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Il 26 febbraio 2021 alle ore 17.00, in diretta sul Canale Youtube della Fondazione Giorgio Cini è prevista la Cerimonia di Premiazione nella quale verrà consegnato il Premio per la traduzione poetica “Benno Geiger” 2021.
Il Premio è stato istituito nel 2014 dalla Fondazione Giorgio Cini in memoria del letterato austriaco Benno Geiger, il cui fondo letterario è conservato e valorizzato sull’Isola di San Giorgio Maggiore.
Si aggiudica il primo premio dell’edizione 2020 la traduzione dal greco di Paola Maria Minucci del volume Tutte le Poesie di Konstandinos P. Kavafis (Donzelli), mentre il premio per “giovani traduttori o opera prima” va a Lorenzo Carlucci e Laura Marino, per la loro traduzione di Architrenius, di Giovanni di Altavilla (Carocci).
Segnalazioni speciali per le traduzioni di Paola Del Zoppo dell’opera Paesaggi in prestito di Marion Poschmann (Del Vecchio) e di Matteo Lefèvre del volume L’ultimo spegne la luce di Nicanor Parra (Bompiani).
La cerimonia di premiazione verrà introdotta da una prolusione del prof. Pietro Taravacci, membro della giuria del Premio, dal titolo “Tradurre poesia: voce, suono, rhythmós” e a seguire i traduttori premiati reciteranno alcuni brani tratti dai loro lavori.
La Giuria, presieduta da Francesco Zambon è formata da scrittori, critici, docenti universitari ed esperti di traduzione – quali Franco Buffoni, Fabrizio Cambi, Alessandro Niero, Snezana Milinkovic e Pietro Taravacci.
La Borsa di Studio
Nel corso della cerimonia di consegna del Premio, verrà assegnata anche una borsa di studio residenziale, selezionata dalla medesima Commissione giudicatrice tra le domande pervenute. Il sussidio, del valore di 6.000 euro, è riservato a laureati, dottorandi e dottori di ricerca, italiani e stranieri, d’età inferiore ai 35 anni che hanno presentato un progetto di ricerca sui fondi letterari conservati alla Fondazione Giorgio Cini e permetterà di soggiornare presso il Centro Internazionale di Studi della Civiltà Italiana ‘Vittore Branca’.
Il Premio e il Fondo “Benno Geiger”
Al Premio Benno Geiger sono invitate a partecipare le traduzioni italiane di opere poetiche da lingue occidentali antiche, medievali e moderne apparse nell’ultimo anno e regolarmente in commercio. A questa settima edizione hanno partecipato 20 opere, segnalate da 17 case editrici.
La Fondazione Giorgio Cini ha istituito nel 2014 il premio internazionale di traduzione poetica in memoria di Benno Geiger, per volontà testamentaria della figlia Elsa Geiger Ariè (all’anagrafe Elisabetta Paolina Geiger), con la finalità di valorizzazione e studio del fondo letterario del padre, da lei stessa donato alla Fondazione alla fine degli anni ’70.
Il fondo, da allora conservato sull’Isola di San Giorgio Maggiore, comprende vari materiali: lettere, pubblicazioni, fotografie, bozze, appunti. La parte più consistente sono le lettere che Benno Geiger scambiò nel corso della sua vita con oltre 500 corrispondenti autorevoli: da Hofmannsthal a Rilke, da Kokoschka a Bernard, da Perosi a Bossi, da Pascoli a Borgese e Comisso.
Alle lettere si aggiungono alcune pubblicazioni di Geiger, manoscritti preparatori delle sue traduzioni in tedesco di Dante, Petrarca e Pascoli, corrispondenza con gli editori e altro materiale minore. La Fondazione possiede anche un ritratto di Benno Geiger dipinto da Emile Bernard, dono della figlia Elsa.
Nell’ultimo anno e nonostante il periodo critico, il Centro Studi Vetro della Fondazione Giorgio Cini non ha rallentato le sue ricerche e si è, anzi, ulteriormente arricchito grazie a nuovi lasciti che ampliano il già prezioso patrimonio conservato finora presso l’Istituzione veneziana.
