Eventi – Pagina 18 – Fondazione Giorgio Cini

L’album di caricature di Anton Maria Zanetti alla Fondazione Giorgio Cini

Anton Maria Zanetti di Girolamo, I nipoti dell’Autore in maschera. Caricature, foglio 12, penna e inchiostro bruno sopra traccia a sanguigna

Presentazione del volume
L’album di caricature di Anton Maria Zanetti alla Fondazione Giorgio Cini
a cura di Enrico Lucchese
lineadacqua edizioni, Venezia, 2015

Il volume sarà presentato, il 29 aprile da Pietro Cesare Marani, professore di Storia dell’Arte Moderna al Politecnico di Milano

29 aprile 2016, ore 17
Fondazione Giorgio Cini
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, Sala Barbantini

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Grande conoscitore e amico di artisti, egli stesso dilettante d’arte, Anton Maria Zanetti di Girolamo (1680-1767) è ben noto pure per il suo album di caricature, una galleria di trecentocinquanta indimenticabili ritratti di personaggi del variegato mondo del Settecento veneziano – dai famosi divi dell’opera agli anonimi popolani, irrisi senza distinzioni – che rivelano, per freschezza e vivacità, le sue doti istintive di originale caricaturista.
L’album, donato nel 1968 da Vittorio Cini in occasione del quindicesimo anno di attività dell’Istituto di Storia dell’Arte, è stato in questi ultimi anni oggetto di un attento studio condotto grazie al contributo fondamentale di Save Venice Inc., con la partecipazione del Francis Haskell Memorial Fund, che ha permesso di ricostruire la genesi della raccolta, confrontandola con gli analoghi album del console Smith (Windsor Castle, collezioni reali) e di Francesco Algarotti (Gerusalemme, Israel Museum). Sono molte le novità del volume dedicato alla memoria di W. R. Rearick: le attribuzioni a Marco Ricci caricaturista, la cronologia e il montaggio dei disegni sulla pagina, l’identificazione di alcuni effigiati e del postillatore tardo settecentesco, i legami con le arti figurative, il teatro e la musica, aspetti che gettano nuova luce su Zanetti, sulla sua rete cosmopolita, su Venezia.

24° Giornata FAI di primavera

Tornano in 380 città italiane le Giornate FAI di Primavera, la storica manifestazione del FAI. Una grande festa di piazza dedicata ai beni culturali. Un’occasione unica per scoprire luoghi solitamente chiusi al pubblico e sentirsi parte di un’Italia diversa creata dagli 8,5 milioni di persone che in questi anni hanno dimostrato di amare e di riconoscersi nell’immenso patrimonio culturale custodito nel nostro Paese.

Chiese, ville, borghi, palazzi, aree archeologiche, castelli, giardini, archivi storici: sono oltre 900 i luoghi aperti con visite a contributo libero in tutte le Regioni grazie all’impegno e all’entusiasmo delle Delegazioni e dei volontari del FAI.

Siti aperti a Venezia:

  • Isola di San Giorgio Maggiore: un percorso attraverso i due chiostri, il refettorio Palladiano e il Teatro Verde (domenica 20 marzo)
  • Palazzo Corner Mocenigo, oggi sede del Comando Regionale della Guardia di Finanza (sabato 19 marzo)
  • Chiesa di S. Nicolò dei Mendicoli (sabato 19 e domenica 20 marzo)
  • Palazzo Morosini, oggi sede del Liceo Barbarigo (sabato 19 e domenica 20 marzo)

Accademia Monteverdiana

Giuseppe Barberis, Ritratto di Claudio Monteverdi. Fondo Rolandi, Fondazione Giorgio Cini

 

In vista dei 450 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi, anniversario che ricorrerà nel 2017, il Centro Studi Teatro e Melodramma, in collaborazione con la Monteverdi Choir and Orchestras di Londra diretta da Sir John Eliot Gardiner, promuove il concerto Monteverdi 450, che si terrà sabato 30 aprile in Sala degli Arazzi, alle ore 19.30.

