Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia – Pagina 20 – Fondazione Giorgio Cini

Accademia Vivaldi

Sabato 30 novembre alle ore 17.00, all’Auditorium Lo Squero, si esibiranno gli allievi partecipanti all’incontro dal 26 al 30 novembre, dell’Accademia Vivaldi tenuto dal violinista Giorgio Fava e dal violoncellista Walter Vestidello.

Ingresso libero fino a esaurmento posti


Per il terzo anno consecutivo l’Istituto Italiano Antonio Vivaldi organizza l’Accademia Vivaldi, dedicata all’approfondimento della prassi esecutiva delle composizioni del Prete rosso e rivolta
a giovani musicisti e cantanti. Tra febbraio e luglio si sono già svolti sei incontri: quattro, tenuti dal soprano Gemma Bertagnolli, dedicati al repertorio vocale sacro e profano, uno tenuto dal violinista Giorgio Fava e uno dal violoncellista Walter Vestidello, dedicati rispettivamente al repertorio per violino e a quello per violoncello. I restanti quattro incontri avranno luogo fra settembre e novembre: nel primo (dal 18 al 21 settembre) verrà approfondito il repertorio vocale, il secondo (dal 23 al 26 ottobre),  guidato dal clavicembalista Antonio Frigé, riguarderà la realizzazione e lo studio del basso continuo nelle composizioni vivaldiane, mentre il terzo e il quarto (entrambi dal 25 al 30 novembre) saranno destinati agli strumentisti ad arco. Oltre allo studio pratico-esecutivo, i partecipanti ai seminari possono approfondire i vari aspetti teorici riguardanti le composizioni e i contesti vivaldiani, consultando le riproduzioni dei manoscritti e delle stampe dell’epoca, le edizioni musicali moderne e le pubblicazioni musicologiche sull’autore, tutte conservate presso l’archivio e la biblioteca dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi.
Sono stati programmati anche due concerti pubblici presso l’Auditorium ‘Lo Squero’, sull’Isola di San Giorgio Maggiore. Il primo, che si è tenuto sabato 13 luglio, ha visto coinvolti gli allievi
della classe di canto, mentre il secondo avrà luogo sabato 30 novembre.

Public Lecture: Photographing the Sacred

The Centre for Comparative Studies of Civilisations and Spiritualities of Fondazione Giorgio Cini, and the Magnum co-organise a public lecture that will tackle the difficult task of photographing the sacred.
The Magnum photographer Jonas Bendiksen, will talk about his last book The Last Testament, in which he chronicles seven men who all publicly claim to be the biblical Messiah returned. Manoël Pénicaud is a French photographer (Le Pictorium Agency) and anthropologist (CNRS-IDEMEC) specialised on Pilgrimage Studies. He will propose another perspective, that aims to combine the aesthetic dimension of photography with the comprehensive dimension of anthropology of religions.

 

Download Public Lecture Cini Magnum

 

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Invincible Truth di Marianna Kennedy

Invincible Truth è una mostra, a cura di Lars Rachen e Paolo Vincenzi, dell’artista e designer londinese Marianna Kennedy, appositamente concepito per gli spazi della Sala Borges della Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. L’esposizione sarà aperta gratuitamente al pubblico da domenica 1 a domenica 22 settembre 2019.

 

Il progetto nasce e si esplicita come un dialogo creativo con i luoghi dedicati a Jorge Luis Borges della Fondazione Giorgio Cini e con la città di Venezia, che insieme fondano l’ambientazione ideale per la presentazione di una serie di opere, storiche e recenti, dell’artista, tra cui due creazioni inedite molto speciali che danno il titolo alla mostra. Si tratta di due libri d’artista di grande formato, realizzati secondo tecniche tradizionali di lavorazione, che attraverso l’esplorazione di temi e immagini dell’emblematica e dell’alchimia, rappresentano un catalogo contemporaneo dell’immaginario di Marianna Kennedy. “Guardando al passato, Marianna Kennedy crea opere che parlano del presente e vivranno nel futuro”, afferma Rupert Thomas nel testo introduttivo al catalogo della mostra.