Il Centro Studi si riconferma dunque custode di riferimento per disegni, schizzi, progetti, fotografie e documenti relativi ad alcuni tra i più interessanti artisti e designers del nostro tempo, che hanno utilizzato il vetro con intenti e risultati tra i più diversi e talvolta contrastanti.
Tali donazioni testimoniano dunque l’attività di artisti e designers viventi, veneziani e non solo, che si sono cimentati e continuano a cimentarsi tuttora anche con il materiale vetro, dimostrando l’importanza dei loro lasciti per la diffusione del sapere, al contempo tecnico e culturale, di questo settore così affascinante.
Con queste recenti acquisizioni si arricchisce quindi una già ricca collezione, che vanta un imponente patrimonio documentario novecentesco, confermando come il Centro Studi del Vetro sia divenuto ormai il polo italiano più fecondo per le ricerche nell’ambito dell’arte vetraria e della sua storia, ma anche per lo sviluppo di tale forma artistica e di tutte le attività didattiche, di studio e di promozione ad essa collegate.
Presenteranno le donazioni:
Luca Massimo Barbero
David Landau
Cristina Tonini
Giorgio Vigna
con dei contributi video di
Rosa Barovier Mentasti
Cristiano Bianchin
Silvano Rubino
La presentazione è destinata alla stampa.
In occasione del trentennale della scomparsa di Diego Carpitella (1928-1990) l’IISMC organizza, nell’ambito del suo progetto ‘Sguardi musicali’ un seminario per ricordare questa importante figura dell’etnomusicologia italiana, pioniere e grande esponente dell’etnomusicologia visiva. Il seminario intende presentare il lavoro compiuto da Claudio Rizzoni sui tre video realizzati in occasione dei seminari teorico-pratici sulla musica italiana di tradizione orale che Diego Carpitella organizzò a San Giorgio negli anni 1979-80-81 invitando come docenti maestri della tradizione sarda, laziale e calabrese. Oltre all’interesse specifico di questi materiali, particolarmente importante è il fatto che, nell’ambito della appena nata ‘Scuola Interculturale di musica’ dell’IISMC allora diretto da Ivan Vandor, Carpitella fu tra i primi in Italia a sperimentare proprio in questi seminari un metodo ricerca che prevedeva il dialogo e lo scambio di conoscenze tra ricercatore e musicista. Altro aspetto caratterizzante di questi seminari – e del progetto della Scuola interculturale di musica – era un sistema didattico basato sulla bi-musicalità proposta da Mantle Hood, il quale sosteneva l’importanza di raggiungere anche una competenza esecutiva diretta se si studia una musica diversa dalla propria per poterne meglio comprendere i concetti e le pratiche. Un metodo allora praticamente sconosciuto in Italia, dove viene sperimentato per la prima volta proprio in questa occasione.
Alla presenza di studenti provenienti da diverse località italiane ed europee, Carpitella tenne per l’IISMC tre seminari, uno per anno, nei quali Dionigi Burranca (launeddas, Sardegna, 1979), Francesco Splendori, Luigi D’Agostino e Romano D’Annunzio (zampogne, Lazio, 1980) e Antonio Turco (chitarra battente, Calabria, 1981) insegnarono direttamente ai partecipanti i primi rudimenti della tecnica strumentale e dialogarono con Carpitella su procedimenti esecutivi, tecniche di costruzione, riti e occasioni associate agli strumenti, oltre che dei particolari metodi di apprendimento propri della tradizione orale.
