Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia – Pagina 16 – Fondazione Giorgio Cini

Egida Sartori e Laura Alvini 2020 | Cantar Distanti. Ignazio Donati’s theatricalization of early Baroque acoustics

Cantar Distanti

Ignazio Donati’s theatricalization of early Baroque acoustics

Seminari di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini 
Direttore: Pedro Memelsdorff
22 ottobre ore 17 
EVENTO CONCLUSIVO IN DIRETTA STREAMING DALLA BASILICA DI SAN GIORGIO MAGGIORE
 
Cantar Distanti

Ignazio Donati’s theatricalization of early Baroque acoustics

 

Tra il 19 e il 23 ottobre 2020 la Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con l’Abbazia di San Giorgio Maggiore – Benedicti Claustra onlus e con le fondazioni Concordance, Irma Merk e L. + Th. La Roche, dedicherà un Seminario di Musica Antica alla prassi consigliata da Donati: un gruppo di giovani cantanti, guidati da Marco Mencoboni, massimo esperto in materia, sperimenterà e si eserciterà nella tecnica o, meglio, nell’arte di disporre cantanti di polifonia tardo-rinascimentale o barocca negli spazi architettonici d’epoca. 

A conclusione del seminario, l’Ensemble Prattica di Musica (Caterina Chiarcos; Andrea Gavagnin; Emanuele Petracco e Marco Saccardin) accompagnato all’organo da Nicola Lamon, sperimenterà questa tecnica nella cornice della Basilica di San Giorgio Maggiore, dialogando con l’architettura palladiana.

 

Così facendo, i Seminari di Musica Antica vogliono rendere, sì, omaggio a Ignazio Donati, ma anche rispondere a un momento storico in cui, per ironia della sorte, cantanti, strumentisti e pubblico sono costretti ad adeguare i propri comportamenti alla distanza sociale imposta dall’emergenza sanitaria causata dal coronavirus. Quella stessa distanza che qui fungerà da catalizzatore di una nuova amplificazione musicale e retorica – metafora, ci auguriamo, di un intramontabile desiderio di comunità.

 

L’ordine che si ha da tenere, è questo, cioè che quella parte, che incomincia prima a cantare, quella sola deve restare in Organo, & l’altre tre, ò due, ò una, devono stare lontano dall’Organo in disparte, separate l’una dall’altra, non vedute per la Chiesa, a modo di tanti Chori. Con tutto ciò non si prohibisse a nissuno, che detti concerti non si possano cantare con tutte le parte in Organo; ma molto più fa bell’effetto a star lontano.

 

La disposizione delle voci indicata da Ignazio Donati nell’introduzione ai suoi Sacri Concentus unis, binis, ternis, quaternis, & quinis vocibus (Venezia: Giacomo Vincenti, 1612) riflette una particolare attenzione al rapporto tra musica e spazio architettonico. I suoi cantori, dislocati in vari luoghi della chiesa – trovandosi cioè tutti tranne uno lontano dall’Organo e, anzi, nascosti dietro alle strutture e ai decori architettonici – sfruttano al contempo sia l’effetto acustico dell’amplificazione per diversificazione delle fonti sonore sia quello teatrale della misteriosità. Un esiguo gruppo di voci solistiche diventa così un’inspiegabile moltitudine di tanti Chori.

La tecnica di Donati non è certo nuova: ché dalle domande e risposte degli hoquetus medievali, le tecniche imitative del contrappunto rinascimentale e gli echi della policoralità veneziana o romana i modelli non mancano. Ma la ricerca del bell’effetto manifesta un suo nuovo implemento al servizio della retorica barocca. 

 


 

Scarica il bando Cantar Distanti

ATTENZIONE. La scadenza del bando è stata posticipata al 12 luglio 2020.

