Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia – Pagina 25 – Fondazione Giorgio Cini

Per un archivio fotografico dell’arte italiana. Vittorio Cini, la Fondazione Giorgio Cini e la Fratelli Alinari

Grazie al lavoro di riordino, studio e catalogazione della ricchissima documentazione fotografica conservata presso la Fototeca – attività che già da diversi anni impegna lo staff dell’Istituto di Storia dell’Arte e che ha ricevuto un nuovo impulso con l’avvio del progetto Replica, condotto dal laboratorio di Digital Humanities dell’École polytechnique fédérale de Lausanne in collaborazione con la Fondazione Cini –  è oggi finalmente possibile meglio indagare e conoscere il valore e l’esatta natura di quest’immenso patrimonio documentario. Esso è costituito, da un lato, dalle raccolte fotografiche pervenute nel tempo all’Istituto e appartenute a importanti storici dell’arte, fotografi, antiquari ecc., dall’altro, dall’altrettanto cospicuo numero di fotografie che sono il prodotto di specifiche campagne, delle relazioni di scambio con musei,  soprintendenze e altre istituzioni culturali, di acquisti presso ditte fotografiche, nonché, in modo assai rilevante per numero e importanza delle immagini, dei rapporti intercorsi per alcuni decenni tra Vittorio Cini, e la stessa Fondazione Giorgio Cini poi, e la società Alinari. Tale relazione con Alinari ha offerto l’occasione, fino al 1970, di arricchire in modo assai significativo il già considerevole patrimonio documentario della Fototeca, grazie all’arrivo non solo delle foto Alinari ma anche delle immagini realizzate dalle ditte acquisite nel corso degli anni dalla società Alinari stessa, come Brogi, Anderson, Chaufourier e Fiorentini. La giornata di studi organizzata dell’Istituto di Storia dell’Arte, con la collaborazione della Fondazione Alinari (Fratelli Alinari. Fondazione per la storia della Fotografia), intende proprio indagare e porre l’attenzione su questo stretto legame che ha inizio nel 1934 quando Vittorio Cini, detenendo personalmente e attraverso le società collegate la quasi totalità delle azioni della ditta fiorentina, diventa proprietario e ‘dominus’ di Alinari, e che trova poi naturale sviluppo negli anni sessanta con il passaggio della società alla Fondazione Giorgio Cini, la quale, attraverso il proprio Istituto di Storia dell’Arte, detterà per un decennio gli indirizzi delle nuove campagne fotografiche. Elemento quest’ultimo di non secondaria importanza, che sarà approfondito anche ripercorrendo la storia della Fototeca, dalle sue origini all’acquisizione delle importanti raccolte fotografiche che ne hanno fin da subito determinato la specifica fisionomia (si pensi alle fototeche personali di Raymond Van Marle, Giuseppe Fiocco, Rodolfo Pallucchini o a quella del fotografo fiorentino Nicolò Cipriani).

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L’attività è riconosciuta dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, in seguito alla stipula del protocollo d’intesa (articolo 4), datato 8 marzo 2017.

Vatican Chapels. Padiglione della Santa Sede alla 16. Mostra Internazionale di Architettura

Vatican Chapels alla Fondazione Cini,
un’indagine sui luoghi della spiritualità contemporanea

Il progetto si pone in continuità con una delle missioni principali della Fondazione: stimolare la riflessione e il dialogo comparativo sulle diverse religioni e tradizioni spirituali. 

Il parco dell’isola di San Giorgio sarà accessibile a tutta la cittadinanza. 

La Fondazione Giorgio Cini ospita nel parco dell’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia Vatican Chapels, il primo Padiglione della Santa Sede alla Biennale Esposizione Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia. Uno spazio di circa un ettaro e mezzo che accoglie 10 cappelle realizzate da 10 architetti internazionali. Un luogo sospeso nella laguna, tra acqua, cielo e terra, ideale per ospitare un padiglione votato alla riflessione e all’esperienza spirituale, perfettamente coerente con la storia e la missione della nostra Istituzione.