Questi video, digitalizzati alcuni anni fa, e ora parte dell’archivio dell’IISMC, furono realizzati originariamente grazie alla convenzione che l’Istituto aveva stipulato allora con l’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) della Biennale di Venezia e sono stati ottimizzati, per questa occasione, da Simone Tarsitani. Claudio Rizzoni ne ha fatto oggetto della sua Borsa “Vittore Branca” presso la Fondazione Giorgio Cini ed oggi presenta i risultati del suo lavoro di ricerca e di risistemazione critica dei materiali attraverso un montaggio realizzato anch’esso da Simone Tarsitani di alcuni spezzoni tematizzati attorno ad alcune questioni di metodo individuate da dei “cartelli” che li introducono.
Alla proiezione seguirà un seminario nel quale dialogheranno sui temi proposti dai filmati alcuni dei protagonisti di quei corsi, oggi affermati studiosi nel campo dell’etnomusicologia e dell’antropologia, assieme a esponenti di una più giovane generazione di musicisti e ricercatori nel campo della musica italiana di tradizione orale.
Partecipanti:
Giovanni Giuriati, Marco Lutzu, Mimmo Morello, Antonello Ricci, Claudio Rizzoni, Simone Tarsitani, Roberta Tucci
L’evento si potrà seguire in diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione Cini a partire dalle ore 17.00.
Come si fa a disegnare l’invisibile?
Come disegnare il sentimento di appartenenza a una comunità di persone e delle persone che vivono ai margini della nostra società?
Invisible Lines si sviluppa intorno a queste domande, è un progetto di formazione itinerante che incoraggia i giovani talenti del fumetto e delle illustrazioni a superare questo paradosso.
Il filo conduttore di questo progetto è il concetto di invisibilità. In una società caratterizzata dall’iper produzione di immagini, si è ritenuto fondamentale esplorare le dimensioni interiori della produzione dell’immagine, come la soggettività, la marginalità e la spiritualità. L’importanza dell’invisibile si può cogliere nei fenomeni spirituali e religiosi, spesso considerati come destinati a sparire nell’epoca contemporanea, ma che trovano oggi nuova forza e nuovi spazi. Invisibile è paradossalmente il migrante e il rifugiato, al centro delle rappresentazioni dei media e tuttavia raramente presente con la propria storia e voce. L’invisibile si coglie anche in molti luoghi abbandonati che sono sparsi in tutta Europa, a causa del paesaggio urbano in continua evoluzione.
Questo progetto internazionale della durata di due anni è cofinanziato dal Programma Europa creativa dell’Unione Europea e sviluppato dalla Fondazione Giorgio Cini, Central Vapeur (Francia); Hamelin Associazione Culturale (Italia) e Baobab&Gplusg s.r.o. (Repubblica Ceca).
Il termine ultimo per inviare la domanda e il portfolio è il 31 gennaio 2021
Per ulteriori informazioni su come partecipare visita: www.invisiblelines.eu
I musei fanno sistema: riparte il Dorsoduro Museum Mile
Gallerie dell’Accademia, Galleria di Palazzo Cini, Collezione Peggy Guggenheim e Palazzo Grassi – Punta della Dogana rilanciano il Dorsoduro Museum Mile, uno straordinario percorso culturale attraverso otto secoli di arte
Itinerari integrati, comunicazione condivisa e sconti sui biglietti d’ingresso ai musei. Il Dorsoduro Museum Mile riparte e rilancia, su basi più solide e concrete, la collaborazione tra le istituzioni culturali che hanno sede nel Sestiere veneziano di Dorsoduro.
Il Dorsoduro Museum Mile, ideato nel 2015, accoglie il visitatore in un circuito lungo poco più di un miglio che attraversa il sestiere di Dorsoduro, tra il Canal Grande e il canale della Giudecca, facendolo viaggiare lungo otto secoli di storia dell’arte mondiale: dai capolavori della pittura veneziana medievale e rinascimentale delle Gallerie dell’Accademia, ai protagonisti della scena dell’arte contemporanea esposti a Punta della Dogana, passando per le storiche case-museo di Vittorio Cini e di Peggy Guggenheim, che ospitano le collezioni di questi grandi mecenati.
La prima iniziativa riguarda l’attivazione di una speciale scontistica a beneficio dei visitatori di ognuno dei musei del circuito.