 

Il titolo della mostra, “Invincible Truth” rimanda a un emblema raffigurante la “Veritas Invicta” contenuto in Choice of Emblemes di Geffrey Whitney. Pubblicato nel 1586, il testo ha portato in terra inglese la grande tradizione emblematica continentale, incarnata da Andrea Alciato, autore dell’Emblematum Liber (1531). L’opera presentava una galleria di situazioni umane trasfigurate in metafore, che doveva trasmettere un patrimonio di saggezza e moralità, facendo ricorso anche all’efficacia del mezzo iconografico.

 

I due libri d’artista sono stati creati da Marianna Kennedy combinando stampa tipografica, disegni originali riprodotti in lastre tipografiche e magnifiche legature contemporanee che riprendono lo stile classico veneziano e saranno esposti su due grandi tavoli in lacca e bronzo che volutamente ricordano quelli della splendida Biblioteca del Longhena della Fondazione Cini, da cui l’artista ha tratto ispirazione.

 

Cuore del progetto espositivo, i due volumi trovano una naturale eco nel celebre Labirinto Borges, su cui si affaccia la sala espositiva: progettato da Randoll Coate, ispirandosi al racconto “Il giardino dei sentieri che si biforcano”, il labirinto si presenta come un libro aperto, cosparso della simbologia presente nelle opere dello scrittore argentino, così come “Invincible Truth” schiude la visuale sull’immaginario creativo di Marianna Kennedy.

 

L’allestimento si sviluppa poi come una scenografia di oggetti prodotti dall’artista: il visitatore potrà ammirare vasi in gesso con inserti in vetro di Murano policromo; specchiere intagliate con specchi di mercurio infusi di colore; guéridons in bronzo e lacca cinese; candelabri in bronzo, dorati a fuoco, e monumentali lampade in resina.

 

Marianna Kennedy, da oltre venticinque anni, lavora nella parte orientale di Londra, creando nella sua casa-studio di Spitalfields un limitatissimo numero di pezzi di design artistico, ognuno dei quali è il risultato di mesi di collaborazione con alcuni dei migliori artigiani britannici. Conosciuta e apprezzata a livello internazionale, i suoi lavori sono entrati a far parte di importanti collezioni private di tutto il mondo. Nell’opera dell’artista, l’impiego di tecniche tradizionali convive da sempre con una visione estetica estremamente contemporanea. “Richiamandosi al passato, Kennedy cerca – come nella visione di Carlo Scarpa – di dare nuovo vigore a modelli storici creando opere che possano vivere oggi e domani” – affermano Lars Rachen e Paolo Vincenzi, curatori dell’esposizione.

 

Come è caratteristico della sua pratica creativa, anche per l’esposizione alla Fondazione Cini, Marianna Kennedy ha attivato collaborazioni con significative realtà delle arti minori locali, in particolare con alcuni maestri vetrai di Murano e con l’Officina fabbrile Zanon. Molte delle opere in mostra saranno collocate su supporti realizzati dai fratelli Zanon, alcuni disegnati dall’artista e altri frutto di storici progetti di Carlo Scarpa, originariamente pensati per le Gallerie dell’Accademia e per la Gipsoteca di Possagno.

La profonda fascinazione per Venezia che si riflette nell’opera dell’artista trae origine anche dal suo quotidiano contatto con una delle principali testimonianze dello stile palladiano nell’Inghilterra di inizio Settecento, la Christ Church di Spitalfields, opera di Nicholas Hawksmoor che sorge accanto al suo studio.

 

L’esposizione sarà documentata da un catalogo con testo introduttivo firmato da Rupert Thomas.

Presso il bookshop della Fondazione sarà disponibile una collezione speciale di candelabri in resina, realizzati in colorazioni appositamente studiate per questa occasione veneziana ispirandosi alle tinte dei vetri di Murano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Emilio Isgrò

La Fondazione Giorgio Cini presenta per la stagione autunnale una nuova, ricca antologica dedicata a un grande artista italiano. La mostra è organizzata con Archivio Emilio Isgrò e propone opere dagli anni Sessanta a oggi in un’ambientazione che trasformerà in modo inedito gli spazi espositivi

 

 

La stagione espositiva della Fondazione Giorgio Cini propone per l’autunno una nuova, importante antologica: Emilio Isgrò, dal 13 settembre al 24 novembre 2019. L’esposizione, a cura di Germano Celant, in collaborazione con l’artista e Archivio Emilio Isgrò, si propone come un attraversamento e un’ampia ricognizione nel suo percorso creativo e estetico a partire dagli anni Sessanta a oggi. Una ricca esposizione che si dipana dalle prime cancellature di libri, datate 1964, e continua con le poesie visuali su tele emulsionate e le Storie rosse, per arrivare agli imponenti e articolati testi cancellati nei volumi storici de L’Enciclopedia Treccani, 1970, fino a quelli etnici dei Codici ottomani, 2010.