Il concerto sarà l’esito finale della terza edizione dell’Accademia Monteverdiana, un ciclo di workshop personalmente tenuti dal Maestro Gardiner, che avrà luogo dal 25 al 30 aprile presso gli spazi della Fondazione Cini. Si tratta di un laboratorio propedeutico alla messa in scena della Trilogia Monteverdiana (L’Orfeo, Il ritorno d’Ulisse in patria e L’incoronazione di Poppea), in programma per la prossima stagione teatrale. Nel corso di una settimana intensiva di lavoro, i cantanti selezionati per i ruoli principali avranno l’opportunità di approfondire tematiche e tecniche specialistiche della performance practice, allo scopo di ricercare un collegamento tra gli studi filologici e la pratica di historically informed performance, all’interno di un contesto contemporaneo.

In occasione del concerto, i solisti selezionati per il progetto eseguiranno una scelta di madrigali ed estratti dalle opere che compongono la Trilogia.

Ingresso su invito da presentare all’entrata, fino a esaurimento dei posti disponibili.

Scarica qui l’invito

Per informazioni: teatromelodramma@cini.it | +39 041 2710236

 

La mia piccola trincea

La mia piccola trincea, regia di Paola Bigatto e Ambra D’Amico, con gli allievi attori dell’Accademia Teatrale Veneta. Teatro Junghans, Venezia, dicembre 2015

 

In occasione delle celebrazioni legate al centenario della Grande Guerra, il Centro Studi Teatro ospita lo spettacolo La mia piccola trincea, rappresentato per la prima volta dagli allievi attori dell’Accademia Teatrale Veneta nel dicembre del 2015.

L’iniziativa si colloca nell’ambito del progetto della Regione del Veneto … la guerre! la guerre! la guerre!, promosso dall’Accademia in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini e i Musei Civici di Venezia con l’obiettivo di proporre un punto di vista diverso sulla guerra e in particolare sulla relazione tra arte e vita civile.

Nato da un’idea di Maria Ida Biggi, diretto da Paola Bigatto e Ambra D’Amico, La mia piccola trincea si ispira alle epistole contenute nel libro Ma Pupa, Henriette, che documenta il carteggio tra Eleonora Duse e sua figlia Enrichetta: una scrittura, quella dell’attrice, che è «ritmica e parlante, che quasi ha la sua voce e i suoi occhi e perfino i suoi gesti», scriveva Gabriele D’Annunzio.

Dai documenti proposti all’attenzione del pubblico prende forma un inedito racconto legato agli eventi della Prima Guerra Mondiale e all’impatto che questi ultimi hanno avuto sulla vita dell’attrice, intimamente partecipe delle sofferenze dei soldati. Una testimonianza forte e diretta, che si rivela un monito all’ascolto degli insegnamenti della Storia.

La mia piccola trincea, Sala Barbantini, ore 17.45
Centro Studi Teatro: teatromelodramma@gmail.com | +39 041 2710236

Proiezione Cenere

Opuscolo del film Cenere pubblicato dalla Casa di Produzione Ambrosio di Torino

17.30 Conferenza introduttiva

18.30 Proiezione con musica dal vivo

 

In occasione dei cento anni dall’uscita del film Cenere, il Centro Studi Teatro rende omaggio a questa straordinaria pellicola e alla sua principale interprete con la proiezione pubblica di una copia inedita colorata, gentilmente concessa dalla Cineteca del Friuli. La proiezione sarà accompagnata da musica dal vivo a cura della pianista Roberta Paroletti. Cenere, ispirato all’omonimo romanzo di Grazia Deledda e prodotto dalla Ambrosio Film, rappresenta l’unica interpretazione cinematografica di Eleonora Duse. Ambientato in Sardegna ma girato in Piemonte, tra Ala di Stura e Balme, nell’agosto 1916, il film descrive un rapporto madre-figlio travagliato e intenso, che vede protagonisti Rosalia Derios, interpretata da Eleonora Duse, e il suo figlio illegittimo Anania, interpretato da Febo Mari: una struggente storia di abbandono e ritrovamento che culmina in un finale tragico. Entusiasta del suo personaggio e della sua parte, dopo sette anni di lontananza dalle scene, Eleonora Duse curò la regia e, insieme a Riccardo Artuffo, collaborò anche alla sceneggiatura del film. A introdurre la proiezione, una tavola rotonda che approfondirà le tematiche legate alla pellicola e alla sua genesi. Interverranno Maria Ida Biggi e Maria Pia Pagani.