Dal 18 settembre, sarà infatti sufficiente esibire un biglietto a pagamento di una delle istituzioni coinvolte nel progetto per avere accesso alle altre a tariffe esclusive. Nella fattispecie, chi compra il biglietto in uno dei Musei di Dorsoduro o possiede la Membership Card di una delle Istituzioni partner godrà di una speciale riduzione sull’acquisto del titolo di accesso:
L’importo del biglietto ridotto è:
13,00 € Peggy Guggenheim Collection
12,00 € Palazzo Grassi – Punta della Dogana
7,00 € Galleria di Palazzo Cini a San Vio
9,00 € Gallerie dell’Accademia
Per godere della tariffa agevolata è necessario esibire in biglietteria un titolo di accesso valido. L’accesso e la modalità di prenotazione possono subire delle modifiche in base alla normativa anticontagio da Covid-19 (per aggiornamenti controllare il sito web di ogni istituzione).
“Il rilancio del Dorsoduro Museum Mile, oggi, si fonda su forme di collaborazione tra culturali di natura così diversa ma attive nello stesso contesto e unite nel comune intento di venire incontro alle nuove esigenze e alla sensibilità del pubblico” – spiega Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. “Il continuo aggiornamento delle strategie di comunicazione e di promozione e la sempre rinnovata attenzione al visitatore – insieme alla qualità della proposta culturale – soprattutto in questi tempi mutevoli e complessi costituiscono una priorità nella nostra offerta culturale”.
“La pluralità di orizzonti compresi nel percorso del Dorsoduro Museum Mile – sottolinea il direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini Luca Massimo Barbero – è stata sin dall’inizio il motivo della sua ideazione. Pensare di attraversare il “tempo della storia dell’arte” in modo cosi completo, dal Medioevo alla più viva contemporaneità, fa di questo percorso ricchissimo e distribuito su un segmento di Dorsoduro cosi denso, un’occasione irripetibile in altre città. Viaggiare attraverso l’arte è una forma straordinaria per arricchire il pensiero e tornare a vedere le opere finalmente “dal vivo”.
“Oggi più che mai la città ha bisogno di progetti corali come il Dorsoduro Museum Mile, che nasce dall’unione sinergica tra istituzioni veneziane che, come noi, credono del potere lenitivo dell’arte e della bellezza – dichiara Karole P. B. Vail, direttrice della Collezione Peggy Guggenheim – In questo nostro rapportarci a un nuovo presente, in cui la fruizione dell’arte, non più solo da remoto, ha un ruolo terapeutico fondamentale, siamo felici di poter guidare il nostro pubblico in un ideale viaggio che unisce i tesori dell’antico ai capolavori del contemporaneo, passando per i grandi maestri dell’arte moderna”.
“Rilanciare oggi un’iniziativa tanto ambiziosa come Dorsoduro Museum Mile – dichiara Bruno Racine, Direttore e Amministratore Delegato di Palazzo Grassi – Punta della Dogana – e arricchirla di nuove opportunità per i visitatori, è il segno della necessità di pensare in modo collettivo, una risposta sinergica alla crisi che stiamo vivendo. Offrire al pubblico la possibilità di ripercorrere la storia dell’arte attraverso le collezioni di istituzioni pubbliche e private che, insieme, rappresentano una proposta culturale di alto livello in una delle aree più suggestive della città di Venezia”.
Le Gallerie dell’Accademia di Venezia, istituite per decreto napoleonico nel 1807 con finalità didattiche per la formazione dei giovani artisti, sono una delle più importanti istituzioni museali d’Italia e presentano la più completa raccolta di arte veneta del mondo dal ’300 all’ ’800. Il museo è situato nel complesso comprendente l’ex chiesa e Scuola di Santa Maria della Carità e il convento dei Canonici Lateranensi, progettato da Palladio. Vi si conservano capolavori di Bellini, Piero della Francesca, Mantegna, Bosch, Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Tiepolo e Canova. Nel 2015 le Gallerie hanno rinnovato gli spazi espositivi, ed è ora ammirabile un’ulteriore selezione di opere con il sussidio dei più aggiornati strumenti tecnologici.