 

Scarica qui la rassegna stampa “Vatican Chapels”- prima parte

Scarica qui la rassegna stampa “Vatican Chapels” – seconda parte


Commissario: Cardinale Gianfranco Ravasi
Curatori: Francesco Dal Co, Micol Forti
Espositori: Andrew Berman, Francesco Cellini, Javier Corvalan, Eva Prats e Ricardo Flores, Norman Foster, Teronobu Fujimori, Sean Godsell, Carla Juacaba, Smiljan Radic, Eduardo Souto de Moura, Francesco Magnani e Traudy Pelzel.

 

La Santa Sede partecipa per la prima volta alla Biennale di Architettura di Venezia con un padiglione di dieci cappelle costruite nel parco dell’isola di San Giorgio Maggiore da altrettanti architetti provenienti da tutto il mondo.

Promosso dal Cardinale Gianfranco Ravasi, coordinato dal Pontificio Consiglio per la Cultura, curato dal Prof. Francesco Dal Co e della Dott.ssa Micol Forti, il progetto è ispirato alla Cappella del bosco di Gunnar Asplund costruita nel 1920 nel cimitero di Stoccolma.

Dieci architetti di comprovata esperienza e diversa formazione hanno proposto e realizzato altrettante cappelle, indagando le possibilità offerte dai differenti materiali. Nella progettazione e realizzazione delle strutture è stata prestata particolare attenzione anche alla possibilità di riutilizzare le cappelle dopo l’esposizione, nella tutela e nel rispetto dello spazio naturale circostante.

 

Provenienti da Italia, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, USA, Australia, Brasile, Giappone, Cile/Serbia e Paraguay, gli architetti si sono confrontati con una nuova tipologia edilizia: le cappelle, infatti, sono di solito identificate come parte di un più vasto spazio religioso e ambiente di culto, come una chiesa o cattedrale, mentre qui le cappelle saranno isolate e collocate in un ambiente naturale e astratto – il bosco – metafora del peregrinare della vita.

Progetto realizzato in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini.

Per maggiori informazioni: www.labiennale.org/it/architettura/2018

 

 


 

Edward Gordon Craig e il “Drama for Fools”

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, il giorno 8 maggio ore 15 ospita la conferenza Edward Gordon Craig e il “Drama for Fools”, a cura del professor Didier Plassard, dedicata a Drama for Fools, il ciclo di commedie per marionette di Edward Gordon Craig.
Composto dal regista inglese nel corso della Prima guerra mondiale, questo grande progetto fuori dalla norma prevedeva un totale di 365 episodi; rimasto incompiuto, è stato recentemente pubblicato e portato alla luce nell’edizione bilingue curata dallo stesso Plassard (Edward Gordon Craig, Drama for Fools / Théâtre des fous, a cura di Didier Plassard con Marion Chénetier-Alev e Marc Duvillier, IIM / L’Entretemps, 2012). Si tratta di un capolavoro di comicità, accompagnato da bellissimi disegni, che rivela un lato nascosto, ironico e farsesco, del padre della regia teatrale contemporanea.

Didier Plassard è professore in studi teatrali presso l’Università Paul Valéry – Montpellier 3. Studioso di teatro moderno e contemporaneo, è specializzato in teatro di figura e nuove tecnologie applicate alla scena contemporanea.


Nell’immagine  “Edward Gordon Craig, illustrazione per il Drama for Fools, 1915 ca”

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Il performer e la semantica del gesto

Venezia, Fondazione Giorgio Cini – Salone degli Arazzi
8-10 maggio 2018

IL PERFORMER E LA SEMANTICA DEL GESTO.

Ambiente integrato di analisi del movimento e dei feedback emozionali

 Dall’8 al 10 maggio 2018, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari e nell’ambito del progetto Teatro, ricerca, innovazione. La scena digitale, finanziato dalla Regione del Veneto, realizza con l’azienda see-d un seminario di ricerca volto all’analisi semantica e alla sonificazione del movimento del performer, in relazione ai feedback emozionali provenienti dal performer stesso e da un campione di pubblico.

Il progetto si propone di mappare il movimento dei performer attraverso la costruzione di un ambiente integrato di motion capture e sensori biometrici, creando un avatar digitale che possa muoversi attraverso modelli ‘semantici’ di movimento – inclusivi della componente gestuale ed emozionale – generati da attori di commedia dell’arte, danzatori contemporanei ed esponenti di discipline sportive. Una particolare attenzione sarà, inoltre, dedicata ai processi di sonificazione semantica del gesto, con la creazione di una partitura sonora generata dallo stesso movimento degli interpreti.