 

 

Venezia e lo Studio Glass Americano

Il simposio internazionale, coordinato dal Centro Studi del Vetro in occasione della mostra Venezia e lo Studio Glass Americano organizzata da Le Stanze del Vetro, ha lo scopo di approfondire, per la prima volta in Italia, il contesto dell’importante movimento American Studio Glass, fondato negli Stati Uniti durante gli anni Sessanta e che ha visto il vetro diventare progressivamente materiale e medium espressivo per la creatività degli artisti americani.

 

Proprio verso la metà del XX secolo, infatti, all’interno dei laboratori del Toledo Museum of Art nasce un impulso crescente nei confronti della tecnica della soffiatura del vetro. Un ruolo determinante in tale vicenda è il forte influusso che le tecniche tradizionali veneziane, quindi l’estetica muranese, esercitarono sullo studio e conseguentemente sugli inaspettati sviluppi del trattamento di questo materiale nell’arte contemporanea. Contesto questo che condurrà a un significativo percorso di conoscenza tecnica e culturale per liberare la produzione del vetro dai processi industriali e sviluppare piuttosto l’innovazione sperimentale, incentivando una progressiva vivacità di linguaggi. Di notevole risonanza soprattutto l’effetto della lavorazione veneziana del vetro trasmessa da illustri maestri, tra cui Dale Chihuly, Benjamin Moore, Paul Marioni, William Morris e Lino Tagliapietra, che indirizzarono così l’evoluzione della ricerca verso percorsi non tradizionali, influenzando radicalmente artisti e designer di nuova generazione.

 

Il convegno esplorerà, grazie alla presenza di esperti di fama internazionale, tra cui Tina Oldknow, William Warmus e l’artista Kim Harty, le diverse dinamiche e declinazioni che tale singolare “relazione amorosa” con il vetro veneziano ha avviato attraverso la sua crescente diffusione negli Stati Uniti e nel mondo.

 

SCARICA IL PROGRAMMA

 


Il convegno potrà essere seguito in diretta sulla pagina Youtube della Fondazione Giorgio Cini.

E’ possibile, nei limiti dei posti disponibili, partecipare anche in diretta sulla piattaforma Zoom registrandosi tramite il modulo sottostante.

Per chiarimenti e informazioni: info@cini.it

— CI DISPIACE, MA NON CI SONO PIU’ POSTI DISPONIBILI SULLA PIATTAFORMA ZOOM —
Potete seguire la diretta sul canale Youtube della Fondazione e interagire con i relatori tramite i commenti.

ANNULLATO | Spettacolo di teatro Kutiyattam Parvati Viraham | La separazione di Parvati

Ritorna a San Giorgio l’attrice Kapila Venu, una delle maggiori esponenti del teatro Kutiyattam, originario del Kerala (India del Sud). Kapila è direttrice dell’Istituto per le arti Natanakairali, fondato dal padre, il celebre attore Gopal Venu che firma la regia di questa performance. Lo spettacolo che l’attrice presenta alla Fondazione Giorgio Cini, accompagnata da due musicisti dal vivo, è una recente produzione intitolata Parvati Viraham (La separazione di Parvati) e incentrata sulla figura di

Parvati, sposa del dio Shiva.
Pur rimanendo nel pieno rispetto della tradizione, l’attrice aggiunge delle sfumature contemporanee sottolineando i tratti “femministi” della dea e affrontando indirettamente questioni di genere e del ruolo femminile, temi di grande attualità nella attuale società indiana. Si tratta di una nuova produzione acclamata in India e presentata per la prima volta in Italia.

RINVIATO | Workshop di teoria musicale e pratica esecutiva

Workshop di teoria musicale e pratica esecutiva

Armonia e forma nei quartetti per archi di Niccolò Castiglioni, Bruno Maderna e Giacomo Manzoni

 

Questo workshop è parte del progetto triennale Concepts of Harmony in Musical Composition: 1945-1975, coordinato da Gianmario Borio, Pascal Decroupet, Christoph Neidhöfer, e finanziato dalla Ernst von Siemens-Musikstiung. Esso rappresenta una prima concretizzazione del percorso teorico intrapreso dal gruppo di ricerca nelle manifestazioni di Venezia e Boston del 2019. La tematica riguarda le ripercussioni dello studio delle fonti compositive (in particolare quelle riguardanti le strutture armoniche) sulla prassi esecutiva.

