata in la maggiore D.959: II. Andantino; III. Scherzo. Allegro vivace; IV. Rondo. Allegretto
FONDAZIONE GIORGIO CINI – SALA DEL CONSIGLIO
 
18:30 – 20:00
CONCERTO

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