Lavoreranno alla creazione Ugo Padulosi (Eurotech Group), Lorenzo Pagliei (Conservatorio di Vicenza, Ircam di Parigi), Luca Richelli (Conservatorio di Vicenza, SaMPL – Sound and Music Processing Lab di Padova), Davide Tiso (Conservatorio di Vicenza, see-d di Venezia), con la partecipazione dell’attore Titino Carrara, delle danzatrici Tiziana Bolfe Briaschi, Camilla Monga e Chiara Vittadello, dei maestri di Tai Chi e di tennis Riccardo Belli e Sven Jurmic.

Giovedì 10 maggio alle ore 18.00, presso il Salone degli Arazzi della Fondazione Giorgio Cini, sarà realizzata una dimostrazione finale aperta al pubblico, come esito dei lavori e delle sperimentazioni che hanno avuto luogo nel corso delle tre giornate laboratoriali. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.

 

Luoghi per la cultura; cultura per i luoghi

Il seminario su Luoghi per la cultura; cultura per i luoghi sarà – almeno nelle intenzioni dell’Istituto per la  Storia della Società e dello Stato Veneziano – un’occasione stimolante per una riflessione intendente sull’interagire tra il contenitore ed il contenuto, tra l’ambiente e quel che vi si pensa, vi si dice, vi si scrive. In altre parole, per esemplificare, scegliendo tra i casi veneti, vengono in mente la dimora di Petrarca  ad Arquà, il giardino asolano del dialogo di Bembo sull’amore, il Palazzo Ducale sede del comando ed espressione della supremazia di stato, il patavino orto botanico via via tramutato dalla funzione ausiliaria di laboratorio farmaceutico a referente imprescindibile per la botanica intesa come disciplina autonoma.

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Research-led Performance: Flute and Guitar in Twentieth Century Music

Questa iniziativa rappresenta un nuovo capitolo della serie Research-led Performance con cui l’Istituto per la Musica interviene in modo attivo nella vita musicale, mettendo in moto una dialettica tra ricerca d’archivio e interpretazione musicale. Da un lato la pratica esecutiva si consolida grazie alle acquisizioni della ricerca archivistica e dell’approfondimento teorico; dall’altro lato l’indagine scientifica si avvale dell’esperienza di esecuzione e ascolto per verificare, affinare o ridefinire il proprio percorso. Dalla congiunzione di queste attività si genera una modalità di ricerca nuova e dinamica. Il workshop è la prima tappa di un progetto triennale che è stato concordato con il Forschungsrat della Hochschule der Künste Bern. Al centro dei lavori staranno opere di Castiglioni, Manzoni, Oppo, Romitelli e Togni.

Sono previste borse di studio per 24 giovani strumentisti: 8 della Hochschule der Künste, 8 del Conservatorio di Venezia e 8 selezionati mediante un bando. Come nelle precedenti edizioni di Research-led Performance, la manifestazione si articolerà secondo l’alternanza di sessioni puramente strumentali, coordinate dai docenti di flauto e chitarra, e sessioni di discussioni delle fonti di archivio, condotte da musicologi.


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CONCERTO
27 giugno 2018 ore 19:00
AUDITORIUM ‘LO SQUERO’

Il concerto, promosso dall’Istituto per la Musica, rientra nelle attività previste in occasione del Workshop Research-led Performance: Flute and Guitar in Twentieth-Century Music organizzato in collaborazione con la Hochschule der Künste Bern e il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti, non è necessaria la prenotazione.


Gino Severini, Pedrolino et Arlequin, 1958. Collezione privata. © 2018. Adagp Images, Paris / SCALA, Firenze

Shakespeare all’Opera. “Romeo e Giulietta” e “Il mercante di Venezia”: riscritture e allestimenti

Il 23 e 24 aprile 2018, nell’ambito del Progetto Europeo Shakespeare in and beyond the Ghetto: staging Europe across cultures, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma organizza il Convegno internazionale di studi Shakespeare all’Opera. Romeo e Giulietta e Il mercante di Venezia: riscritture e allestimenti, relativo alle rappresentazioni operistiche dei due testi shakespeariani. Musicologi, storici del teatro e drammaturghi analizzeranno i contesti in cui si sono sviluppate le rappresentazioni in musica delle opere di William Shakespeare che, dall’inizio del XVII secolo a oggi, hanno ispirato librettisti e compositori.