 

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Libri a San Giorgio

Riprende Libri a San Giorgio, rassegna dedicata alle novità editoriali della Fondazione Giorgio Cini frutto delle attività di ricerca dei suoi Istituti in diverse aree disciplinari: dalla storia dell’arte alla musica del ‘900, dalla storia della Serenissima a Vivaldi, dal teatro all’etnomusicologia.

Il primo appuntamento, il 3 marzo, Gino Benzoni, Maria Giordana Mariani CanovaFederica Toniolo presenteranno La miniatura per le confraternite e le arti veneziane. Mariegole dal 1260 al 1460, un prezioso volume in cui Lyle Humphrey passa in rassegna due secoli di testi e illustrazioni delle Mariegole, i libri miniati contenenti gli statuti delle scuole devozionali, delle arti e delle congreghe nazionali presenti a Venezia in età medievale.


Il secondo incontro, il 10 marzo, sarà invece dedicato a Musical Listening in the Age of Technological Reproduction, curato da Gianmario Borio e primo volume della nuova collana “Musical Cultures of the Twentieth Century” da lui diretta presso l’editore Ashgate.

Ne parleranno Simon Zagorski-Thomas e Francesco Giomi.

Al termine della presentazione si terrà un concerto, reso possibile grazie alla collaborazione tra il Conservatorio di Musica “Benedetto Marcello” e l’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini. Federica Lotti (flauto e ottavino) e Florindo Baldissera (chitarra) eseguiranno brani di Bruno Bettinelli, Giacomo Manzoni, Fausto Romitelli e Camillo Togni.

Scarica qui il programma del concerto


L’ultimo appuntamento, il 17 marzo, Simona Marchini e Fortunato Ortombina presenteranno il Teatro di Pierluigi Samaritani, catalogo dei disegni e documenti del Fondo Samaritani conservato presso il Centro Studi Teatro della Fondazione Giorgio Cini e insieme accurata indagine critica di Maria Ida Biggi sull’attività artistica dello scenografo piemontese.

 

 

 

 

Seminari di Musica 2016 | Janequin and Carpentras. Tradition and Innovation in 16th-century France

Battles and Lamentations
Janequin and Carpentras
Tradition and Innovation in 16th-century France
1520-1540

Seminari di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini 2016
Direttore: Pedro Memelsdorff

11-15 maggio 2016
Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
Deadline per la presentazione delle domande: 15 febbraio 2016

Il seminario metterà a confronto le straordinarie tecniche compositive di due dei maggiori polifonisti del secondo quarto del Cinquecento francese, Clément Janequin (c. 1485-dopo 1558) e Elzéar Genet, detto il Carpentras (c. 1470-1548). Segnati da vicende biografiche a dir poco contrastanti — caratterizzate da costanti legami col papato romano e la curia avignonese quelle del Carpentras, da instabilità professionale e persistenti penurie economiche quelle di Janequin — le loro preferenze repertoriali e stilistiche non potrebbero essere più diverse.

Nel caso di Janequin l’attenzione del seminario verrà principalmente rivolta alle più rappresentative delle sue oltre 250 chansons profane — alcune delle quali hanno profondamente segnato il genere della musica programmatica a livello europeo –, in contrasto con i suoi più sobri salmi, lamentazioni e chansons spirituelles. Del Carpentras si studieranno soprattutto gli uffici e le svariate intonazioni delle lamentazioni di Geremia, nonché le sue rare frottole su testi di Petrarca. Non ultimo, verrà affrontata la tematica della trasmissione dell’opera di Carpentras in quanto primo esempio di curatela autoriale di un’edizione integrale a stampa.

Alle master-class del maggiore esperto della polifonia vocale del Cinquecento francese, M° Dominique Visse – fondatore e direttore dell’ensemble Clement Janequin –, si alterneranno lezioni e conferenze sulla trasmissione manoscritta e a stampa del repertorio, a cura di Kate van Orden, professoressa ‘Dwight P. Robinson Jr.’ di musicologia storica ed esperta cinquecentista presso l’Università di Harvard.