Il workshop si svolge in stretta collaborazione con i musicisti del mdi ensemble e rappresenta un’occasione di approfondimento per i giovani esecutori che saranno ospitati a seguito di una selezione mediante bando. Verranno studiate opere di due compositori i cui fondi sono conservati presso l’Istituto per la Musica: Romanze per quartetto d’archi di Castiglioni e Musica per Pontormo (Secondo Quartetto) di Manzoni. A esse si aggiunge il Quartetto in due tempi di Maderna in omaggio al centenario della nascita del compositore.

ANNULLATO | Il canto classico di Aleppo

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati propone due appuntamenti dedicati alla Siria, paese con una ricchissima tradizione musicale da tempo mancante nella programmazione dell’Istituto. In particolare si tratta di un concerto, organizzato alla Fondazione Giorgio Cini, incentrato sui repertori del canto classico di Aleppo, eseguiti dal famoso cantante siriano Omar Sarmini (attualmente residente in Siria), accompagnato da altri quattro musicisti siriani costretti ad emigrare in Europa e in Egitto.

 

I protagonisti, il giorno precedente, presso l’Auditorium Santa Margherita, saranno invitati a dialogare con Massimiliano Trentin (Università di Bologna), esperto di storia e politica del Medio Oriente, con Sabine Chatel (Zamzama Productions), esperta di management musicale, e con l’etnomusicologo Giovanni De Zorzi (Università Ca’ Foscari Venezia), sul ruolo che la tradizione musicale può avere nella salvaguardia del patrimonio culturale e identitario di un popolo come quello siriano, in un momento particolarmente tormentato della sua storia. L’incontro è realizzato grazie alla collaborazione del Dipartimento di Studi di Filosofia a e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari Venezia.

❗️ ANNULLATO ❗️ La presenza del sacro

Con il suo quarantesimo appuntamento annuale il Seminario di Studi storici promosso dall’Istituto di Storia della Fondazione Giorgio Cini conferma, anche nel 2020, la vitalità dell’iniziativa, confortata come sempre dalla presenza di illustri relatori e di più giovani, ma parimenti competenti colleghi. Nulla di nuovo per quello che concerne lo svolgimento dell’incontro, articolato nella consueta modalità di cinque mezze giornate, in corrispondenza delle cinque aree geostoriche che verranno prese in considerazione: la novità sta nell’argomento che, per questa edizione recita La presenza del sacro. Un titolo cornice entro il quale si colloca un’allargata tematica trascorrente dalle chiese come sedi assembleari alle motivazioni delle vicende urbane, dall’amore, appunto, sacro e profano alle consacrazioni confinarie, dai benefìci ecclesiastici ai sospetti di irriverenza dissacrante

 

 

❗️ RINVIATO ❗️ Concerto per cinque pianoforti e sei voci. Evento conclusivo della Solti Peretti Répétiteurs Masterclass

La dodicesima edizione delle Solti Peretti Répétiteurs Masterclasses, come di consueto realizzata in collaborazione con la Georg Solti Accademia di Bel Canto, si concluderà con un concerto per cinque pianoforti e sei cantanti incentrato sul repertorio del ‘bel canto’ nel suggestivo scenario della Sala degli Arazzi della Fondazione Giorgio Cini. Le Solti Peretti Répétiteurs Masterclass, uniche nel loro genere, offrono a cinque eccezionali pianisti un periodo di studio intensivo con alcuni dei più preparati répétiteurs contemporanei. Le abilità di un bravo répétiteur non devono essere sottovalutate, né può esserlo il suo ruolo nella vita e nella carriera di un cantante. Essi sono i factotum per eccellenza del mondo musicale, l’alleato chiave che permette all’artista il raggiungimento dell’apice della performance. Non a caso, molti di loro sono diventati tra i migliori direttori del mondo: Solti, Pappano, Gergiev e Muti, giusto per citarne alcuni.