 

Il viaggio sperimentale e linguistico di Isgrò, in maniera inedita e spettacolare, sarà inscritto in una ambientazione architettonica inglobante e avvolgente. Le sale dell’Ala Napoleonica della Fondazione, arricchite da pareti trasversali e diagonali, utilizzate per spezzare e modificare lo spazio quasi fossero linee su un foglio, funzioneranno infatti da supporti cartacei che veicoleranno un’enorme e nuova operazione di cancellatura, condotta ancora una volta su materiale letterario, così da far entrare il pubblico in un grande libro, modificato visualmente dall’artista.

 

La scelta del testo che scorrerà sulle superfici dell’involucro espositivo è caduta sul romanzo Moby Dick di Herman Melville, così da sottintendere un transito fantastico nella pancia di un cetaceo, quello del cancellare parole e scritte che ha reso celebre Isgrò: “Il tema che affronto per questa mostra alla Fondazione Cini di Venezia, città dove nel 1964 nacquero le prime cancellature, non può che essere quello del linguaggio. Per questo mi è parso necessario ricorrere alla tradizione biblica filtrata dal Moby Dick, il meraviglioso romanzo di Melville – spiega Emilio Isgrò – Sarà l’opera cancellata di Melville a contenere quindi tutte le altre e chi entra alla mostra si lascerà accompagnare nel ventre della balena, ovvero il ventre del linguaggio mediatico che copre con il rumore il proprio reale e disperante silenzio.

 

La mostra si avvale della presenza di lavori provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, nazionali e internazionali, tra cui spiccano Il Cristo cancellatore, 1968, installazione composta di 38 volumi cancellati, dal Centre Pompidou di Parigi; Carta geografica, 1970, dal Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto; Storico, libro cancellato del 1972, dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma; la monumentale carta geografica cancellata Weltanschauung, 2007, lunga 9 metri, del Centro d’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; quattro preziose opere dalla Collezione Gallerie d’Italia; Poesia Volkswagen, 1964, dal Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma; e la Storia rossa La corsa di Alma, 1969, dal Museo Civico Giovanni Fattori di Livorno.

 

L’antologica è accompagnata da un volume, pubblicato dalla casa editrice Treccani, che include, oltre a pagine cancellate dal Moby Dick e a un’intervista tra l’artista e il curatore, un’ampia cronologia illustrata che approfondisce e documenta il percorso personale e professionale di Isgrò.

 

Mostra realizzata con il contributo di Intesa Sanpaolo – Direzione Arte, Cultura e Beni Storici nell’Ambito di Progetto Cultura

 

 

Emilio Isgrò [accordion][/accordion]