Nel corso delle giornate di studio, sarà presentata una riduzione de Il mercante di Venezia di William Shakespeare; lo spettacolo, curato e interpretato da Davide Lorenzo Palla, sarà diretto da Riccardo Mallus e accompagnato dalle musiche di Tiziano Cannas Aghedu. Studio sul Mercante di Venezia narra la vicenda di uno dei personaggi più noti della storia del teatro: l’ebreo Shylock che, da potenziale carnefice, diventa vittima di se stesso e di una giustizia che si beffa di lui. Lo spettacolo nasce in seguito a un lungo lavoro fatto con Tournée da Bar, la giovane impresa culturale che ha portato con grande successo i classici di Shakespeare nei luoghi teatralmente non convenzionali di tutta Italia.

Il Convegno internazionale di studi costituisce un’altra tappa del grande progetto triennale Shakespeare in and beyond the Ghetto: staging Europe across cultures (2016-2018), selezionato dalla Commissione Europea nell’ambito della call 2016 per i Progetti di Cooperazione Europea di Europa Creativa. Accanto all’Università Ca’ Foscari di Venezia e alla Fondazione Giorgio Cini, tra i partner internazionali a sostegno del Progetto Europeo figurano Warwick University e Queen Mary University of London (Inghilterra), Ludwig-Maximilians-Universität München (Germania), Teatrul Municipal Tony Bulandra Targoviste (Romania).


 


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Concerto per cinque pianoforti e sei voci Evento conclusivo della Solti Peretti Répétiteurs Masterclass

La decima edizione delle Solti Peretti Répétiteurs Masterclasses, come di consueto realizzata in  collaborazione con la Georg Solti Accademia di Bel Canto, si concluderà con un concerto per cinque pianoforti e sei cantanti incentrato sul repertorio del ‘bel canto’, nel suggestivo scenario della Sala degli Arazzi della Fondazione Giorgio Cini.

Le Solti Peretti Répétiteurs Masterclass, uniche nel loro genere, offrono a sei eccezionali pianisti un periodo di studio intensivo con alcuni dei più preparati répétiteurs contemporanei. Le abilità di un bravo répétiteur non devono essere sottovalutate, né può esserlo il suo ruolo nella vita e nella carriera di un cantante.

Essi sono i factotum per eccellenza del mondo musicale, l’alleato chiave che permette all’artista il raggiungimento dell’apice della performance. Non a caso, molti di loro sono diventati tra i migliori direttori del mondo: Solti, Pappano, Gergiev e Muti, giusto per citarne alcuni. Nel corso della sua attività, la Georg Solti Accademia si è costruita una reputazione di professionalità, disciplina rigorosa e attenzione per i dettagli. Gli stessi valori che Sir Georg Solti ha coltivato nell’intero arco della sua vita. Alla sua memoria e nello spirito della sua testimonianza cantanti come Mirella Freni, Kiri Te Kanawa, José Carreras, Leo Nucci, Luciana Serra, Daniela Dessi, Frederica von Stade, Mariella Devia, omas Allen e Angela Gheorghiu, con i quali Solti ha lavorato, hanno accettato di collaborare con l’Accademia, restituendo alle nuove generazioni ciò che hanno appreso quando erano giovani artisti.

Concerto di musica indiana: Sunanda Sharma e la Scuola di Benares

16 GIUGNO 2018, ore 18.30
VENEZIA, ISOLA DI SAN GIORGIO MAGGIORE

Concerto di musica indiana Sunanda Sharma e la scuola di Benares

Ingresso libero fino ad esaurimento posti, non è necessaria la prenotazione.