Nel corso della sua attività, la Georg Solti Accademia si è costruita una reputazione di professionalità, disciplina rigorosa e attenzione per i dettagli. Gli stessi valori che Sir Georg Solti ha coltivato nell’intero arco della sua vita. Alla sua memoria e nello spirito della sua testimonianza cantanti come Mirella Freni, Kiri Te Kanawa, José Carreras, Leo Nucci, Luciana Serra, Daniela Dessi, Frederica von Stade, Mariella Devia, Thomas Allen e Angela Gheorghiu, con i quali Solti ha lavorato, hanno accettato di collaborare con l’Accademia, restituendo alle nuove generazioni ciò che hanno appreso quando erano giovani artisti.

❗️ RINVIATO ❗️ Omaggio poetico e musicale a Friedrich Hölderlin in occasione dei 250 anni dalla sua nascita

L’evento è rinviato a data da destinarsi


“Ma presto saremo canto.” (“Bald sind wir aber Gesang.”) – con questo verso Friedrich Hölderlin sembrò prevedere il destino della sua opera che esercitò grande fascino sui compositori del XX secolo. In occasione dei 250 anni dalla sua nascita l’Istituto per la Musica in collaborazione con l’Università di Ca’ Foscari Venezia, la Hölderlin-Gesellschaft, l’Università di Udine e il Centro Tedesco di Studi Veneziani rendono omaggio al poeta tedesco con un appuntamento all’insegna della poesia e delle musiche di Hölderlin presso l’Auditorium “Lo Squero”. Il 24 marzo alle ore 17.30 sarà presentato da Pietro Cavallotti e Markus Ophälders, in presenza dei curatori Gianmario Borio ed Elena Polledri, il volume „Wechsel der Töne“: Musikalische Elemente in Friedrich Hölderlins Dichtung und ihre Rezeption bei den Komponisten (Winter: Heidelberg, 2019), frutto di un progetto pluriennale sul rapporto tra Hölderlin e la musica.  La conversazione su Hölderlin e la sua ricezione musicale fungerà da introduzione così a un concerto nel quale il pianista Luca Ieracitano e il soprano Carolina Mattioda eseguiranno brani di pianoforte “con titoli tratti da parole di Friedrich Hölderlin” di Josef Matthias Hauer (op. 25), di Benjamin Britten Sechs Hölderlin-Fragmente (op 61), Drei Hölderlin-Gedichte di Wolfgang Rihm e Sechs Hölderlin-Fragmente di Hans Eisler. L’evento si inserisce nell’ambito del Convegno Internazionale „Wir sind nichts; was wir suchen, ist alles.“ Hölderlin. Per i 250 anni dalla nascita, organizzato nei giorni 24 e 25 marzo 2020 dal Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Ca´Foscari in collaborazione con il Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Udine, la Hölderlin-Gesellschaft, il Centro Tedesco di Studi Veneziani e sotto il patrocinio del Consolato Generale della Repubblica Federale di Germania, Milano.

❗️ ANNULLATO ❗️ Bîrûn: musica ottomana. Le composizioni del Principe Demetrius Cantemir (1673-1723)

Bîrûn, il seminario organizzato dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati e giunto alla sua nona edizione, continua a mantenere gli aspetti fondamentali del progetto: il carattere didattico attraverso la formazione di giovani musicisti, la riscoperta di manoscritti inediti o poco eseguiti della tradizione cosmopolita nel mondo ottomano e il concerto pubblico. Per l’edizione 2020, il Maestro Erguner ha scelto come tema lo studio delle composizioni del principe e musicista moldavo Demetrius Cantemir, vissuto alla corte ottomana per molti anni nel corso del XVII secolo. Si tratta di musica strumentale in gran parte dimenticata che sarà riproposta nel corso del seminario e del concerto finale, eseguito da un ensemble di nove musicisti turchi e internazionali e previsto venerdì 27 marzo alle ore 18 nella suggestiva cornice del Refettorio del Palladio.