Pittore e poeta – ma anche romanziere, drammaturgo e regista – Emilio Isgrò (Barcellona di Sicilia, 1937) è uno dei nomi dell’arte italiana più conosciuti e prestigiosi a livello internazionale. Isgrò ha dato vita a un’opera tra le più rivoluzionarie e originali nell’ambito delle cosiddette seconde Avanguardie degli anni Sessanta, che gli ha valso diverse partecipazioni alla Biennale di Venezia (1972, 1978, 1986, 1993) e il primo premio alla Biennale di San Paolo (1977), oltre che ad altre importanti rassegne al MoMA di New York nel 1992 e alla Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia nel 1994 e le antologiche al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato nel 2008, alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma nel 2013 e a Palazzo Reale di Milano nel 2016. Nel 1998, ha realizzato un Seme d’arancia per la sua città natale. Nel 2011 realizza per l’Università Luigi Bocconi l’opera Cancellazione del debito pubblico e per Expo Milano 2015 una scultura in marmo di sette metri d’altezza, Il Seme dell’Altissimo. Iniziatore delle “cancellature” di testi, applicate su enciclopedie, manoscritti, libri, mappe e anche su pellicole cinematografiche, Isgrò ha fatto di questa pratica il perno di tutta la sua ricerca. Nel 2017 espone a Londra e Parigi e lo stesso anno, tre sue importanti opere (tra cui la celebre installazione de Il Cristo cancellatore del 1969) sono entrate a far parte della collezione permanente del Centre George Pompidou di Parigi. L’anno si conclude con Fondamenta per un’arte civile alla Triennale di Milano; un’intera giornata dedicata all’artista che lo vede protagonista della presentazione del suo ultimo libro, Autocurriculum, edito da Sellerio; dell’inaugurazione della mostra I multipli secondo Isgrò, promossa dal Gruppo Treccani, e infine della cerimonia di collocazione permanente de Il Seme dell’Altissimo negli spazi antistanti la Triennale. Nel 2018 Isgrò inaugura l’opera Monumento all’Inferno, realizzata appositamente per l’Università IULM di Milano. In aprile espone in Belgio alla MDZ Art Gallery, in una doppia personale che lo vede protagonista insieme a Christo. In estate apre Lettere, mostra dialogo tra l’artista e Osvaldo Licini presso il Centro Studi Casa Museo Osvaldo Licini di Monte Vidon Corrado.

 

 

Bernardo Bellotto 1740. Viaggio in Toscana

La Fondazione Giorgio Cini di Venezia, con la Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, organizza, in occasione della mostra Bernardo Bellotto 1740. Viaggio in Toscana, che si terrà a Lucca, promossa dalla Fondazione Ragghianti, dal 12 ottobre al 6 gennaio, una conferenza di Bozena Anna Kowalczyk, curatrice dell’esposizione, che presenterà in anteprima le nuove acquisizioni storico-critiche emerse dagli studi condotti sul tema in vista della mostra lucchese.

 

Bernardo Bellotto (1722-1780), nipote e allievo di Canaletto (1697-1768), parte diciottenne per la Toscana: è il suo primo viaggio fuori Venezia. Ha già alle spalle una discreta produzione artistica, perlopiù repliche di vedute di Venezia del maestro; a Firenze e Lucca lavora in autonomia per la prima volta. È la prova delle sue capacità, e il giovane artista la supera brillantemente, diventando il punto di riferimento del vedutismo toscano.

 

Durante la conferenza dedicata a questo grande protagonista della pittura veneziana del Settecento, Bozena Anna Kowalczyk presenta il viaggio in Toscana come il vero trampolino di lancio per il suo futuro successo, in Italia e in Europa.


 

Sala Barbantini, 11 settembre 2019, ore 17:00


 

 

 

 

 

Art Night sull’Isola di San Giorgio Maggiore

Sabato 22 giugno 2019 torna l’iniziativa Art Night Venezia, ideata dall’Università Ca’ Foscari in stretta collaborazione e partnership con il Comune di Venezia. La Fondazione Giorgio Cini partecipa anche quest’anno alla notte bianca dell’arte prolungando fino alle 22 la mostra BURRI la pittura, irriducibile presenza, retrospettiva antologica dedicata al “Maestro della materia” Alberto Burri curata dallo storico dell’arte e Presidente della Fondazione Burri Bruno Corà, e Entropy della Fondazione Faurschou. Anche LE STANZE DEL VETRO aderiscono all’iniziativa: la mostra Maurice Marinot. Il Vetro 1911-1934 sarà aperta fino alle 22 con tre visite guidate, in italiano e in inglese, gratuite e senza obbligo di prenotazione (alle ore 18, 19.30, 21). Per l’occasione rimarrà aperta fino alle 21.30 anche Qwalala, l’installazione “site-specific” dell’artista americana Pae White.

 

Sarà invece aperta fino a mezzanotte la Galleria di Palazzo Cini a San Vio che ospita al secondo piano la prima personale di Adrian Ghenie dal titolo The Battle between Carnival and Feast. Promossa dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con Galerie Thaddaeus Ropac, la mostra vede esposte al secondo piano della casa – museo di Campo San Vio nove tele pensate e realizzate appositamente per questo progetto, il cui titolo, in virtù del riferimento al carnevale, suggerisce un legame con la città di Venezia.

 

Tutte le mostre sull’Isola di San Giorgio Maggiore sono a ingresso gratuito. Anche l’ingresso a Palazzo Cini sarà eccezionalmente gratuito dalle ore 18 fino a mezzanotte.