Campo della Carità
Dorsoduro 1050 – 30123 Venezia
Lunedì ore 8.15 – 14
Da martedì a domenica 8.15 – 19.15
Raffinata casa-museo sorta nel 1984, custodisce un prezioso nucleo della raccolta d’arte antica di uno dei più importanti collezionisti del novecento italiano: l’imprenditore e filantropo Vittorio Cini. I suoi ambienti si sviluppano su due piani: il primo ospita mirabili testimonianze dell’arte italiana: Beato Angelico, Filippo Lippi, Sandro Botticelli, Piero di Cosimo e Pontormo sono tra i maestri toscani rappresentati, mentre un raro nucleo di dipinti del Rinascimento ferrarese, con capolavori di Ercole de’ Roberti, Cosmè Tura e Dosso Dossi, rende il museo ancora più unico nel paesaggio veneziano. E’ possibile visitare le suggestive sale di questo scrigno d’arte, insieme a quelle del secondo piano che ospitano mostre e iniziative culturali.
Campo San Vio
Dorsoduro 864 – 30123 Venezia
Dal venerdì alla domenica
ore 12 – 20
20 giugno – 23 novembre 2020
La Collezione Peggy Guggenheim è il museo più importante in Italia per l’arte europea e americana del XX secolo. Palazzo Venier dei Leoni, un palazzo “non finito” in pietra d’Istria affacciato sul Canal Grande, un tempo abitazione della collezionista Peggy Guggenheim, ospita oggi la collezione personale d’arte della mecenate americana. Il museo annovera opere delle principali avanguardie del ’900 di artisti del calibro di Picasso, Kandinsky, Magritte, Pollock, Miro, Calder, Chagall, de Chirico, nonché i capolavori della Collezione Hannelore B. e Rudolph B. Schulhof e il Giardino delle Sculture Nasher. La Collezione Peggy Guggenheim organizza periodicamente mostre temporanee di rilevanza internazionale.
Palazzo Venier dei Leoni
Dorsoduro 701 – 30123 Venezia
Dal mercoledì al lunedì
ore 10 – 18.
Chiuso il martedì
PALAZZO GRASSI – PUNTA DELLA DOGANA
Da oltre 40 anni François Pinault è un appassionato collezionista d’arte, animato da un impegno profondo e duraturo verso molti protagonisti della scena artistica contemporanea e dalla ferma volontà di esplorare senza sosta nuovi territori della creatività. A Punta della Dogana, luogo emblematico di Venezia, città simbolo del viaggio, della scoperta, dello scambio e della diversità, François Pinault ha deciso di condividere con il pubblico parte della sua collezione, attraverso allestimenti espositivi che si rinnovano periodicamente. La programmazione di Punta della Dogana e Palazzo Grassi – prima sede espositiva della Pinault Collection – si articola secondo un principio di alternanza tra esposizioni tematiche di opere della collezione e mostre personali di grandi artisti del presente.