Istantanee – L’improvvisazione collettiva, tecniche e stili in Europa tra il 1960 e il 1980

Questo webinar è inteso come evento preparatorio a un workshop originariamente programmato per i giorni 11-13 marzo 2020 e rimandato per l’insorgere della pandemia. L’improvvisazione è un’attività eminentemente pratica, che si svolge in tempo reale e si fonda sull’interazione di tutti i soggetti coinvolti. La modalità online per questo evento-ponte ha determinato una riconfigurazione del programma e degli obiettivi; ha posto anche nuove sfide, in primis quella di sondare le possibilità e il senso di perfomance collettive con esecutori situati in luoghi diversi e suoni veicolati dal medium digitale. Rimane l’idea base: una stretta collaborazione tra esecutori e musicologi che sia in grado di innescare un circolo di reciproco arricchimento. Rimane altresì il focus storico: gli stili e le tecniche dei gruppi di improvvisazione europei dei due decenni in questione. Infine rimane l’obiettivo di una didattica a tutto campo, in cui le nozioni tecnico-strumentali si uniscono al sapere storico. I dodici giovani strumentisti selezionati mediante un bando avranno il compito di interagire con i docenti, porre domande e discutere le soluzioni della tecnica esecutiva.

 

La ricostruzione del quadro storico avviene in tre fasi: documentazione e profili dei gruppi, elaborazione di questioni teoriche e analitiche, prove di improvvisazione sotto la guida di Walter Branchi, John Heineman, Evan Parker e Giancarlo Schiaffini.

 

Nella prima sessione verranno presentati contesti e protagonisti della scena europea. Valentina Bertolani (University of Birmingham) parlerà delle scena britannica, Floris Schuiling (Utrecht University) degli eventi di Amsterdam, Kai Stefan Lothwesen (Staatliche Hochschule für Musik Trossingen) di Alexander von Schlippenbach e la Globe Unity Orchestra, Sabine Feisst (Arizona State University) del gruppo New Phonic Art e Veniero Rizzardi (Conservatorio di Padova) del gruppo Musica Elettronica Viva.

 

La seconda sessione è dedicata a problemi teorici e analitici. Verrà aperta da David Bernstein (Mills College, Oakland, California) con una relazione sul concetto di libertà nell’improvvisazione; Vincenzo Caporaletti (Università di Macerata) mostrerà tecniche di trascrizione e analisi della musica improvvisata; Laurent Cugny (Université La Sorbonne, Parigi) parlerà del rapporto tra libera improvvisazione e ontologia dell’opera; Ingrid Pustijanac (Università di Pavia) si soffermerà sulle tecniche strumentali; Pierre Michel (Université de Strasbourg) proporrà commenti conclusivi.

 

La terza sessione è incentrata sulla performance: Ingrid Pustijanac e Veniero Rizzardi dialogheranno con Branchi, Heineman, Parker e Schiaffini alternando riflessioni storiche e teoriche a prove di esecuzioni solistiche e in gruppi variabili.


COME PARTECIPARE

 

Il workshop si terrà il 18, 19, 20 marzo 2021 dalle 16.30 alle 19.30, e verrà trasmesso in diretta tramite il Canale Youtube della Fondazione Giorgio Cini.

E’ possibile partecipare al Workshop come attendees tramite la piattaforma Zoom compilando il seguente modulo, riceverete le istruzioni per accedere tramite mail.

 

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