 

BURRI la pittura, irriducibile presenza grande retrospettiva dedicata all’artista della materia a cura di Bruno Corà, Presidente della Fondazione Burri, e organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini e dalla Fondazione Burri in collaborazione con Tornabuoni Art e Paola Sapone MCIA, in partnership con Intesa Sanpaolo, è un progetto concepito appositamente per Venezia che ripercorre cronologicamente le più significative tappe del percorso del Maestro della ‘materia’ attraverso molti dei suoi più importanti capolavori.  Dai rarissimi Catrami (1948) agli ultimi e monumentali Cellotex (1994), la mostra con circa 50 opere provenienti da importanti musei italiani e stranieri, dalla Fondazione Burri e da prestigiose collezioni private, ricostruisce nella sua interezza la parabola storica di uno dei più grandi protagonisti dell’arte italiana ed europea del XX secolo e riporta Burri a Venezia dopo la memorabile personale che nel 1983 vide protagoniste 18 opere del ciclo Sestante nel suggestivo edificio degli ex Cantieri Navali alla Giudecca, segnando una tappa fondamentale nella carriera dell’artista (10 maggio –28 luglio 2019, chiuso il mercoledì).

 

La Fondazione Faurschou presenta Entropy, esposizione che esplora le opere di sette artisti cinesi contemporanei riconosciuti a livello internazionale: He An, Liu Wei, Yang Fudong, Zhao Zhao, Sun Xun, Yu Ji e Chen Tianzhuo. Suddivisa in sette sezioni, ognuna dedicata all’opera di uno dei sette artisti, la mostra offre una panoramica della complessità dell’odierna scena artistica cinese in costante evoluzione. Mentre gli artisti condividono l’esperienza di essere nati e cresciuti in una Cina in rapido cambiamento, contraddistinta da crescita economica e scambi culturali, il percorso espositivo fa sentire ciascuna delle loro voci in maniera distintiva (10 maggio al 1° settembre 2019, chiuso il mercoledì).

 

Fino al 28 luglio a LE STANZE DEL VETRO sarà possibile visitare Maurice Marinot. Il vetro, 1911-1934, curata da Jean-Luc Olivié e Cristina Beltrami, e organizzata in collaborazione con il Museo delle Arti Decorative di Parigi (MAD). La mostra rappresenta il primo tributo internazionale a questo grande artigiano del vetro – Maurice Marinot (1882-1960) – protagonista di una rivoluzione, nella tecnica quanto nel gusto. Sono esposte oltre duecento opere, provenienti principalmente da musei internazionali, per illustrare l’evoluzione e la ricchezza del lavoro di Marinot con il vetro. Ai vetri si affiancano centoquindici disegni, tra schizzi e progetti per oggetti e per allestimenti, provenienti da differenti musei francesi, in particolare dal Museo delle Arti Decorative di Parigi (MAD), e dai Musei Nazionali Reali di Bruxelles (25 marzo-28 luglio 2019, chiuso il mercoledì).

 

Mdi ensemble

CONCERTO

28 giugno ore 19:00

AUDITORIUM ‘LO SQUERO’

 

mdi ensemble

Sonia Formenti, flauto

Paolo Casiraghi, clarinetto

Lorenzo Gentili-Tedeschi, violino

Paolo Fumagalli, viola

Giorgio Casati, violoncello

Luca Ieracitano, pianoforte

 

Carolina Mattioda, soprano

 

Programma

Niccolò Castiglioni, Romanzetta (1990) per flauto

Aldo Clementi, Duetto (1983) per flauto, clarinetto e due strumenti in eco

Niccolò Castiglioni, Quattro liriche di García Lorca* (1954) per voce e pianoforte

Giacomo Manzoni, Preludio – “Grave” di Waring Cuney – Finale (1956) per voce, clarinetto e trio d’archi

Niccolò Castiglioni, Quattro canti* (1954) per pianoforte

Luciano Berio, O King (1968) per voce e cinque strumenti

 

* Manoscritto inedito. Fondazione Giorgio Cini, Fondo Niccolò Castiglioni.