Anche quest’anno a San Giorgio si potrà ascoltare la musica classica indiana ed in particolare il canto khyal. L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza, infatti, un concerto di musica classica dell’India del nord, proseguendo nel suo interesse per la cultura e le arti indiane che dura ormai da quasi un cinquantennio. L’artista invitata è la famosa cantante Sunanda Sharma, prosecutrice della tradizione musicale della scuola di Benares e della leggendaria Vidushi Girija Devi (1929-2017), veterana del canto classico indiano, deceduta pochi mesi fa. La formazione di Sunanda con Girija Devi è continuata fino agli ultimi giorni di vita della grande maestra e guida spirituale. Tutti questi anni al fianco della rigorosa Girija Devi hanno lasciato in eredità a Sunanda uno stile che si rifà alla tradizione classica degli shastra e a quella semiclassica contraddistinta dal bhav (sentimento); nello stesso tempo non le hanno impedito di evolversi musicalmente e sebbene sia conosciuta per l’esecuzione di generi classici e semiclassici quali khyaltappathumridadrachaiti, il suo repertorio include anche generi folk del Punjab, canti sufi e altri generi devozionali. In generale, Sunanda è considerata un’interprete di spicco della nuova generazione di cantanti della tradizione classica. Ha suonato nei più importanti festival indiani e internazionali, tiene lectures e workshop in tutto il mondo. Il 16 giugno si esibirà alla Fondazione Giorgio Cini accompagnata dal marito Jai Shankar alle tabla, dalla sua allieva Marged Trumped al tanpura e dall’harmonium. L’ingresso al concerto è libero fino ad esaurimento posti.

SUNANDA SHARMA, voce
JAI SHANKAR, tabla
MARGED TRUMPER, tanpura
REKESH CHAUHAN, harmonium

Info: musica.comparata@cini.it | T. +39 041 2710357

 

 

Concerto di musica ottomana Bîrûn

I Nefes delle confraternite sufi Bekthashi d’Istanbul e dei Balcani

Concerto conclusivo dei Seminari di Musica Ottomana 2018
a cura di Kudsi Erguner

24 marzo ore 18
Isola di San Giorgio Maggiore, Cenacolo Palladiano

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Ensemble Bîrûn 2018

Hakan Erkaraman VOCE

Berke Meyman VOCE

Burak Savaş VOCE

Buse Taş VOCE

Andriana Achitzanova Petala NEY

Giovanni De Zorzi NEY

Mert Sel TANBȖR

Deniz Halilağaoğlu KANUN

Dimitros Maragakis KEMENÇE

Nazeer Abdulhai ‘UD

Alexandros Rizopoulos PERCUSSIONI
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Per questa nuova edizione dei seminari di musica ottomana Bîrûn, che avranno luogo dal 19 al 24 marzo, 2018, con la collaborazione di CODARTS (Rotterdam) e ITU (Istanbul), Erguner ha scelto la musica dei Bektashi.
Quella della confraternita sufi Bektashi è una tradizione sufi originaria del Khorasan, regione dell’attuale Iran nordorientale. Ḥājjī BaktāshVeli, il santo sufi eponimo della confraternita, fu anche un poeta contemporaneo di Mevlâna Jalaluddin Rumî, (1207-1273). La confraternita Bektashi ha svolto un ruolo importante nella storia ottomana: la fanteria armata dell’ordine dei Giannizzeri (da yeni ceri, “giovani truppe”) fu molto legata alla confraternita Bektashi sin dalla fondazione stessa dell’ordine militare.

Due sono i rami sviluppatisi: quello degli Alevi-Bektashi in Anatolia, e quello di Istanbul e dei Balcani detto anche Tariq-i Nâzenîn “la Via degli eletti”; quest’ultimo ramo ha contribuito al fiorire di una letteratura e di una musica molto particolari, legata al sistema modale del maqâm, detta complessivamente Nefes, “soffi dell’ispirazione divina”.
Nell’area balcanica detta anche Rumeli, “paese dei romani”, la confraternita resta molto influente e ancor oggi si trovano molti centri confraternali attivi in Romania, Serbia, Kosovo, Croazia, Slovenia, Albania, Macedonia, in Bulgaria e in Ungheria, come nel caso del mausoleo che sorge sulla tomba (türbe) del maestro Bektashi Gül Baba a Budapest

La musica dei Bektashi è ancora viva in Turchia nella musica per i Semah degli Alevi Bektashi e nelle musiche dei trovatori detti Ashık.
Se la tradizione dei Nefes è, però, quasi del tutto dimenticata ad Istanbul, alcune registrazioni delle confraternite dei Balcani dimostrano, invece, come questa sia rimasta viva in area balcanica.

Info:
musica.comparata@cini.it
T +39 041 2710357