Fondamenta Salute
Dorsoduro 2 – 30123 Venezia
ore 10 – 19
Chiuso il martedì
Presentazione della Collana “La Musica teatrale di Antonio Vivaldi”, Ricordi editore
Riprende Libri a San Giorgio on line il giorno 22 maggin diretta sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini con il terzo e ultimo appuntamento del ciclo “Antonio Vivaldi. Mentalità e strategie compositive, la vita attraverso i documenti, l’edizione critica della musica teatrale a cura dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi”
Presentano Ivano Bettin, Alessandro Borin, Marco Bizzarini, Antonio Moccia e Giovanni Polin
Partecipa Francesco Fanna
Antonio Vivaldi. Mentalità e strategie compositive, la vita attraverso i documenti, l’edizione critica della musica teatrale a cura dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi
La rassegna Libri a San Giorgio on line ritorna in diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini con i volumi curati dall’Istituto italiano Antonio Vivaldi
Venerdì 15 maggio, ore 17.00
Presentazione del volume di Micky White “Antonio Vivaldi. A Life in documents”
“Studi di musica veneta, Quaderni vivaldiani 17”
Leo S. Olscki Editore
Presentano Sandro Cappelletto | Scrittore e storico della musica
e l’autrice
Partecipano Francesco Fanna e Gilberto Pizzamiglio
Antonio Vivaldi. Mentalità e strategie compositive, la vita attraverso i documenti, l’edizione critica della musica teatrale a cura dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi
Riprende la rassegna Libri a San Giorgio on line in diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini con i volumi curati dall’Istituto italiano Antonio Vivaldi
Presentano Michele dall’Ongaro | Presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Stefano Lorenzetti | Docente di Storia della Musica al Conservatorio di Vicenza
e l’autore
Partecipano Francesco Fanna e Gilberto Pizzamiglio
Venerdì 15 maggio, ore 17.00
Presentazione del volume di Micky White “Antonio Vivaldi. A Life in documents”
“Studi di musica veneta, Quaderni vivaldiani 17”
Leo S. Olscki Editore
Presentano Sandro Cappelletto | Scrittore e storico della musica
e l’autrice
Partecipano Francesco Fanna e Gilberto Pizzamiglio
Venerdì 22 maggio, ore 17.00
Presentazione della Collana “La Musica teatrale di Antonio Vivaldi”, Ricordi editore
Presentano Ivano Bettin, Alessandro Borin, Marco Bizzarini, Antonio Moccia e Giovanni Polin
Partecipano Francesco Fanna e Gilberto Pizzamiglio
a cura di Simone Gramaglia e Chiara Lijoi
Primo format digitale di divulgazione firmato da Le Dimore del Quartetto, nato in seno al progetto Archipelago, la stagione di residenze artistiche che l’organizzazione coordina a Venezia all’Auditorium Lo Squero, con la preziosa collaborazione di Fondazione Giorgio Cini, Fondazione Gioventù Musicale d’Italia e Fondazione Walter Stauffer.
In attesa di poter riprendere le consuete attività musicali, Simone Gramaglia (direttore artistico de Le Dimore del Quartetto e di Archipelago, nonché viola del Quartetto di Cremona) insieme a Chiara Lijoi (musicologa) conducono tre incontri alla scoperta della storia del quartetto d’archi, dalle origini ai giorni nostri.
Il racconto si snoderà a partire dai compositori di spicco del repertorio, contestualizzando con ascolti e note musicologiche, tra storie e aneddoti che sottolineano quanto la forma del quartetto sia inserita non solo all’interno della cultura europea ma anche del tessuto sociale. Ad arricchire lo scambio, ogni puntata vedrà la presenza di un ospite proveniente da un ambito differente: un letterato, un musicista, un filosofo.
Gli appuntamenti
#1 I CLASSICI – ALL’OMBRA DELL’ILLUMINISMO
Sabato 9 maggio 2020, ore 17
Ospite: Nuccio Ordine, letterato italiano
#2 I ROMANTICI – TRAVOLTI DALLO STURM UND DRANG
Sabato 16 maggio 2020, ore 17
Ospite: Cristiano Gualco, Quartetto di Cremona
#3 IL NOVECENTO – LA MUSICA NEL TEMPO DELLA TECNICA
Sabato 23 maggio 2020, ore 17
Ospite: Mauro Bonazzi, filosofo e Laura Croce, attrice, regista e direttrice artistica
Come seguirli
Gli incontri saranno trasmessi in diretta streaming sul canale YouTube della Fondazione Giorgio Cini. Al termine della puntata, sarà possibile porre domande e interagire con i conduttori e gli ospiti. I contenuti resteranno disponibili anche dopo la diretta, sullo stesso canale e su quello de Le Dimore del Quartetto. Saranno inoltre corredati da playlist musicali e suggerimenti di lettura per i più curiosi.