Borse di studio
Il bando è rivolto a giovani ensemble vocali, professionali o semi-professionali, specializzati nel repertorio cinquecentesco. Sono disponibili delle borse di studio per uno o due  quintetti o (preferibilmente) quartetti vocali, le quali copriranno: la quota d’iscrizione al seminario, le spese di vitto e alloggio (presso la Residenza del Centro Internazionale di Studi Vittore Branca) e le spese di viaggio (in classe economy fino ad un massimo di Euro 700 a persona).
Per partecipare alla selezione gli ensemble candidati devono far recapitare alla segreteria dei seminari (via email a: musica.antica@cini.it) il seguente materiale entro e non oltre il 15 febbraio 2016:
CV dettagliato dell’ensemble e dei singoli membri/solisti;
– link a una registrazione video di un brano del cinquecento.

Il seminario è aperto ad uditori su richiesta e in seguito ad approvazione.

Le borse di studio sono offerte con il contributo di Irma Merk Stiftung e L.+La Roche Stiftung

Per informazioni:

Seminari di Musica antica Egida Sartori e Laura Alvini
Fondazione Giorgio Cini
Isola di San Giorgio Maggiore – 30124 Venezia – Italia
tel. 39 041 2710258 – Fax +39 0412710221

musica.antica@cini.itwww.cini.it

Hans-Joachim Staude e l’arte del Novecento italiano

Nell’immagine: Hans-Joachim Staude, Ragazza con chitarra, 1929. Olio su legno, cm 90 x 74, dettaglio

Hans-Joachim Staude e l’arte del Novecento italiano

Mostra (18-22 novembre 2015)
Convegno studi (18-19 novembre 2015)
a cura di Francesco Poli ed Elena Pontiggia

18 novembre 2015 inaugura sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia un evento dedicato al pittore Hans-Joachim Staude (Haiti 1904 – Firenze 1973), artista tedesco che si è distinto nella Firenze del ‘900, alla luce di nuove interpretazioni e dei suoi scritti inediti, organizzato dai figli JakobStaude e Angela Staude Terzani in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini.

Per cinque giorni la Sala Piccolo Teatro vedrà una mostra curata da Francesco Poli ed Elena Pontiggia con 27 dipinti ritratti, paesaggi, nature morte – realizzati tra il 1929 e il 1973, accompagnata da un convegno che prevede l’intervento di 11 storici d’arte italiani e stranieri (18 e 19 novembre), per approfondire le ricerche che hanno fatto riscoprire l’importanza di questo pittore nell’arte italiana del ‘900.

Mentre gli anni recenti hanno visto un recupero del Ritorno all’ordine, a cui anche Staude, sia pure in modo autonomo e con particolari specificità, si può avvicinare, la sua figura è rimasta fuori da questo insieme di ricerche. E questa è certamente una perdita – non solo per il giusto riconoscimento dell’opera dell’artista, ma anche per la conoscenza del panorama complessivo dell’epoca.

L’esposizione retrospettiva che si intende realizzare si propone di indagare anche questo aspetto, ricollocando meglio Staude nell’ambito del suo tempo. Saranno esposte circa ventisette opere, tra le più significative dei diversi periodi della sua produzione creativa. Si farà riferimento alle precedenti mostre (in particolare a quella molto importante al Palazzo Pitti di Firenze), ma ampliando l’analisi del linguaggio pittorico e documentando (attraverso scritti dell’autore e testimonianze inedite) il background teorico e culturale dell’artista.
Momento centrale della mostra sarà un convegno con la partecipazione dei maggiori studiosi del periodo.

Catalogo della mostra, programma del convegno e altri materiali si possono scaricare qui:


 

Hans-Joachim Staude (1904 –1973) nato a Port-au-Prince (Haiti) da genitori tedeschi, si forma ad Amburgo, dove nel 1918 vede la prima grande mostra di Munch. Subito dopo entra in contatto con l’Espressionismo tedesco della “Brücke” e in particolare con Schmidt-Rottluff .
La sua ricerca è segnata in questo periodo da una sottile dimensione introspettiva e da una forte ispirazione filosofi ca. Nel 1920 decide di dedicarsi alla pittura e due anni più tardi abbandona l’Espressionismo. Nel 1925, dopo un periodo trascorso ad Amburgo, parte per Firenze e negli anni successivi si divide tra la città toscana, Amburgo stessa e Parigi. Nel 1929 si stabilisce defi nitivamente a Firenze, dove lavora tutta la vita, avvicinandosi alla “moderna classicità” dell’arte italiana fra le due guerre. Pittore tedesco tra i più interessanti – e in un certo senso “eccentrici” – della sua generazione, la sua opera viene ora esaminata a fondo, puntando su uno studio criticamente più puntuale della sua stretta connessione con la pittura del Novecento italiano: da Ardengo Soffi ci a Felice Carena, nel quadro del classicismo moderno dell’arte europea fra le due guerre.