 

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

Scarica la locandina

Nuove concezioni armoniche nella composizione musicale: 1945-1975

Seminario coordinato da Gianmario Borio, Pascal Decroupet e Christoph Neidhöfer

 

Questo seminario mette a confronto diversi concetti di armonia esaminando la musica strumentale, vocale ed elettroacustica composta nei primi tre decenni del dopoguerra. Ogni intervento è dedicato alla costruzione e al contesto storico del linguaggio armonico di un determinato compositore; nella sessione conclusiva verranno riprese e approfondite le questioni teoriche più rilevanti. I relatori rispondono a una serie di domande che servono come punto di partenza per raggiungere gli obiettivi più avanzati del progetto: (1) comprendere l’armonia nelle sue molteplici manifestazioni al di là dei confini stilistici, (2) individuare le analogie e le differenze nei linguaggi armonici di compositori che appartengono a una determinata scuola o aderiscono a un’estetica comune, (3) evidenziare concezioni armoniche comuni a composizioni che presentano tratti stilistici ed estetici differenti, (4) rivedere e coordinare la terminologia per facilitare lo studio comparativo, (5) verificare ipotesi sulla storia della composizione musicale attraverso l’indagine delle concezioni armoniche.

 

Scarica la brochure New Concepts of Harmony

 


28 Giugno

Auditorium ‘Lo Squero’

Concerto h 19:00


 

 

 

Workshop | La produzione audiovisiva in etnomusicologia: progettazione e montaggio

Con la seconda edizione di Sguardi musicali: progetti di etnomusicologia visuale curata da Giovanni Giuriati, Marco Lutzu e Simone Tarsitani, l’Isituto Interculturlae di Studi Musicali Comparati prosegue le attività di formazione dei giovani ricercatori ed etnomusicologi nell’uso delle tecnologie audiovisive attraverso iniziative distinte e complementari e attraverso l’offerta di diverse borse di studio.

 

Il workshop di quest’anno dal titolo  La produzione audiovisiva in etnomusicologia: progettazione e montaggio  a cura di  Marco Lutzu, Simone Tarsitani è a numero chiuso.

L’accesso è limitato ai partecipanti selezionati tramite bando di concorso.

 

Durante i cinque giorni si alterneranno sessioni di insegnamento teorico, visione di materiali e discussioni ed esercitazioni pratiche. I partecipanti potranno sperimentare direttamente le basi del corso lavorando sui materiali di documentazione realizzati durante la precedente edizione del workshop relativi alla presenza della cantante indiana Sunanda Sharma a Venezia nel giugno 2018.

Il corso sarà tenuto da Marco Lutzu e Simone Tarsitani, etnomusicologi con anni di esperienza accademica e internazionale nella produzione audio e video. I partecipanti dovranno avere attrezzature proprie che comprendano: (videocamera HD), laptop in grado di gestire in formato HD, cuffie, software di editing video (es. iMovie, Movie Maker), spazio di archiviazione di almeno 50 GB (su memoria interna o esterna sufficientemente veloce – Thunderbolt, USB3, FireWire).

 

Per informazioni sul bando per 10 borse di studio scarica Bando_Workshop_Sguardi_2019

Per informazioni sull Borsa Carpitella 

Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli

Al via il  primo corso di perfezionamento dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli, in collaborazione con Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, dal titolo: “Camminare le vigne: luoghi, persone e cultura del vino italiano”.

 

Si tratta di un percorso di perfezionamento che, per 180 ore in un semestre, consentirà ai corsisti ammessi di approfondire, insieme a 35 autorevoli docenti, i vini e i cibi d’Italia quali elementi di un patrimonio culturale che comprende i beni storici, artistici e paesaggistici.

Inoltre l’Alta Scuola Veronelli annuncia l’attivazione di una partnership tecnica con San Giorgio Cafè, ristorante gourmet, recentemente inaugurato, realizzato da D’Uva all’interno degli spazi di Fondazione Giorgio Cini e firmato da Filippo La Mantia, oste e cuoco siciliano.

 

L’Alta Scuola Veronelli, è nata nel 2018 dalla collaborazione tra Seminario Veronelli Fondazione Giorgio Cini per proporre, grazie al sostegno di Banca Generali Private, main sponsor, servizi formativi e approfondimenti culturali dedicati a professionisti e operatori del settore agroalimentare.

 

Per maggiori informazioni vai al sito