Un rapporto profondo, che rende l’artista uno dei più ‘italiani’ fra i pittori tedeschi del XX secolo.

 

Venezia Settecento. Studi in memoria di Alessandro Bettagno

Presentazione del volume
Venezia Settecento. Studi in memoria di Alessandro Bettagno
a cura di Bozena Anna Kowalczyk
Silvana Editoriale,  2015

Il volume sarà presentato, il 2 dicembre, da Pierre Rosenberg Accademico di Francia e Presidente Emerito Museo del Louvre.

2 dicembre 2015, ore 17
Fondazione Giorgio Cini
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, Sala Barbantini


Alessandro Bettagno, veronese di nascita ma residente a Venezia dal primo dopoguerra, è stato un illustre storico dell’arte, uomo di cultura dei più autorevoli in Italia, organizzatore di importanti eventi culturali. Ha fatto parte per cinque decenni dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, come assistente di Giuseppe Fiocco fin dalla sua creazione nel 1954, come direttore dal 1989 al 2002. E’ alla sua attività intelligente e instancabile che l’Istituto deve il suo ruolo di guida nella cultura veneziana degli ultimi decenni del Novecento, oltre che la sua alta considerazione internazionale.

Dal 1972 Alessandro Bettagno è stato ordinario della cattedra di storia dell’arte presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università Ca’ Foscari di Venezia; negli anni ottanta fu presidente dell’Ateneo Veneto e, dal 1998, presidente dell’Istituto Nazionale di Storia dell’Arte di Roma.

Le innovative mostre di disegni a San Giorgio, curate a partire dagli anni Cinquanta, erano un appuntamento annuale per specialisti e pubblico raffinato. Indimenticabili sono state le esposizioni che Bettagno dedicò a Anton Maria Zanetti il Vecchio, Antonio Pellegrini, Giambattista Piazzetta, Giambattista Piranesi, Bernardo Bellotto, Canaletto: gli studi condotti in quelle occasioni, distinti dal rigore scientifico e dalla limpidezza delle informazioni che gli erano peculiari, sono ancora oggi alla base di ogni considerazione sul Settecento veneziano.

Il volume, edito con la partecipazione della Fondazione Giorgio Cini e curato da Bozena Anna Kowalczyk, intende ricordare la figura di Alessandro Bettagno, con saggi di autorevoli studiosi dell’arte veneziana del Settecento, da “Amigoni a Zanetti”.

 

 

Seconda edizione del Premio letterario Benno Geiger per la traduzione poetica

Dando seguito al lascito testamentario di Elsa Geiger Ariè per onorare la memoria del padre, la Fondazione Giorgo Cini ha bandito la seconda edizione del Premio letterario Benno Geiger per la traduzione poetica, da assegnare a una traduzione italiana di opere poetiche da lingue occidentali medievali e moderne apparsa nell’ultimo anno. Il Premio, a cadenza annuale, è intitolato a Benno Geiger (1882-1965), scrittore, poeta, e critico d’arte austriaco, autore di pregevoli traduzioni in lingua tedesca di alcuni classici della poesia italiana, il cui ricchissimo carteggio di carattere letterario e artistico, con corrispondenti italiani ed europei del primo Novecento fa parte dei Fondi letterari conservati a San Giorgio.

La giuria preposta al premio, composta da illustri studiosi e presieduta da Francesco Zambon, si riunirà nel mese di settembre per designare il vincitore dell’edizione 2015, oltre ad assegnare le tre borse di studio collegate al Premio e fi nalizzate alle ricerche sul Fondo Geiger e sugli altri fondi letterari custoditi alla Fondazione Giorgio Cini.

I nomi dei vincitori saranno resi noti a conclusione dei lavori della giuria, mentre la cerimonia di consegna del Premio e delle borse si svolgerà il giorno 22 ottobre 2015.